Ma va benissimo il sequel su Jesse, c'è la possibilità che venga fuori una nuova storia molto bella che si incastri alla perfezione nella grande "saga del New Mexico".
Gilligan è palesemente innamorato del suo mondo e questo non può che essere un bene. Abbiamo visto come BCS si sia rivelato non un prequel spin off tanto per allungare il brodo, ma un vero e proprio pezzo indispensabile del mosaico, dove Bob Odenkirk è riuscito a dare uno spessore tale al suo personaggio da riuscire a modificare l'approccio al suo sequel.
Ok, bel finale quello con Jesse che guida chissà verso dove in cerca della libertà, ma in teoria era molto bella anche la chiusura di Saul così com'era, senza aggiungere altro, che rivelava per la prima volta l'uomo dietro la maschera da buffone e poi spariva in direzione Omaha.
Beh, il mood di quella scena in cui dice a Walter White di accettare la sconfitta e la fine di un'era, è poi diventato il primo mattone per rispondere a delle domande su quel personaggio, macchietta per scelta ma uomo reale e pieno di contraddizioni. E vedere lo squallore della sua latitanza e sapere cosa ha fatto per diventare Saul Goodman, almeno fino ad ora, non è un surplus ma è puro godimento.
Io mi fido di Gilligan, proprio perché l'attaccamento al suo mondo non gli farebbe fare mai una cosa tanto per farla. è un uomo in gamba e fortunato anche, è riuscito a tenere fede alla sua storia e a mantenere in vita il prodotto Breaking Bad, che, almeno fino ad ora non mostra mezza sbavatura degna di nota e anzi, con l'ultima serie ha mostrato segni di grande maturità da un sacco di punti di vista.