Giorno 3
L'essere inquietante che si trovava davanti a me, si rivelò essere il mio salvatore. Mi aveva trovato in fin di vita e mi aveva portato in salvo in questa caverna abbastanza buia, dopo avermi spiegato che la sua razza preferiva non utilizzare nomi, mi spiegò che il suo scopo e ciò che stava facendo era studiare proprio noi umani osservandoci da lontano e leggendo i nostri libri per capire meglio la nostra cultura. Alla mia richiesta di un qualche tipo di aiuto, si offrì di donarmi un oggetto a mia scelta tra il suo equipaggiamento e beh, senza farmi troppi scrupoli chiesi proprio il suo zaino che sembrava essere molto più capiente del mio.
Dopo averlo ringraziato ancora, decisi di muovermi verso l'uscita di quella caverna. Avevo finalmente trovato un modo per ripagare il mio debito ma dovevo innanzitutto tornare a Cierzo ed erano già passati due giorni ormai.
Una volta fuori, uno spettacolo di campi fioriti dal colore violaceo mi accolse con tutto il suo splendore. Era chiaro, mi trovavo ai piedi della Montagna della convergenza, il punto più alto e imponente dell'intera regione. Basandomi su di essa e grazie all'aiuto della mia bussola e della mappa cartacea, ero riuscita a capire la direzione giusta da seguire per arrivare a Cierzo, dovevo proseguire verso Nord-ovest.
Dopo circa mezz'ora di cammino, notai poco più avanti un'enorme fortezza raggiungibile attraversando un piccolo ponte in legno. Un piccolo dettaglio però, colse la mia attenzione, un palo a cui era appeso un cadavere di una donna impiccata, molto probabilmente si trattava di un accampamento di banditi. Dovevo per forza passare verso quella parte però, decisi allora di correre senza perdere troppo tempo lungo il ponte ma, proprio per la mia disattenzione, non notai una trappola a pressione che (OVVIAMENTE) presi in pieno, in pochi secondi ero di nuovo in vita per colpa degli spuntoni che mi avevano infilzata. Proprio mentre ormai pensavo di morire, riuscì ad udire una voce familiare "Ancora te??"
Giorno 4
Era di nuovo l'essere di prima, mi aveva salvato di nuovo e infatti mi ritrovai di nuovo nella caverna di prima. Senza perdere troppo tempo, erano passati tre giorni ormai, ringraziai per la seconda volta l'essere e mi diressi di nuovo verso nord-ovest, di nuovo verso l'accampamento dei banditi.
Stavolta attraversai con attenzione il ponte evitando le trappole, arrivai all'ingresso dell'accampamento ma fortunatamente notai un sentiero che costeggiava lungo le mura del posto. Potevo passare da quella parte ed evitare possibili incontri con i banditi pensai. Beh, pensai male.
Dopo una decina di minuti, incrociai proprio due banditi armati di tutto punto. Non potevo scappare, dovevo per forza combattere. Era uno scontro impari, un due contro uno e purtroppo, il loro vantaggio era fin troppo pesante da scalzare. Ero riuscita a ferire quasi mortalmente uno dei due ma niente, l'altro riuscì a colpirmi da dietro facendomi perdere i sensi. "Perfetto, sarà la nostra nuova prigioniera" queste le ultime parole che riuscì ad udire prima di svenire.
Giorno 5
Ero ferita, spoglia dei miei vestiti e delle mie armi ed ero prigioniera dentro al loro accampamento. Ma la cosa che contava è che ero ancora viva e in grado di camminare. Approfittando del buio della notte, provai a sgaiottolare via in cerca del mio equipaggiamento e dopo una breve ricerca, stando attenta a non farmi scoprire, trovai fortunatamente il mio zaino con dentro ancora tutte le mie cose. Potevo scappare via.
Corsi a perdifiato verso l'uscita e in men che non si dica ero finalmente fuori dall'accampamento. Mancava ormai pochissimo allo scadere del tempo per pagare il mio debito ed io, ero ferita, stanca, la mia otre d'acqua era ormai agli sgoccioli e mi erano rimaste giusto due bacche da mangiare ma, fortunatamente, secondo la mappa mi trovavo ormai vicina a Cierzo. Con le mie ultime energie rimaste, corsi per un'altra volta nel bel mezzo della notte evitando lupi e bestie di ogni tipo fino ad arrivare finalmente al mio caro villaggio. Senza perdere tempo e dopo qualche ora di riposo nel mio caldo lettuccio, presentai il pegno che mi era stato donato dal naufrago come segno di pagamento per i miei debiti a Rissa, la capa del villaggio, per poi dirigermi dal mercante e dal fabbro. Avevo bisogno di rifornirmi e prepararmi per vendicarmi di quei dannati banditi.
Con uno scudo nuovo di zecca e un'ascia in ottimo stato che avevo trovato nell'accampamento dei banditi, mi misi subito in marcia verso l'accampamento. Non mi sarei ritenuta soddisfatta senza prima aver ucciso almeno due o tre di loro.
Una volta arrivata, scorsi subito due banditi a guardia di un ingresso. Avvicinandomi senza farmi notare, riuscì a colpire e uccidere di nascosto uno dei due e ingaggiare poi in un duello l'altro rimasto. Stavolta mi ero preparata, tolsi lo zaino dalle spalle per poter essere più agile e senza troppe difficoltà, uccisi il bandito in pochi colpi d'ascia. Mi intrufolai dentro l'accampamento e subito incrociai altri due banditi, stavolta avevo in serbo un'altra bella sorpresina per loro. Tirai fuori dallo zaino una trappola a pressione completa di spuntoni e la preparai davanti a me, i due banditi mi avevano ormai scoperta ma non avevano notato la mia sorpresina. All'avvicinarsi, uno dei due finì esattamente sopra la mia trappola e attivandola, si trasformò insieme al suo compare in un puntaspilli umano. Ahh, che goduria
Proprio lì vicino c'era un bel forziere pronto da saccheggiare e ricompensarmi per le mie fatiche. L'accampamento era ancora pieno di banditi ma ormai la fame e la sete stavano cominciando a farsi sentire e soprattutto, lo zaino ormai era pieno di roba da vendere. Era il momento di tornare a Cierzo.