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Carebotz - Recensioni degli Utenti

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Carebotz
Un droide veramente tosto

Non lascia spazio a convenevoli Carebotz: prende subito il giocatore e lo mette a manovrare un piccolo oggetto volante non indentificato in una mappa vertiginosamente grande per uno shooter di questo tipo. Sì perché a differenza di altri esponenti del genere non si viaggia in livelli a scorrimento verticale od orizzontale ma si ha una mappa molto generosa da navigare, barriere, interruzioni e oggetti con cui interagire per poter proseguire il cammino. Accompagnano anche potenziamenti per la nostra navicella. Questi ci permetteranno delle soluzioni offensive diverse o ancora la possibilità di muoversi e sparare più a lungo: c’è una sorta di barra dell’energia che viene consumata con entrambe queste azioni. Libertà di movimento, potenziamenti e una mappa che si dischiude poco alla volta. Se si volesse dare un’etichetta al gioco parleremmo di un metroidvania? Non proprio, pur avendo degli spunti apprezzabili che strizzano l’occhio al genere parliamo comunque soltanto di accenni. Niente di sviluppato al punto da prendere il sopravvento nell’avventura, di sette ore circa.

Il punto focale del gioco resta districarsi fra i cunicoli distruggendo nemici e riparando i punti ove ciò viene richiesto. Carebotz diverte da questo punto di vista, i nemici sono aggressivi e tra loro combinati in maniera intelligente. C’è dunque una certa varietà negli scontri che, tuttavia, non sono mai particolarmente ostici, anche perché vengono in aiuto i molti punti di salvataggio disseminati per la mappa.

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Della frustrazione invece si potrebbe avvertire per l’esplorazione. Il gioco in modo molto asciutto lascia il giocatore a vagare per i cunicoli senza spiegare in modo efficace le meccaniche. La scelta è voluta ma potrebbe far storcere il naso a qualcuno, viene un po’ meno l’immediatezza e la brillantezza nelle pur semplici fasi di sparatoria. Bisogna dunque scendere a patti con l’idea di vagare a zonzo per trovare l’interruttore giusto o la porta aperta poco prima e questo può dar qualche grattacapo. Nel ballonzolare in giro se si urta un nemico o un ostacolo si vedrà scendere la barra dell’energia, purtroppo però non sempre è chiarissimo cosa sia un oggetto da evitare e cosa invece un elemento del fondale. Problema peraltro non di troppo conto data l’indulgenza del gioco verso questi incidenti e comunque la presenza di diversi checkpoint di cui si diceva prima.

La fatica dei Glasscannon Studios si lascia apprezzare per l’atmosfera che riesce a ricreare, a volte giocando ci si sente effettivamente un mucchio di latta armata alla deriva in un ambiente misterioso. Acuisce questa sensazione la possibilità di interagire con dei macchinari che si lasciano scappare in righe sconnesse informazioni di lore.


+ Shooting semplice ma convincente
+ Focus sull'esplorazione intrigante...


- ... ma che crea qualche problema di ritmo

Carebotz è un’esperienza intrigante e da promuovere. Alla formula semplice ma vincente del genere si aggiungono elementi che spostano il focus sull’esplorazione. L’equilibrio non è facile e i Glasscannon Studios c’entrano il bersaglio, con qualche riserva. L’impressione è che qualcosa nel ritmo potesse essere meglio gestito. Detto questo, si tratta comunque di un’esperienza valida capace anche di trasmettere il voluto smarrimento a chi sta dall’altra parte del pad.


VOTO: 6,5
 
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