Cosa c'è di nuovo?

Andrzej Sapkowski - Witcher Saga letteraria

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Elaine Deithwen

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Anche io sto leggendo la Torre della Rondine, e la storia Ciri è di quanto più bello io abbia mai letto fino ad ora,però ci sono delle parti che non mi convincono, tant'è che sono andato a rileggere le pagine precedenti da quanto ero confuso e spiazzato inizialmente, ero proprio li come un ebete a girare e rigirare le pagine e chiedermi "ma se qui dice cosi...perchè qui dice cosi?? scusa ma se qui E' COSI, qua come fa ad essere COSI di punto in bianco ?__?

capisco che lo scrittore lo faccia apposta a fare cosi e mi piace, ma a volte la cosa sembra davvero troppo marcata da risultare cosi confusionaria

Ora non ricordo bene avendo una memoria di melma, ma la parte dove subito spiega Ciri che è invaghita della tipa che fa parte dei "ratti", cioè all'improvviso diventa lesbica? è bisessuale? una di quelle classiche esperienze di quando si è adolescenti che si vogliono provare essendo ispirate? a me quello , da come lo descrive, è proprio amore, Ciri è proprio innamorata, quando 2 secondi fa lo era di Geralt, quindi che brazzo è successo? sicuro c'è anche un altra sezione che mi ha spiazzato sempre riguardo a lei, ma non la ricordo,

poi vabbè la questione della cicatrice è qualcosa di epico proprio (e io sto termine non lo uso mai), la serietà e il "dettaglio" con la quale si descrive la vicenda è surreale e meraviglioso, da quel punto Ciri prende il volo in quanto a caratterizzazione, mi sono EMOZIONATO ed AFFEZIONATO a lei all'ennesima potenza.
Insomma, in parte è anche colpa della tua memoria, l'evento in cui Ciri si invaghisce o meglio, potrebbe essere all'inizio solo un trauma dovuto all'evento, o peggio ancora ad una sottospecie di sindrome di Stoccolma, avviene nelle battute finali del quarto libro, Il Tempo della Guerra.

Ciri non è mai stata innamorata di Geralt, nel senso che intendi. E' una forte affezione in un rapporto padre/figlia. Non altro. :sisi:

- - - Aggiornato - - -

Appena finito La Stagione delle Tempeste e ci devo riflettere primadi scrivere un parere. Mi è piaciuto, questo posso dirlo, ma l'ho metto comunque sotto tutti gli altri libri.Qualcun altro lo ha letto?
Beh io sì, ovviamente :rickds: Parliamone. Partendo dal finale. Cosa ne pensi?

 

DARK3N

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Io, ho avuto l'impressione una raccolta di racconti tenuti insieme da una trama poco interessante:sisi: E il personaggio di Geralt mi pare peggiorato :sad:


Io invece

potrei leggerne 4 di libri con Geralt e la banda che fanno cose :asd:

Insomma, in parte è anche colpa della tua memoria, l'evento in cui Ciri si invaghisce o meglio, potrebbe essere all'inizio solo un trauma dovuto all'evento, o peggio ancora ad una sottospecie di sindrome di Stoccolma, avviene nelle battute finali del quarto libro, Il Tempo della Guerra.

Ciri non è mai stata innamorata di Geralt, nel senso che intendi. E' una forte affezione in un rapporto padre/figlia. Non altro. :sisi:

- - - Aggiornato - - -

Beh io sì, ovviamente :rickds: Parliamone. Partendo dal finale. Cosa ne pensi?
Io ancora non sono sicurissimo di come dovrei giudicarlo questo libro :asd:

Da una parte, preso come libro a sè, l'ho trovato piacevole e ho sempre avuto la curiosità di continuare a leggerlo (ci sono pure stati un paio di punti che ho apprezzato abbastanza come narrativa/avvenimenti).

Dall'altra parte, quindi considerandolo come un libro facente parte di una saga, ho seri dubbi che sentissimo la necessità di avere un libro del genere. Alla fine cosa cosa va ad ampliare della saga di Geralt? Era necessario raccontare questa sua avventura? Tendo più al no come risposta. Non critico neanche tanto la scelta dell'essere un prequel, ma di essere un prequel che non ha motivo di esistere ai fini della storia. Prendete Rogue One, quello è un esempio di prequel fatto con un senso, un prequel che va a raccontare e spiegare avvenimenti, anche importanti a livello di trama, che erano stati lasciati non spiegati (o addirittura ai quali uno non aveva neanche pensato). La Stagione delle Tempeste fallisce da questo punto di vista.

Probabilmente il fatto di averlo letto a poca distanza dalla fine della saga può aver influenzato il mio parere in negativo, l'avessi vissuto come in Polonia, e quindi a 14 anni dalla Signora del Lago, probabilmente l'avrei apprezzato maggiormente anche solo per il fatto di potermi leggere una nuova storia di Geralt :asd:

Sull'epilogo

è la parte che mi è piaciutadi più :asd: anche qui, come con il finale della saga, l'autore ci lascia col dubbio su cosa fosse reale e cosa non, ma ritengo che in questo caso possiamo essere quasi certi fosse tutto reale. Lo spero almeno, perchè tutta l'idea di avere Geralt che gira ancora per il mondo uccidendo quelle specie di costrutti mi piace un botto.

Senza dire che, in questo modo, il Sap si è lasciato una porta aperta per eventuali futuri libri
 

Luck & Pluck

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a 14 anni dalla Signora del Lago, probabilmente l'avrei apprezzato maggiormente anche solo per il fatto di potermi leggere una nuova storia di Geralt :asd:
Assolutamente, penso tutti quanti :asd:

La parte finale anche per me è la migliore

ma credo che quel Geralt non sia vero :sad: L'idea di geralt che continua a lavorare così mi piace ma allo stesso tempo mi dispiace, si merita una pensione vera :sisi:

La strada senza ritorno come vi sembra? io sono fermo al secondo racconto perché manca la voglia in questo periodo ma non mi stava prendendo:sisi:

 

Beastly-Zero

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Insomma, in parte è anche colpa della tua memoria, l'evento in cui Ciri si invaghisce o meglio, potrebbe essere all'inizio solo un trauma dovuto all'evento, o peggio ancora ad una sottospecie di sindrome di Stoccolma, avviene nelle battute finali del quarto libro, Il Tempo della Guerra.

Ciri non è mai stata innamorata di Geralt, nel senso che intendi. E' una forte affezione in un rapporto padre/figlia. Non altro. :sisi:

- - - Aggiornato - - -

Beh io sì, ovviamente :rickds: Parliamone. Partendo dal finale. Cosa ne pensi?

Non ho il libro sottomano, me lo puoi spiegare? comunque da alcune frasi e descrizioni a me Ciri pareva proprio innamorata di Geralt, mi è sembrato pure manifestasse un disappunto per il fatto che pensava "ma tanto pensa solo a Yennefer, mica se ne accorge di me" insomma il classico innamoramento da adolescente verso un uomo.
 

Elaine Deithwen

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Io ancora non sono sicurissimo di come dovrei giudicarlo questo libro :asd:Da una parte, preso come libro a sè, l'ho trovato piacevole e ho sempre avuto la curiosità di continuare a leggerlo (ci sono pure stati un paio di punti che ho apprezzato abbastanza come narrativa/avvenimenti).

Dall'altra parte, quindi considerandolo come un libro facente parte di una saga, ho seri dubbi che sentissimo la necessità di avere un libro del genere. Alla fine cosa cosa va ad ampliare della saga di Geralt? Era necessario raccontare questa sua avventura? Tendo più al no come risposta. Non critico neanche tanto la scelta dell'essere un prequel, ma di essere un prequel che non ha motivo di esistere ai fini della storia. Prendete Rogue One, quello è un esempio di prequel fatto con un senso, un prequel che va a raccontare e spiegare avvenimenti, anche importanti a livello di trama, che erano stati lasciati non spiegati (o addirittura ai quali uno non aveva neanche pensato). La Stagione delle Tempeste fallisce da questo punto di vista.

Probabilmente il fatto di averlo letto a poca distanza dalla fine della saga può aver influenzato il mio parere in negativo, l'avessi vissuto come in Polonia, e quindi a 14 anni dalla Signora del Lago, probabilmente l'avrei apprezzato maggiormente anche solo per il fatto di potermi leggere una nuova storia di Geralt :asd:

Sull'epilogo

è la parte che mi è piaciutadi più :asd: anche qui, come con il finale della saga, l'autore ci lascia col dubbio su cosa fosse reale e cosa non, ma ritengo che in questo caso possiamo essere quasi certi fosse tutto reale. Lo spero almeno, perchè tutta l'idea di avere Geralt che gira ancora per il mondo uccidendo quelle specie di costrutti mi piace un botto.

Senza dire che, in questo modo, il Sap si è lasciato una porta aperta per eventuali futuri libri
Io lo considero solamente un buon libro per approfondire la lore, ma niente di nuovo sul fronte dello Strigo, mi è sembrato anche che fosse un collage di eventi che avrebbero potuto benissimo essere dei racconti e infatti credo che originariamente questa dovesse essere una raccolta di racconti che poi ha invece trovato lo spazio ristretto di un romanzo. Certo i primi capitoli non sono granché, il libro parte veramente dagli eventi del castello in poi. I filoni che mi sono veramente piaciuti sono quello di Nimue e quello dell'aguara e il finale, secondo me se libro fosse stato più come l'ultimo capitolo (che si ricollega a quel filone) e l'epilogo mi sarebbe piaciuto molto di più. Ora come ora, ripeto lo ritengo un tentativo di ritorno dello Strigo da parte di Sapkowski con una chiara attenzione per il lore (e i riferimenti) e, ad eccezione dei filoni citati e di quei riferimenti, la storia mi sembra trattata un po' superficialmente. Di per sé nient'altro purtroppo. Ho una specie di amore/odio per questo libro. :rickds:

Ma cosa darei per avere altri epiloghi come quello... :cry:


Non ho il libro sottomano, me lo puoi spiegare? comunque da alcune frasi e descrizioni a me Ciri pareva proprio innamorata di Geralt, mi è sembrato pure manifestasse un disappunto per il fatto che pensava "ma tanto pensa solo a Yennefer, mica se ne accorge di me" insomma il classico innamoramento da adolescente verso un uomo.
Oddio neanche io ho il libro sottomano ma mi riferisco alla scena dei Ratti, quando uno di loro tenta di violentare Ciri che viene "salvata" da Mistle, da lì nasce una specie di gioco (o storia tra le due, sebbene Ciri non fosse consenziente all'inizio) e Ciri nel quinto libro dice persino di essere "stufa" e di non voler "essere toccata".

Comunque ma quello di Ciri verso Geralt è una pura e semplice gelosia di figlia verso la figura paterna, ma non nel senso di innamoramento classico, come lo si intende. Difatti se ben ti ricordi non capisce il perché del comportamento di Triss nel terzo libro. Inoltre assistiamo ad una crescita di Ciri quindi anche alle sue reazioni verso ad alcuni comportamenti.
 
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Beastly-Zero

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Io lo considero solamente un buon libro per approfondire la lore, ma niente di nuovo sul fronte dello Strigo, mi è sembrato anche che fosse un collage di eventi che avrebbero potuto benissimo essere dei racconti e infatti credo che originariamente questa dovesse essere una raccolta di racconti che poi ha invece trovato lo spazio ristretto di un romanzo. Certo i primi capitoli non sono granché, il libro parte veramente dagli eventi del castello in poi. I filoni che mi sono veramente piaciuti sono quello di Nimue e quello dell'aguara e il finale, secondo me se libro fosse stato più come l'ultimo capitolo (che si ricollega a quel filone) e l'epilogo mi sarebbe piaciuto molto di più. Ora come ora, ripeto lo ritengo un tentativo di ritorno dello Strigo da parte di Sapkowski con una chiara attenzione per il lore (e i riferimenti) e, ad eccezione dei filoni citati e di quei riferimenti, la storia mi sembra trattata un po' superficialmente. Di per sé nient'altro purtroppo. Ho una specie di amore/odio per questo libro. :rickds:

Ma cosa darei per avere altri epiloghi come quello... :cry:



Oddio neanche io ho il libro sottomano ma mi riferisco alla scena dei Ratti, quando uno di loro tenta di violentare Ciri che viene "salvata" da Mistle, da lì nasce una specie di gioco (o storia tra le due, sebbene Ciri non fosse consenziente all'inizio) e Ciri nel quinto libro dice persino di essere "stufa" e di non voler "essere toccata".

Comunque ma quello di Ciri verso Geralt è una pura e semplice gelosia di figlia verso la figura paterna, ma non nel senso di innamoramento classico, come lo si intende. Difatti se ben ti ricordi non capisce il perché del comportamento di Triss nel terzo libro. Inoltre assistiamo ad una crescita di Ciri quindi anche alle sue reazioni verso ad alcuni comportamenti.
Grazie del chiarimento e rinfrescamento di memoria :asd: , in ogni caso personaggio meraviglioso.

 

emiemu

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Io ancora non sono sicurissimo di come dovrei giudicarlo questo libro :asd:Da una parte, preso come libro a sè, l'ho trovato piacevole e ho sempre avuto la curiosità di continuare a leggerlo (ci sono pure stati un paio di punti che ho apprezzato abbastanza come narrativa/avvenimenti).

Dall'altra parte, quindi considerandolo come un libro facente parte di una saga, ho seri dubbi che sentissimo la necessità di avere un libro del genere. Alla fine cosa cosa va ad ampliare della saga di Geralt? Era necessario raccontare questa sua avventura? Tendo più al no come risposta. Non critico neanche tanto la scelta dell'essere un prequel, ma di essere un prequel che non ha motivo di esistere ai fini della storia. Prendete Rogue One, quello è un esempio di prequel fatto con un senso, un prequel che va a raccontare e spiegare avvenimenti, anche importanti a livello di trama, che erano stati lasciati non spiegati (o addirittura ai quali uno non aveva neanche pensato). La Stagione delle Tempeste fallisce da questo punto di vista.

Probabilmente il fatto di averlo letto a poca distanza dalla fine della saga può aver influenzato il mio parere in negativo, l'avessi vissuto come in Polonia, e quindi a 14 anni dalla Signora del Lago, probabilmente l'avrei apprezzato maggiormente anche solo per il fatto di potermi leggere una nuova storia di Geralt :asd:

Sull'epilogo

è la parte che mi è piaciutadi più :asd: anche qui, come con il finale della saga, l'autore ci lascia col dubbio su cosa fosse reale e cosa non, ma ritengo che in questo caso possiamo essere quasi certi fosse tutto reale. Lo spero almeno, perchè tutta l'idea di avere Geralt che gira ancora per il mondo uccidendo quelle specie di costrutti mi piace un botto.

Senza dire che, in questo modo, il Sap si è lasciato una porta aperta per eventuali futuri libri
Voglio solo dire che il personaggio di Corallo

è presente nelle visioni che ha Triss alla fine di"La Signora Del Lago"eppure era un personaggio fino a quel momento nominato solo una volta (La Spada Del Destino) quindi in un modo o nell'altro questa avventura di Geralt con Corallo Sap la voleva approfondire , perché non avrebbe avuto altra spiegazione nel mettere il nome di un personaggio mai conosciuto in un momento cruciale come quello della fine del settimo libro

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Beastly-Zero

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Sto finendo La Torre Della Rondine, mi mancano 150 pagine,

e oggi stesso mi è arrivato La Signore del Lago, madonna non vedo l'ora di finire cosi inizio finalmente la saga di Geralt dei videogiochi,

chiaramente non sto andando di fretta, il libro è un pianeta a parte:

il modo in cui descrive le cose Sapkowski, ibrido tra dettagli assurdi e cose lasciate all'interpretazione e all'immaginazione del lettore, seppur con indizi per non permetterci di "inventarci" chissà che e restare quindi nel contesto creato dall'autore stesso,

il mondo degli elfi e dei nani, ma anche di tutte le varie creature, che vengono descritti e "creati" con molta più crudezza che in altri romanzi, dove fate e folletti sono come la favola più bella e colorata, qui sono molto più veri e senza tanti fronzoli,

dove ci deve essere violenza c'è, punto, senza giri e senza allusioni,

un mondo coerenza e più grande di quanto si pensi, in quest'ultimo libro appunto mi stavo un po perdendo quando dopo una vicenda di Geralt Sap. ha iniziato a descrivere la politica e i vari intrighi militari, quasi non capivo più nulla con tutti quei nomi e vicende e calcoli (e infatti andrò a fare una ricerca a fine lettura per capire meglio la situazione, o rileggerò, deciderò al momento),

non c'è solo Geralt e il suo viaggio, ma tutto quello che gli gira attorno e molte cose più più grandi di lui, e non sono messe li tanto per allungare il brodo, ma sono protagoniste quanto lui stesso.

Le descrizioni anche anatomiche dei mostri/piante/magie/scuole/posti/gerarchie/qualsiasi cosa le adoro, arrivo al punto di immaginare un intera enciclopedia dedicata a questo mondo.

Meravigioso.

ps: ma esiste davvero una sorta di enciclopedia? oppure L' Enciclopedia Mundi che ogni tanto sbuca tra i capitoli sono solo accenni messi come "decorazione"?

La mia saga letteraria preferita :sisi:

 
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Fusenr

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Ho letto i primi tre episodi o tappe del Witcher ne Il guardiano degli Innocenti. Anche se sono ancora all'inizio la caratterizzazione di Geralt mi sta piacendo sin da subito, emerge un uomo molto sveglio, che non parla a sproposito, dall'istinto investigatore e senza pregiudizi, anche a causa del fatto che deve averne viste tante.

Non ho grande esperienza di letture fantasy classiche a parte il Signore degli Anelli e i primi tre libri del Ciclo di Shannara, ma qui la narrazione mi sembra più matura e il substrato medievale in cui si innesta l'elemento fantastico praticamente più realistico. Mi piace ad esempio il fatto che la componente amorosa e sessuale, sia tra umani che tra "bestie", sia trattata come parte integrante degli eventi senza tanti fronzoli e come anch'essa ne sia inevitabilmente una spinta motrice, con impeto passionale, impuro e selvaggio, senza il bisogno di sublimazioni di sentimenti e legami che tendano alla perfezione e all'eternità. Direi che ha catturato la mia attenzione...

 

Vokyal

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Ho letto i primi tre episodi o tappe del Witcher ne Il guardiano degli Innocenti. Anche se sono ancora all'inizio la caratterizzazione di Geralt mi sta piacendo sin da subito, emerge un uomo molto sveglio, che non parla a sproposito, dall'istinto investigatore e senza pregiudizi, anche a causa del fatto che deve averne viste tante.Non ho grande esperienza di letture fantasy classiche a parte il Signore degli Anelli e i primi tre libri del Ciclo di Shannara, ma qui la narrazione mi sembra più matura e il substrato medievale in cui si innesta l'elemento fantastico praticamente più realistico. Mi piace ad esempio il fatto che la componente amorosa e sessuale, sia tra umani che tra "bestie", sia trattata come parte integrante degli eventi senza tanti fronzoli e come anch'essa ne sia inevitabilmente una spinta motrice, con impeto passionale, impuro e selvaggio, senza il bisogno di sublimazioni di sentimenti e legami che tendano alla perfezione e all'eternità. Direi che ha catturato la mia attenzione...
Più che altro Sap porta all'estremo (a volte -spesso- sforando nel satirico) il cinismo, l'ipocrisia e altri tratti negativi delle persone, creando una varietà di personaggi con cui Geralt deve avere a che fare.

Dal canto suo Geralt viene si tratteggiato come l'eroe, ma alla fine risulta solo una persona normale, brava nel suo lavoro, e costretto a cavarsela alla bell'e meglio come tutti noi.

Rispetto al LOTR (tralascio Shannara va...) quello dello strigo è un mondo dove gli elementi fantasy sono molto umanizzati e come dici tu a volte persino animaleschi. Non ci sono, ad esempio, gli elfi di LOTR che sembrano del tutto alieni al "nostro" mondo.

 

Fusenr

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Più che altro Sap porta all'estremo (a volte -spesso- sforando nel satirico) il cinismo, l'ipocrisia e altri tratti negativi delle persone, creando una varietà di personaggi con cui Geralt deve avere a che fare.Dal canto suo Geralt viene si tratteggiato come l'eroe, ma alla fine risulta solo una persona normale, brava nel suo lavoro, e costretto a cavarsela alla bell'e meglio come tutti noi.

Rispetto al LOTR (tralascio Shannara va...) quello dello strigo è un mondo dove gli elementi fantasy sono molto umanizzati e come dici tu a volte persino animaleschi. Non ci sono, ad esempio, gli elfi di LOTR che sembrano del tutto alieni al "nostro" mondo.
Interessante, grazie per la risposta. :sisi: E per certi versi, proprio per questi motivi, lo trovo provocatorio e dissacrante rispetto per esempio alla concezione degli elfi di LOTR che hai citato. Proprio la maggiore vicinanza all'imperfezione caotica del nostro mondo mi induce a riflettere sulle cose molto più di quanto me lo abbiano fatto fare le altre opere fantasy che ho letto (malgrado si contino sulle dita di una mano) che per la maggior parte del tempo non sono mai andate tanto oltre il mero intrattenimento e una pura forma di evasione. Credo di preferire Sap a prescindere dall'effetto novità che potrebbe rappresentare al momento.

Per dire, tutta la parte in cui Geralt si imbatte in

Nivellen, dal primo contatto nel cortile antistante il maniero al reciproco studiarsi mentre banchettano dopo averlo invitato ad entrare, il racconto delle disavventure del "mostro" e il posato ascoltare dello strigo, che puntualmente apostrofa il padrone di casa col suo nome alla fine di ogni affermazione o domanda, tutta questa parte vantava una tensione che non richiamava esattamente un pericolo imminente ma era un po' grottesca e bizzarra, "uncomfortable" ma al tempo stesso attraente.

Sbaglio o c'è una nota di disprezzo o tutt'al più disappunto in quel "tralascio Shannara va..."? :asd: Credo di averlo letto alle medie scegliendolo completamente a caso per mancanza di altre ispirazioni.

 

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Direi che per me è arrivato il momento di recuperare anche La stagione delle tempeste, a voi è piaciuto? :nev:

 

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Sbaglio o c'è una nota di disprezzo o tutt'al più disappunto in quel "tralascio Shannara va..."? :asd: Credo di averlo letto alle medie scegliendolo completamente a caso per mancanza di altre ispirazioni.
Esatto :asd: Ho letto credo i primi 7 libri di Shannara e non mi sono piaciuti per niente.

Direi che per me è arrivato il momento di recuperare anche La stagione delle tempeste, a voi è piaciuto? :nev:
Lo sto leggendo in questo momento (sarò a 1/3) e mi sta piacendo molto!

 

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Esatto :asd: Ho letto credo i primi 7 libri di Shannara e non mi sono piaciuti per niente.
Neache a me.

Pensa che avevo pure comprato tutto il cofanetto, non sono risciuto a superare nemmeno la metà del 1° libro :asd:

 

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Esatto :asd: Ho letto credo i primi 7 libri di Shannara e non mi sono piaciuti per niente.



Lo sto leggendo in questo momento (sarò a 1/3) e mi sta piacendo molto!

Neache a me.Pensa che avevo pure comprato tutto il cofanetto, non sono risciuto a superare nemmeno la metà del 1° libro :asd:
Io mi sono fermato al terzo, penso sia un sintomo della stessa cosa o comunque del fatto che non mi ha colpito per niente. :asd:

 

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ps: ma esiste davvero una sorta di enciclopedia? oppure L' Enciclopedia Mundi che ogni tanto sbuca tra i capitoli sono solo accenni messi come "decorazione"?

La mia saga letteraria preferita :sisi:
Riapro la domanda visto che si è "riacceso" (con mio grandissimo piacere) il topic,

ma nessuno mi ha degnato di uno sguardo :sisi:

- - - Aggiornato - - -

Bravissimo che l'hai iniziato, sarà solo un crescendo, il fantasy più "realistico" e schietto che esista, lo adoro, spesso molti passaggi mi stampano un sorriso di goduria quando leggo, troppo bello insieme a tutti gli altri aggettivi detti sopra.

- - - Aggiornato - - -

Direi che per me è arrivato il momento di recuperare anche La stagione delle tempeste, a voi è piaciuto? :nev:
Certamente, come tutti gli altri del resto, una saga che non ha punti morti e/o noiosi dalla bassa qualità, tutti hanno da dire qualcosa.

 

Vokyal

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Appena finito "La Stagione delle Tempeste". FAN-TAS-TI-CO!

Imho uno dei migliori della serie, atmosfere veramente immersive, Geralt che si fa valere, sottotrame che si intrecciano, combattimenti ben descritti, ottimi personaggi, molti colpi di scena, scrittura e narrazione lodevoli.

Me lo sono proprio goduto pagina per pagina!

Tra l'altro, sbaglio o questo libro mi è sembrato molto più vicino al Witcher videoludico rispetto alla pentalogia "regolare"?

 
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