Maledetto forum che a volte mi cancella i post. Mi appellerò all'articolo 21 prossima volta.
Equiparare un utente di un forum ad una testata giornalistica regolarmente registrata, tutelata dalla Costituzione per la preservazione della pluralità dell'informazione e della democrazia... Un giornale diciamo che é leggermente più importante - per la sua funzione sociale - di un utente anonimo su un forum di videogiochi.
Se un mod ti cancellasse un messaggio, non perché sei stato offensivo o hai adottato atteggiamenti gravi, ma perché egli si é arrogato il diritto di saperne più di te e di decidere che quello che scrivi é falso e non degno di essere letto, non é che sarebbe la cosa più etica del mondo. Gamesforum comunque sia é un angoletto dell'internet italiano, Youtube é uno dei monopoli dell'informazione mondiale su internet. Le conseguenze non stanno proprio sullo stesso piano. Però se per te nella gerarchia delle fonti i contratti privati vengono prima della Costituzione, libero di crederci Sekiro. Il regolamento di Youtube come legge fondamentale dello Stato italiano.
Un'ente che attesti l'accuratezza e l'affidabilità di una fonte non limita o censura nulla, non toglie libertà di pensiero a nessuno. Semplicemente è un biglietto da visita che dice "ehi, attento, questo sito ha l'abitudine di riportare notizie non verificate. Buona navigazione".
Lo capisci che l'intenzione di voto è enormemente influenzata dai media? E che delegittimando un'intero settore spingi le persone ad informarsi su altri lidi che non sono regolamentati da nessuno? In sostanza è quello che hanno fatto i cinque stelle dal 2009.
Per aprire una testata è necessario essere giornalisti, essere iscritti all'albo e registrare ufficialmente la testata. Con i siti internet non serve nulla, ognuno può aprire un sito e diffondere "la verità". Come fate a non trovare preoccupante che l'informazione venga tolta dalle mani dei professionisti e passi a chiunque abbia voglia di dire qualcosa? Ah già, siamo il paese dove il parere di un'opinionista conta quanto quello di economista, tant'è che nei programmi televisivi spesso "discutono" tra loro.
In questo momento un blog qualsiasi è identico, nella forma, al sito di una testata giornalistica. Se questo per te è okay e non ci vedi un problema non ho altro da aggiungere
L'etichettina dell'ente é una censura soft. Porta le persone ad evitarli, a rifiutare per principio quello che é riportato, andando contro le lezioni dei vecchi maestri sul formarsi le proprie opinioni personalmente, non facendosele regurgitare preconfezionate da altri. Porta le testate etichettate a decidere tra l'essere stigmatizzati o aderire alla narrazione ufficiale, che nella storia recente non é sempre stata volta al bene comune, e non é detto che sempre lo sarà. Quando si comincia ad applicare lo stigma ad argomenti diversi dai complottismi più palesi il problema di possibili abusi politici si presenta, come sapevano bene gli uomini che posero le basi della società nel dopoguerra, tutelando la libertà di informazione, non limitandola o ponendola sotto controllo di organi esterni.
Con Byoblu abbiamo oltrepassato il punto di etichettare. E' stato sospeso da una piattaforma privata (rischiando un ban definitivo), in barba al nostro ordinamento che tutela la libertà d'informazione della stampa. Questo potere spetta solo ai tribunali nel nostro Paese, e questo genere di abusi da parte dei social sono stati posti già in dubbio dalla sentenza del tribunale di Roma in merito all'oscuramento di Casapound.
Sono cosciente dell'influenza che i media esercitano sulle intenzioni di voto delle persone, ben cosciente. Da questo mai ho notato effetti positivi nella regolamentazione dei media, se non tanto conformismo giornalistico agli interessi dei ricchi editori. L'antipolitica grillina non é stata confezionata dal web, é stata imbastita dai media tradizionali che hanno creato questa narrazione fin da mani pulite, se non prima. Il m5s del vaffa ha fatto raccolta con successo di quel sentimento popolare, non l'ha generato.
Del destino dei "professionisti" dell'informazione non mi preoccupo perché storicamente sono compattamente servi consapevoli degli interessi del potere dominante dell'epoca (Mussolini, Hitler, ricchi capitalisti, partiti politici). I giornalisti coraggiosi che lavorano con un'etica professionale per svolgere il ruolo di cane da guardia del potere sono rari come l'acqua nel deserto. La categoria non ha mai lavorato per risvegliare le coscienze ma per sedare e distrarle, lo sappiamo dai tempi di Gramsci. Meno potere a loro, meglio per tutti dal mio punto di vista.
Il finale del tuo post é praticamente la storia di Bagnai e di come sia giunto a fare politica. Nel mondo del futuro che vorreste lui non avrebbe potuto fare informazione, questo é sicuro. E io e altri non potremo parlarne senza sembrare dei pazzi scellerati. Di fact checker della domenica e di gente che associava la critica della moneta unica a cose come gli anti vax ce ne sono stati a bizzeffe, prima che il tema fosse reso "mainstream" dal loro lavoro. Fortunatamente erano personaggi privi di reale potere di censura nell'internet del tutti hanno una voce. Questo per dire che a sporcare un argomento agli occhi dei meno informati con ci vuole niente.
Quando si tratta di questo tema ripenso alla poesia del "prima vennero a prendere...". Rimanendo nell'apatia o abbracciando soluzioni pericolose e abusabili perché colpiscono prima i tuoi nemici ideologici, rischi che alla fine non sarà rimasto nessuno a schierarsi con te quando sarà il tuo turno. Millenni di uomo mangia uomo non hanno insegnato granché alle generazioni di oggi sul da chi guardarsi le spalle. Su questo ormai ho alzato bandiera bianca.
Poi vabbè, abbastanza in linea, secondo me, con il discorso che fece Borghi in parlamento, sull'importanza del lavoro perché nella costituzione viene prima del diritto alla salute.
"Lei ha detto, mi scusi, nel suo intervento, che il diritto alla salute è preliminare su tutti gli altri diritti costituzionali? Ma, scusi, ma come si permette lei di fare una scaletta dei diritti costituzionali? I diritti costituzionali sono tutti importanti alla stessa maniera e se per caso i numeri qualcosa contano, il diritto alla tutela della salute è al n. 32, il diritto al lavoro è al 4
(Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)."
https://www.camera.it/leg18/410?idSeduta=0420&tipo=stenografico
Il tenore di chi piange lacrime di coccodrillo per le fake news.