La top 10 generazionale mi ha fatto tornar voglia di voti e listoni.
Riprendo un po' di roba giocata negli ultimi anni, scrivo giusto due parole sperando siano sufficienti.
Solo voti secchi, solo giochi di generazione corrente. Non dovrei aver valutato nessuno dei seguenti ma avvertitemi se così non fosse.
Yakuza 0 – 7. Mio primo Yakuza ma è chiaro come questo sia il perfezionamento di una formula affinata negli anni. La mole di contenuto offerto è notevole (anche se la qualità in certi casi è altalenante) e in generale il gioco è permeato da una sincerità che è difficile non apprezzare. Aggiungete altri 4 punti se sapete cosa siano
Outrun e
Super hang-on.
Yakuza kiwami 2 – 7. Il nuovo motore grafico è una boccata d'aria fresca e in generale ho ritrovato tutto ciò che avevo apprezzato nello 0 ulteriormente rifinito e molto più piacevole alla vista. Le nuove meccaniche di combattimento però peccano in varietà e ho trovato insoddisfacenti le ultime battute della storia. Comunque solido, con un fortissimo senso dei luoghi riprodotti.
The last of us: Part II – 9. A differenza del primo qui è il puro gameplay a farla da padrone, mentre la trama si perde un po' nella successione degli eventi. Presentazione audiovisiva eccezionale, fra cui da segnalare un comparto animazioni ai limiti dell'incredibile, e meccaniche
stealth elevate da una IA brillante.
Subnautica – 8. Non pochi problemi tecnici ma un senso purissimo per l'esplorazione e la scoperta. G
ameplay loop intelligentemente strutturato ed estremamente avvincente.
Shovel knight: Treasure trove – 8. Quattro campagne e quattro approcci diversi, accomunati da un'impagabile attenzione al dettaglio. Difficile chiedere di più. Se dovessi dare un voto alle singole campagne direi 8-8-7-7, ma il pacchetto è maggiore della somma delle sue parti.
Momodora: Reverie under the moonlight – 7. Metroidvania con un tocco
soulslike, formula ormai ben rodata nel panorama indie degli ultimi anni ma qui la realizzazione è particolarmente riuscita. Favolosa la pixel art. Aggiungete pure un punto se il genere e lo stile grafico vi aggradano.
Hollow knight – 10. Eccelso sotto qualsiasi punto di vista. Una continua scoperta, un mondo che continua ad aprirsi e espandersi per decine di ore. Direzione artistica di notevole pulizia e coerenza, colonna sonora impressionante per una produzione indipendente, gameplay fluidissimo ma aperto a continua sperimentazione. Ben al di là di ogni ragionevole aspettativa.
What remains of Edith Finch – 9. Una delle più brillanti dimostrazioni della maturità del videogioco come medium narrativo. Se ne parlerà a lungo.
Oxenfree – 5. Piacevole lo stile grafico e interessante la meccanica dei dialoghi, che però non ho trovato supportati da una narrativa convincente nonché gravati da un ricorso al backtracking forse non così necessario.
Spider-man – 8. Non inventa nulla ma è difficile fargliene una colpa quando il gioco è così divertente pad alla mano.
The unfinished swan – 8. La sensazione che ho avuto è stata quasi quella di giocare uno dei migliori racconti di Calvino. Altra perla dei Giant Sparrow, brillante per l'inventiva dimostrata tanto nella narrativa quanto nelle meccaniche che ad essa vengono legate.
Abzu – 5. Bellissimo da vedere (forse addirittura un po' stucchevole) ma nella mia esperienza piuttosto noioso già dopo qualche minuto. Peccato.
Until dawn – 7. Voto generoso ma è stata una piacevole sorpresa. Cattura alla perfezione un certo gusto per l'orrore di serie B e la formula ludica è particolarmente adatta, pur nella sua semplicità e con i suoi limiti.
Axiom verge – 7. Per molti aspetti un metroidvania (molto più Metroid) praticamente perfetto, devo però dire di aver trovato stancanti le ultime fasi che possono costringere ad un backtracking eccessivo.
SOMA – 8. Probabilmente non all'altezza di quelle che erano le ambizioni degli sviluppatori, ma racconta comunque una delle storie più affascinanti che abbia mai trovato in un videogioco, utilizzando anche il medium stesso per toccare temi complessi in modi brillanti. Atmosfera indimenticabile.
Red dead redemption 2 – 7. Probabilmente l'open world più grandioso mai realizzato, limitato però da una formula che per chi ha già giocato altri giochi Rockstar comincia a diventare un po' troppo prevedibile. Sceneggiatura di alto livello che però scade malamente da un certo capitolo in poi, per riprendersi solo in parte nel finale. Davvero difficile sintetizzarlo in un voto unico perché i valori produttivi sono veramente fuori scala, e perché comunque gli va dato atto dell'audacia di alcune scelte.
Celeste – 10. Uno dei migliori platformer mai creati, che continua a regalare emozioni e sfide sempre stimolanti. Mi vergogno un po' di non averlo mai ripreso dopo aver completato le sfide principali, ma davvero mi sembrerebbe quasi un ingiustizia dargli meno del massimo.
Tacoma – 7. Formula narrativa estremamente intrigante e
world building convincente. Bellissimo finale, anche se in parte slegato da quella che è la narrativa principale nel corso del gioco.
Firewatch – 6. Molto bello da vedere e piacevole da seguire grazie alla grande fluidità delle meccaniche di dialogo. Non l'ho trovato però particolarmente interessante dal punto di vista narrativo e ho un po' sofferto un mondo presentato come vasto e aperto ma in realtà solo percorribile attraverso corridoi predeterminati.
Persona 5 – 9. Il
gameplay loop dà dipendenza, anche grazie a uno stile talmente forte e pervasivo da rendere entusiasmante anche la navigazione dei menù. Pecca in una struttura narrativa un po' troppo convenzionale ma il videogioco è enorme.
Resident evil 7 – 9. Terrificante, anche grazie ad un lavoro sulle ambientazioni clamoroso e a una sorprendente commistione fra eventi procedurali e sciptati. Inutile dire che anche il videogioco è di per sé eccellente, che riprende lo stato dell'arte della serie e lo ricontestualizza in una riuscitissima prospettiva in prima persona.
Dovrebbe essere tutto o quasi, pensavo di metterci di meno ma una volta iniziato mi dispiaceva lasciarlo a metà.