Appena terminato e devo dirlo, mi ha lasciato abbastanza tiepido. Io non sono un fanatico dei Souls, ho giocato e amato Sekiro ma droppato Bloodborne (che devo riprendere e mi era anche piaciuto, solo non ero ancora pronto per il genere). Ho visto di sfuggita qualcosa di DS3, quindi insomma il mio parere è relativo, però secondo me si vede la natura acerba di Demon Souls. In sintesi quello che non mi è piaciuto è che la difficoltà mi è sembrata data più dal level design che dal combat system in sè, e a tratti l'ho trovato frustrante.
In Sekiro ogni volta che morivo avevo voglia di migliorarmi e imparavo qualcosa, qui in molti passaggi (penso a 3-1, 4-2-5-2 in particolare) mi è sembrato che il gioco creasse la difficoltà in maniera artificiosa, con nemici piazzati in strettoie, o in punti dove non potevi schivare. Inoltre, cosa che non mi aspettavo per niente, i boss veramente facili (credo di essere morto solo col flamelurker e col maneater un paio di volte). Capisco comunque che essendo il papà dei Souls è appunto acerbo per definizione, però non so, lato gameplay mi aspettavo di più.
Quello che è mi è piaciuto invece è tuto il lato artistico, veramente da 10 e lode, con musiche e atmosfere da paura e una caratterizzazione dei vari mondi eccellente (Latria e il mondo degli uomini ombra su tutti, ma anche Boletaria nel suo essere più classica). Inoltre comparto tecnico veramente muscolare, se questa è ps5 a inizio gen, c'è veramente da stare pronti a una gen con i controcazzi.
Mi chiedo più che altro se Bluepoint non potesse scegliere un titolo migliore per un progetto del genere, però mi rendo conto che probabilmente è un gusto personale più che altro.
Non un brutto gioco, ma sicuramente non un'esperienza memorabile.