Domanda lettera di diffida avvocato

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Utente cancellato 144060

Mi trovo ad aprire un topic poichè ho già letto qualcosa su internet a riguardo ma non sufficienti per le mie domande.
Mi ritrovo in una situazione che si sta protraendo da circa un anno con una persona e sono ormai arrivato a un punto limite dove non riesco più a tollerare la cosa.
Ho poche prove e parziali, solo la chat WhatsApp dell'ultimo mese (quando è tutto iniziato da novembre 2022), ma in compenso ho tutti i pagamenti (fatti a questa persona) eseguiti al suo account PayPal e con bonifici bancari, quindi posso risalire pure ai pagamenti sull'estratto conto.
Il motivo di questi miei pagamenti per fortuna è presente nella breve chat WhatsApp che possiedo.
Ciò che voglio chiedervi è se con questi elementi e prove fisiche in mano, uniti al mio racconto su come tutto è iniziato ed è continuata fino ad oggi, sia sufficiente e abbastanza solido per un avvocato civilista a scrivere una lettera di diffida a questa persona?

Seconda domanda: di questa persona so solo nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza, mi manca la via.. E' un problema per procedere?
Terza domanda: nel caso in cui ci siano elementi sufficientemente solidi, è possibile raggiungere l'obbiettivo a cui ambisco (la restituzione del denaro)? Nel caso in cui questa persona non collabori da sola, si finirebbe in Tribunale vero?

Grazie per l'attenzione
 
Mi trovo ad aprire un topic poichè ho già letto qualcosa su internet a riguardo ma non sufficienti per le mie domande.
Mi ritrovo in una situazione che si sta protraendo da circa un anno con una persona e sono ormai arrivato a un punto limite dove non riesco più a tollerare la cosa.
Ho poche prove e parziali, solo la chat WhatsApp dell'ultimo mese (quando è tutto iniziato da novembre 2022), ma in compenso ho tutti i pagamenti (fatti a questa persona) eseguiti al suo account PayPal e con bonifici bancari, quindi posso risalire pure ai pagamenti sull'estratto conto.
Il motivo di questi miei pagamenti per fortuna è presente nella breve chat WhatsApp che possiedo.
Ciò che voglio chiedervi è se con questi elementi e prove fisiche in mano, uniti al mio racconto su come tutto è iniziato ed è continuata fino ad oggi, sia sufficiente e abbastanza solido per un avvocato civilista a scrivere una lettera di diffida a questa persona?

Seconda domanda: di questa persona so solo nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza, mi manca la via.. E' un problema per procedere?
Terza domanda: nel caso in cui ci siano elementi sufficientemente solidi, è possibile raggiungere l'obbiettivo a cui ambisco (la restituzione del denaro)? Nel caso in cui questa persona non collabori da sola, si finirebbe in Tribunale vero?

Grazie per l'attenzione
Non avvocato e non avendo info specifiche:
1) Se fissi un appuntamento da un avvocato serio e non uno che ti vuole "fregare" con una causa inutile, ti dice se ne vale la pena - la chat di WA così come è (se vado a memoria per un caso che mi è capitato per un cliente che non ha pagato) NON dovrebbe essere valida, ma deve essere autenticata da un notaio e prendendo spunto dal mio caso, il cliente infame NON ha mai detto che non mi doveva pagare (Promessa di pagamento e ricognizione di debito)
2) Si riesce ad arrivare tranquillamente alla via di dove abita la persona.
3) Eh bho, ma prima di finire in tribunale ci sarà realisticamente un passaggio con l'avvocato di controparte.

Le registrazioni sono valide se usate NON per fini diffamatori, minacce etc. Le puoi usare a tua difesa.
 
Mi trovo ad aprire un topic poichè ho già letto qualcosa su internet a riguardo ma non sufficienti per le mie domande.
Mi ritrovo in una situazione che si sta protraendo da circa un anno con una persona e sono ormai arrivato a un punto limite dove non riesco più a tollerare la cosa.
Ho poche prove e parziali, solo la chat WhatsApp dell'ultimo mese (quando è tutto iniziato da novembre 2022), ma in compenso ho tutti i pagamenti (fatti a questa persona) eseguiti al suo account PayPal e con bonifici bancari, quindi posso risalire pure ai pagamenti sull'estratto conto.
Il motivo di questi miei pagamenti per fortuna è presente nella breve chat WhatsApp che possiedo.
Ciò che voglio chiedervi è se con questi elementi e prove fisiche in mano, uniti al mio racconto su come tutto è iniziato ed è continuata fino ad oggi, sia sufficiente e abbastanza solido per un avvocato civilista a scrivere una lettera di diffida a questa persona?

Seconda domanda: di questa persona so solo nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza, mi manca la via.. E' un problema per procedere?
Terza domanda: nel caso in cui ci siano elementi sufficientemente solidi, è possibile raggiungere l'obbiettivo a cui ambisco (la restituzione del denaro)? Nel caso in cui questa persona non collabori da sola, si finirebbe in Tribunale vero?

Grazie per l'attenzione
Una prima diffida la puoi inviare tu (in raccomandata con A/R o PEC), dove descrivi il perché lo stai contattando e in cui informi che, se entro tot giorni non procede al rimborso (mi pare di aver capito che si tratti di questo) sarai costretto ad adire le vie legali.

Ad ogni modo qual'é esattamente il motivo del contendere? Se su paypal hai fatto i pagamenti come "beni e servizi" o come "amici e familiari"? Perché nel caso in cui sia la seconda opzione, la situazione credo si complichi (fosse stato beni e servizi credo che sei tutelato dalla stessa Paypal). Al di là delle chat, che non so quanto valore legale abbiano in una prima fase, lui può sempre dire che hai mandato lui i soldi a mo di donazione...é un po come fare una ricarica postepay per intenderci...é un pagamento tracciato ma di fatto non ha un valore legale come può avercelo il bonifico. A tal proposito non si capisce se hai fatto bonifici o se hai pagato con paypal perché sono cose completamente diverse. Se il pagamento lo hai fatto con paypal prelevando dal tuo conto guarda che quello non lo puoi considerare come un bonifico...quello lo fai direttamente dalla home banking della tua banca, dove puoi scaricare successivamente la contabile di pagamento che ha valore legale (da non confondere con la ricevuta di invio bonifico che di legale non ha nulla)
 
Ultima modifica:
1) Sì, è sufficiente per l'invio di raccomandata via posta o via PEC che puoi fare anche in proprio per interrompere i termini di prescrizione; se non conosci la PEC del destinatario puoi fare una ricerca sui registri pubblici INAD e INI-PEC;
2) La via la ottieni chiedendo un certificato anagrafico al comune di residenza;
3) Se il destinatario non riscontra positivamente la diffida potrai adire vie legali: i documenti in tuo possesso potrebbero essere sufficienti per l'emissione di un decreto ingiuntivo ma per questa cosa è obbligatorio il patrocinio di un avvocato ed anche lo studio della giurisprudenza. In difetto dei requisiti per il decreto ingiuntivo (credito certo, liquido ed esigibile), si dovrà optare per il rito ordinario.
 
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Ho poche prove e parziali, solo la chat WhatsApp dell'ultimo mese (quando è tutto iniziato da novembre 2022), ma in compenso ho tutti i pagamenti (fatti a questa persona) eseguiti al suo account PayPal e con bonifici bancari, quindi posso risalire pure ai pagamenti sull'estratto conto.
Il motivo di questi miei pagamenti per fortuna è presente nella breve chat WhatsApp che possiedo.
Ciò che voglio chiedervi è se con questi elementi e prove fisiche in mano, uniti al mio racconto su come tutto è iniziato ed è continuata fino ad oggi, sia sufficiente e abbastanza solido per un avvocato civilista a scrivere una lettera di diffida a questa persona?

Seconda domanda: di questa persona so solo nome, cognome, data di nascita e luogo di residenza, mi manca la via.. E' un problema per procedere?
Terza domanda: nel caso in cui ci siano elementi sufficientemente solidi, è possibile raggiungere l'obbiettivo a cui ambisco (la restituzione del denaro)? Nel caso in cui questa persona non collabori da sola, si finirebbe in Tribunale vero?

Grazie per l'attenzione
Mi aggiungo a quello già detto da Glassyman, incomincia ad inviare una PEC per interrompere i termini di prescrizioni se ancora possibile. Oltre ai dati in tuo possesso sarebbe il caso di recuperare il codice fiscale per adire le vie legali, in quanto necessario essendo tu potenziale attore. Se non riesci a risolvera autonomamente potresti chiedere assistenza legale ad un un avvocato e, qualora la cosa non si dovesse risolvere potresti andare a processo, non è detto, però, che una volta iniziato questo debba finire con una sentenza. Potresti concludere la vicenda, anche se iniziato il processo, in via stragiudiziali, riducendo così le spese legali.
I pagamenti che ti risultano compiuti dovrebbero avere valore probatorio, le chat non so ma bisogna vedere la giurisprudenza al riguardo.
Sulla restituzione del danaro, immagino per truffa o per inadempimento contrattuale, dipende dalle prove e dall'opposizione del soggetto/i a cui hai fatto i versamenti, non conoscendo il fatto non saprei.
 
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