È con molto piacere che vi presentiamo Il salotto letterario di SpazioGames, un posto dove poter discutere di argomenti e questioni teoriche (fisolosofia, psicologia, sociologia, ecc), riflessioni personali, analisi e discutere di perplessità e dubbi che vi tengono svegli la notte.
Nessuno di noi probabilmente è esperto e la probabilità che le discussioni non siano altamente specializzate c'è
Quello che vi chiediamo è di avere apertura mentale, discutere con serenità e umiltà, evitare di prendere in giro gli altri utenti o le riflessioni da loro compiute. Comportiamoci tutti da persone mature e lasciamo la saccenteria e la supponenza fuori da questo topic. Ci auguriamo sia un modo per crescere e non diventi motivo di scontro e member war.
Il primo quesito ve lo pongo io, così rompiamo un po' il ghiaccio
Giorni fa stavo leggendo un libro sulla storia della radio e della televisione e si è toccato l'argomento intellettuali e media. Il comune denominatore del rapporto tra intellettuali (specialmente di sinistra) e società del Novecento è sempre stato il rifiuto, la critica e il rigetto di ogni forma di consumismo, mezzi di comunicazione di massa e "contaminazione". La televisione non era vista di buon occhio, l'utilizzo che ne ha fatto la Democrazia Cristiana anche meno ed è prevalsa una linea durissima che nei primi anni è stata dominante.
La situazione è migliorata un po' attorno agli anni '70, Pasolini è stato probabilmente uno dei filosofi più "mediale" di quel tempo, però quello che io mi chiedo è: non è stato forse un comportamento parecchio stupido e lassista quello di rifiutare inizialmente la TV, nonostante l'enorme contributo che invece si poteva dare ad una società più sana, aperta e meno rurale?
Che la TV soprattutto tra anni '50 e '70 abbia svolto una funzione pedagogica ed educativa nel tentativo di alfabetizzare e modernizzare il paese è documentato e dimostrato. È vero che col senno di poi è facile parlare, però non ho mai compreso per quale ragione la posizione iniziale degli intellettuali sia stata di così forte rifiuto. Anche in prospettiva era evidente che la TV fosse il mezzo del futuro e che combatterla e criticarla in toto non avrebbe portato a nulla. Oltre che rivoluzionaria in sé, c'erano interessi economici, industriali e politici, era impossibile che dall'oggi al domani venisse abbandonata.
Con la radio, invece, il rapporto era stato migliore sin dal secondo dopoguerra. Gli intellettuali sono ben presto diventati ospiti fissi e i programmi culturali e di divulgazione hanno avuto grandi consensi.
In realtà anche in TV è stato in parte così. Superati i primissimi anni, gli italiani hanno mostrato interesse verso quei contenuti culturali sia in forma ridotta, che anche più specifica.
Per me era una grandissima opportunità per scrollarsi di dosso un sacco di rimasugli culturali che ancora oggi sono molto presenti. Ci siamo ritrovati ad avere un economia e un settore industriale forte, ad essere una potenza mondiale, ma senza una base culturale adeguata e che nel giro di pochissimo ha portato ad una pesante involuzione che continua ancora oggi, perché, volente o nolente, cultura non è soltanto leggere libri o scrivere poesie, ma è la seconda natura dell'uomo e una delle sfere più importanti che guida l'agire individuale e collettivo. L'Italia culturalmente è ancora parecchio arretrata rispetto alla media europea e questo ha ripercussioni enormi su tutto il paese, la classe dirigente, il modo in cui giovani vengono considerati in ambito lavorativo, ecc che ha portato ad un innalzamento dell'età media che sta aggravando la nostra situazione, nonostante le enormi possibilità di questo paese.
Non voglio con questo dire che se gli intellettuali avessero passato più tempo in TV, anziché a scrivere sui giornali, le cose sarebbero andate in maniera totalmente diversa, però magari avrebbe contribuito. Era un periodo cruciale per la nostra nazione e tutto è stato lasciato nelle mani della DC e quei pochi dirigenti Rai con un po' di buonsenso. Voi che ne pensate?
Vi pongo anche un quesito più leggerino: che ne pensate dei podcast?
(Ovviamente non dovete per forza rispondere ad una di queste due domande, potete tranquillamente tirare fuori un altro argomento che vi interessa. È uno spazio aperto per discutere di ciò che vi incuriosisce)