Cosa c'è di nuovo?

Depressione

Bob Garde

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Eh anche io a 16 anni ho avuto lo stesso problema. Come ne sei uscito ? A me viene da piangere sinceramente :tristenev:



Ma se porto le ricevute dello psicologo non va bene come prova ? Ci ho speso 3000 euro
Psichiatra segnalatomi dalla mia psicoterapeuta (dove vado dal 2016) che mi ha spiegato diverse cose e prescritto un farmaco efficace e che non crea dipendenze.
 

Glassyman

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Ho deciso di parlarne sul forum visto che sono iscritto da tempo per capire se ci sono anche altre persone che hanno avuto lo stesso problema.
Pur in assenza di una diagnosi, in passato ho avuto anche io un episodio (probabilmente) depressivo.
Era il 2009, avevo perso amici e università a causa del terremoto di L'Aquila. Non avevo più voglia di vedere/sentire nessuno né di uscire di casa. Mi comportavo in modo strano, litigavo con chiunque mi capitasse a tiro.
Mi è passato iniziando l'università altrove, seppur tra mille difficoltà, conoscendo gente nuova ed autocontrollarmi per non comportarmi in modo stravagante.
 

masaya

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Nel mio caso non si tratta di depressione, ma sin dall'adolescenza ho sofferto di "disturbo borderline della personalità", mi ha creato non pochi problemi sia a livello sociale che scolastico/lavorativo, nel mio caso i farmaci non sono efficaci, ma col passare degli anni i sintomi sono andati a migliorare parecchio, seppur siano in parte ancora presenti.

Come ti consigliava un altro utente potresti provare con la meditazione, ma personalmente ho sempre fatto molta fatica a praticarla.
Cio' che mi sta aiutando tantissimo nei miei periodi più bui e' il tiro con l'arco giapponese (kyūdō), di fatto durante la pratica di questa arte marziale riesco ad entrare in uno stato meditativo, cosa che non mi riesce stando semplicemente seduto davanti ad un muro :asd:
Ho scoperto che sono presenti diversi dojo anche in Italia, purtroppo non so quanto venga insegnato "bene" fuori dal Giappone, ma se ti va di provare e ne hai uno nella tua città ti consiglio di farci un salto :sisi:

 
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iaCCHe

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Ho sofferto di depressione in un periodo circoscritto della mia vita che ha avuto varie concause nella mia crescita ma un episodio specifico con cui sono riuscito a fare pace. Mi ha bloccato la crescita come persona, ho ritardato gli studi, sono rimasto incastrato in una relazione che non volevo più e in generale spesso le mie giornate in cui non andavo a lavoro la mattina si sono svolte nel seguente modo: sveglia alle 7 e 30 per studiare, caffé, 4 o 5 sigarette di fila, tornavo a dormire, mi svegliabo sentendomi jna merda e piangevo, mentivo lo psicologo quando era il suo turno e questa routine mi permetteva di vivere il resto della giornata. Non mi son goduto un cazzo di ciò che mi è capitato in quegli anni e in generale ricordo molto poco. Mi han salvato la vita il Covid dove son stato riempito di così tante responsabilità a lavoro (gestione di tutte le casse integrazione e degli assegni ai relativo dipendenti delle ditte che lo studio segue) che non ho più badato a me stesso e il sentirmi bravo in qualcosa mi ha dato la forza di ricominciare con calma, complice appunto l'isolamento e il poter vivere le cose in maniera distaccata.

Ho avuto intorno diverse persone che han passato questo tipo di esperienze oltre a me. Non ho una soluzione da darti se non dirti come incoraggiamento che si impara a conviverci. La paura che la stronza ricicci fuori da un momento all'altro c'è, ma non mi condiziona più. Spero riuscirai a trovare un modo per conviverci e non so darti una soluzione perchè io mi sento che son stato fortunato dalle circostanze, ma ognuno risolve stammerda come meglio ci riesce sbattendoci la testa e sentendosi smarrito. Spero che la cosa che si dice sul condividere esperienze sia davvero utile. Non sei solo. Un abbraccio.
 
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eskimo12

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Da una parte è colpa dei mie genitori, hanno sempre preferito mia sorella, gli hanno pagato gli studi all'Università mentre io finita la scuola sono dovuto andare subito a lavorare. Aveva sempre i regali più belli: il computer nuovo, il PC portatile, Università pagata. Mentre io mi sono sempre dovuto fare da solo. Non sono mai stato incentivato quando facevo qualcosa, ne psicologicamente e nemmeno economicamente. Quando iniziavo una nuova attività mio padre mi diceva che era un fuoco di paglia. Così creavo delle aspettative troppo elevate e alla fine ho abbandonato praticamente tutto quello che ho fatto: pianoforte, disegno, scrittura, studio.


Dall'altra c'è purtroppo il lavoro. Sono in causa da tre anni, il primo di ottobre vengo messo in cassa integrazione.
Ecco da dove arriva, li e poi il lavoro ti ha dato e ti sta dando il colpo di grazia e te da solo non hai avuto la forza di passarci sopra, il che non è assolutamente una colpa. Non ho proprio idea cosa posso dirti per aiutarti, dovrei conoscere meglio tutti gli aspetti. Una cosa è sicura, da solo ci sei entrato e da solo ce ne esci. Devi trovare la forza di reagire, di fare qualcosa di positivo che possa anche minimamente farti stare bene. Magari anche una piccola cosa come parlare con tuo papà.

I problemi comunque vanno affrontati e non evitati perchè poi tornano sempre.

E' facile da dire anche se poi nei fatti è molto più complicato ma prova a cambiare lavoro intanto.
 

koinzell

Übel Blatt
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Comunque in questi giorni ci sto lavorando parecchio, sto studiando per un concorso pubblico, almeno mi tiene impegnato mi dà soddisfazione perchè non mi fà sentire un idiota.
 

HunterKakashi

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Il lavoro purtroppo è una brutta bestia, anche perchè credo che una persona che riesce a raggiungere una realizzazione professionale ed economica riesca ad affrontare meglio tutti gli altri problemi.
 

Glassyman

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Il lavoro purtroppo è una brutta bestia, anche perchè credo che una persona che riesce a raggiungere una realizzazione professionale ed economica riesca ad affrontare meglio tutti gli altri problemi.
Può servire per distrasi un po', ma solo un po'. Quando termina l'orario di lavoro, ritornano i brutti pensieri.
 

Velvet90

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Per gestire problemi di ansia come te sono partito con un percorso di tipo psichiatrico con dei farmaci, ma non mi sono trovato granché bene e non ho avuto grandi miglioramenti. Da qualche anno ho invece gradualmente smesso con i farmaci per farmi seguire da una psicologa con un percorso terapeutico (esercizi di respirazione e gestione degli stati ansiosi) e mi sono trovato enormemente meglio, riesco a vivermi la quotidianità in maniera molto piu scialla. Questo per dire che non c'è una panacea, io ho fatto un po' il percorso inverso di tanti non trovando nessun tipo di benessere da pasticcame vario (prendevo un ansiolitico abbastanza pesante) ma molto più semplicemente da un dialogo e un percorso terapeutico di tipo psicologico. Però è anche questione di culo perché devi beccare il terapista giusto per te, quello con cui riesci a essere naturale e che applica il metodo che meglio si adatta alla tua situazione. Le situazioni lavorative sono toste, come credo il 90% di chi vive queste problematiche le matura proprio in quegli ambienti (io ho una posizione di responsabilità, non è mai facile staccare il cervello finito l'orario di ufficio) e in questi anni ho imparato a fare un po' di necessità virtù: ho trovato ad esempio come valvola di sfogo la palestra, ma quando mi venne fuori in periodo universitario (per altri motivi) sfruttai un periodo depressivo per finire gli studi.
Viviamo in una società estremamente competitiva e in recessione economica uscente da una pandemia devastante, sarebbe opportuno che ogni persona avesse comunque un percorso psicologico per sostenerlo, ma purtroppo le istituzioni quando si tratta di benessere mentale tappano le orecchie e fanno blabla (e no, non basta il bonus psicologo)
 

HunterKakashi

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Per gestire problemi di ansia come te sono partito con un percorso di tipo psichiatrico con dei farmaci, ma non mi sono trovato granché bene e non ho avuto grandi miglioramenti. Da qualche anno ho invece gradualmente smesso con i farmaci per farmi seguire da una psicologa con un percorso terapeutico (esercizi di respirazione e gestione degli stati ansiosi) e mi sono trovato enormemente meglio, riesco a vivermi la quotidianità in maniera molto piu scialla. Questo per dire che non c'è una panacea, io ho fatto un po' il percorso inverso di tanti non trovando nessun tipo di benessere da pasticcame vario (prendevo un ansiolitico abbastanza pesante) ma molto più semplicemente da un dialogo e un percorso terapeutico di tipo psicologico. Però è anche questione di culo perché devi beccare il terapista giusto per te, quello con cui riesci a essere naturale e che applica il metodo che meglio si adatta alla tua situazione. Le situazioni lavorative sono toste, come credo il 90% di chi vive queste problematiche le matura proprio in quegli ambienti (io ho una posizione di responsabilità, non è mai facile staccare il cervello finito l'orario di ufficio) e in questi anni ho imparato a fare un po' di necessità virtù: ho trovato ad esempio come valvola di sfogo la palestra, ma quando mi venne fuori in periodo universitario (per altri motivi) sfruttai un periodo depressivo per finire gli studi.
Viviamo in una società estremamente competitiva e in recessione economica uscente da una pandemia devastante, sarebbe opportuno che ogni persona avesse comunque un percorso psicologico per sostenerlo, ma purtroppo le istituzioni quando si tratta di benessere mentale tappano le orecchie e fanno blabla (e no, non basta il bonus psicologo)
Lessi tempo fa circa l'introduzione dello "psicologo di base", che avrebbe dovuto garantire, in maniera del tutto gratuita, l'assistenza psicologica per le persone, ma figurati se sta cosa si farà mai :asd:

E comunque no, il bonus psicologico assolutamente è iniquo, come tutti i "bonus" erogati in questo paese.
Post unito automaticamente:

Può servire per distrasi un po', ma solo un po'. Quando termina l'orario di lavoro, ritornano i brutti pensieri.
E tu pensa se il lavoro non ce l'hai.... hai solo più tempo a disposizione per "rimurginare"
 
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Y2Valian

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Comunque in questi giorni ci sto lavorando parecchio, sto studiando per un concorso pubblico, almeno mi tiene impegnato mi dà soddisfazione perchè non mi fà sentire un idiota.
Cambio argomento, preparati sia la parte teorica di domande e sia tutta la parte di possibili atti/delibere/comunicazioni ufficiali.
Per il resto in bocca al lupo, preparali bene, non prenderli sottogamba perchè sono dei discreti pali in culo i concorsi pubblici e fanne il più possibile: più ne fai, più prenderai la mano e magari avrai la sculata maxima che ne passi uno (dopo i posti assegnati :sottosotto:)
 

Paolito

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Può servire per distrasi un po', ma solo un po'. Quando termina l'orario di lavoro, ritornano i brutti pensieri.
Diciamo che a volte la depressione e' legata anche alla mancanza di lavoro.
Avendo un lavoro ben retribuito puoi ridurre lo stress e la paura del.futuro con effetti nenefici sulla depressiome
 

Glassyman

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E tu pensa se il lavoro non ce l'hai.... hai solo più tempo a disposizione per "rimurginare"
Il peggio del peggio è aver subito un licenziamento.
Diciamo che a volte la depressione e' legata anche alla mancanza di lavoro.
Avendo un lavoro ben retribuito puoi ridurre lo stress e la paura del.futuro con effetti nenefici sulla depressiome
Sì e no. Il lavoro benefico è quello in cui ci si sente apprezzati ed indispensabili, a prescindere dal guadagno.
 

ale54

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Si ma se non lo hai la frustazione aumenta esponenzialmente
credo proprio di sì. la mia depressione è sempre derivata da un altro tipo di disturbo. ora sono arrivato al capolinea e prendo farmaci + psicoterapia.
anzi nel periodo universitario la mia depressione era arrivata alle stelle. ma piu che altro penso che fossero le circostanze familiari a procurarmela. la loro visione di vivere la vita.
mi ricordo ad esempio che anche volendo non avrei voluto trovare una ragazza perchè non volevo chiedere soldi ai miei genitori per uscirci. loro mi avevano insegnato che senza un lavoro non sei nessuno. sei un bamboccione. ovviamente il disturbo principale è un altro ma purtroppo derivano anche dal contesto familiare in cui cresciamo
 

Lusian

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Comunque in questi giorni ci sto lavorando parecchio, sto studiando per un concorso pubblico, almeno mi tiene impegnato mi dà soddisfazione perchè non mi fà sentire un idiota.

Non ti conosco , ma so per certo che non sei un idiota e non lo devi neanche pensare.
La tua situazione familiare descritta é una parte della causa , il lavoro é la restante. Purtroppo visto la vita che facciamo ( l'uomo normale ) è soggetto a stress , ansia, depressione. Bene o male ci siamo passati o ci passeremo tutti . Non serve a nulla dirlo ma bisogna imparare a conviverci e questo puoi farlo solo tu.
In passato ( come molti da quanto vedo ) ho passato un brutto periodo , per di piu ero diventato aggressivo , ovviamente situazione causata dal lavoro.
Ho risolto " tagliando i ponti con quello che mi causava disagio e depressione " e mi sono circondato volutamente da quello che mi faceva stare meglio ( certe persone) . Mi sono preso una pausa , ho investito i pochi soldi che avevo studiando qualcosa che mi piaceva fare , cambiando totalmente genere di lavoro . Mi sono buttato , ci è voluto un po ma alla fine ne sono uscito.
 

BlackWizard

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Purtroppo da 4 anni soffro di depressione, mi hanno diagnosticato un disturbo dissociativo della personalità.
Sono stato 3 anni in cura quando avevo 18 anni. Sinceramente pensavo di essere guarito, o magari non sono mai guarito (vallo a sapere :tristenev: )
Mi hanno dato dei psicofarmaci, ma non hanno funzionato granché (almeno io non ho visto differenze). Sono riuscito ad uscirne parzialmente iniziando a studiare lingue straniere, insomma studiare altre lingue mi ha rimesso in gioco visto che sono una persona molto solitaria, poco incline alla vita sociale. Fare lezioni in webcam su Zoom o Skype con perfetti sconosciuti è stato un vero shock per me :asd:. Il problema è che il mio disturbo dissociativo mi rende troppo pretenzioso. Se vedo qualcuno più bravo di me mi deprimo. Giusto per fare un esempio qualche anno fà avevo fatto un corso di manga, ma erano tutti giovanissimi e disegnavano meglio di me, alcuni erano veramente dotati. Mi sono sentito un fallito :tristenev:

Ho un forte senso di autocritica che comporta attacchi d'ansia e tachicardia. Ormai sono tre anni che non sento più la mia insegnate di Inglese e il mio insegnate di Indonesiano, ho dimenticato tutto quello che avevo imparato. Mi vengono solo gli attacchi di panico anche solo il pensiero di scrivergli su Skype. Avevo programmato anche un viaggio a Jakarta per fare un pò di pratica, ma alla fine è andato tutto a gambe all'aria. Ho pochi amici che non mi gratificano.

Ho deciso di parlarne sul forum visto che sono iscritto da tempo per capire se ci sono anche altre persone che hanno avuto lo stesso problema.
Non so che tipo di persona tu sia ma per combattere la depressione devi stare in casa ed isolarti il meno possibile. Stare a casa dopo lavoro o il fine settimana peggiora solo la situazione. Te lo dico perché in parte ci sono passato io tra i 16/17 anni e i 22 c.a., con esclusione del periodo con cui sono stato con la mia ex storica, circa 2 anni e mezzo, ma una volta lasciati ci sono ricavato in maniera molto più violenta. Mi sono rimboccato le maniche, ho fatto terapia per quasi 6 anni (dai 23 anni ai 28) e mi sono rimesso in gioco. Adesso ho amici che prima non avevo, ho avuto altre relazioni, mi sono rimesso in gioco su tantissime cose, ho superato tante delle paure che avevo ed ho una nuova relazione stabile e proficua da un anno. Ti consiglio fortemente di riprendere la terapia e di affrontarla con coraggio e voglia di uscire dalla situazione (ma senza fretta), trova nuovi hobby sociali, non solitari, ma che ti portino a frequentare altre persone e vivere la socialità. Io sono sempre abbastanza contrario agli psicofarmaci, a meno che la situazione non si grave e si soffra di un grave disturbo di personalità, perché una volta tolti è facile tornare punto e a capo.
Oltre a ritornare in terapia ti consiglio di buttarti di tutto per combattere le paure, dalle più grandi alle più piccole, che poi quando sarà passata acquisterai una consapevolezza ed una allegria che ti mancava come il pane e sarà bellissimo, te lo assicuro e ti dirai “che fesso che sono stato non iniziando prima”.
 

HunterKakashi

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Non so che tipo di persona tu sia ma per combattere la depressione devi stare in casa ed isolarti il meno possibile. Stare a casa dopo lavoro o il fine settimana peggiora solo la situazione. Te lo dico perché in parte ci sono passato io tra i 16/17 anni e i 22 c.a., con esclusione del periodo con cui sono stato con la mia ex storica, circa 2 anni e mezzo, ma una volta lasciati ci sono ricavato in maniera molto più violenta. Mi sono rimboccato le maniche, ho fatto terapia per quasi 6 anni (dai 23 anni ai 28) e mi sono rimesso in gioco. Adesso ho amici che prima non avevo, ho avuto altre relazioni, mi sono rimesso in gioco su tantissime cose, ho superato tante delle paure che avevo ed ho una nuova relazione stabile e proficua da un anno. Ti consiglio fortemente di riprendere la terapia e di affrontarla con coraggio e voglia di uscire dalla situazione (ma senza fretta), trova nuovi hobby sociali, non solitari, ma che ti portino a frequentare altre persone e vivere la socialità. Io sono sempre abbastanza contrario agli psicofarmaci, a meno che la situazione non si grave e si soffra di un grave disturbo di personalità, perché una volta tolti è facile tornare punto e a capo.
Oltre a ritornare in terapia ti consiglio di buttarti di tutto per combattere le paure, dalle più grandi alle più piccole, che poi quando sarà passata acquisterai una consapevolezza ed una allegria che ti mancava come il pane e sarà bellissimo, te lo assicuro e ti dirai “che fesso che sono stato non iniziando prima”.
Concordo. Diciamo che volendo riassumere il tutto, bisogna sforzarsi di avere un atteggiamento positivo e propositivo, anche e soprattutto quando il mondo attorno a te sembra assumere un atteggiamento diametralmente opposto. All' inizio si avrà l'inevitabile sensazione di combattere contro i mulini al vento, ma poi il tempo darà ragione alle tue azioni
 

koinzell

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Grazie a tutti :)
in questi giorni sto un pò analizzando il problema. Purtroppo al lavoro ci hanno messo in cassa integrazione, mi hanno detto che se voglio posso andare a vendere l'olio. Purtroppo non ho avuto altra scelta: o stavo a casa prendendo due spicci o vendo l'olio per provare a tirare su uno stipendio normale. Speriamo non sia troppo difficile, perchè a me vendere fà cagare :tristenev:
A questo punto l'unico modo per uscirne è quello di provare a vincere il concorso, solo che alla sera sono così stanco che non riesco proprio a studiare. Proverò nel week end che sono libero................................
 
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