Cosa c'è di nuovo?

Critica Sonara 3.0 | Regolamento aggiornato al primo post! | Pronti per le recensioni PS5! |

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Readyjack

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Ora che ho riavuto il mio PC ho finalmente aggiornato tutto :sisi:

Qualche cambio punteggio e due new entries :sisi:

PErò pochi giochi PS5, su su :sisi:
Vedere Prey al 70 fa male al cuore :sisi:

P. S.: troppo scontata la battuta sul fatto che PS5 ancora non è uscita?
 

Hell

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RESIDENT EVIL HD REMASTER

Avevo solo 13 anni quando giocai dapprima a Resident Evil 2 e solo dopo decisi di recuperare il primissimo capitolo, quel Director's Cut che mi entrò subito nel cuore. Dopo anni di attesa, finalmente, ero poi riuscito a giocare al remake su PS4. Un lavoro eccellente da parte di Capcom, che migliora il primo capitolo sotto tutti gli aspetti.
Di diritto, il remake del primo RE è entrato subito tra i miei preferiti. Per me è perfetto, il gioco fa paura, presenta un comparto tecnico all'avanguardia, un'atmosfera eccellente, personaggi incredibili e dei mostri assolutamente malati.
L'ambientazione poi è il top.
Un remake fedelissimo all'originale ma con più carne sul fuoco, un capitolo di cui non trovo difetti, uno dei migliori survival horror che tutti i fan del genere devono giocare.

VOTO: 10
 

Magico

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Days Gone

il gioco più sottovalutato, bistrattato e boicottato della scorsa gen, eppure il titolo che avevo fiutato sin da subito come titolo interessante.
E solitamente il mio istinto non sbaglia.
In ogni caso avevo la mia bella dose di dubbi nel tragitto dal negozio a casa. Avrò fatto bene?
Avrò buttato l’ennesimo 60?

Mi lancio quindi nell’avventura di Deacon St.John, che parte con un intro spettacolare e pone le basi per un’avventura dal ritmo cadenzato, longeva e coinvolgente. La trama ha momenti di pausa, alternati da sequenze dal grande impatto emotivo.
I personaggi risultano veri, credibili, con dialoghi sempre a fuoco, che li pongono sempre dentro al contesto della trama.
Una trama che, come dicevo, parte incuriosendo, e a poco a poco inizia a entrare sottopelle, catturando e legandosi fortemente al videogiocatore, che avanza sia grazie al perfetto gameplay e gunplay (ci torniamo!) sia proprio grazie ai personaggi, alle secondarie sempre interessanti, ben equilibrate e bilanciate nel contesto narrativo (siamo ben lontani dalla sbobba ubisoft, per capirci), sia grazie ad un intreccio che diventa, ora dopo ora, sempre più appagante, coinvolgente ed emozionante.

le musiche poi svolgono un ruolo decisivo, aiutando l’immedesimazione e soprattutto l’immersione in questo mondo desolato e alla deriva. Non scorderò mai, ad esempio, la lunga transizione dalla prima alla seconda area, con cam dedicata, in moto, accompagnata solo da un pezzo che dire struggente è dire poco. Non nego mi sia scesa anche una lacrima.

Ma il gioco oltre alla trama e ai personaggi ha anche un gameplay super. Introduce meccaniche nuove per un survivor, quali le orde: assalti da oltre 100 zombie, a volte anche 500 e più, scontri altamente spettacolari e super adrenalici. Girellare di notte per la mappa, nel silenzio della desolazione, e di colpo girarsi e vedere arrivare un fiume di zombie letali e affamati di carne fresca, con musica ansiogena sparata in cuffia, beh.. èun’esperienza fantastica.
Il tutto con un gunplay da terza persona che personalmente ho trovato divertente e appagante, uno dei migliori della gen.

le meccaniche di gioco funzionano bene anche sotto l’aspetto dei reward, ogni attività svolta dalla più piccola alla più impegnativa è ben ricompensata, è questo è l'ulteriore incentivo per svolgere tutte le secondarie e completare tutto, non fosse altro per approfondire i vari aspetti della vicenda e della lore.

due parole anche sul finale che lascia ampi spiragli ad un secondo capitolo, che si prospetta incredibile.
Sia il finale canon, sia il clamoroso (e ansiogeno) finale segreto.
Questo è personalmente il primo motivo di acquisto di ps5, ringrazio bend studios per aver prodotto un’avventura così intensa, curata, tutta da godere al punto da pensarci e ripensarci anche a giorni dal completamento.
Invito tutti gli indecisi a recuperare questa che è a tutti gli effetti una gemma nascosta del catalogo ps4.
Grazie Bend. Vi aspettiamo banconote alla mano. Siete grandi.

Voto 9.5
 

Hell

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HELLBLADE: SENUA'S SACRIFICE

No, va beh, ho finito il gioco ieri sera e voglio partire subito parlando del finale. Emozionante come pochi, ma non parlo proprio del finale in sé, ma della canzone che hanno scelto, non avrei mai pensato che come sottofondo avrei sentito Illusion dei VNV Nation, una delle mie canzoni preferite che conosco da anni. Anche perché la band la seguo da tantissimo tempo (fanno musica molto particolare, ascoltate Further, un gioiello di canzone), quindi il finale è stato doppiamente emozionante.

Del gioco che dire... Una bellissima avventura, un viaggio tortuoso, dannato, che mi ha coinvolto emotivamente, un crescendo di pazzia e terrore, per un amore che Senua tenta di salvare ad ogni costo. Perché sì, Hellblade parla di una storia d'amore, ma non di quelle sdolcinate che tanto detesto, ma di un amore che la sta consumando poco per volta.

Il viaggio mentale di Senua è qualcosa di agghiacciante, mette i brividi, tra urla strazianti, dolore e sofferenza, tra combattimenti fino all'ultimo sangue e terrore psicologico, grazie a situazioni di gioco che rasentano l'horror. Il gioco comincia molto lentamente, ma dopo la prima oretta si intravedono i veri pregi. La storia di Senua, tra l'altro lei caratterizzata divinamente, coinvolge e appassiona, fa arrabbiare, ti fa affezionare a lei per via della sua sofferenza.
E non è vero che i combattimenti sono noiosi, affatto, mi sono piaciuti tantissimo, sono profondi e a volte duri, soprattutto quando su schermo appaiono tanti nemici.
Anche gli enigmi mi sono piaciuti, geniali e ben fatti e non mi hanno stancato per nulla, anzi, mi stimolavano ogni volta che dovevo risolverne uno.

I Ninja Theory sono davvero talentuosi. Heavenly Sword mi era piaciuto moltissimo, così come il sottovalutato Enslaved (non ho giocato DMC, non ancora, almeno).

Mi spiace solo che Sony abbia perso questa software house e che il secondo capitolo non lo potrò giocare. Peccato davvero.

Il gioco era partito con un voto che oscillava tra il 7 e l'8, poi man mano che giocavo ha mostrato il vero potenziale, fino al bellissimo finale (con Illusion dei VNV Nation).

VOTO: 9.0
 

BlackWizard

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Hellblade: Scenua's sacrificie



Hellblade è un viaggio, un viaggio d'amore che porta Scenua a sacrificarsi per salvare tutto ciò che ama e che le ha dato, a tutti gli effetti, la gioia e il coraggio di vivere. È un viaggio che Scenua dovrà affrontare per sfidare gli dei ma è sopratutto un viaggio dentro la mente e l'anima della protagonista che la porterà a sconfiggere definitivamente (?) il suo passato.
È un opera che dal punto di vista di coinvolgimento ed emotività che trasmette ha pochi eguali nell'attuale generazione e, forse, anche nelle altre, quasi struggente assistere allo sviluppo delle vicende per arrivare alla conoscenza dei fatti e del carattere della ragazza, percorso che alla fine riempirà un vuoto creatosi durante il viaggio.
Dal punto di vista tecnico siamo ad altissimi livelli, la grafica è una delle migliori su PS4, dove è di altissimo livello anche la luminosità ambientale, nonché la fluidità dei movimenti del personaggio.
Il doppiaggio è anche questo di altissimo livello ma non solo il doppiaggio, tutto il comparto audio, che risulta elemento fondamentale per la massima immersione e da giocare rigorosamente con le cuffie.
I combattimenti sono semplici ma molto soddisfacenti, rischiando di farti sopperire facilmente se affrontati alla leggera, dove è resa molto bene l'idea della statura della protagonista, facendo significative difficoltà ad atterrare i nemici ma venendo sottomessa in un nonnulla da questi.
Gli enigmi ambientali non sono il punto forte del gioco ma questa non è una IP che si basa prevalentemente su questi, i quali sono ripetuti per l'intera avventura ma non in maniera noiosa.
In conclusione Hellblade è un titolo che consacra definitivamente i Ninja Theori dopo i già ottimi capitoli su PS3 di Enslaved e Havenly's Sword dove hanno dimostrato quello che sono in grado di fare raccontando trame di forte sensibilità, dove in questo risulta raggiungere il picco più alto, perché la trama e lo sviluppo della protagonista sono i veri pilastri del gioco, l'immersione e l'empatia che ti porta a combattere non con Scenua ma per Scenua e per farle acquisire il coraggio e la felicità che le fu sempre negata.
È stato un viaggio indimenticabile.

9
 

Ts.

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Ghost Recon Breakpoint

Uno dei giochi che attendevo di più per la fine della generazione Ps4/One, dopo un Wildlands che aveva già espresso un potenziale incredibile e a cui bastava migliorare nella narrativa per essere un ottimo titolo.

Breakpoint alla fine altro non è che un TPS di stampo militare Open World con una mappa gigantesca, dove non fai altro che ripetere all'infinito le stesse 2/3 missioni, dove passi la maggior parte del tempo a non far nulla in un mondo vuoto, tranne ad abbassarti per evitare gli aerei che ti vedono, o a suicidarti perché risulti perennemente in combattimento pur non facendo niente e quindi non puoi usare il fast travel, con una trama che sta insieme con lo sputo e dove potremmo tranquillamente saltare tutti i dialoghi con i personaggi secondari e non cambierebbe niente.
Guidabilità dei mezzi abbastanza scadente, risultando per lo più noiosa.

Trama con un potenziale incredibile, ma che si brucia da sola, l'impressione è che dopo 1/4 del gioco, gli sviluppatori abbiano dovuto rushare e rilasciare un gioco assolutamente incompleto, ce ne accorgiamo dalla quasi totale assenza di cutscene per tre quarti della campagna, con tutti i dialoghi con i personaggi secondari che sono un pugno in un occhio da vedere e da ascoltare, con un finale fatto in fretta e furia.
Tutti i villain e i nostri alleati secondari sono solo pedine, non hanno personalità e se avessimo messo un paletto con un fucile in mano avremmo avuto lo stesso risultato, per altro i volti sono fatti veramente ma veramente male.
I due villain principali (non parlo dei DLC) alla fine hanno solo un look molto bello da vedere, ma per il resto si rivelano piatti e appaiono pochissimo all'interno della nostra avventura, in particolare bisogna notare il non impegno degli sviluppatori per Hill, il cui viso è letteralmente mono espressione e l'ultima cutscene relativa a lui è totalmente non sense, oltre che tremenda visivamente.

Tutto l'hype per i Droni svanisce subito, non sono altro che robottini abbastanza banali e non particolarmente pericolosi, così come tutta l'ideologia dei Lupi che sembrava qualcosa di bellissimo nei trailer, si rivela invece totalmente anonima.

Protagonista anonimo, con la personalità di una sedia, completamente dimenticabile, dato che non fa nulla di interessante per tutta la campagna, l'unica cosa che lo caratterizza è l'aspetto fisico personalizzabile da noi, movenze molto macchinose, e dire che avevo rigiocato da poco Splinter Cell Blacklist (X360) su X1 ed era un altro mondo.

Livello grafico basso, sicuramente peggior illuminazione mai vista in un videogioco (alternanza luce/buio entrando in un edificio) e animazioni a livello Ps1, tranne quelle del viso di Jon Bernthal, che ogni tanto sono buone.
Doppiaggio tremendo, ad esclusione di quello di Jon.

Ci sarebbero tante altre cose da dire, partendo dal lancio disastroso del gioco, ai bug, ai bot alleati che sono qualcosa di imbarazzante, alla stupidità dell'IA nemica, alla caratterizzazione ignobile di Skell, al controsenso dei crediti Skell, ai dialoghi inesistenti con i personaggi secondari che dovranno darci info (chiedere info su Breakpoint per trovare un palazzo: "Ehi sai dirmi qualcosa?", "Ciao, Si" , "Info ottenute"), alla regia durante i dialoghi che è qualcosa di tremendo, alle limitazioni non sense nelle personalizzazioni (che con dei bug a volte possono essere rimosse), ma mi fermo qua.

Menzione d'onore per la possibilità di poter vivere il gioco e le missioni senza HUD, andando tramite indizi alla ricerca nelle regioni delle zone dove fare le missioni, veramente una idea bellissima, ma purtroppo la campagna è talmente noiosa che vi stancherete in fretta e abbandonerete questa possibilità, preferendo direttamente avere le indicazioni.

Nel complesso il gioco è una delusione totale, monotono e ripetitivo allo sfinimento, una storia noiosa come poche altre, condita da personaggi anonimi, il cui protagonista (il villain, non noi) appare poco e per lo più in flashback, ma se giocaste tutta la campagna in coop con amici potreste comunque passare delle ore di svago, infatti questa possibilità gli fa guadagnare ben 2 voti, portando a 4 il voto finale del gioco.

Voto 4


AGGIORNAMENTO

Autocito questa recensione perché avevo comunque comprato i due DLC che "espandono" la campagna proseguendola.
Nonostante gli sviluppatori avessero rilasciato un gioco di mer*a, con una quantità mostruosa di maxitransazioni per poi rilasciare una infinità di aggiornamenti atti a includere (spesso in maniera atroce, come i bot, che possiamo paragonare serenamente alla imbarazzante IA di Gears of War) una infinità di cose che dovevano esserci al D1, mi sono posto la domanda: "è giusto dare una seconda possibilità a chi ha venduto un gioco da 10 euro a 70 ? Beh, forse si." Scopriamolo:

Come proseguiamo la trama di un gioco che ha basato tutta la sua idea su due villain fallimentari, un protagonista piatto e anonimo, espressioni facciali inesistenti, una mappa gigantesca vuota e con ambientazioni tutte uguali, una distruttibilità ambientale inesistente, un'attenzione ai dettagli inesistente, un'ia ignobile, una monotonia che fa paura e che fa della grande novità dei DRONI il punto più noioso (se la gioca con la trama, è una bella lotta) dell'intera avventura?

I nostri amati sviluppatori hanno avuto due grandi idee, la prima applicata al primo DLC:

Se non sai scrivere un protagonista o un villain, prendine uno già esistente, gli fai dire "Third Echelon" e lo fai stare fermo a far nulla tutto il tempo, ed ecco Sam Fisher!
Una serie di missioni stealth facilmente dimenticabili e un villain anonimo, che ha la solita motivazione del "conquistare il mondo!!!" conditi con una serie di scontri con i nostri amati e noiosissimi droni.
Questo incredibile Villain è in grado di controllare mentalmente i droni, invece che tramite un telecomando, emozionante no? Cosa cambia a livello pratico, beh niente ovviamente.
Ma Sam Fisher esattamente cosa fa? Beh nulla, anzi, è diciamo l'hacker del gruppo, anche se lo siamo pure noi, si insomma, non serve assolutamente a niente.
Menzione d'onore per la boss fight finale, in pieno stile Sam Fisher, un bello scontro con un Carro Armato a cui siamo obbligati a sparare a viso aperto.

Voto DLC 3, sarebbe 2 ma sono un fan di Splinter Cell.

La seconda grande idea è relativa al secondo DLC:

Se non sei in grado di far avere delle espressioni facciali ai villain, semplicemente non farli mai apparire, ed ecco qua il secondo dlc.
Riprendiamo in pieno il concept di Wildlands (vai in un punto per scoprire dove si trova il sotto villain, che poi incontriamo solo quando dobbiamo ucciderli e che alla fine porteranno al super mega incredibile villain finale dell'avventura), ma sempre senza il minimo impegno, quindi tutti i filmati fighissimi che li introducono non esistono, abbiamo solo un nome e un cognome e una foto e via, breve chiamata al telefono per dirci cosa fa e quale potenziamento ha per i suoi droni personali (il che dovrebbe renderlo temibile)
Vi domanderete "quindi avremo delle boss fight con questi boss e ognuno userà la peculiarità del suo drone per metterci in difficoltà?" Beh, no, in realtà i super potenziamenti fighissimi ai droni che hanno, in realtà non li vediamo mai e se io non avessi ascoltato una delle chiamate introduttive non avrei neanche avuto idea di tutto ciò, questi personaggi sono solo dei normalissimi npc buttati in mezzo agli altri npc a caz*o, senza nessuna differenza dagli altri. Ottimo!

Una volta eliminati questi memorabili personaggi arriviamo al villain finale.
Finalmente l'ambientazione della zona è curata un minimo (per curata si intende che è uguale alle altre ma ci sono dei fari rossi su tutta l'area, invece che bianchi) e arriviamo al super mega incredibile villain finale che da dietro un vetro antiproiettile ci saluta, in realtà avremmo un rpg, ma è veramente molto antiproiettile.
Vi aspetterete almeno per il finale un incredibile scontro con una super boss fight, beh, in realtà hackeriamo 3 quadri elettrici correndo e uccidendo quei due tre nemici che ci capitano davanti (nel mentre i nostri alleati guidati dall'IA girano a caso per la mappa), il vetro si apre, spariamo un colpo a sto npc vestito con un completo nero e fine. Che dire, emozionante davvero.

Voto 1.

Menzione d'onore per l'incontro (dietro al super resistente vetro antiproiettile) con il villain finale e un fantastico spawn dei nostri adorati bot (che richiamo ad avvicinarsi) che evidentemente giravano alla troppo alla caz*o per la mappa:



Voto Finale 2
 
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Vc3nZ_92

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Aggiornato tutto, new entry in classifica, direttamente al primo posto!
 

tommbars

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Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Non penso che i giochi compresi in questa riedizione abbiano bisogno di presentazioni né di un commento approfondito, dato che sono dei classici.
Un plauso al lavoro svolto dagli sviluppatori, che hanno ridato linfa vitale ai suddetti giochi e hanno permesso anche a chi non ha potuto giocarli all'epoca di apprezzarli.

Voto 8,5

P.S. Ho avuto dei feels che non vi dico rigiocando il terzo. Quanti ricordi :bruniii:
 
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Readyjack

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Valfaris

Vi mancano i tempi degli sparatutto a scorrimento alla Turrican o Contra? A me no, anche perché non ero neanche nato. Tuttavia ho sempre apprezzato questo genere di videogiochi e ciò mi ha spinto ad acquistare e godermi questo titolo.
In Valfaris verrete catapultati nell'omonima città spaziale, ormai decaduta in rovina a causa di un male che se n'è impossessata, nei panni di Therion, il figlio del Re Vroll scomparso e protettore di Valfaris nel tentativo di trovare suo padre e salvare la sua patria. Ovviamente tutto ciò non è che un pretesto per atterrare brutalmente sulla superficie del pianeta/città con la vostra astronave a forma di lupo (sì, avete capito bene) e iniziare a massacrare orde di nemici con le vostre distruttive armi. Il gameplay per l'appunto è quello di uno sparatutto a scorrimento classico ma condito da meccaniche e accorgimenti che lo rendono uno dei migliori mai creati per il genere. Avete a disposizione tre tipi di armi equipaggiabili (da trovare durante l'avventura): pistola, arma secondaria e arma corpo a corpo. La prima tipologia è composta da armi abbastanza precise e dal relativamente poco danno, ma con munizioni infinite, la seconda da armi di grande potenza ma con munizioni limitate da una barra di energia, la terza da spade, fruste, asce ecc. che fanno tanti danni e permettono di recuperare l'energia appena citata. L'energia non serve solo a sparare ma anche a difendervi, infatti quanto premete il tasto per fermarvi sul posto e mirare di precisione attiverete uno scudo energetico utile a pararvi dai proiettili e attacchi ravvicinati, e come se non bastasse se attivato un momento prima che veniate colpiti vi permetterà di rispedire i proiettili al mittente (una sorta di parry, ma coi proiettili) oppure di stordire chi ha osato colpirvi da vicino, meccanica importante da padroneggiare data la presenza di nemici che possono essere uccisi solo da storditi. Considerando che le armi sono tantissime e che ce ne sono alcune con funzionalità alquanto peculiari (cito, per esempio, una pistola che lancia dei dardi che si conficcano sui nemici per fare danno) e che i nemici sono tanti e con pattern molto diversificati tra loro si può già dire che Valfaris è un gioello da giocare, i comandi sono puliti e ci si divertirebbe anche solo con queste premesse.
Il gioco ha però da offrire anche di più, infatti altro protagonista del gioco sono i livelli: esteticamente sono bellissimi e ispirati a un immaginario misto di sci-fi e dark fantasy, il gioco sfrutta un interessante misto di pixel art e modelli 3D (da vedere per capire) ma lo stile è indiscutibilmente figo quanto vario e interessante, ciò si riflette anche nel level design che secondo me è il vero punto di forza del gioco. Infatti nell'arco delle 5/6 ore che vi serviranno per portare a termine la prima partita (se non siete delle pippe come me e non morite in continuaziond) affronterete situazione completamente diverse, con delle gimmick e delle caratteristiche che non si ripetono mai per troppo tempo e non diventano mai stancanti, sia come nemici sia come fasi platform. Ci sono livelli in cui dovrete rimanere appesi a degli insetti volanti mentre sparate ai nemici e disattivare delle trappole, altri in cui dovrete colpire dei mostri in fretta per renderli dei trampolini da sfruttare per raggiungere zone sopraelevate oppure altri ancora dove dovrete stare attenti a dei tremors giganti che tentano di mangiarvi mentre cercate di oltrepassare un corridoio e molto altro ancora. Sia chiaro, nulla di innovativo o che non sia stato fatto in precedenza, ma il fatto che tutte queste belle idee di level design siano concentrare in un singolo gioco, realizzate così magnificamente e che non diventino mai stancanti è un pregio incredibile che rende Valfaris uno dei migliori esponente del genere.
Per quanto riguarda la difficoltà, non è selezionabile ed è abbastanza tosto da costringervi a impegnarvi in certe sezioni, che siano boss, fasi di platforming o pure arene con maree di nemici. È qui però che c'è una svolta interessante: i livelli sono difatto disseminati da checkpoint che potete attivare sfruttando dei consumabili (idoli della resurrezione, da trovare esplorando le mappe) e sfruttare per cambiare equipaggiamento. In effetti attivare tutti i checkpoint man mano che vengono trovati può facilitare il gioco, ma cosa succede se non lo fate? Incredibilmente, il gioco vi premia. Infatti se decidete di rendervi la vita difficile, di attivare solo qualche checkpoint ogni tanto e di accumulare idoli della resurrezione le vostre vita e energia massima aumenteranno proporzionalmente al numero di idoli posseduti, e come se non bastasse alla fine di ogni livello potete spendere una parte degli idoli per ottenere materiali per il potenziamento delle vostre armi. Il gioco quindi vi offre la possibilità di giocare come più preferite, potete rischiare di ripetere lunghe sezioni difficili ma con ricompense massime oppure di giocare un po' più safe e non farsi troppa strada dopo ogni morte, o un misto delle due per non rimanere a secco di vita (ne avrete bisogno!).
La struttura di Valfaris funziona incredibilmente bene e nella sua difficoltà risulta assolutamente equilibrato, anche per i non esperti del genere che sicuramente avranno modo di farsi le ossa.
Un piccolo appunto sullo stile del gioco in generale: il protagonista e certi elementi del gioco sono ispiratissimi alla cultura heavy metal "fantasy", la colonna sonora del titolo infatti è composta da un chitarrista metal ed è STUPENDA da ascoltare, senza contare che il personaggio inizierà a fare headbanging per qualche secondo ogni volta che viene ottenuta una nuova arma.
Che altro dire? Valfaris è uno shooter eccezionale. Dura poco, certamente, ma considerate che è possibile rigiocare la campagna con tutti gli equipaggiamenti acquisiti e a difficoltà maggiore, con nuovi nemici, armi e trappole ambientali, la rigiocabilità dunque è apprezzabile anche in virtù della qualità straordinaria del gameplay di cui può fare sfoggio.
Non inventa certamente nulla di nuovo, ma è un titolo ASSOLUTAMENTE da giocare per gli amanti degli sparatutto a scorrimento, e non costa neanche tanto.

Voto: 9.0
 

Giamast

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Crash Bandicoot 4: It's About Time

Completato oggi facendo tutti i livelli (anche le linee alternative con i vari personaggi), 18 ore di gioco e 51% dei trofei. Che dire, ben più longevo di quanto pensassi, praticamente da solo dura quanto i primi tre messi insieme e ancora devo scalfire tutti i contenuti "secondari" (che sono una marea) :asd:

Che dire, finalmente il quarto capitolo che aspettavamo da 20 anni, questo gioco è una perla e dubito si potesse fare di meglio, è a mani basse il migliore della serie dal punto di vista prettamente ludico. Hanno trovato un perfetto equilibrio nel riproporre la formula classica, senza snaturare Crash come l'abbiamo sempre conosciuto, ma modernizzato al punto giusto (level design molto più complesso, grande varietà di meccaniche grazie alle nuove maschere, boss fights finalmente degne, platforming preciso e reattivo, ecc...) e senza che risulti vecchio o superato. Il livello di sfida è davvero ottimo, il gioco è impegnativo, ma mai frustrante se lo si vuole semplicemente finire (mentre per il 100% hanno effettivamente calcato un po' troppo la mano, ma ci sta, sono scelte alla fine)

I nuovi personaggi mi sono piaciuto tutti, nulla da dire, belle soluzioni di gameplay e carino il modo in cui si intersecano con i livelli principali.
Bellissime le ambientazioni, una più bella dell'altra e varietà estrema, davvero una gioia per gli occhi (anche grazie al lato tecnico impeccabile, specialmente su PS5)

La nota dolente purtroppo riguarda tutto l'aspetto narrativo/stilistico: siamo lontani dall'anima della trilogia originale, alla fine hanno adottato uno stile nei dialoghi e nei personaggi molto anonimo e da platform moderno per bambini, mentre i Crash originali erano molto più irriverenti e su di giri. Lo stesso Crash qui sembra molto meno "pazzo" e l'hanno trasformato in un rimbambito muto, togliendogli pure le sue mosse ed esultanze iconiche, mentre i cattivi sono delle macchiette da cartone animato e niente più. Pure le nuove maschere, per quanto fighe a livello di gameplay, non hanno un'unghia del fascino di Aku Aku e Uka Uka e i nuovi nemici che trovi per i livelli sono di un anonimo totale. Non parliamo poi delle musiche, non ne ricordo neanche mezza per quanto anonime

Insomma, il gioco a livello ludico è eccellente, ma perde molto del fascino dell'originale e dello stile che contraddistingueva Crash. Sono comunque passati 25 anni e molteplici sviluppatori nel mezzo, quindi la cosa è anche comprensibile e non ne faccio un difetto grave da rovinarmi l'esperienza col gioco.

8
 

Vc3nZ_92

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Crash Bandicoot 4 It's About Time
recensione a cura di Vc3nZ_92

Crash Bandicoot 4 It's About Time è una perla del media ed uno dei miei videogiochi preferiti di sempre che purtroppo non ha ricevuto il successo che si merita per motivi non legati alla qualità intrinseca dello stesso, e non mi sto riferendo solo a tutte le critiche ridicole per la difficoltà che ho sentito in questi mesi, ma soprattutto quelle relative al fatto che non meritasse il prezzo pieno perché è un semplice platform... ma fermiamoci qui altrimenti poi devo prendermi un calmante! Ha i suoi difetti, ma per me è da perfect score perché è il grande ritorno di una delle mie saghe preferite di sempre, anche per motivi emotivi, esponente di uno dei miei generi preferiti di sempre e che mi ha gasato come pochi altri titoli hanno mai fatto... e anche per la legge del contrappasso, devo bilanciare un po' le cose! Ora il titolo ha ricevuto un upgrade gratuito anche per le nuove console ed è uscito su Nintendo Switch, quindi se ancora non lo avete fatto, prendetelo, ve lo chiedo con il cuore in mano, abbiate un minimo di pazienza (o orgoglio, magari) e giocateci, perché ne vale la pena. I Toys for Bob meritano tutto il supporto di noi videogiocatori perché così si fanno i videogiochi, con passione, e non vedere riconosciuto questo grande merito mi mette tristezza. Ragazzi, su, IT'S ABOUT TIME!

Recensione completa qui: CLICK!

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Readyjack

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Crash Bandicoot 4 It's About Time
recensione a cura di Vc3nZ_92

Crash Bandicoot 4 It's About Time è una perla del media ed uno dei miei videogiochi preferiti di sempre che purtroppo non ha ricevuto il successo che si merita per motivi non legati alla qualità intrinseca dello stesso, e non mi sto riferendo solo a tutte le critiche ridicole per la difficoltà che ho sentito in questi mesi, ma soprattutto quelle relative al fatto che non meritasse il prezzo pieno perché è un semplice platform... ma fermiamoci qui altrimenti poi devo prendermi un calmante! Ha i suoi difetti, ma per me è da perfect score perché è il grande ritorno di una delle mie saghe preferite di sempre, anche per motivi emotivi, esponente di uno dei miei generi preferiti di sempre e che mi ha gasato come pochi altri titoli hanno mai fatto... e anche per la legge del contrappasso, devo bilanciare un po' le cose! Ora il titolo ha ricevuto un upgrade gratuito anche per le nuove console ed è uscito su Nintendo Switch, quindi se ancora non lo avete fatto, prendetelo, ve lo chiedo con il cuore in mano, abbiate un minimo di pazienza (o orgoglio, magari) e giocateci, perché ne vale la pena. I Toys for Bob meritano tutto il supporto di noi videogiocatori perché così si fanno i videogiochi, con passione, e non vedere riconosciuto questo grande merito mi mette tristezza. Ragazzi, su, IT'S ABOUT TIME!

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VOTO: 10

Sapevo che gli avresti dato 10, ricordo che l'hai apprezzato tantissimo :sisi:
E infatti visto che di solito trovo i tuoi pareri più o meno concordi ai miei mi sa che devo recuperarlo :asd:
 

Hell

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LIFE IS STRANGE 2

Allora, ammetto che mi aspettavo di più, nonostante le critiche negative. L'inizio del gioco era abbastanza promettente e speravo di vivere delle avventure tragiche e drammatiche ma... così in parte non è stato. Ci sono le scene drammatiche, ok, ma nulla di così tragico, nulla di così ansiogeno o appagante.
I fratelli vivono dei pericoli secondo me che sanno di già visto, abbastanza scontati nella loro conclusione. I capitoli centrali sono una sorta di The Sims, dove eseguire semplici operazioni di routine quotidiana, mentre gli ultimi episodi danno un po' di pepe al gioco. Tuttavia, sono eventi brevi, forse realizzate di fretta.
Il legame tra i due fratelli mi è piaciuto molto, così come la colonna sonora d'impatto. Ottima la possibilità di effettuare scelte importanti che cambiano l'andamento della trama, bellissime e suggestive le ambientazioni, ben scritti i dialoghi e ben recitati.
Però, rispetto al primo, perde da ogni punto di vista. L'avventura dei fratelli Diaz appassiona ma non tanto, spesso annoia e spesso non succede assolutamente nulla.
Non è un gioco che boccio, no di certo, ma è innegabile il fatto che avrebbero potuto renderlo ancora più drammatico e con più di colpi di scena.

VOTO: 7.0
 

Vc3nZ_92

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La top 10 generazionale mi ha fatto tornar voglia di voti e listoni. :asd: Riprendo un po' di roba giocata negli ultimi anni, scrivo giusto due parole sperando siano sufficienti.

Solo voti secchi, solo giochi di generazione corrente. Non dovrei aver valutato nessuno dei seguenti ma avvertitemi se così non fosse. :asd:

Yakuza 0 – 7. Mio primo Yakuza ma è chiaro come questo sia il perfezionamento di una formula affinata negli anni. La mole di contenuto offerto è notevole (anche se la qualità in certi casi è altalenante) e in generale il gioco è permeato da una sincerità che è difficile non apprezzare. Aggiungete altri 4 punti se sapete cosa siano Outrun e Super hang-on.

Yakuza kiwami 2 – 7. Il nuovo motore grafico è una boccata d'aria fresca e in generale ho ritrovato tutto ciò che avevo apprezzato nello 0 ulteriormente rifinito e molto più piacevole alla vista. Le nuove meccaniche di combattimento però peccano in varietà e ho trovato insoddisfacenti le ultime battute della storia. Comunque solido, con un fortissimo senso dei luoghi riprodotti.

The last of us: Part II – 9. A differenza del primo qui è il puro gameplay a farla da padrone, mentre la trama si perde un po' nella successione degli eventi. Presentazione audiovisiva eccezionale, fra cui da segnalare un comparto animazioni ai limiti dell'incredibile, e meccaniche stealth elevate da una IA brillante.

Subnautica – 8. Non pochi problemi tecnici ma un senso purissimo per l'esplorazione e la scoperta. Gameplay loop intelligentemente strutturato ed estremamente avvincente.

Shovel knight: Treasure trove – 8. Quattro campagne e quattro approcci diversi, accomunati da un'impagabile attenzione al dettaglio. Difficile chiedere di più. Se dovessi dare un voto alle singole campagne direi 8-8-7-7, ma il pacchetto è maggiore della somma delle sue parti.

Momodora: Reverie under the moonlight – 7. Metroidvania con un tocco soulslike, formula ormai ben rodata nel panorama indie degli ultimi anni ma qui la realizzazione è particolarmente riuscita. Favolosa la pixel art. Aggiungete pure un punto se il genere e lo stile grafico vi aggradano.

Hollow knight – 10. Eccelso sotto qualsiasi punto di vista. Una continua scoperta, un mondo che continua ad aprirsi e espandersi per decine di ore. Direzione artistica di notevole pulizia e coerenza, colonna sonora impressionante per una produzione indipendente, gameplay fluidissimo ma aperto a continua sperimentazione. Ben al di là di ogni ragionevole aspettativa.

What remains of Edith Finch – 9. Una delle più brillanti dimostrazioni della maturità del videogioco come medium narrativo. Se ne parlerà a lungo.

Oxenfree – 5. Piacevole lo stile grafico e interessante la meccanica dei dialoghi, che però non ho trovato supportati da una narrativa convincente nonché gravati da un ricorso al backtracking forse non così necessario.

Spider-man – 8. Non inventa nulla ma è difficile fargliene una colpa quando il gioco è così divertente pad alla mano.

The unfinished swan – 8. La sensazione che ho avuto è stata quasi quella di giocare uno dei migliori racconti di Calvino. Altra perla dei Giant Sparrow, brillante per l'inventiva dimostrata tanto nella narrativa quanto nelle meccaniche che ad essa vengono legate.

Abzu – 5. Bellissimo da vedere (forse addirittura un po' stucchevole) ma nella mia esperienza piuttosto noioso già dopo qualche minuto. Peccato.

Until dawn – 7. Voto generoso ma è stata una piacevole sorpresa. Cattura alla perfezione un certo gusto per l'orrore di serie B e la formula ludica è particolarmente adatta, pur nella sua semplicità e con i suoi limiti.

Axiom verge – 7. Per molti aspetti un metroidvania (molto più Metroid) praticamente perfetto, devo però dire di aver trovato stancanti le ultime fasi che possono costringere ad un backtracking eccessivo.

SOMA – 8. Probabilmente non all'altezza di quelle che erano le ambizioni degli sviluppatori, ma racconta comunque una delle storie più affascinanti che abbia mai trovato in un videogioco, utilizzando anche il medium stesso per toccare temi complessi in modi brillanti. Atmosfera indimenticabile.

Red dead redemption 2 – 7. Probabilmente l'open world più grandioso mai realizzato, limitato però da una formula che per chi ha già giocato altri giochi Rockstar comincia a diventare un po' troppo prevedibile. Sceneggiatura di alto livello che però scade malamente da un certo capitolo in poi, per riprendersi solo in parte nel finale. Davvero difficile sintetizzarlo in un voto unico perché i valori produttivi sono veramente fuori scala, e perché comunque gli va dato atto dell'audacia di alcune scelte.

Celeste – 10. Uno dei migliori platformer mai creati, che continua a regalare emozioni e sfide sempre stimolanti. Mi vergogno un po' di non averlo mai ripreso dopo aver completato le sfide principali, ma davvero mi sembrerebbe quasi un ingiustizia dargli meno del massimo.

Tacoma – 7. Formula narrativa estremamente intrigante e world building convincente. Bellissimo finale, anche se in parte slegato da quella che è la narrativa principale nel corso del gioco.

Firewatch – 6. Molto bello da vedere e piacevole da seguire grazie alla grande fluidità delle meccaniche di dialogo. Non l'ho trovato però particolarmente interessante dal punto di vista narrativo e ho un po' sofferto un mondo presentato come vasto e aperto ma in realtà solo percorribile attraverso corridoi predeterminati.

Persona 5 – 9. Il gameplay loop dà dipendenza, anche grazie a uno stile talmente forte e pervasivo da rendere entusiasmante anche la navigazione dei menù. Pecca in una struttura narrativa un po' troppo convenzionale ma il videogioco è enorme.

Resident evil 7 – 9. Terrificante, anche grazie ad un lavoro sulle ambientazioni clamoroso e a una sorprendente commistione fra eventi procedurali e sciptati. Inutile dire che anche il videogioco è di per sé eccellente, che riprende lo stato dell'arte della serie e lo ricontestualizza in una riuscitissima prospettiva in prima persona.

Dovrebbe essere tutto o quasi, pensavo di metterci di meno ma una volta iniziato mi dispiaceva lasciarlo a metà. :asd:
 

Giamast

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Oddworld: Soulstorm

Il gioco mi è piaciuto davvero tanto, chiaramente parlo da fan storico della serie fin da PS1, ma è esattamente quello che volevo e anche di più, se non è il miglior titolo della serie se la gioca comunque tranquillamente con Abe's Odyssey. Un Oddoworld dai grossi valori produttivi, ricchissimo di contenuto e capace di modernizzare la formula il giusto, ma senza snaturare quello che la serie è sempre stata, trovando un giusto bilanciamento nell'esperienza. Di titoli di questo tipo ce ne vorrebbero di più, una ventata d'aria fresca nel gaming odierno ed è paradossale dirlo, visto che parliamo di un gioco "vecchio" 25 anni :asd: Resta ancora oggi un manuale di game design, puzzle e level design da best in the class assolutamente.

Tra i pregi assoluti ci sono sicuramente una grande varietà di situazioni di gioco e di ambientazioni, c'è qualche lungaggine di troppo in alcuni livelli, ma di base hanno reso bene l'idea di esodo di Abe e seguaci, con un'avventura lunga e varia al punto giusto. Altra punta di diamante del titolo è la storia, semplice ma interessante, con delle cutscenes realizzate divinamente e personaggi in pieno stile Oddworld.
Le aggiunte di gameplay funzionano tutte e non sono invadenti, il crafting ha il giusto ruolo e il livello di sfida resta ottimo per tutta la durata del gioco (seppur con qualche sporadica sezione mal bilanciata).

Tra i difetti principali ci metto una scarsa ottimizzazione: tecnicamente su PS5 è un bel vedere e le prestazioni sono praticamente ineccepibili, ma c'è ancora da fare a livello di pulizia in molti aspetti (bug, qualche controllo incepposo, scivoloni di IA, ecc...). Non sono comunque eccessivamente duro su questo punto, perchè il periodo è quello che è per sviluppare e gli OI sono pur sempre un piccolo team indipendente. Al netto di tutto il gioco resta giocabile e godibile, quindi parliamo di inezie (per dire, un AC Valhalla a caso costato 100 volte tanto è uscito in uno stato peggiore)
Potevano metterci qualche boss fight in più e i livelli iniziali sono abbastanza anonimi (inoltre, trovo che il tutorial si protragga un po' troppo a lungo nei primi livelli e questo influisce nel renderli più "lenti" e pesanti rispetto al resto del gioco)

Un gioco che con qualche rifinitura in più e snellimento generale sarebbe tranquillamente da 8.5, così come è adesso gli tolgo mezzo punto perchè comunque qualche bestemmia ingiustificata me l'ha fatta tirare e se si è sfortunati può capitare di mandare all'aria ore sudate di gioco. Resta comunque il grande ritorno di Oddworld, penso non si potesse chiedere di meglio ed ora la strada è battuta per poter finalmente continuare i piani originari e concludere la storia

8
 

Vc3nZ_92

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Godfall
recensione a cura di Vc3nZ_92

Godfall è una vera occasione sprecata. Il buonissimo combat system non riesce a tenere a galla il gioco perché i difetti pesano veramente come un macigno. Se il titolo comunque vi stuzzica vi consiglio di recuperarlo ora vista la penuria di giochi next-gen, perché più rinvierete il recupero, più quest'ultimo avrà sempre meno senso.

Recensione completa qui: CLICK!

Video-recensione:



VOTO: 6,5
 

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God of War

Tra le migliori esclusive Sony mai giocate, forte di una direzione artistica magistrale e di personaggi che restano nel cuore. Il rapporto padre-figlio è affrontato con una profondità da grande opera letteraria: in diverse occasioni risulta difficile trattenere una lacrimuccia. Must play per ogni possessore di PS4/PS5.

Voto: 9
 

Giamast

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Lascio anche qui i miei pensieri su RE Village:

Finito! Il timer di gioco mi segna 10 ore spaccate, mentre il timer PS5 addirittura 15. Come ho già detto, il gioco ha una buonissima longevità per quelli che sono gli standard della serie, ma allo stesso tempo mi ha lasciato un po' di amaro in bocca per come sono state gestite le location e le varie parti del gioco, che ho trovato fin troppo rushate il più delle volte. Sulla carta il gioco è longevo il giusto, ma a mio avviso mette troppa carne al fuoco all'inizio e non riesce ad approfondire con i dovuti tempi e modi tutto quello che ha apparecchiato, da qui secondo me l'impressione di molti del suo essere "corto"

In nome dell'estrema varietà di situazioni e ambientazioni, alla fine non sono riusciti a concentrarsi con i dovuti tempi su alcuna di esse e penso che questo sia il più grande difetto del gioco: tanta carne al fuoco, premesse stellari, varietà a mille, ma il risvolto della medaglia è una scarsa coerenza e approfondimento di ogni cosa nel complesso.
Nello specifico:
Il Villaggio è una gioia per gli occhi e da esplorare, un capolavoro di ambientazione per caratterizzazione e narrazione ambientale, staresti ore a girare per ogni casa o strada. Tuttavia, mi ero fatto aspettative forse troppo alte, perchè me lo aspettavo sicuramente più grande e con più aree da esplorare, ma alla fine il centro abitato si riduce a quelle tre macro-aree (parte orientale, cimitero, campo di grano) che vedi fin dall'inizio e finisce lì. E' talmente bello che ne avrei voluto semplicemente di più

Per il Castello stesso identico discorso: con tutto il marketing fatto, mi aspettavo una location enorme e labirintica, una sorta di Villa Spencer 2.0...Purtroppo non ci va neanche vicino, anche qui ci spendi quelle 3-4 ore massimo e subito il gioco ti sbatte alla prossima location, senza neanche la possibilità di tornarci o qualche forma di backtracking. Location capolavorica, ma poco approfondita, con la villain migliore del gioco che viene fatta fuori dai giochi a nemmeno 1/4 di avventura

Casa Beneviento altro capolavoro totale di ambientazione...Ed è la più corta in assoluto del gioco insieme alla Fortezza. Bellissima ed evocativa, ma in 50 minuti te la lasci alle spalle, con un villain approfondito zero

Per quanto riguarda il Lago di Moreau, qui non ho tanto di cui lamentarmi, perchè in realtà questa sezione dura il giusto e ci sta per bene nell'economia di gioco, con tanta ciccia narrativa.

Sulla Fortezza stendiamo un velo pietoso, neanche voglio commentarla

Fabbrica una buona location, sicuramente ben approfondita, ma come struttura non ci siamo proprio, fin troppo lineare e zero libertà lasciata al giocatore nell'esplorazione.

E poi vabbe', tutta la fase finale è un corridoio sparacchino in cui succedono 450 cose condensate in 50 minuti.

Insomma, long story short mi è sembrato tutto rushato e poco approfondito, ed è un peccato perchè la qualità media di gran parte delle location è talmente elevata che avrebbero meritato tutte ben altro approfondimento.

A parte questo, il resto del gioco è god tier, c'è poco da dire. Come storia e cast di personaggi siamo tranquillamente in top 3 di RE, come setting è uno dei migliori titoli su cui abbia mai messo mano in assoluto, l'atmosfera è pazzesca, la tensione c'è, il pacing è praticamente perfetto, l'alternanza action/esplorazione è magistrale per un buon 90% del gioco (con un solo scivolone importante).
Aggiungo che ho letteralmente adorato la struttura più aperta del gioco e il modo in cui hanno gestito l'esplorazione: tante aree opzionali da scoprire, loot e tesori da scovare, addirittura miniboss opzionali da trovare e combattere per ottenere ricompense e tesori preziosi, mi è piaciuto tutto un botto. E il mercante si pone perfettamente in questo equilibrio, perchè è proprio lui che valorizza il meccanismo di risk-reward degli scontri e dell'esplorazione: il giocatore viene costantemente premiato quando si prende dei rischi esplorando aree opzionali o affrontando nemici forti e può "riscuotere" quei premi proprio presso il mercante.
Gran bella grafica, buonissima ottimizzazione su PS5, comparto audio da urlo.

Se questo gioco avesse avuto 2 location in meno e avessero usato quel tempo per ampliare e approfondire meglio le restanti, dando più coerenza ed omogeneità al tutto, sarebbe stato un capolavoro assoluto. Al netto di questo, resta comunque un giocone ed uno dei miei RE preferiti in assoluto.

8.5
 

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Finalmente ho avuto un po' di tempo per aggiornare tutto :ivan:
 
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