Consulenza su atto di successione

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loyd

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Buonasera a tutti,
vorrei sapere se c'è qualcuno di voi che è pratico e informato su atti di successione.
Il discorso è un po' lungo e complicato perciò prima di scrivere tutto volevo sapere se c'è qualcuno ben informato su queste cose.
 
io mio malgrado ne ho dovute fare alcune negli ultimi anni, ma onestamente non so se posso esserti d'aiuto, so basilarmente come funziona ma non so se quanto è complicata la tua situazione
 
Ok, provo ad essere più chiaro possibile.
Mia nonna materna è morta nel 2001, ha avuto 3 figlie femmine (di cui una è mia madre) e 1 figlio maschio. Mia madre è viva, le sue 2 sorelle sono morte, una 2 anni fa e l'altra più di 10 anni fa. Il figlio maschio è ancora vivo.
Mia nonna era ed è ancora proprietaria di una casa perché non è stato mai fatto l'atto di successione. Di questa casa ne ha sempre fatto uso il figlio maschio.
Il figlio maschio inoltre ha comprato un villino e ne ha intestato la proprietà a mia nonna quando questa era ancora viva. Anche di questo villino non è stato mai fatto l'atto di successione, di conseguenza risulta ancora di proprietà di mia nonna, ma ne ha sempre fatto uso il figlio maschio.
Il figlio maschio ha ora necessità di vendere la casa (non il villino) e per farlo deve fare per forza l'atto di successione insieme a mia madre e ai figli eredi delle 2 sorelle defunte.
Mia madre ha però un dubbio: essendo che la casa è sempre stata usata da suo fratello, ha paura che facendo l'atto di successione, se suo fratello non è stato in regola con i pagamenti delle tasse, queste possano arrivare più avanti anche a lei, visto che ne diventerebbe anche lei proprietaria. Vorrebbe quindi fare la rinuncia all'eredità, ma un notaio ci ha detto che, essendo passati più di 10 anni dalla morte di mia nonna, non si può più fare. Ci ha detto anche che gli eredi della sorella morta 2 anni fa la possono fare, mentre non la possono fare neanche gli eredi dell'altra sorella morta più di 10 anni fa.
Il fratello sostiene che, una volta fatta la successione, venderebbe subito la casa e non ci sarebbero più problemi, ma mia madre non è convinta.
Inoltre, facendo la successione, mia madre è convinta che erediterebbe pure la proprietà del villino e di conseguenza, anche qui, ha paura che se il fratello non fosse in regola con le tasse, potrebbero nascere dei guai anche per lei.
Restando sottinteso che i guai per mia madre, un giorno potrebbero diventare i miei guai, le domande sono:
1) mia madre rischia veramente di pagare tasse non pagate negli anni da suo fratello, facendo la successione? Anche se la casa venisse venduta subito dopo (ma resterebbe sempre il villino)?;
2) non c'è realmente modo di rinunciare alla proprietà di questi immobili?
 
Ok, provo ad essere più chiaro possibile.
Mia nonna materna è morta nel 2001, ha avuto 3 figlie femmine (di cui una è mia madre) e 1 figlio maschio. Mia madre è viva, le sue 2 sorelle sono morte, una 2 anni fa e l'altra più di 10 anni fa. Il figlio maschio è ancora vivo.
Mia nonna era ed è ancora proprietaria di una casa perché non è stato mai fatto l'atto di successione. Di questa casa ne ha sempre fatto uso il figlio maschio.
Il figlio maschio inoltre ha comprato un villino e ne ha intestato la proprietà a mia nonna quando questa era ancora viva. Anche di questo villino non è stato mai fatto l'atto di successione, di conseguenza risulta ancora di proprietà di mia nonna, ma ne ha sempre fatto uso il figlio maschio.
Il figlio maschio ha ora necessità di vendere la casa (non il villino) e per farlo deve fare per forza l'atto di successione insieme a mia madre e ai figli eredi delle 2 sorelle defunte.
Mia madre ha però un dubbio: essendo che la casa è sempre stata usata da suo fratello, ha paura che facendo l'atto di successione, se suo fratello non è stato in regola con i pagamenti delle tasse, queste possano arrivare più avanti anche a lei, visto che ne diventerebbe anche lei proprietaria. Vorrebbe quindi fare la rinuncia all'eredità, ma un notaio ci ha detto che, essendo passati più di 10 anni dalla morte di mia nonna, non si può più fare. Ci ha detto anche che gli eredi della sorella morta 2 anni fa la possono fare, mentre non la possono fare neanche gli eredi dell'altra sorella morta più di 10 anni fa.
Il fratello sostiene che, una volta fatta la successione, venderebbe subito la casa e non ci sarebbero più problemi, ma mia madre non è convinta.
Inoltre, facendo la successione, mia madre è convinta che erediterebbe pure la proprietà del villino e di conseguenza, anche qui, ha paura che se il fratello non fosse in regola con le tasse, potrebbero nascere dei guai anche per lei.
Restando sottinteso che i guai per mia madre, un giorno potrebbero diventare i miei guai, le domande sono:
1) mia madre rischia veramente di pagare tasse non pagate negli anni da suo fratello, facendo la successione? Anche se la casa venisse venduta subito dopo (ma resterebbe sempre il villino)?;
2) non c'è realmente modo di rinunciare alla proprietà di questi immobili?
Il notaio vi ha detto tutto correttamente, la rinuncia si può fare solo entro certi limiti di fatto e di temporalità oltrepassati i quali, non si può più fare.
Peraltro, la rinuncia stessa, quando si può fare, non può essere "selettiva": o si rinuncia a tutto (fabbricati, terreni, somme, ecc) o si accetta tutto (comprese eventualità passività e debiti). La stessa misura dell'accettazione con beneficio di inventario punta a questo: un "bilancio" di attivo e passivo per permettere una scelta ponderata dagli eredi, ma sempre "prendere o lasciare" tutto.
Al di là di una eventuale vendita dell'immobile subito dopo la dichiarazione di successione, è bene precisare che tanto la accettazione quanto la rinuncia hanno effetti retroattivi: nel senso che, pure se accetti/rinunci oggi con data 24/02, gli effetti decorrono dal giorno della scomparsa del de cuius... onde per cui si pagano peraltro le varie sanzioni per il ritardo nella presentazione della dichiarazione e relativa voltura catastale. E chiaramente si diventa debitori per il pregresso (quando il de cuius era in vita) sia eventualmente per il periodo intercorso.

Quindi ecco, la situazione purtroppo è questa.
 
Il notaio vi ha detto tutto correttamente, la rinuncia si può fare solo entro certi limiti di fatto e di temporalità oltrepassati i quali, non si può più fare.
Peraltro, la rinuncia stessa, quando si può fare, non può essere "selettiva": o si rinuncia a tutto (fabbricati, terreni, somme, ecc) o si accetta tutto (comprese eventualità passività e debiti). La stessa misura dell'accettazione con beneficio di inventario punta a questo: un "bilancio" di attivo e passivo per permettere una scelta ponderata dagli eredi, ma sempre "prendere o lasciare" tutto.
Al di là di una eventuale vendita dell'immobile subito dopo la dichiarazione di successione, è bene precisare che tanto la accettazione quanto la rinuncia hanno effetti retroattivi: nel senso che, pure se accetti/rinunci oggi con data 24/02, gli effetti decorrono dal giorno della scomparsa del de cuius... onde per cui si pagano peraltro le varie sanzioni per il ritardo nella presentazione della dichiarazione e relativa voltura catastale. E chiaramente si diventa debitori per il pregresso (quando il de cuius era in vita) sia eventualmente per il periodo intercorso.

Quindi ecco, la situazione purtroppo è questa.
Quindi anche chi oggi può fare la rinuncia (in questo caso i figli della sorella di mia madre morta 2 anni fa) può essere soggetto al pagamento di penali?
 
Quindi anche chi oggi può fare la rinuncia (in questo caso i figli della sorella di mia madre morta 2 anni fa) può essere soggetto al pagamento di penali?
Coloro che scelgono di fare la rinuncia (sempre che ricorrano correttamente i presupposti), al di là del sostenimento dei costi dell'atto di rinuncia (che si può fare tanto presso la cancelleria del tribunale, tanto presso un notaio):
  • Non potranno ereditare NULLA dell'asse ereditario, né in attivo né in passivo
  • Non potranno essere chiamati a rispondere dei debiti contratti dal defunto.
Chi rinuncia non può rispondere, per nesso logico, di roba sopravvenuta dopo la morte del defunto, visto che la tempestiva rinuncia fa da "barriera".

Se non si può fare la rinuncia (come nel caso del fratello di cui sopra nonché della progenie della sorella morta tanti anni fa), va da sé che questi eredi risponderanno in tutto e per tutto di eventuali debiti.

Nota bene: la rinuncia è personale e non può essere fatta per altre persone. Ciò significa, ad esempio:
-1a ipotesi: se io, padre di famiglia, rinuncio all'eredità di mio padre, la capacità di ereditare passa automaticamente in capo agli eredi più prossimi, per esempio i miei figli, secondo previsto dalla legge che si può essere chiamati all'eredità fino al sesto grado legale (che è tanto). Pertanto se si deve vuole evitare che i debiti possano cadere sulle spalle di altri parenti prossimi, bisogna sincerarsi con l'aiuto di un professionista.
-2a ipotesi: se uno degli eredi è minorenne, non può né rinunciare né accettare l'eredità se non viene chiamato in causa il tribunale con una procedura apposita.

Va da sé che vista la particolare situazione, il consiglio spassionato è rivolgersi ad un notaio (si paga di più, ma almeno vi saprà rassicurare sull'esatta ricostruzione giuridica della vicenda a fronte della produzione dell'idonea documentazione e delle visure catastali del caso).
 
Il notaio vi ha detto tutto correttamente, la rinuncia si può fare solo entro certi limiti di fatto e di temporalità oltrepassati i quali, non si può più fare.
Peraltro, la rinuncia stessa, quando si può fare, non può essere "selettiva": o si rinuncia a tutto (fabbricati, terreni, somme, ecc) o si accetta tutto (comprese eventualità passività e debiti). La stessa misura dell'accettazione con beneficio di inventario punta a questo: un "bilancio" di attivo e passivo per permettere una scelta ponderata dagli eredi, ma sempre "prendere o lasciare" tutto.
Al di là di una eventuale vendita dell'immobile subito dopo la dichiarazione di successione, è bene precisare che tanto la accettazione quanto la rinuncia hanno effetti retroattivi: nel senso che, pure se accetti/rinunci oggi con data 24/02, gli effetti decorrono dal giorno della scomparsa del de cuius... onde per cui si pagano peraltro le varie sanzioni per il ritardo nella presentazione della dichiarazione e relativa voltura catastale. E chiaramente si diventa debitori per il pregresso (quando il de cuius era in vita) sia eventualmente per il periodo intercorso.

Quindi ecco, la situazione purtroppo è questa.
Sono passati più di 20 anni in teoria il fruitore potrebbe fare l'usucapione degli immobili essendo stato l'unico a utilizzarli, ma purtroppo la morte delle due sorelle ha aperto nuovi termini da parte dei nipoti , ma se nessuno ha da obiettare , il fatto di non essersi mai interessati delle proprietà immobiliari e di averne sempre lasciato la proprietà de facto al figlio maschio potrebbero bypassare in toto la successione mediante usucapione degli immobili, il problema è che se lui non ha mai pagato tasse gli riuscirà difficile dimostrare di essersi comportato da proprietario effettivo e comunque la causa di usucapione non costa poco , ma certamente meno della proprietà di due immobili , posto poi che non siano intervenuti atti sospensivi nei 20 anni situazione complessa e intricata che necessita un avvocato specializzato quantomeno per studiarne la fattibilità e la convenienza


NB non mi occupo di queste cose, la mia è solo un'ipotesia alternativa che forse può essere esplorata
 
comunque la causa di usucapione non costa poco
I beni immobili possono essere acquistati per usucapione mediante verbale di conciliazione (costo medio per aprire procedimento di mediaizone circa 40 € + IVA). :asd: Tenete pure presente che il tentativo di mediazione è obbligatorio per la cause in materia di diritti reali.
 
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