In Rilievo Corte Suprema | Verdetti al primo post | Richiedi il prossimo titolo da discutere qui!

Pubblicità
Iscritto dal
27 Ago 2009
Messaggi
13,099
Reazioni
15
Offline
VGqnVne.jpg

Si tratta della riproposizione di una vecchia iniziativa già attuata per più di una volta in questo forum, ma in chiave assolutamente moderna e riadattata a quelle che sono le esigenze di una community ormai molto cresciuta rispetto ad anni fa. Occasionalmente verrà aperto un topic riguardante un solo titolo (per cui potrete fare richiesta in questo topic) e verrà trattato a 360 gradi. Scopo dei thread sarà quello di giudicare l'effettivo valore di questi prodotti, arrivando specificatamente ad una conclusione: se siano sopravvalutati o meno. Verrà aperto un sondaggio in cui, a differenza che in passato, tutti gli utenti potranno votare ma, nel caso decidano di farlo, dovranno argomentare approfonditamente, altrimenti il voto verrà cancellato (il tutto per evitare i soliti brogli). Infine lo staff registrerà il verdetto in questo topic ufficiale, riassumendo le motivazioni che hanno portato a tali decisioni in una breve didascalia. Importanti aggiornamenti sul modus operandi della Corte Suprema: -il titolo da discutere sarà selezionato da una rosa di nomi scelti dallo Staff tenendo in considerazione le vostre richieste; -per ogni titolo gli utenti che si saranno maggiormente distinti verranno inseriti in un apposito sondaggio, alla conclusione del quale verrà indicato il miglior argomentantore che riceverà anche un bannerino-premio; -il verdetto sarà scritto dalla moderazione e basato sui risultati del sondaggio e le argomentazioni proposte

Verdetti


Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

Metal Gear Solid 4 rappresenta la conclusione della serie che la stragrande maggioranza dei fan effettivamente desiderava. Sceneggiatura, realizzazione tecnica e gameplay costituiscono effettivamente un'esperienza in grado di compiacere la maggior parte dei videogiocatori, non tutti i quali altresì risultano convinti dell'effettiva maestria esercitata da Kojima e dal suo team in ambito di game design, poiché quest'ultima incarnazione della serie appare danneggiata da uno sviluppo in parte travagliato. Alcuni contestano anche la qualità della sceneggiatura, macchiata da evidenti necessità di monetizzare con del fan service, e soprattutto della realizzazione tecnica, non all'altezza dei canoni già fissati da altri titoli come Tools of Destruction o Uncharted: Drake's Fortune. E' innegabile tuttavia che si tratti di un titolo di alto livello agli occhi dei più, "detrattori" inclusi.

The Legend of Zelda: Twilight Princess

The Legend of Zelda: Twilight Princess è stato il primo gioco della saga di Zelda ad essere proposto su Wii, sebbene sia poco più di un porting della versione per Game Cube; come ogni capitolo della serie, anche qui ci troviamo davanti ad un ottimo adventure, cosa su cui praticamente tutti i partecipanti alla discussione sono stati d'accordo. Tuttavia la maggior parte dell'utenza ha sentito la mancanza di qualcosa di importante in questo nuovo episodio, ovvero un'identità più netta e caratteristiche (sia stilistiche che a livello di gameplay) più fresche e coraggiose, c'è da dire però che il gioco vuole essere un continuo tributo al capolavoro Ocarina of Time, uscito quasi 10 anni orsono su Nintendo 64, ma ciò, secondo la maggior parte dell'utenza, non basta a giustificare la mancanza di trovate originali e "diverse" che si chiedeva al gioco. In pochi si sono lamentati invece del comparto tecnico, essendo effettivamente tra le migliori produzioni, sia su game cube che su Wii, come da tradizione Zeldiana.

Alan Wake

Alan Wake è un gioco che si è fatto attendere molto, 5 anni, nato dai leggendari sviluppatori Remedy (padri del capolavoro Max Payne), il titolo rappresenta il loro debutto nel campo dell'horror o come lo definiscono loro "Psychological Action Thriller"; il gioco ha avuto uno sviluppo molto travagliato, inizialmente progettato come un freeroaming, è poi diventato un action/horror lineare, mantenendo centrale l'aspetto narrativo del titolo. La maggior parte dell'utenza si è espressa per un "giustamente valutato" per il titolo che, lontano dalla perfezione, raggiunge secondo il parere medio della critica un voto tra l'8 e l'8 e mezzo, le maggiori critiche dei detrattori del gioco si sono basate su un gameplay abbastanza deludente e ripetitivo, che sicuramente avrebbe potuto dare di più dopo 5 anni di sviluppo, al contempo però i sostenitori del titolo ne hanno difeso la splendida atmosfera e la sceneggiatura che presenta più di qualche picco, sebbene non riesca ad essere perfetta.

Heavy Rain

Heavy Rain rappresenta l'ultima fatica dei Quantic Dream e del loro leader David Cage in ambito videoludico, il gioco punta tutto sulla narrazione di un thriller dai toni adulti, dove il giocatore è messo davanti a differenti scelte che influenzeranno in modo pesante lo svolgersi degli eventi. Il gioco è risultato fin da subito molto controverso per via di un gameplay particolare ed atipico, basato su QTE e scelte da compiere più che sul controllo completo del personaggio, cosa che non tutti hanno gradito, tuttavia le critiche più pesanti si sono concentrate sull'impianto narrativo del titolo, in particolare sulla qualità della sceneggiatura, dei dialoghi e dei personaggi, che secondo i detrattori presentano diversi problemi e hanno solo da imparare dal cinema, critiche alle quali non tutti hanno saputo rispondere, ma la maggior parte si è schierata a favore del gioco, ritendendolo giustamente valutato e premiandolo per il coraggio dimostrato e il suo voler essere un prodotto atipico che, sebbene lontano dalla perfezione, si rivela comunque una buona esperienza di gioco.

Dead Space

Dead Space è l'esordio del team EA Redwood Shores, poi ribattezzato in Visceral Games, nel campo videoludico: il gioco è un horror/shooter in terza persona basato sulla riga del famoso Resident Evil 4, ma ambientato in una stazione spaziale caduta in mano ad una razza aliena senziente che ha preso il controllo dell'equipaggio. Obiettivo dei Visceral era di creare condizioni particolarmente cruente e suggestive, e la maggior parte dell'utenza ha voluto premiare gli sforzi del team, decretandolo come giustamente valutato, grazie ad un gameplay collaudato e un'ottima atmosfera; non sono mancate tuttavia le critiche, soprattutto a quel che riguarda il sistema di controllo non sempre funzionale che, unito ad una monotonia, ripetitività di fondo e l'assenza di enigmi, comporta un'esperienza di gioco non del tutto appagante, aggiungendovi poi una trama non particolarmente riuscita, ne deriva che una discreta fetta di utenza lo abbia considerato un gioco sopravvalutato; in ogni caso, praticamente nessuno ha bollato il gioco come insufficiente.

Super Mario Galaxy 2

Super Mario Galaxy 2 è l'ultimo episodio uscito fin'ora della serie del famosissimo idraulico baffuto, e il secondo capitolo in cui si ha a che fare con le galassie, introdotte col gioco precedente. Il gioco è un platform lineare puro e duro, non si prefigge altro obiettivo se non quello del divertimento senza alcuna riserva, ne compromesso, tutto è messo da parte unicamente per essere subordinato al gameplay. La stragrande maggioranza dei votanti si è espressa per un giustamente valutato dalla critica (che l'ha premiato con una media altissima, pari al 97/100) in quanto il gioco riesce perfettamente nell'unico (ma non facile) obiettivo che si pone di raggiungere: il divertimento. Tuttavia le critiche non sono certo mancate, ed una discreta parte di utenza si è dimostrata contraria al voler premiare il gioco, tra i difetti principali riportati si sono citati spesso l'eccessiva linearità del gioco (che ha perso l'impostazione più libera dei precedenti Mario 64 e Sunshine), pur però tenendo presente che il gioco è stato sviluppato in modo che fosse più vicino agli episodi in 2d (lineari anch'essi). Molte le critiche anche alla troppa somiglianza con il predecessore, o l'eccessiva facilità del titolo; ciò non toglie comunque il fatto che il gioco sia stato ritenuto quasi unanimamente come un platform di ottima qualità.

Assassin's Creed II

Assassin's Creed II è il sequel di un gioco estremamente controverso, che nella precedente versione della Corte Suprema si aggiudico quasi unanimamente la nome di gioco "estremamente sopravvalutato", nonostante la critica lo avesse premiato con un voti decisamente altisonanti. Con questo secondo capitolo gli Ubisoft hanno ripreso la struttura del primo, ma l'hanno arricchita di nuovi elementi trasformando quello che era poco piu di un sandbox in un vero e proprio freeroaming. Anche in questo caso il gioco è stato premiato dalla critica, e quasi tutta la nostra giuria ha concordato nel fatto che abbia fatto grandi passi avanti rispetto al prequel. La maggior parte si sono schierati per un "equamente valutato", volendo premiare gli sforzi degli sviluppatori nell'aver ricreato splendidamente un'ambientazione di per se già incredibilmente affascinante, quale l'Italia rinascimentale, tuttavia non sono mancate polemiche. Difatti, con appena un paio di voti di scarto, troviamo la definizione "parzialmente sopravvalutato", in quanto in molti non hanno particolarmente gradito che componenti quali lo stealth o meccaniche un minimo profonde siano completamente assenti nel gioco, e che sia molto carente per quel che riguarda il battle system, tutto improntato a rendere la vita al giocatore il più facile possibile. Critiche pesanti anche sulla trama, che convince in pochi, e tra i (non pochi) che hanno votato per un "assolutamente sopravvalutato" c'è chi lamenta una ripetitività generale all'interno del meccanismo di gioco, che porta irrimediabilmente alla noia.

Bayonetta

Bayonetta è l'ultimo action game firmato Hideki Kamiya, game designer ormai leggendario per aver dato un contributo fondamentale al genere. Il gioco, targato platinum games, si pone il difficile obiettivo di mostrare cosa possono fare le console HD in un ambiente forse un po dimenticato come gli action nudi e crudi, con tanta azione, combo, nemici, scontri e fiumi di adrenalina. Il gioco ha convinto la stragrande maggioranza del forum (oltre che della critica, esordendo con un 90 su 100 su metacritic), le critiche sono state davvero esigue: in particolare alcune fasi del gioco non proprio esaltanti ed una realizzazione tecnica a tratti migliorabile, oltre che una trama forse eccessivamente confusa; c'è da dire poi che essendo un gioco dalla personalità molto spiccata e bizzarra, presenta scelte stilistiche che sono state adorate dai più, ma che non sono riuscite a colpire tutti; una cosa però ha messo d'accordo tutti sull'argomento stilistico: bayonetta è quanto di più follemente e ironicamente jappostyle si possa trovare in giro al momento. In quanto ai voti, un'esigua minoranza ha reputato il gioco sopravvalutato, seguita da una buona fetta di utenza che lo considera equamente valutato, per poi passare alla maggioranza che lo ha dichiarato come parzialmente sottovalutato, in vista dell'incredibile, profondo e spensierato divertimento senza compromessi che il titolo sa regalare.

Mass Effect 2

Sviluppato dagli ormai leggendari BioWare, Mass Effect 2 è il seguito dell'acclamato primo capitolo dell'omonima trilogia di rpg dal setting fantascientifico. Particolarità di questo nuovo capitolo è un'interfaccia ed un gameplay nettamente più user friendly rispetto al primo capitolo, che risultava invece piuttosto macchinoso, specie per quel che riguarda la gestione dell'equipaggiamento; ed è proprio questo il punto che ha spaccato a metà i giudizi sul gioco: perchè abbiamo avuto una parità esatta di giudizi tra equamente valutato e parzialmente sopravvalutato. Nel complesso il gioco ha messo tutti d'accordo riguardo la sua effettiva qualità, che di certo non gli manca, ma la critica si è mossa soprattutto verso quel che riguarda l'azzoppamento del gameplay, ritenendolo macchinoso e lento come TPS, e al tempo stesso troppo superficiale come rpg, in quanto la gestione dell'inventario, dell'equipaggiamento e addirittura del level up risultano operazioni praticamente secondarie, cosa che ben poco si addice ad un RPG. D'altro canto i sostenitori del gioco affermano che la semplificazione avvenuta al livello del gameplay è si forse eccessiva, ma non inficia assolutamente sul giudizio finale del gioco che, a conti fatti, risulta nel complesso più fluido e godibile del primo, macchinoso e forse un po troppo prolisso, capitolo. Tutti d'accordo invece sulla qualità tecnica del gioco, e sulla sua grande atmosfera su cui fa leva, anche se la trama non ha convinto tutti. Nel complesso il gioco è di ottimo livello, ma poteva essere fatto qualcosa di più per sviluppare il lato rpg, problema forse imputabile al marchio EA che porta la cover del gioco?

Final Fantasy XIII

Final Fantasy XIII è stato il primo episodio della saga ad essere uscito in questa generazione e, di fatto, il primo a poter essere giocato contemporaneamente su due console diverse. L'attesa, per i fans, è stata molto lunga e, secondo il parere di molti, non del tutto ripagata una volta uscito il prodotto. Il gioco si presenta molto diverso dagli altri episodi, eliminando le città e i negozianti e ridimensionando fortemente le subquests, ma soprattutto, ha tolto l'esplorazione, tanto cara agli amanti dei jrpg, divenendo in assoluto l'episodio della saga più lineare. E' stato proprio questo l'aspetto su cui si sono maggiormente concentrate le proteste dei giocatori. Numerose critiche sono state rivolte anche al sistema di combattimento, che è sicuramente molto meno statico che in passato, ma, allo stesso tempo, a parere di molti, un pò troppo automatizzato. Molti sono rimasti delusi anche dalla trama, che, pur iniziando discretamente, tende, andando avanti, a perdere la propria efficacia. Un discorso analogo può essere fatto per il cast di personaggi, inizialmente interessanti, ma abbastanza anonimi nelle fasi più avanzate. La maggior parte degli utenti ha tuttavia riconosciuto la validità di Final Fantasy XIII dal punto di vista tecnico, come del resto Squareenix ci ha abituati da lungo tempo. Tirando le somme, quasi tutti i partecipanti al topic sono stati concordi nel ritenere che il gioco, a prescindere dai gusti, sarebbe potuto essere molto migliore e che, pur essendo stato giudicato nelle recensioni con un punteggio leggermente inferiore agli standard della saga, è stato più o meno sopravvalutato.

Dragon Age Origins

Dragon Age Origins, capostipite di uno tra i più noti brand di questa generazione, ha rappresentato il tentativo, da parte di Bioware, di proporre un gioco di ruolo tradizionale che fosse, allo stesso tempo, appetibile non solo per l'utenza PC, da sempre avvezza al genere, ma anche per coloro che amano giocare su console. Quello che è probabilmente l'aspetto più riuscito della produzione è stato, secondo il parere della maggior parte dei votanti, la cura riservata al background. Bioware non si è limitata a creare da zero l'oscuro e violento regno del Ferelden, arricchendolo di storie e leggende, ma ha anche dedicato grande attenzione ad altri aspetti, quali le origini del protagonista e la caratterizzazione degli altri altri personaggi del party, pur presentando una trama principale forse un pò troppo stereotipata, benché godibile. Un atro pregio del gioco è quello di permettere di affrontare ciascuna delle missioni principali del gioco in almeno due o tre modi diversi. A tal proposito, tuttavia, buona parte dei votanti ha giudicato Dragon Age Origins un titolo, tutto sommato, lineare rispetto ad altre produzioni Bioware. In diversi momenti del gioco si avverte la sensazione di seguire un percorso già stabilito dai programmatori. Un percorso che presenta dei bivi di tutto rispetto, la cui linearità ha tuttavia deluso i giocatori più smaliziati, che ricercavano nel titolo un gioco un pò più aperto e che non hanno, inoltre, esitato a criticare le semplificazioni presenti in importanti aspetti quali il sistema di combattimento, le abilità e le subquests. Tirando le somme, Dragon Age Origins rimane un buon gioco di ruolo che, pur non essendosi rivelato il capolavoro che molti si aspettavano, rimane pur sempre un titolo che un amante del genere non può lasciarsi sfuggire, a patto che sia consapevole del fatto che non si ritroverà davanti all'erede di Baldur's Gate II, ma a un titolo diverso per più di un motivo, capace tuttavia di intrattenere e appassionare.

Fallout 3

Fallout 3 è stato il primo episodio della serie a essere stato sviluppato da Bethesda. Anche per questo motivo, si è presentato sin da subito come un gioco parzialmente diverso dai suoi predecessori, riprendendo alcune caratteristiche della saga TES. Tra gli aspetti del titolo, quello che spicca in positivo sugli altri è l'ambientazione, particolarmente evocativa e ispirata, che si presenta come un elemento che giustifica già da solo, a detta di molti, l'acquisto del gioco. Un altro pregio è dato dal sistema di sviluppo del personaggio, caratterizzato da un buon numero di parametri che permettono la creazione di personaggi abbastanza diversi tra loro, benché, una volta raggiunto il livello 30, le differenze tendano ad assottigliarsi. A tal proposito, va inoltre notato come, prima dell'uscita delle espansioni, non fosse possibile proseguire l'avventura una volta terminata la quest principale, problema, questo, che è stato sottolineato da diversi utenti. Uno tra i principali elementi comuni tra Fallout 3 e Oblivion è costituito dall'importanza data alle subquests, a scapito di una missione principale realizzata forse con un pò troppa superficialità. Bugs e freeze sono altri marchi di fabbrica dei gdr made in Bethesda, che anche in questo caso attentano alla pazienza del giocatore in più di un'occasione, in particolar modo nella versione PS3. Sul sistema di combattimento, i votanti si sono divisi tra chi ha apprezzato la fusione tra fps e gioco di ruolo e chi avrebbe preferito meccaniche più complesse, dato che se l'avventura nelle sue prime fasi risulta abbastanza ostica, man mano che vengono sviluppate le abilità del personaggio risulta forse un pò troppo semplice. Il risultato di questa edizione della Corte Suprema ha mostrato, ad ogni modo, come Fallout 3, anche a distanza di tempo, continui a essere considerato un titolo degno delle recensioni avute dalle riviste. Si è pertanto rivelato uno di quei giochi per i quali parere della critica e parere del pubblico hanno trovato un punto d'incontro.

LA Noire

Verdetto a cura di Echo

Difensori: Roboante, Happy Little Boozer, Gray Fox (ex teo9)

L.A. Noire è un prodotto che ha indubbiamente suscitato molto interesse e hype, pagando in parte il peso delle sue promesse. Le dichiarazioni di Team Bondi e Rockstar lo hanno mostrato da subito come il connubio definitivo tra il mondo del cinema e quello dei videogames, tuttavia questo esperimento non sembra totalmente riuscito. La maggior parte degli utenti ha infatti definito il titolo sopravvalutato, sottolineandone i difetti di gameplay e le diverse lacune. Le indagini risultano lineari e con poche diramazioni, limitando così il fattore decisionale, e vanno spesso risolte con le medesime procedure, lasciando al giocatore uno spiacevole senso di déjà-vu. Stesso discorso per gli interrogatori e per la raccolta degli indizi, nonostante quest’ultima migliori considerevolmente disattivando tutti gli aiuti che il gioco mette a disposizione. Tuttavia in molti hanno specificato che il gioco ne avrebbe guadagnato se avesse avuto un’impostazione meno guidata. Nonostante diversi utenti si siano soffermati sulla bontà della sceneggiatura, altri hanno voluto sottolineare come essa presenti numerosi alti e bassi e decolli solo nelle fasi finali, rischiando quindi di annoiare i giocatori più smaliziati. Pareri discordanti si sono riscontrati anche nella valutazione dei personaggi, da alcuni definiti piatti e poco caratterizzati, da altri carismatici e di buona fattura. Quasi tutti sono invece d’accordo nel criticare l’aspetto free-roaming del titolo: Los Angeles presenta davvero una scarsa interattività, e un numero maggiore di attività e sub-quests sarebbe stato gradito ai più. Un consenso quasi totale si è ottenuto sulla qualità del motion scan facciale, della recitazione virtuale, della ricostruzione storica della città e dell’ottima colonna sonora. Diversi utenti hanno anche deciso di premiare il titolo, per aver intrapreso delle scelte rischiose ma innovative in ambito di gameplay, nonostante le innegabili lacune e limitazioni. Tirando le somme, LA Noire è risultato un gioco controverso, figlio dell'hype generato dalle informazioni trapelate prima della sua uscita e dalle entusiastiche recensioni. Secondo il parere di diversi votanti, rimane comunque un gioco da provare, anche se non è il capolavoro che in molti si aspettavano.

Dark Souls

Verdetto a cura di: Storm_FF

Menzione d'onore per: Liquid93, Christian69, Chippen, Darknesskey, Jones, Fiamma Bianca.

Titoli come Dark Souls sono delle vere e proprie mosche bianche nel mercato dei videogame, che tende sempre più verso formule di avventure lineari e semplificate, in grado di soddisfare maggiormente gli occhi piuttosto che l’animo del giocatore in cerca di una sana sfida. E’ proprio il gameplay pesante e punitivo di Dark Souls ad aver catalizzato maggiormente l’attenzione di questa Corte: tra chi l’ha trovato gratificante ed equo e chi l’ha ritenuto al limite della frustrazione, il gioco si è comunque rivelato fedele al suo motto, “Prepare to Die”. In molti hanno elogiato la direzione artistica di questo capitolo, capace di presentare ambientazioni ben caratterizzate e d’atmosfera, come pure un discreto e variegato design dei nemici. Centrale nel dibattito è stato anche il confronto con il predecessore, Demon’s Souls, che in molti hanno trovato superiore malgrado una longevità decisamente più ridotta e la mancanza di una struttura open world, tra le più marcate peculiarità introdotte da Dark Souls. Unanimi purtroppo le critiche in direzione del comparto tecnico, che annovera vistosi e deleteri cali di framerate, compenetrazioni poligonali e l’infelice scelta di suddividere l’online in stanze, privandoci del piacere di aiutare conoscenti ed amici nella loro quest o di sfidarli in sanguinari scontri all’arma bianca. Nel complesso Dark Souls si è rivelato un gioco meritevole sotto vari aspetti, che però avrebbe ottenuto maggiori consensi senza un predecessore illustre che non è riuscito a stroncare su tutta la linea come da previsione.

Uncharted 3

Verdetto a cura di: Gambit

Miglior argomentatore:The Metaller

"Da umili origini verso grandi imprese", la frase d'apertura che troneggia sugli schermi una volta premuto il pulsante di avvio, potrebbe sintetizzare quello che è, ad oggi, la saga di Uncharted. Il primo capitolo dell'odierna trilogia arrivò quasi in sordina riuscendo a stupire e ad ammaliare i famelici videogiocatori col suo brio e grazie alla sua curatissima realizzazione tecnica. Anni dopo lo studio californiano decise di riprovarci, accettando la sfida del seguito, deciso più che mai ad annientare quella che molti chiamano: "la maledizione del sequel". Uncharted 2: Among the Thieves piombò sugli schermi dei videogiocatori prepotentemente, con la sua realizzazione tecnica ineccepibile, il game design curato all'inverosimile, nuovi personaggi pronti a ritagliarsi un posticino nei cuori dei giocatori, ritmi di gioco frenetici ed appassionanti... il tutto condito dalla classica frivolezza tipica degli action movie americani. E proprio questa leggerezza, lo scarso spessore di alcuni personaggi (cattivi in primis) e l'eccessiva vena "sparacchina", furono i principali oggetti di critica rivolti al titolo. Fu così che gli instancabili Naughty Dog decisero di riprovarci, ancora una volta, dando vita a Uncharted 3: Drake's Deception. Prova alla mano, quello che balza subito all'occhio, è l'attenzione posta dallo studio di Santa Monica verso i feedback dell'utenza: a differenza dei capitoli precedenti che tendono a catapultare il giocatore al centro dell'azione sin da subito, la prima metà di gioco è caratterizzata da fasi in cui si fa la conoscenza del rinnovato sistema del corpo a corpo alternate ad altre prettamente adventure; è questa "novità" a dividere principalmente i videogiocatori. Gli enigmi proposti in questo terzo capitolo sono nettamente più articolati che in passato ma sfigurano davanti ai rappresentanti del genere. Altre critiche sono poi state mosse alle variopinte scene interattive in cui si subiscono passivamente i dialoghi dei personaggi, una novità per la serie che viene giudicata invasiva dai detrattori a causa della loro compiacenza a temi stereotipati. La seconda metà di gioco, rinominata da molti in "blocco action", è riuscita a convincere la stragrande maggioranza dei giocatori grazie all'eccelso lavoro svolto su alcuni capitoli (definito da alcuni: "esagerato" vista la sua maestosità) e ai ritmi che ritornano in linea con l'osannato Uncharted 2. Piacevoli ma poco profonde fasi stealth, la rinnovata intelligenza artificiale che rende i nemici più scaltri e il versatile level design che premia l'inventiva del giocatore condiscono il tutto spedendo le papille gustative del giocatore nel Valhalla. Molti hanno espresso dubbi in merito alla voglia di osare degli sviluppatori, rei di aver inseguito fino alla fine il loro sogno di creare il connubbio ideale tra videogioco e film, fallendo poi nell'imprimere la loro "zampata" d'autore a favore di una fetta di pubblico più ampia che non si è ancora dimostrata pronta ad accogliere il balzo delle tematiche del medium. Il riconoscimento è invece unanime per l'aspetto tecnico: senza dubbio una delle (se non LA) miglior produzione in ambito console. Tirando le somme, secondo la nostra utenza il terzo capitolo della saga nata dal multiforme ingegno dei Naughty Dog, è considerato come equamente valutato dalla critica mondiale.

The Elder Scrolls V: Skyrim

Verdetto a cura di: Gatsu84

Miglior argomentatore: p a n z e r

L'ultimo capitolo della pluripremiata serie The elder of scrolls è un titolo immenso, come da tradizione, migliore sotto molti aspetti al suo predecessore (come la varietà ed il level design dei dungeon) ma che purtroppo non è riuscito ad eliminare alcuni difetti tipici della formula bethesda. Se i numerosi bug più o meno gravi possono essere aggiustati tramite patch, ciò non può avvenire con i problemi strutturali di varia natura che spaziano da una main quest poco stuzzicante alla sensazione che il proprio pg, indipendentemente dalle sue caratteristiche ed abilità faticosamente modellate, non sia una parte del tutto ma piuttosto uno sconosciuto dall'inizio alle fine. Il titolo è stato giudicato complessivamente come meritevole di essere giocato ma con la consapevolezza che, ad alcuni evidenti passi avanti, gravano macchie più o meno pesanti a seconda della sensibilità e pretese del giocatore, come testimoniato dal sondaggio che giudica Skyrim un titolo tendenzialmente sopravvalutato, partendo da votazioni molto vicine al 100/100.

Darksiders

Verdetto a cura di: Gatsu84

Migliori argomentatori: manuvlf, One-Eyed Uncle

Darksiders è un titolo giudicato equamente dalla critica, non sconvolge il mondo degli action-adventure ma riesce a distinguersi come un prodotto solido, pur non risultando ne particolarmente originale ne immediatamente interessante. Causa anche della relativa scarsità di concorrenza il titolo Vigil ha saputo conquistarsi un suo spazio confermando la massima che vede il risultato finale più della semplice somma delle singole parti, parti non sempre riuscitissime come nel caso del battle-system, avaro di mosse e quindi sulla lunga distanza piuttosto ripetitivo, ma anche sopra la media come il pregevole comparto grafico beneficiario dell'apporto diretto di Joe Madureira.

Gran Turismo 5

Verdetto a cura di: Sard Jack

Migliori argomentatori: Capp96100

Gran Turismo 5 è sicuramente un titolo che ha fatto parlare di sè a lungo. L'utenza generale concorda sul fatto che l'ultima fatica Poliphony meritasse qualche elogio in più, nonostante alcuni difetti riconosciuti. A detta di molti la media di GT5 -seppur alta- ha risentito della delusione delle aspettative create dagli sviluppatori stessi : gli elementi che hanno lasciato più l'amaro in bocca e che quindi sono stati più facilmente bersagli di critiche sono la gestione della fisica dei danni (considerata abbozzata) e il dettaglio grafico delle cosiddette standard cars. Per contro, l'attenzione per il sistema di guida generale, le condizioni metereologiche e la pulizia grafica riceve consensi quasi unanimi. La cura riposta in questo titolo appare evidente anche molto tempo dopo l'uscita nei negozi, grazie ai continui aggiornamenti ed eventi. Un gioco sicuramente ampio e longevo, che anche con difetti più o meno gravi svolge il suo lavoro come da tradizione.

DmC: Devil May Cry

Verdetto a cura di: CipryNano

Anche dopo un attenta analisi delle votazioni dell'utenza il risultato non cambia: per il popolo di Gamesdome "DmC: Devil May Cry" è stato un prodotto che ha ricevuto il giusto trattamento da parte della stampa specializzata (parere che supera proprio per un soffio un giudizio ancora più inaspettato, ovvero il "Parzialmente Sottovalutato") ma allo stesso tempo purtroppo non è riuscito a scrollarsi di dosso quel pregiudizio, da parte dei giocatori, nato fin dai tempi del controverso annuncio, cosa perciò che non ha permesso al titolo Ninja Theory/Capcom di ottenere i dovuti meriti anche tra gli appassionati. In ogni caso dalla discussione emerge come tutti siano assolutamente d'accordo nell'individuare come principale punto di forza della produzione il BS (come d'altronde dovrebbe essere per un titolo di pura azione come questo), granitico, funzionale, divertente, perfettamente in grado di rivaleggiare con quello visto nella saga classica e arricchito di nuovi interessanti particolari. Si concorda inoltre nell'individuare, come unica vera nota dolente del gameplay, l'eccessiva semplicità del gioco, cosa che permane anche se si sta giocando alle difficoltà più alte disponibili. L'utenza concorda anche nei pareri positivi espressi verso il level desing del reboot, mentre per quanto riguarda il lavoro sulla direzione artistica ci troviamo davanti a pareri un po' discordanti: in generale le musiche e il lavoro svolto sulle ambientazioni ha convinto, molto meno invece quello su nemici, armi, trama e sopratutto personaggi, giudicati scialbi, dimenticabili e assolutamente non all'altezza del carisma e dello stile del Dante, Vergil ecc. che tutti conosciamo. Infatti, sebbene il lavoro resti ottimo, è difficile dimenticare un operazione di rebooting assolutamente non necessaria che poteva (e doveva) essere eseguita in maniera decisamente meglio ponderata da parte di Capcom.

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain

Verdetto a cura di: Major Tom

L'utenza chiamata a pronunciarsi nella corte di Metal Gear Solid V The Phanotom Pain si è equamente divisa per un verdetto di sopravvalutazione per l'ultima fatica di Hideo Kojima, nonché l'ultimo episodio della serie da lui diretto. La maggior parte degli utenti (circa il 70% dei votanti) ha ritenuto che gli altissimi voti ricevuti dal gioco in questione fossero, in misura minore o maggiore, decisamente esagerati per quella che è la sua l'effettiva qualità. Non va comunque trascurata una discreta fetta di utenza ( circa il 26 % dei votanti) che ha espresso un giudizio di "equamente valutato" per l'ultima opera del geniale game designer. Ad ogni modo sia chi si è espresso a favore sia chi l'ha fatto contro concorda sugli aspetti positivi e negativi del gioco, quindi il diverso grado di valutazione è legato esclusivamente all'importanza che si da ad un aspetto piuttosto che ad un altro. La serie MGS si è sempre contraddistinta per un impianto narrativo decisamente superiore alla media, retto da cut-scene dal taglio cinematografico e da personaggi dotati di un carisma incommensurabile che non possono non lasciare il segno in chiunque si sia approcciato alla saga. Ebbene, proprio questo sembra essere l'aspetto più deludente dell'intera opera con una narrativa frammentata a causa della struttura open-world, su cui ritorneremo anche in seguito, e che rinuncia spesso alle maestose cut-scene menzionate in precedenza a favore di una sceneggiatura portata avanti principalmente dai dati audio registrati su delle cassette, personaggi decisamente meno riusciti rispetto agli standard dei precedenti capitoli della serie e in generale un senso di incompiutezza legato all'impressione che alcuni contenuti, anche importanti della trama, siano stati brutalmente tagliati per rispettare le scadenze imposte dal publisher. Ciò che brilla di luce propria all'interno del gioco ed è stato unanimemente promosso dall'utenza è paradossalmente quell'aspetto, che in alcuni capitoli della serie non sempre è stato al top sopratutto se confrontato con altri esponenti del genere stealth/action, ovvero il gameplay, il migliore della serie di gran lunga, unito ad un level design in grado di esaltarlo e a portare il giocatore a sperimentare più approcci per portare a termine la missione. Anche se non mancano, purtroppo, dei problemi anche sul piano strutturale con un open-world che, alla fine dei giochi, si rivela più una zavorra che altro, un grinding per far crescere la Mother Base alla lunga stancante e che aumenta artificiosamente le ore di gioco, delle boss-fights meno entusiasmanti del solito (altro fiore all'occhiello della serie) e una seconda parte del gioco che ricicla molto dalla prima, portando presto alla noia il giocatore. Quello che ne viene fuori è un quadro complessivo fatto di luci e ombre, figlio di una gestazione travagliata a causa dei rapporti non proprio sereni, per utilizzare un eufemismo, tra i Kojima Productions e Konami, oppure per l'incapacità dello stesso Kojima di gestire il budget, la forza lavoro e il tempo a disposizione per realizzare quello che aveva veramente in mente e il risultato è un gioco che sconvolge solo a metà i cardini del proprio genere di appartenenza ed è questo, più di ogni altra cosa, che lascia l'amaro in bocca, in quanto quello che ci troviamo davanti è il lascito di Kojima alla serie, ora che è indipendente e libero di dimostrare il proprio talento anche su IP e generi differenti, come già in parte aveva fatto in precedenza.

Life is Strange

Verdetto a cura di: CipryNano

L'utenza intervenuta nella Corte, nonostante un'apparente spaccatura dei pareri apparentemente a favore della sopravvalutazione del titolo, si è infine pronunciata a favore dell'equa valutazione di Life is Strange, concordando perciò in pieno con l'attuale votazione globale dell'ultimo prodotto sfornato dai promettenti Dontnod Entertainment. La maggioranza dei pareri emersi in sede di discussione concordano sulla bontà di un gameplay a base di manipolazione temporale e scelte/conseguenze particolarmente diverso e maggiormente partecipativo rispetto a quanto proposto solitamente in altri titoli simili; elogiano inoltre la scrittura dei dialoghi, la trama ricca di colpi di scena e momenti emotivamente molto forti e riusciti come anche i personaggi e la narrazione, anch'essi particolarmente riusciti, ed infine la colonna sonora perfettamente azzeccata. Si trova un punto di accordo anche sui difetti del titolo, rappresentati principalmente da un episodio finale in grado di frenare (e pure rovinare secondo alcuni) l'opera proprio sul più bello, tra scelte precedenti completamente annullate in favore di un'unica decisione finale e due finali non particolarmente esaltanti, uno dei quali, apparentemente "rushato", restituisce un decisa sensazione di delusione al giocatore. Da segnalare inoltre un'accesa discussione sull'apparente infantilità di alcuni dialoghi e/o momenti del titolo (se non proprio dell'intera opera), cui però i più hanno concordato sul ritenere la cosa non dannosa, sia perchè ben contestualizzata e coerente con i personaggi, la loro età, la loro nazionalità ecc. sia perchè non presente in quantità tale da inficiare la qualità del titolo.

The Witcher 3: Wild Hunt

Verdetto a cura di: CipryNano

Difficilmente nella Corte si sono visti titoli come The Witcher 3, ovvero prodotti in grado di mettere praticamente tutti d'accordo in brevissimo tempo. Cosa che, comunque, il pluripremiato titolo di CD Projekt Red ha saputo fare non solo con l'utenza di Games Dome ma anche con l'Industria tutta, incontrando ben presto il favore pressoché unanime di stampa specializzata e giocatori, tutti concordi nel ritenerlo uno dei migliori titoli sia del genere RPG che dell'attuale generazione (e indicato talvolta anche come Capolavoro). Come detto in apertura perciò, anche durante la nostra disamina il titolo è stato subito identificato come una vera eccellenza (del genere e in generale) in grado addirittura di settare nuovi standard per quanto riguarda l'impostazione Open World ed elogiata per i suoi numerosi punti di forza, tra i quali sicuramente il comparto narrativo e le quest, ma criticato un po' di più invece sul fronte Combat System, ritenuto più che altro onesto e funzionale ma qualitativamente non a livello delle altre componenti. In poche parole un titolo equamente valutato per i nostri utenti, ritrovatisi in piano con il parere della critica.

Fallout 4

Verdetto a cura di: CipryNano

Il parere dell'utenza intervenuta su Fallout 4 si è rivelato estremamente spaccato, con la quasi totalità dei votanti divisa tra l'equa valutazione del titolo e la parziale sopravvalutazione: da una parte coloro che si ritengono soddisfatti e concordi con il parere generale della critica (e talvolta meno con quello dell'utenza), in quanto ritengono Fallout 4 un degno sequel lodandone sopratutto in miglioramenti introdotti nel gunplay, nel comparto narrativo e nel level desing, evidenziando inoltre che i punti di forza della serie (atmosfera, ambientazione e piacere nell'esplorare ogni angolo del mondo di gioco) restano invariati; dall'altra invece abbiamo chi, pur confermando gli aspetti positivi riportati in precedenza, non si ritrova con la critica ritenendo quell'88 un tantino esagerato per un titolo si buono, ma anche fin troppo invariato rispetto al precedente Fallout 3 e colpevole sia di un'eccessiva semplificazione delle meccaniche RPG, rilegate sempre più in secondo piano rispetto alla componente Action/Shooter, che di main e sub quest poco esaltanti e coinvolgenti. Piuttosto negativo (e condiviso anche da alcuni dell'altro "partito") è stato anche il giudizio sulle nuove meccaniche di crafting e sopratutto housing, ritenuta un aggiunta piuttosto inutile e fine a se stessa. A prevalere comunque, seppur con pochissimi voti di distacco, è proprio quest'ultima parte dell'utenza perciò da questa Corte emerge che Fallout 4 è un titolo che ha si diviso i giocatori, ma è visto maggiormente come un titolo parzialmente sopravvalutato.

Uncharted 4: Fine di un ladro

Verdetto a cura di: Storm_FF

La Corte, riunita a discutere di uno dei maggiori blockbuster della gen, decreta Uncharted 4 un titolo meritevole dei suoi elogi, e solo leggermente sopravvalutato in virtù del fragoroso 93 di metacritic di cui si fregia. I valori produttivi altissimi sono indiscutibili, un tripudio per gli occhi con location mozzafiato dai colori sgargianti, animazioni minuziose e una densità di particolari che solo Naughty Dogs riesce ad offrire. Non è passato inosservato il netto cambio registico figlio del successo di The Last of Us, da cui Uncharted 4 eredita toni più maturi e riflessivi, oltre che personaggi caratterizzati con più cura, cosa che fa stonare ancor di più la storica piattezza degli antagonisti della serie. Forte del dichiarato addio di Naughty Dogs alla serie dopo questo capitolo, si percepisce un tono nostalgico dell'avventura, che chiude le vicende di Nate con un finale dai più apprezzato. Tutti i partecipanti si sono espressi riguardo il fatto che in questo capitolo si spari davvero poco rispetto agli standard a cui si era abituati, soprattutto nei primi capitoli in cui è preponderante l'aspetto narrativo, per alcuni una caduta di stile rispetto ai ritmi sempre alti del secondo, mai spodestato, capitolo. Dal lato gameplay l'hardware potenziato ha permesso aree generalmente più grandi, con brevi sezioni che fanno respirare aria di open world e scalate maestose grazie al nuovo espediente del rampino, benchè i set pieces memorabili siano stati meno del previsto. Anche lo shooting è migliorato, così come la IA nemica, che purtroppo viene ancora troppo facilmente ingannata dall'approccio stealth, molto più presente in questo capitolo. Pur essendo un'esperienza single player senza compromessi, qualcuno ricorda anche la bontà del comparto multiplayer. Il giudizio complessivo della Corte conclude che la valutazione corretta sarebbe stata attorno a 90.

The Last Guardian

Verdetto a cura di: Storm_FF

Ancora una volta Fumito Ueda ha spaccato sia la critica sia l'utenza, tra chi stravede per il suo stile minimal, intimo ed emozionante, e chi non si accontenta e vorrebbe anche un comparto ludico di pari livello. Plebiscito per l'aspetto artistico, con locations evocative, permeate di un'atmosfera mistica e misteriosa impreziosita dalla gentile soundtrack ambientale marchio di fabbrica del'artista giapponese. Al centro del dibattito si staglia Trico, l'affascinante grifone in copertina, che nel costruire una solidissima relazione col ragazzino da noi controllato riesce a toccare le corde più sensibili di molti utenti. Il comportamento animalesco è incredibilmente realistico, addirittura troppo per alcuni, secondo i quali l'indole ribelle del grifone si tratta solo di un pretesto per contestualizzare una IA molto claudicante che spesso reagisce in forte ritardo rispetto agli imput dati dal giocatore. Buon apprezzamento anche per la storia, che lascia spazio alle interpretazioni tanto care a molti fan di Ueda. Malgrado la lunghissima gestazione che ha portato all'abbandono della PS3 per difficoltà puramente tecniche, neanche l'hardware di PS4 ha consentito un aspetto tecnico pienamente next-gen e un'esperienza fluida, in particolare i molti che ci hanno giocato sul modello base hanno riscontrato fastidiosi cali di framerate. Altra nota dolente unanime è la telecamera che spesso sfugge al controllo o si incastra tra le ambientazioni, alimentando un certo senso di frustrazione nel controllo del ragazzino e della suo piumato amico. Il voto dell'aggregatore metacritic, settato a 83, trova quindi d'accordo la maggioranza dei partecipanti a questa Corte Suprema, che ben rispecchia la natura divisiva di una perla grezza come The Last Guardian.

The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Verdetto a cura di: BadBoy25

Il giudizio sul gioco è ampiamente positivo. Salvo alcune voci fuori dal coro l'utenza è entusiasta per le innumerevoli possibilità offerte al giocatore per affrontare le diverse situazioni, siano esse battaglie piuttosto che enigmi o modi per raggiungere punti apparentemente inaccessibili o difficilmente accessibili. Sono stati lodati anche il BS, generalmente riconosciuto come il migliore della serie, e l'aspetto tecnico-grafico, con uno stile piacevole ed una realizzazione tecnica che, specialmente alla luce del supporto post-lancio, risulta ottima se proporzionata all'hardware ospitante, alla natura cross-gen del titolo ed alle risorse richieste per la realizzazione di aspetti normalmente meno curati, quando non del tutto tralasciati, in altri giochi. Riguardo la narrativa l'introduzione del doppiaggio aveva lasciato immaginare un ruolo più importante che in passato. Al contrario l'utenza ritiene che tale aspetto abbia un ruolo minore che nel precedente capitolo principale della serie, Skyward Sword, ma ciò non viene percepito come un difetto, in quanto la storia è comunque funzionale al tipo di esperienza che il titolo si propone di offrire. Analoghe considerazioni sono state riservate all'OST, ritenuta di qualità buona ma spesso "coperta" dai rumori ambientali, una precisa scelta di sound design che ha comunque convinto la maggior parte dei giocatori. Venendo alle critiche una delle più frequenti riguarda i dungeon, sia per il numero esiguo, che, soprattutto, per la struttura, la scarsa longevità ed il basso livello di difficoltà degli stessi. Tuttavia non sono mancate osservazioni in senso contrario, evidenziando la oggettiva difficoltà di equilibrare la libertà di azione quasi totale con un sistema, i dungeon, tendenzialmente lineare. Altro argomento di accese discussioni ha riguardato la durabilità delle armi, meccanica che è stata accolta da parte dell'utenza come necessaria, stante la possibilità di ottenere alcune delle armi migliori già nelle prime ore di gioco, e talvolta anche utile, come stimolo a provare le diverse armi ed anche ad usare in maniera creativa gli oggetti ed i poteri, magari in combinazione tra loro; altri hanno invece ritenuto tedioso doversi preoccupare di rifornirsi spesso di armi e ritengono che tale scelta disincentvi il combattimento quando non strettamente necessario. Emerge anche una critica alla densità del mondo di gioco, per alcuni "vuoto", oppure eccessivamente ripetitivo negli aspetti che dovrebbero impegnare al di fuori della main quest, sacrari e ricerca dei semi korogu in primis, ma non mancano pareri discordanti. Per tutte queste ragioni la maggioranza dell'utenza di GamesDome ritiene che con un fantastico metascore di 97 (96 per la versione WiiU) il gioco sia equamente valutato dalla critica.

Super Mario Odyssey

Verdetto a cura di: Brother's Killer

Nonostante più o meno tutti siano stati solidali nel giudicarlo molto positivamente, la maggioranza dell'utenza si è trovata a considerare quest'ultimo capitolo di Mario sopravvalutato. Questo deriva anche dalla spaventosa media che possiede il gioco Nintendo, un elevatissimo 97 che se confermato dovrebbe rendere il titolo all'altezza dei migliori capitoli della serie, cosa che vede molti in disaccordo.

C'è un elemento che è ritenuto all'unanimità il maggior punto di forza del gioco e questo sono i controlli, i più responsivi, malleabili ed espressivi della serie, un passo avanti a quanto fatto in ogni Mario precedente e che combinato ad un ritorno alla struttura sandbox dei livelli rende l'attraversamento di questi divertente e variabile da giocatore a giocatore, con la possibilità da parte di giocatori esperti di fare salti "impossibili" per raggiungere prima del previsto particolari zone dei livelli.

Bisogna inoltre considerare che a monte la fanbase di Mario è sempre spaccata fra chi preferisce una struttura più focalizzata con livelli fondamentalmente lineari, più legata agli episodi 2D e ai capitoli successivi al Galaxy, e chi preferisce la struttura dai livelli più open di Mario 64 e Sunshine, che questo Odyssey riprende. Ma anche escludendo queste preferenze personali la sensazione diffusa da parte dei detrattori del gioco è stata quella di un eccessivo annacquamento dei livelli, con un numero esagerato di lune che sacrifica il loro valore e la loro qualità media, oltre ad un level design che tende a non considerare sempre le nuove capacità di Mario, rendendo il gioco uno dei più semplici della serie. Ha pesato nel giudizio anche il fattore novità: il gioco non sembra avere infatti la portata dirompente e innovativa che hanno avuto i migliori capitoli della serie, con alcuni utenti che l'hanno addirittura accusato di essere poco memorabile. Ha pesato probabilmente l'uscita nello stesso anno di Zelda Breath of the Wild, da molti ritenuto nettamente più innovativo per la serie di appartenenza di quanto non sia stato capace l'ultimo capitolo di Mario.

Va segnalata la presenza di una minoranza che ha invece giudicato il gioco memorabile quanto i migliori capitoli della serie, al netto dei difetti segnalati e solitamente condivisi, che per alcuni utenti hanno avuto un peso nettamente minore nell'economia complessiva del titolo.


Nier Automata

Verdetto a cura di: BadBoy25

Risulta ben riuscito il connubio tra gli ex-Cavia ed i Platinum Games, due studi che sembrano completarsi a vicenda limando gli aspetti storicamente critici nelle loro produzioni. La maggior parte degli utenti ha apprezzato in particolare la trama, la (meta)narrativa ed i personaggi, ma non manca chi ha individuato l'apice del gioco nel gameplay, che pur non raggiungendo la varietà ed il tecnicismo degli action stylish puri impressiona in un JRPG open world. La OST è unanimemente riconosciuta di ottima fattura, anche per la chicca delle tracce in stile retro e la fluidità nel passaggio dallo stile moderno a quello retro e viceversa; tuttavia molti utenti ritengono insuperato il livello raggiunto dalla OST di Gestalt. Le critiche si concentrano sulla realizzazione tecnica incerta, sia su PS4 che su PC, e sull'open world ancorato a stilemi della scorsa generazione. Vi sono, inoltre, isolate critiche ai personaggi, alle boss fight, specie in rapporto a quelle di Gestalt, ed ai dungeon, lamentando la perdita di quella commistione con altri generi e quelle citazioni a saghe storiche che avevano contribuito ad attribuire la fama di gioco cult a NieR Gestalt. In sintesi la maggioranza dell'utenza ritiene che NieR Automata sia stato equamente valutato dalla critica, con poche eccezioni che lo vedono, in pari misura, sottovalutato o sopravvalutato.

God of War (2018)

Verdetto a cura di: Sparda

Non è particolarmente difficile tirare le somme per quel che riguarda il verdetto su questa rinascita del guerriero spartano. Goty uscente, accolto più che favorevolmente dalla stampa, God of War (2018) è considerato dalla quasi totalità dei partecipanti equamente valutato, e al massimo solo leggermente sopravvalutato dai pochi dubbiosi. Consenso perlopiù comune per quel che riguarda pregi e difetti del titolo; la soluzione registica del pianosequenza, l'innalzamento stilistico di tono, la rinnovata caratterizzazione dei personaggi (a cominciare dal protagonista), il worldbuilding che strizza l'occhio agli adventure con componenti metroidvania, un ritmo di gioco incalzante e pressoché perfetto, la transizione e l'innesto all'interno della mitologia norrena e in generale la confezione e la cura generale del titolo: tutti elementi che hanno trovato il favore dei giocatori. Generalmente apprezzata anche la nuova direzione del battle system, un ibrido action-rpg con telecamera dietro le spalle, forse più votato alla spettacolarità che alla funzionalità; non manca infatti chi si ritiene ancora insoddisfatto dalla sua implementazione, ma è tendenzialmente considerato un passo avanti rispetto alla saga classica. Note dolenti invece da un lato la carenza di boss fight principali e secondarie, tanto per numero quanto per spettacolarità, nonostante le premesse più che promettenti; dall'altro una certa povertà nel bestiario, soprattutto per quel che riguarda il frequente riutilizzo di miniboss. Si è tuttavia inclini a lasciar correre sulla fiducia rispetto a quelle che sono considerate lievi mancanze, nella valutazione globale di un gioco che ha rappresentato una ventata d'aria fresca per la saga e una rinascita per i Santa Monica. God of War vanta un invidiabile metacritic di 94: in virtù di quanto emerso in sede di giudizio, la Corte Suprema sancisce la legittimità di questa valutazione.

Red Dead Redemption 2

Verdetto a cura di: BadBoy25

Tutti i partecipanti hanno lodato la sceneggiatura, l'alto livello delle attività secondarie, quasi come se fossero giochi nel gioco, ed il lavoro fatto nel costruire un mondo di gioco coerente, enorme ma con una cura del dettaglio raramente vista anche in titoli molto più lineari, al punto da domandarsi se potrà mai esserci un gioco in grado di scalzarlo dal trono sotto questo aspetto. Tuttavia anche i sostenitori più entusiasti non hanno potuto sottrarsi dal rilevare alcune criticità sugli aspetti ludici: Rockstar Games sembra non riuscire o non volere allontanarsi da un modello di gioco che ha fatto la fortuna dei suoi titoli passati ma che ormai è percepito dai giocatori più consapevoli come vecchio ed inadeguato agli standard odierni imposti da altri giochi ed altre software house. Le critiche si sono concentrate in particolare sul sistema di progressione, la scarsa reattività dei controlli, la qualità degli scontri a fuoco e la libertà, o meglio la mancanza di libertà, nell'esecuzione delle missioni. Alcune voci minoritarie hanno comunque difeso i controlli e/o la gestione delle sparatorie, ritenendo che la macchinosità sia una scelta per conferire maggiore realismo all'azione.

Dal punto di vista tecnico, invece, non ci sono state voci fuori dal coro. Tutti i partecipanti hanno lodato non solo la spettacolare resa grafica, ma anche l'assenza di bug nonostante le dimensioni del mondo di gioco e l'elevato numero di attività che possono essere svolte.

Per queste ragioni il verdetto finale pende per un soffio in favore dell'equa valutazione del gioco da parte della critica, con uno scarto di appena un voto rispetto un possibile verdetto di leggera sopravvalutazione.


Gears 5

Verdetto a cura di: Storm_FF

Revitalizzare un brand simbolo di Xbox come Gears of War, in affanno da due capitoli, era di vitale importanza per la strategia di rilancio di Microsoft. Gears 5 ci riesce però solo in minima parte. The Coalition ha provato a guardarsi allo specchio, forse senza arrivarci, e ha notato che era stata troppo tradizionalista fino ad allora. Anche i pochi partecipanti a questa udienza annotano tutti l'importanza di una rivoluzione nel brand, che viene sventolata ma si rivela effimera, con un open world campato per aria e un cambio di protagonista che di fatto non lasciano il segno. Alcuni obiettano anche che molti aspetti siano stati abbozzati, se non rushati, anche a causa del fattore Gamepass. Proprio il sistema di abbonamento di MS, che mira a mettere Gears nel salotto di tutti i giocatori, mette in luce il relativo insuccesso commerciale, visto che solo pochi utenti del forum hanno deciso comunque di giocarlo e parlarne. A tenere in piedi l'esperienza sono solo le RODatissime meccaniche da TPS soddisfacente, dal feeling possente, brutale e preciso, galvanizzato da un'altrettanto storico multiplayer. La rinascita di Gears quindi, come la rinascita di Xbox, é dunque rimandata alla next gen, sperando che i semi piantati diano buoni frutti.

Death Stranding

Verdetto a cura di: Aftermath

Contro ogni aspettativa, il titolo di Kojima riesce a mettere d'accordo la maggior parte dei partecipanti sia nei pregi, sia nei difetti. Partendo proprio da quest'ultimi, vengono evidenziati soprattutto le fasi shooter del titolo che non convincono, l'intelligenza deficitaria dei mules che rende fin troppo semplici gli scontri e le CA che deludono le aspettative createsi prima dell'uscita del titolo. Difetti che comunque riescono a passare in secondo piano per la maggior parte delle persone che sono rimaste stupite dalle innumerevoli qualità del titolo. Un gameplay forse ancora fin troppo atipico per essere apprezzato (giustamente) da tutti, ma realizzate con una ottima profondità in grado di dare la giusta varietà al titolo tra strumenti di supporto, level design che spinge a sfruttare ogni aiuto possibile e una buona diversità di situazioni ambientali che aiutano a non stufarsi troppo presto. In certi casi forse si arriva pure ad esagerare con il numero di opzioni proposte, o meglio che non vengono sfruttate tutte come si deve e relegate a meri accessori utili in poche occasioni. Convince anche l'originale idea del multiplayer asincrono, che riesce ad unire tutti i giocatori anche senza una vera e propria coop e rende perfettamente, il senso del dare e ricevere dove ognuno fa la sua parte per facilitare le partite degli altri. I fiori all'occhiello rimangono invece una trama ben approfondita con un'ottima scrittura di praticamente tutto il cast di personaggi, se non per qualche spiegone di troppo verso il finale, più una realizzazione tecnica tra le migliori sul mercato PS4 e una OST che ha conquistato praticamente tutti con alcuni tra i brani più belli ascoltati in quest'ultima generazione.

In sostanza, il verdetto finale parla chiaro. Death Stranding viene considerato, dalla maggioranza dei partecipanti, un'esperienza più unica che rara, fortemente autoriale e in grado di rimanere ben impresso nella mente di chi lo gioca. Una media voti ritenuta principalmente "mediamente sottovalutata" per quello che è riuscito a rappresentare nella storia recente videoludica.


Final Fantasy XV

Verdetto a cura di: BadBoy25

L'opinione degli utenti di GamesDome su Final Fantasy XV è sicuramente più tiepida di quanto si potrebbe immaginare leggendo le buone recensioni che accompagnarono il lancio del titolo.
La maggioranza dei partecipanti ha apprezzato i personaggi principali, ritenendo che le interazioni tra i membri del party restituisca in maniera naturale il feeling di un viaggio tra buoni amici, pur non trovando convincente il design di Nomura. Anche il cattivo principale ha raccolto buoni consensi, sebbene alcuni utenti abbiano lamentato la scelta di relegare alcuni elementi importanti per la sua caratterizzazione all'episodio aggiuntivo dedicatogli. Proprio la gestione dei contenuti rappresenta uno dei punti dolenti del gioco: la quasi totalità dei partecipanti ha percepito chiaramente la mancanza di fasi necessarie a fare da raccordo tra diverse sezioni del gioco o per approfondire alcuni personaggi secondari che hanno un'esposizione inferiore a quanto atteso ed insufficiente per garantire un buon approfondimento dei loro motivi o per suscitare empatia nei loro confronti.
Anche il BS non ha entusiasmato particolarmente; nonostante non vi sia una pregiudiziale per la svolta action, i partecipanti ritengono che non sia questa la direzione in cui puntare per il futuro della serie. Le critiche si sono concentrare soprattutto sul sistema di uso delle magie, la casualità delle invocazioni e la ripetitività di alcune meccaniche (in particolare il warp) che conferiscono spettacolarità all'azione ma "coprono" in realtà un BS povero di soluzioni e con possibilità di sviluppo limitate.
Le critiche hanno riguardato anche le attività di contorno, come le quest secondarie (ritenute persino insulse), il sistema di taglie (che sembra non reggere il passo rispetto quanto già visto in Final Fantasy XII) ed i minigiochi (che finiscono per annoiare velocemente).
L'utenza, in ogni caso, ha riconosciuto l'alto valore produttivo del gioco, rappresentato soprattutto da un comparto audiovisivo di primo livello. La OST è ritenuta di ottima fattura ed anche il design delle città ha generato apprezzamento, con particolare riguardo per Altissia. Nota di merito anche per i dungeon, limitati nel numero, ma sufficientemente articolati.
Per questi motivi il verdetto dell'utenza è che la critica abbia sopravvalutato il gioco rispetto quanto effettivamente offerto, ritenendo, per la maggior parte, che un voto equo avrebbe dovuto aggirarsi intorno la sufficienza.


Pokémon Spada e Pokémon Scudo

Verdetto a cura di: Sparda

Nonostante le accese discussioni pre-lancio, il verdetto in merito a questi titoli si rivela estremamente semplice e lineare. I (pochi) partecipanti sono praticamente unanimi nel considerare il titolo sopravvalutato. Poco curato per quanto riguarda la campagna e l'aspetto tecnico, poco coraggioso nella sperimentazione, deludente per quanto riguarda i contenuti omessi e tagliati. Come aspetti positivi si è concordi nel definire come sempre solido il gameplay; piuttosto diffuso l'apprezzamento per la colonna sonora, e non mancano gli elogi al design della regione e della nuova generazione di Pokémon.
Complessivamente si tratta però di capitoli deludenti, e la poca cura riposta nella realizzazione del pacchetto complessivo finisce per indebolirne anche i punti di forza: per alcuni è forse proprio a causa di questa sciattezza che risulta poco interessante persino discuterne.
Vista l'omogeneità del parere dei votanti, la Corte sancisce la legittimità di questa valutazione.


Ghost of Tsushima

Verdetto a cura di: BadBoy25

La maggioranza dell'utenza ritiene Ghost of Tsushima equamente valutato dalla critica (media voto 85 su OpenCritic, 87 per la versione Director's Cut), con una minoranza che lo reputa leggermente sopravvalutato e solo pochi utenti che lo considerano pienamente sopravvalutato o sottovalutato. L'utenza è concorde nel lodare l'aspetto artistico, con paesaggi da cartolina valorizzati da un HUD minimalista, ed il sound design, anch'esso con una OST minimalista ed adatta ad accompagnare quanto mostrato a schermo piuttosto che "coprirlo". La trama è stata moderatamente apprezzata, pur non avendo guizzi particolari (riconosciuti invece ad alcune missioni secondarie che approfndiscono la storia del mondo del gioco) è giudicata funzionale per il tipo di gioco, ed anche la modalità multiplayer Legends ha soddisfatto l'utenza; un'aggiunta che non risulta un corpo estraneo in un gioco che comunque si propone di essere innanzitutto un'esperienza single player.
Il combat system è l'aspetto che maggiormente divide l'utenza: tutti lo considerano non innovativo (anche si vi è disaccordo sulle fonti di ispirazione, per alcuni da ricercare nelle serie Assassin's Creed e Batman Arkham, per altri negli hack 'n' slash), tuttavia per alcuni questo non è necessariamente un difetto, ritenendo comunque appaganti i combattimenti, mentre per altri la ripetizione di quanto già visto in altre serie è risultata fastidiosa e, alla lunga, noiosa. Anche le meccaniche stealth sono state criticate per l'eccessiva faciltà nell'uso delle stesse.
Venendo ai difetti l'utenza tende a considerare il mondo di gioco troppo derivativo rispetto gli open world della scorsa generazione di altre SH, come Ubisoft, lamentando spesso un'eccessiva ripetitività di eventi e meccaniche di scoperta dei luoghi di interesse ormai stantie. Altro aspetto che è stato criticato è la difficoltà del gioco, reputata troppo bassa nel suo livello normale, sia per l'IA nemica che per il bilnaciamento degli avversari nelle fasi avanzate del gioco.


Cyberpunk2077

Verdetto a cura di: Fiamma Bianca

Mai come in questo caso le attitudini e gusti personali hanno influenzato questa corte; cionondimeno questa discrepanza la dimostra anche la notevole differenza di valutazione dei due aggregatori usati a supporto della corte, dimostrando come il gioco abbia mosso nel profondo gli animi, in un senso e nell'altro: a fronte di un metacritic che assegna un roboante 86 per la versione pc, abbiamo un OC che si ferma ad un comunque discreto 76, valutando anche le versioni console.
Per voi pubblico però, il gioco risulta equamente valutato. Avevamo indicato una media di 81 ma nello specifico molti di voi hanno assegnato questa valutazione nei riguardi del 76 di OC.
Pertanto, pur rimanendo la delusione per quanto promesso e per quanto poteva essere, Cybepunk risulta pertanto un gioco godibile che sulla lunga ha superato sia le extravalutazioni del lancio sia la shitstorm dei primi mesi.
L'auspicio è che CDPR possa far tesoro di questo bagno di umiltà per poter lavorare efficacemente sul loro prossimo prodotto e darci, prima o poi, un nuovo capolavoro a 360 gradi come è stato the Witcher 3.


Final Fantasy VII Remake

Verdetto a cura di: BadBoy25

Il riscontro dell'utenza è generalmente positivo, con la netta maggioranza che ritiene equo il metascore di 88 e solo pochissime voci isolate che ritengono il titolo sopravvalutato.
L'aspetto più lodato in assouto è il battle system, ritenuto la migliore ibridazione di cambattimenti a turni ed in tempo reale e con un feedback delle azioni mai visto prima in un jrpg (e con pochi concorrenti anche al di fuori del genere). Anche il comparto audio-visivo ha raccolo consensi pressoché unanimi, con un impatto grafico di prim'ordine, pur riconoscendo i "trucchi del mestiere" usati (caricamenti nascosti adattando il design delle aree) e con l'evidente eccezione delle texture, in molte occasioni non all'altezza. Il lavoro di riarrangiamento della OST è ritenuto rispettoso del monumentale originale ed ottimamente riuscito, così come il lavoro fatto sugli effetti sonori.
Il lavoro di "espansione" del primo disco del gioco originale, il solo coperto in questo remake, è generalmente apprezzato, anche se qualcuno ha ritenuto superflua l'attenzione data ad alcuni personaggi marginali nel titolo del '97 ed altalenante la qualità delle missioni secondarie usate per garantire una longevità adeguata ad un capitolo autosufficiente. Ma è il finale, come prevedibile, ad avere diviso maggiormente i giurati: alcuni hanno ritenuto che la possibile (probabile?) nuova piega della storia sia coerente e ben costruita nel corso di tutto il gioco, mentre altri, pur essendo aperti a cambiamenti, sono molto dubbiosi sul futuro. In generale, comunque, c'è la convinzione che molto dipenderà dai futuri capitoli e che la percezione della storia di questo titolo sarà influenzata a posteriori dalla riuscita o meno dell'intera trilogia.


Hogwarts Legacy

Verdetto a cura di: BadBoy25

La colonna sonora e la ricostruzione del castello di Hogwarts sono gli unici aspetti che mettono d'accordo tutti in senso positivo: la fedeltà dell'architettura è una lettera di amore per la saga letteraria/cinematografica e per tanti il solo potersi muovere liberamente in quelle stanze con una tale fedeltà e dettaglio grafico è un sogno divenuto realtà. Non altrettanto può dirsi delle ambientazioni esterne al castello ed il villaggio Hogsmeade, sulle quali evidentemente il team di sviluppo non ha riposto la stessa cura e ricerca del dettaglio. Purtroppo lo sforzo artistico e tecnologico per riprodurre fedelmente il castello non è premiato dalle attività connesse, come la frequentazione dei corsi di magia e delle attività delle "quattro case" cui sono assegnati gli allievi, che non riescono a rendere in maniera credibile la sensazione di stare vivendo un anno dei corsi nella scuola di magia più famosa. Questa sensazione è rafforzata anche dall'assenza del quidditch, lo sport per maghi particolarmente apprezzato dai fan e la cui assenza è deludente, anche in considerazione del fatto che il volo sulle scope magiche è ben realizzato.
Il combat system, ispirato al "free flow" reso celebre dai giochi di Rocksteady sull'uomo-pipistrello, è privo di guizzi di originalità e pur partendo da una base solida manca di adeguato sviluppo nel corso dell'avventura, venendo così a noia presto. Noia che è associata non solo alle battaglie, ma spesso anche alla main quest e le attività secondarie: la main quest non brilla per originalità e la realizzazione della Coppa delle Case (un evento particolarmente importante nell'universo del gioco) è deludente, mentre le quest secondarie, i collezionabili ed i segreti sembrano riempitivi aggiunti per fare quantità piuttosto che aggiungere qualità, con la conseguenza che per la maggior parte dell'utenza il completamento al 100% è fonte di frustrazione, come nei peggiori open world, piuttosto che un'occasione per allungare l'esperienza nel mondo di gioco con contenuti piacevoli.
Da ultimo, ma non per ordine di importanza, tanti utenti hanno percepito distintamente nel gioco tracce dello sviluppo travagliato con evidenti cambi di rotta. Ci sono subquest che vorrebbero spingere il giocatore a prendere scelte morali senza che queste abbiano poi una ricaduta concreta nel mondo di gioco e sul modo in cui gli NPC si pongono con il MC, il sistema di loot e crafting sono solo abbozzati, il sistema della divisione degli allievi nelle "case" ha una differenziazione concreta risibile (ogni casa ha una quest secondaria esclusiva. Non ci sono altre differenze).
Per tutte questa ragioni l'utenza di GamesDome, con poche eccezioni, ritiene che Hogwarts Legacy sia stato indubbiamente sopravvalutato dalla critica di settore.


God Of War: Ragnarök

Verdetto a cura di: Aftermath

La maggior parte dell'utenza valuta Ragnarök equamente valutato. A lasciare un po' di amaro in bocca è la parte finale reputata fin troppo sbrigativa e forse anche un filo deludente per le aspettative che c'erano e che il gioco stesso continua a pompare dall'inizio. Inoltre, tutta la parte post game risulta essere abbastanza debole, paragonandola anche al resto del titolo. Questo però, non riesce comunque ad oscurare gli innumerevoli pregi del gioco che gli permettono di ottenere una valutazione così elevata.

Inoltre, è stato molto apprezzato il dlc gratutito Valhalla rilasciato da poco, che completa come si deve l'avventura del buon Kratos in quelle fredde fredde lande nordiche.


The Legend of Zelda: Tears fo the Kingdom

Verdetto a cura di: Aftermath

La maggioranza degli utenti qui dentro si vede perlopiù d'accordo con la media di valutazione ricevuta, un altissimo 96 che dimostra quanto sia stato apprezzato dalla stampa.

Detto ciò, il titolo risulta essere molto più divisivo rispetto al suo predecessore per quanto riguarda l'essere apprezzato a tutto tondo, cosa che invece BOTW sembra aver fatto meglio. Vuoi per la sua natura di sequel (che quasi sempre fanno più fatica a impressionare rispetto all'originale), vuoi per l'essere uscito anche in un anno pieno zeppo di altri titoli imperdibili, TOTK sembra anche aver fatto meno clamore rispetto al primo.


Per alcuni utenti le novità proposte, non sembrano essere state abbastanza per giustificare la riproposizione della stessa Hyrule e forse ci si aspettava anche un filino di più dalle zone nuove. Anche per quanto riguarda il gameplay in sé, si nota un parere meno unanime nel giudicare positive le nuove meccaniche di costruzione, che non sembrano aver pienamente convinto tutti.

Al netto di una piccola fetta di utenti rimasta scottata o forse delusa, tutto il resto lo reputa tranquillamente un altro capolavoro di Nintendo, un sequel all'altezza del predecessore e che pur avendo comunque diversi difetti, presenta una moltitudine di pregi (tra cui principalmente la volontà di spingere il giocatore a sperimentare di tutto con il mondo di gioco) in grado di far passare completamente i difetti in secondo piano.

Ed è questo il motivo per la quale, la giuria dichiara ufficialmente il titolo equamente valutato dalla critica. Una media che quindi rispecchia l'altissima qualità percepita sia dalla stampa, sia dai giocatori stessi.

Elden Ring + Shadow of the Erdtree

Verdetto a cura di: Aftermath

A prima vista, il sondaggio parla chiaro, la maggioranza degli utenti definisce si ritrova pienamente d'accordo con la media di Elden Ring ma volendo scavare più a fondo, il titolo presta il fianco a diverse critiche che hanno lasciato diversi utenti delusi o comunque in disaccordo con i voti eccellenti ricevuti dal titolo From.
Il titolo è enorme, forse fin troppo, infatti la critica principale risiede proprio nel quantitativo elevato di dungeon secondari ritenuti per la maggior parte eccessivi e/o di qualità inferiore rispetto ai Legacy Dungeon. La seconda critica riguarda invece il riciclo di nemici e boss un po' troppo pesante e tutto ciò, ha portato diverse persone ad arrivare alla fine stufi o, in certi casi, persino al drop prematuro del titolo.
Critiche che nel complesso, non intaccano più di tanto il lavoro compiuto da Miyazaki e compagnia, che punta ad essere il loro "magnum opus" dopo un percorso di qualità crescente partito dal lontano Demon's Souls e che, a giudicare dal giudizio finale di critica e buona parte degli utenti, riesce in questo intento difficile. Pregi che sembrano mettere d'accordo quasi tutti come l'ost di ottima fattura, il level design e il world building realizzati ad hoc con un sistema di rewarding che incentiva continuamente l'esplorazione, i legacy dungeon che forse rappresentano tra i picchi più alti di FS in quanto a costruzione, il solito art design che riesce a rendere iconici gran parte dei boss e delle ambientazioni, contribuiscono a rendere il pacchetto finale un titolo in grado di sedersi accanto ai grandi classici.
Ultima nota da spendere per l'espansione Shadow Of The Erdtree. Un dlc mastodontico che riesce a racchiudere in unica regione l'intera esperienza del gioco base, andando quindi a eliminare le criticate parti che andavano a diluire troppo Elden Ring ma che non riesce comunque, tra alti e bassi, a convincere del tutto diversi utenti.
In conclusione , la giuria dichiara il titolo, rispecchiando quindi sia la media voti ricevuta sia l'alto numero di premi vinti incluso il goty ai TGA 2022, equamente valutato.


Corte suprema: Game Designer Version


Hideo Kojima

Hideo Kojima è uno tra i più noti sviluppatori di videogames. Negli anni la sua fama è cresciuta sempre più, legata in particolar modo alla serie di Metal Gear Solid. Di certo Kojima ha realizzato altri prodotti, ma nell'immaginario collettivo si è in genere soliti associarlo alla sua creatura più famosa. Era pertanto prevedibile che un giudizio su Kojima dipendesse in gran parte dall'impatto che ogni utente ha avuto con questa serie. Da quanto si è potuto evincere da questa Corte, anche se alcune iterazioni di Metal Gear Solid sono state criticate da parte dell'utenza (mi riferisco in particolare al secondo, al quarto e a Peace Walker), il giudizio globale sulla saga è fondamentalmente positivo. Più combattuto risulta il parere sull'operato di Kojima negli ultimi anni. L'opinione generale è che egli si sia mostrato sin troppo dipendente dalla Konami e che non si sia manifestato in lui, a differenza di altre figure chiave dell'industria videoludica, un desiderio di mettersi nuovamente in gioco. Ma, come è stato rimarcato da parte dell'utenza, Kojima è attualmente impegnato in progetti sui quali si sa ancora poco, che potrebbero lasciare in futuro un segno tangibile nel mondo videoludico. Confrontando queste opinioni, emerge un parere generale che vede in Kojima un gamedesigner che ha dato molto e che può essere a buon diritto inserito tra i big del settore, sia per quanto riguarda il rapporto tra film e videogames, sia per il profondo gameplay che caratterizza le sue opere.

Tomonobu Itagaki

Con soli due noti franchise alle spalle, non è servito molto tempo prima che Itagaki si facesse conoscere a destra e manca, nel bene e nel male. La sua personalità decisamente sopra le righe è ai più indigesta, ma la simpatia personale e le scelte di vita vengono ovviamente separate dai suoi meriti di game designer, assegnando per i più dell'utenza una equa valutazione globale: non è demonizzato (se non appunto per le sue discutibili doti caratteristiche), ma non è nemmeno particolarmente esaltato, concentrando haters & lovers sotto un unica grigia bandiera di obiettività. DOA viene riconosciuto come un ottimo picchiaduro senza raggiungere i livelli dei ben più noti Virtua Fighter o Tekken, il primo Ninja Gaiden qualche scalino più su è da alcuni considerato come l'apice dell'action game anche se oggi leggermente invecchiato, e da molti considerato comunque superiore al secondo. Le sue dichiarazioni lasciano per i più il tempo che trovano e sono udite con la stessa leggerezza di una battutaccia di Zelig, scindendo il tutto dai suoi veri meriti. Il nuovo e ancora ombroso Devil's Third raccoglie allo stato attuale (maggio/giugno 2012) curiosità misto una punta di scetticismo e poche grida di capolavoro annunciato a differenza di quanto capita con altri game designers, il tempo confermerà o smentirà le sue doti: riuscirà il nostro improbabile eroe a tenere un alto profilo anche in versione cavaliere solitario?

Corte suprema: Software house version


Capcom

Verdetto a cura di: Stu

Checchè la si metta, il giudizio globale su Capcom spacca in due l'utenza... ed il discorso si sposta sull'età, sia della SH in questione, sia dell'utenza che l'ha vista crescere e con lei è cresciuta. Chi si è potuto godere almeno gli anni 90 con cognizione di causa capendo ciò che lo circondava, è ben conscio che Capcom altro non è che una SH di valore altissimo, una delle stelle più luminose del firmamento davanti al cui semplice logo già l'attenzione dei giocatori veniva calamitata e l'interesse innalzato. Ghosts'n Goblins e seguiti, Street Fighter, Megaman, Pang, Ace Attorney, Resident Evil, vari arcade e non... la storia di Capcom è tempestata di capolavori, difficile quasi giocarseli tutti per intero, e nessuno può negarlo. Un passato che l'utenza riconosce, elogia, e valuta con il giusto peso. Al contempo però, c'è la ribelle gioventù che arrivando oggi sulla piazza trova purtroppo una Capcom in caduta libera: saghe storiche abbandonate o sfruttate in maniera poco consona alla gloria che fu, nuove ip poco convincenti tolte alcune eccezioni, giochi brutalmente gambizzati per poter cedere pelle e ossa mancanti a prezzo maggiorato via dlc. Insomma, oggi non lascia più il graffio come faceva un tempo, complici le scelte poco felici che il mercato stesso (quindi l'utenza) ha imposto alla casa. E anche questo fatto purtroppo è innegabile, laddove fino ad una gen fa Capcom era artefice di alcuni fra i più grandi capolavori a 128bit, fra Devil May Cry, Viewtiful Joe, Okami, Resident Evil 4 e altri, oggi invece è una SH che sforna titoli di qualità altalenante, fra picchi e burroni, come molte altre case che prima potevano solo guardarla dal basso. Questo a causa anche della notevole fuga di cervelli che Capcom ha subito, alcune delle più grandi dell'industria ancora oggi fra Mikami, Kamiya, Inafune e relativi team. Capcom Insomma divide il giudizio fra giocatori di vecchia data, che la valutano con equità e perfino una punta di riverenza aggiuntiva nonostante le mosse poco furbe del presente, e chi invece entra nell'ambiente solo di recente, e non ha avuto modo di capire cosa rappresentasse Capcom un tempo... una vera e propria Nintendo 2 per quantità, qualità e rispetto che il nome del suo marchio incuteva. Purtroppo oggi è quasi l'ombra di se stessa, ma riflettiamo: bastano davvero pochi anni poco brillanti a pregiudicare quella che è stata e ancora è una casa che, solo a pronunciare il suo nome, ci fa ancora girare con interesse per capire cosa tira fuori dal cilindro stavolta?

Corte suprema: Console version


Nintendo Wii

Verdetto a cura di: CipryNano

Dal risultato della prima versione della corte dedicata alle console di questa gen ormai avviata verso il tramonto che trattava il bianco monolite Nintendo è emerso che la maggioranza dei votanti ritiene il Wii una console parzialmente sottovalutata, che è stata in grado di regalare molte gioie ai possessori con le esclusive di rilievo che Nintendo è riuscita ad accaparrarsi e a sviluppare ella stessa tramite i suoi storici brand, mai così in forma nonostante le evidenti limitazioni dell'Hardware che compone la macchina, quasi "Old Gen" e di molto inferiore alle principali rivali PS3 e Xbox 360. Forse questa cosa ha contribuito a rendere il Wii terreno non troppo fertile per i titoli Third Party e questo, unito anche alla storica difficoltà di Nintendo di stringere rapporti con terzi ha contribuito non poco a creare un punto debole non indifferente per la console N, che le eccelse esclusive non hanno saputo mai colmare appieno. In ultimo l'utenza sembra concordare sul fatto che sia stata una console rivoluzionara grazie al suo innovativo sistema di controllo basato sui movimenti corporei che ha aperto ancora di più il media alla gente, rendendo il videogioco sempre meno "elitario", cosa che però è sia un pregio che un difetto per via delle conseguenze sulla qualità di certe produzioni e sulle conseguenti scelte atte ad avvantaggiare proprio questa fetta "casual" dell'utenza a discapito dei vecchi appassionati.

Microsoft Xbox 360

Verdetto a cura di: CipryNano

Dall'ultima corte riguardante la seconda home console Microsoft e la reale opinione dell'utenza GD sulla macchina è emerso che la maggior parte dei votanti si è ritenuta (secondo il nuovo metodo di votazione utilizzato) parzialmente soddisfatta dell'esperienza con Xbox 360 evidenziando come la console verdecrociata abbia avuto sia una convincente partenza col botto con protagonisti un prezzo assolutamente concorrenziale, il notevole salto tecnico rispetto alla precedente generazione, la qualità e quantità di titoli esclusivi così come dei numerosi multipiattaforma meglio riusciti (ancora oggi) propri nella controparte 360 e la bontà del servizio offerto puntando sopratutto su un egregia struttura online che, sebbene a pagamento e quasi discriminatoria verso coloro che non intendono sottoscrivere un abbonamento completo a Xbox Live per via delle molte limitazioni, ha contribuito a diffondere pratiche ora divenute lo standard per ogni piattaforma quali il sistema di Achievements e il gioco Online più alla portata di tutti; sia un inesorabile declino sopratutto nell'ultima parte del suo ciclo vitale dovuto alle molte scelte dubbie come il progetto Kinect e il software a lui dedicato che hanno notevolmente abbassato la qualità delle ultime uscite esclusive e la quasi totale perdita dei vecchi titoli inediti facendo rimanere il parco titoli della console con un pugno di esclusive, cosa a cui la stessa Microsoft non ha posto rimedio preferendo investire su seguiti dei brand ancora in suo possesso piuttosto che su nuove IP in grado magari di risollevre le sorti di quella macchina che un tempo era riuscita a scalzare Sony in mercati in cui nella precedente gen era più che affermata. In ultimo si segnala che la quasi totalità dei votanti è d'accordo sulla scarsa resistenza e qualità dei primi modelli commercializzati della console, affetti da numerose e serie problematiche quali il famoso RROD (Red Ring of Dead) che diedero all'epoca ben più di un grattacapo sia all'utenza sia alla casa madre.

Playstation 3

Verdetto a cura del nintendaro.

Playstation 3, la terza console di casa Sony, è una delle poche macchine che è riuscita a sfatare la famigerata "maledizione della terza generazione" che in passato ha mietuto vittime illustri tra le quali vale la pena citare il Nintendo64 e il SEGA Saturn. La casa di Tokyo, nonostante l'enorme scotto pagato a causa delle scellerate politiche iniziali (prezzo su tutti), è riuscita nonostante tutto, ad imporsi ancora una volta come leader del mercato (classico aggiungerei, il fenomeno Wii era incontrastabile oltre che impreventivabile), accalappiando la maggior parte dell'utenza videoludica avvezza a questo media. La stragrande maggioranza dei partecipanti alla discussione si ritiene assolutamente appagata dall'offerta ludica di PS3 grazie al parco titoli esclusivo e di qualità, al gioco in rete gratuito rispetto alla diretta rivale Xbox360 e soprattutto per merito di Playstation Plus: un servizio che permette di accedere ad alcuni tra i migliori giochi del panorama, previa sottoscrizione annuale/trimestrale e con un'offerta che si rinnova mensilmente. I pochi utenti che si sono dichiarati parzialmente insoddisfatti o, in rarissimi casi delusi, lo hanno fatto precisando che per motivi strettamente personali, hanno preferito l'esperienza videoludica delle rivali (maggiore appeal di certe esclusive rispetto a quelle di Sony). A dover di cronaca, segnaliamo che in molti, oltre al già citato prezzo iniziale, hanno lamentato i difetti del sistema operativo, il controller sixaxis/Dual Shock 3 riproposto ancora una volta con modifiche prossime allo zero, i cambiamenti in corsa operati sulla macchina (come la perdita della retrocompatibilità presente solo nei primissimi modelli di PS3), i molteplici e troppo frequenti aggiornamenti che la macchina continua a ricevere ancora oggi e l'annoso problema delle installazioni obbligatorie che, per un videogiocatore di vecchia data, hanno sancito il definitivo abbandono del plug&play, storico cavallo di battaglia nella guerra contro gli odiati PC. Nonostante questi problemi, la terza console della casa nipponica, ottiene lo scettro di "migliore console" del lotto, un risultato del tutto che scontato nel 2006, quando Nintendo macinava numeri straordinari e quando Microsoft sembrava destinata a grandi cose. Chapeau, Sony.

Nintendo WiiU

Verdetto a cura del BadBoy25.

A dispetto dello scarso riscontro commerciale, l'ultima (per ora?) home console Nintendo ha lasciato un buon ricordo nell'utenza di GamesDome, con ben la metà dei votanti che ne ha un'impressione positiva.
Punto di forza della console è senza dubbio la line-up di giochi pubblicati da Nintendo che, pur in mancanza di alcune saghe storiche, ha sfornato capitoli mediamente molto validi, in alcuni casi considerati tra i top delle rispettive saghe e/o dei generi di appartenenza, alcune nuove IP molto interessanti ed importanti collaborazioni con Platinum Games.
Tuttavia, pur lodando la qualità dei giochi first party, è opinione comune che lo scarso apporto dalle SH terze e le difficoltà di Nintendo nel dare continuità alle uscite, fin dai primissimi mesi, hanno impedito alla console di mantenere uno slancio tale da soddisfare pienamente le esigenze degli utenti, quasi costretti a considerare altre console, come la portatile 3DS, per integrare i frequenti periodi di vuoto e la scarsa copertura (talvolta addirittura assenza di copertura) per determinati generi.
L'hardware è spesso criticato per la gimmick del gamepad con schermo, per i più intrigante ma acerba e comunque scarsamente sfruttata se non come schermo su cui giocare senza usare il televisore. In ogni caso l'utenza concorda nel ritenere WiiU un passaggio intermedio fondamentale per lo sviluppo di Switch e riconosce tale merito alla sfortunata home console. Per quanto riguarda il sistema operativo, invece, l'utenza è divisa tra chi ne ha patito l'eccessiva lentezza, pur apprezzando l'idea di una interfaccia diversa dalle solite ed un social network dedicato interamente ai videogiochi, e chi lo ha apprezzato in particolare per il browser internet molto snello ed utilizzabile sullo schermo del gamepad.
 
Ultima modifica da un moderatore:
:rickds:Non ho capito una cosa: verranno trattati solo giochi che usciranno?
No no, li sceglieremo insieme a voi qua dentro per quanto riguarda la corte suprema, e dovranno essere titoli già usciti e rodati.

Tratteremo solo notizie di attualità e quindi progetti in essere per ciò che riguarda la troll house.

Il primo gioco lo sceglierò io giusto per scaldare gli animi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png e per mettere alla prova il fomentatore di brogli.

 
Bella iniziativa, speriamo che i votatori mascherati stavolta motivino //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Bella iniziativa, speriamo che i votatori mascherati stavolta motivino //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
No ma nel caso venissero aperti topic per falsare pure questi thread qui, anticipo subito che farò un macello //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif, cartellini a go go.

Anyway, scaldiamo gli animi: http://forum.spaziogames.it/board/showthread.php?t=282827

 
Bella iniziativa.

 
Vogliamo anche MGS2 :stema:

 
L'unica cosa che non mi convince della corte suprema, è che il giudizio(a meno che non abbia capito male)è basato su sondaggio.

Capisco che ogni voto va motivato, ma una motivazione non è detto che sia per forza valida e questo è un po' quello che contraddistingueva la vecchia corte da tutti i vari topic da GD e CW classici.

non bastava motivare, poi andavano anche difesi tutti i vari punti, altrimenti il proprio intervento non portava alla vittoria.

Altrimenti è troppo comodo arrivare, votare, e poi scrivere:

equamente valutato, trama migliore di sempre, gameplay stellare, un regalo di *** al mondo, mitico...

Inoltre tutti gli altri giochi puzzano al confronto e tutte le pecche sono in realtà pregi.
Anche senza la dimostrazione di saper afrontare attivamente un contraddittorio.
Il sistema democratico a votazioni è una *****, e va bene solo in una società con piu di un migliaio di individui, dove sarebbe troppo complesso far si che ognuno argomenti la propria opinione discorsivamente.

In una realtà piccola come quella di GF, credo si possa avere un sistema migliore, appunto, come quello argomentativo.

 
No no, li sceglieremo insieme a voi qua dentro per quanto riguarda la corte suprema, e dovranno essere titoli già usciti e rodati.Tratteremo solo notizie di attualità e quindi progetti in essere per ciò che riguarda la troll house.

Il primo gioco lo sceglierò io giusto per scaldare gli animi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png e per mettere alla prova il fomentatore di brogli.
Non ci sarà bisogno di brogli, le vostre critiche a riguardo sono talmente fumose e snobistiche da essere indifendibili :stema:

 
Non ci sarà bisogno di brogli, le vostre critiche a riguardo sono talmente fumose e snobistiche da essere indifendibili :stema:
Per ora non è che siano minate piu di tanto :.bip:

 
Per ora non è che siano minate piu di tanto :.bip:
Per me non stanno proprio in piedi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif I difettucci che voi tanto aspramente criticate sono la parte migliore del gioco. Che a voi non stia bene è un discorso diverso.

 
L'unica cosa che non mi convince della corte suprema, è che il giudizio(a meno che non abbia capito male)è basato su sondaggio.Capisco che ogni voto va motivato, ma una motivazione non è detto che sia per forza valida e questo è un po' quello che contraddistingueva la vecchia corte da tutti i vari topic da GD e CW classici.

non bastava motivare, poi andavano anche difesi tutti i vari punti, altrimenti il proprio intervento non portava alla vittoria.

Altrimenti è troppo comodo arrivare, votare, e poi scrivere:

Anche senza la dimostrazione di saper afrontare attivamente un contraddittorio.

Il sistema democratico a votazioni è una *****, e va bene solo in una società con piu di un migliaio di individui, dove sarebbe troppo complesso far si che ognuno argomenti la propria opinione discorsivamente.

In una realtà piccola come quella di GF, credo si possa avere un sistema migliore, appunto, come quello argomentativo.
Hai assolutamente ragione, ma c'è un particolare da non sottovalutare: ogni iniziativa del forum deve essere in grado di autosostentarsi ed il vecchio modello di corte non è stato in grado di farlo, difatti per 2 volte è stata proposta e per 2 volte è stata chiusa dopo poco.

Per ora non è che siano minate piu di tantoPer me non stanno proprio in piedi I difettucci che voi tanto aspramente criticate sono la parte migliore del gioco. Che a voi non stia bene è un discorso diverso.
Vabbè ma da uno la cui argomentazione principe è "sottoscrivo pienamente" sotto post altrui non ci possiamo certo aspettare spiegazioni //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
Vabbè ma da uno la cui argomentazione principe è "sottoscrivo pienamente" sotto post altrui non ci possiamo certo aspettare spiegazioni //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Quando si parla di MGS di solito sono gli altri a "sottoscrivere pienamente" i miei post. Silenzio //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Hai assolutamente ragione, ma c'è un particolare da non sottovalutare: ogni iniziativa del forum deve essere in grado di autosostentarsi ed il vecchio modello di corte non è stato in grado di farlo, difatti per 2 volte è stata proposta e per 2 volte è stata chiusa dopo poco.
Hai rgione, mi dispiace però che venga meno il concetto di "costringere"(in senso buono //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)gli altri ad argomentare le proprie posizioni.

 
Mi sono perso l'apertura, peccato:asd: Al primo round non posso partecipare però//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/tristenev.png

 
Per *** non fate la Corte Suprema di Halo 3 che sarei da solo (o al massimo con altri 2-3 compari) contro il mondo:asd:

 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top