Escape From Tethys
Tethysvania
Il genere dei Metroidvania è uno di quei generi che non muore mai. Molti giochi prendono a piene mani elementi dai più famosi esponenti del genere, a volte fallendo miseramente mentre altre volte, come nel caso di Escape From Tethys, riescono a trovare una propria identità riuscendo nel proprio intento.
Escape From Tethys fa suoi due elementi principali del genere: la frustrazione prima e la gioia dopo aver completato determinati segmenti di gioco, mischiando il tutto in un ambiente di gioco consono alla generazione in cui ci troviamo.
Il gioco brilla sotto quasi ogni aspetto, salvo alcune scelte discutibili dal punto di vista creativo. La cutscene iniziale mette in mostra da subito la grafica 8-bit che rende pienamente giustizia al periodo storico dei videogiochi a cui si vuole ispirare. Molti giochi del genere tendono sempre ad aggiungere più di quanto non sia necessario per ricreare un feeling nostalgico, andando a rendere i prodotti finali molto distanti dall’obiettivo primario. Escape From Tethys invece è minimalista sotto ogni punto di vista limitando ogni possibile sfaccettatura inutile, e sicuramente questa scelta andrà a toccare le corde di ogni fan dell’epoca.
Il gameplay è solido e in grado di mettere alla prova i veterani del genere dall’inizio alla fine. I giocatori dovranno farsi strada tra una serie di stanze complesse, utilizzando la mappa per capire dove andare e scoprire passaggi nascosti in cui si potranno trovare potenziamenti per il nostro personaggio e per le armi. I nemici sono vari e cambiano in ognuna delle diverse zone di gioco, rendendo il gameplay anche molto vario e portando il giocatore ad adattare lo stile di gioco di conseguenza.
Anche i boss sono ben caratterizzati e tutti differenti dando anche un leggero innalzamento alla difficoltà di gioco. Il movimento del protagonista è decisamente molto più veloce e dinamico di quello dei personaggi dell’epoca a cui si ispira, in quanto gli sviluppatori sanno che il giocatore medio è abituato a diversi standard di giocabilità. Ma questo non va in alcun modo ad intaccare il senso di estetica di cui abbiamo parlato prima ma va anzi a migliorare l’esperienza di gioco. Anche il comparto platform è gestito bene, rendendo si frustranti alcune sezioni specifiche, ma facilmente superabili con il giusto studio dell’ambiente che ci circonda.
Uno dei punti deboli del gioco sono tuttavia i combattimenti stessi. Le armi del giocatore non riescono purtroppo a dare quel giusto senso di potenza che di solito si dovrebbe sentire: neanche le armi speciali, ad eccezione di alcune, riescono a sopperire a questa sensazione. Il problema principale risiede infatti dietro la portata effettiva dell’arma: mentre i nemici possono colpire da qualsiasi angolazione e distanza, il player è costretto ad avvicinarsi il più possibile per poter andare effettivamente a far danno, vista la portata molto ridotta della nostra arma.
Dal punto di vista del sonoro ci sono molte imperfezioni, a partire dall'effettistica legata alle armi che risulta poco d’impatto lasciando il gioco solamente in balia della colonna sonora. Stesso discorso vale per i nemici, che risultano a tratti troppo silenziosi. Ma d’altro canto la colonna sonora di Escape From Tethys soddisfa sotto ogni punto di vista. Riesce a rievocare perfettamente le colonne sonore tipiche della fantascienza, anche se sarebbe stato molto più gradito dare qualche tocco 8-bit anche lì per dare un senso d’immersione in più al giocatore.
Per concludere, Escape From Tethys è un ottimo passatempo per i giocatori che vogliono essere catapultati negli anni ’80. La sua durata si attesta sulle 4-5 ore e riesce a regalare del sano divertimento ad ogni tipo di giocatore.
+ Ottimo stile grafico
+ Mappa piena di elementi nascosti da scoprire
- Poca cura negli effetti sonori
- Hitbox delle armi da rivedere
Escape From Tethys è una piccola perla nel panorama dei Metroidvania, capace di tenere incollato allo schermo per tutta la sua durata qualsiasi tipo di videogiocatore.
VOTO: 6,5
Tethysvania
Il genere dei Metroidvania è uno di quei generi che non muore mai. Molti giochi prendono a piene mani elementi dai più famosi esponenti del genere, a volte fallendo miseramente mentre altre volte, come nel caso di Escape From Tethys, riescono a trovare una propria identità riuscendo nel proprio intento.
Escape From Tethys fa suoi due elementi principali del genere: la frustrazione prima e la gioia dopo aver completato determinati segmenti di gioco, mischiando il tutto in un ambiente di gioco consono alla generazione in cui ci troviamo.
Il gioco brilla sotto quasi ogni aspetto, salvo alcune scelte discutibili dal punto di vista creativo. La cutscene iniziale mette in mostra da subito la grafica 8-bit che rende pienamente giustizia al periodo storico dei videogiochi a cui si vuole ispirare. Molti giochi del genere tendono sempre ad aggiungere più di quanto non sia necessario per ricreare un feeling nostalgico, andando a rendere i prodotti finali molto distanti dall’obiettivo primario. Escape From Tethys invece è minimalista sotto ogni punto di vista limitando ogni possibile sfaccettatura inutile, e sicuramente questa scelta andrà a toccare le corde di ogni fan dell’epoca.
Il gameplay è solido e in grado di mettere alla prova i veterani del genere dall’inizio alla fine. I giocatori dovranno farsi strada tra una serie di stanze complesse, utilizzando la mappa per capire dove andare e scoprire passaggi nascosti in cui si potranno trovare potenziamenti per il nostro personaggio e per le armi. I nemici sono vari e cambiano in ognuna delle diverse zone di gioco, rendendo il gameplay anche molto vario e portando il giocatore ad adattare lo stile di gioco di conseguenza.
Anche i boss sono ben caratterizzati e tutti differenti dando anche un leggero innalzamento alla difficoltà di gioco. Il movimento del protagonista è decisamente molto più veloce e dinamico di quello dei personaggi dell’epoca a cui si ispira, in quanto gli sviluppatori sanno che il giocatore medio è abituato a diversi standard di giocabilità. Ma questo non va in alcun modo ad intaccare il senso di estetica di cui abbiamo parlato prima ma va anzi a migliorare l’esperienza di gioco. Anche il comparto platform è gestito bene, rendendo si frustranti alcune sezioni specifiche, ma facilmente superabili con il giusto studio dell’ambiente che ci circonda.
Uno dei punti deboli del gioco sono tuttavia i combattimenti stessi. Le armi del giocatore non riescono purtroppo a dare quel giusto senso di potenza che di solito si dovrebbe sentire: neanche le armi speciali, ad eccezione di alcune, riescono a sopperire a questa sensazione. Il problema principale risiede infatti dietro la portata effettiva dell’arma: mentre i nemici possono colpire da qualsiasi angolazione e distanza, il player è costretto ad avvicinarsi il più possibile per poter andare effettivamente a far danno, vista la portata molto ridotta della nostra arma.
Dal punto di vista del sonoro ci sono molte imperfezioni, a partire dall'effettistica legata alle armi che risulta poco d’impatto lasciando il gioco solamente in balia della colonna sonora. Stesso discorso vale per i nemici, che risultano a tratti troppo silenziosi. Ma d’altro canto la colonna sonora di Escape From Tethys soddisfa sotto ogni punto di vista. Riesce a rievocare perfettamente le colonne sonore tipiche della fantascienza, anche se sarebbe stato molto più gradito dare qualche tocco 8-bit anche lì per dare un senso d’immersione in più al giocatore.
Per concludere, Escape From Tethys è un ottimo passatempo per i giocatori che vogliono essere catapultati negli anni ’80. La sua durata si attesta sulle 4-5 ore e riesce a regalare del sano divertimento ad ogni tipo di giocatore.
+ Ottimo stile grafico
+ Mappa piena di elementi nascosti da scoprire
- Poca cura negli effetti sonori
- Hitbox delle armi da rivedere
Escape From Tethys è una piccola perla nel panorama dei Metroidvania, capace di tenere incollato allo schermo per tutta la sua durata qualsiasi tipo di videogiocatore.
VOTO: 6,5