Riflessione Gaming di "nuova generazione" - Triste storia di un videogiocatore medio(cre)

Pubblicità

diennea2

Sig. Benedetto Sottolano
Moderatore
Spazio pc
Iscritto dal
27 Ott 2014
Messaggi
5,109
Reazioni
1,822
Offline
Si può usare questo topic per discutere dei nuovi modi di approcciarsi al gaming, delle nuove generazioni di gamer, e/o delle nostre esperienze personali a riguardo! Cuggini col record di giochi finiti su youtube, la generazione di Fortnite, bambini e tata-tablet: chi più ne ha più ne metta!

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Premessa. Quella che vi racconterò è una storia molto triste, almeno lo è dal mio punto di vista. Può anche darsi che questa sia una realtà che per molti sarà "normale", "ovvia", ma per me non lo è manco per il c :facepalm: vabbè lasciamo perdere.

Compleanno di mio cugina. 33 anni. In pizzeria. Oltre a tutti i parenti c'è anche un amico di suo fratello, 21 anni se non ricordo male, 2 giovincelli insomma. 

Casualità vuole che io mi sieda vicino a questo ragazzino che non avevo mai visto. Questi 2 iniziano a parlare di videogiochi. Notando il mio interesse, mi hanno trascinato nella discussione.

E fin qui ok, nulla di male, anzi, parlare di questo mi fa pure piacere, nonostante il gap generazionale.

La discussione vira verso gli fps. E loro chiedono al sottoscritto qual è l'FPS che consiglierei con una bella trama.

Intuendo i gusti dei 2, ho optato per qualcosa di originale e diverso rispetto ai soliti titoli, per cui dico "la saga di Bioshock, piena di colpi di scena ecc ecc, che ha una storia "wow". Vi consiglio caldamente di giocarci".

Finiscono i festeggiamenti e tutto il resto.

Inizia la "tragedia".

Facendola breve, Questo ragazzino (l'amico di mio cugino) ha iniziato a contattarmi via Facebook per sapere qualcosa su questo gioco che io avevo consigliato, chiedendomi persino dove posso acquistarlo e il miglior prezzo in circolazione. Gentilmente gli mando il link dove poter comprare il gioco.

Dopo un po' di giorni mi contatta di nuovo dicendo che (cito) "è una figata, la grafica è vecchiotta ma è proprio bello", ecc ecc.

Passano giorni e mi fa "Sono arrivato al finale di Bioshock infinite, e sinceramente non ci ho capito molto".

Gli faccio lo spiegone (madonna che fatica) e gli faccio questa domanda:

"Ma alla fine, ti è piaciuto?"

Risposta: "Non l'ho preso, ho visto un'intero gameplay di tutti e 3 i capitoli, più i dlc di Infinite che mi avevi consigliato".

Ho chiuso la chat ed ho oscurato il suo profilo.

A parte il fatto che ci sono rimasto di un male che non avete la più pallida idea, ma io mi chiedo, ma come c###o ti godi il mondo in questo modo. Io sinceramente non sono abituato a vedere la gente giocare (a parte qualche trailer), ma questa cosa mi ha lasciato allibito.

Il salto generazionale come scritto sopra è gigantesco e imho ha fatto danni irreparabili. Io non ero così rincoglionito da ragazzino. Che senso ha fare una cosa del genere? Rispondetemi pls, perché io non trovo nessuna utilità se non quella di risparmiare soldi (in questo caso quanto? 10€???? ma stiamo scherzando???).

 
Ultima modifica da un moderatore:
Il bello è che, non solo non c'è alcun risparmio, ma non c'è nemmeno tutto il fattore di appagamento dato dal gameplay. Spero che il fratello di tua cugina non sia come l'amico sennò sono 2 soggetti, anzi al prossimo compleanno glielo sbatterei proprio in faccia. Stessa cosa di chi si segue le live degli streamer o youtuber, per me sono un pubblico di cerebrolesi. Cmq babbo com'è il soggetto niente di più facile che abbia visto le versioni ps3/x360....poi il fatto che ti chiede dove comprarlo,.a 21 anni parla da se.

 
La cosa triste è che succede più spesso di quanto non si immagini. Peggio sono quelli che acquistano il gioco, giocano mezz'ora, poi si vedono tutto il resto su youtube, scemi il doppio.

Non è nemmeno una questione di risparmio economico, semplicemente ragionano così e basta. Vuoi giocare un gioco? --> cerchi lo streamer pro di turno che lo sta giocando.

 
Premessa. Quella che vi racconterò è una storia molto triste, almeno lo è dal mio punto di vista. Può anche darsi che questa sia una realtà che per molti sarà "normale", "ovvia", ma per me non lo è manco per il c :facepalm: vabbè lasciamo perdere.

Compleanno di mio cugina. 33 anni. In pizzeria. Oltre a tutti i parenti c'è anche un amico di suo fratello, 21 anni se non ricordo male, 2 giovincelli insomma. 

Casualità vuole che io mi sieda vicino a questo ragazzino che non avevo mai visto. Questi 2 iniziano a parlare di videogiochi. Notando il mio interesse, mi hanno trascinato nella discussione.

E fin qui ok, nulla di male, anzi, parlare di questo mi fa pure piacere, nonostante il gap generazionale.

La discussione vira verso gli fps. E loro chiedono al sottoscritto qual è l'FPS che consiglierei con una bella trama.

Intuendo i gusti dei 2, ho optato per qualcosa di originale e diverso rispetto ai soliti titoli, per cui dico "la saga di Bioshock, piena di colpi di scena ecc ecc, che ha una storia "wow". Vi consiglio caldamente di giocarci".

Finiscono i festeggiamenti e tutto il resto.

Inizia la "tragedia".

Facendola breve, Questo ragazzino (l'amico di mio cugino) ha iniziato a contattarmi via Facebook per sapere qualcosa su questo gioco che io avevo consigliato, chiedendomi persino dove posso acquistarlo e il miglior prezzo in circolazione. Gentilmente gli mando il link dove poter comprare il gioco.

Dopo un po' di giorni mi contatta di nuovo dicendo che (cito) "è una figata, la grafica è vecchiotta ma è proprio bello", ecc ecc.

Passano giorni e mi fa "Sono arrivato al finale di Bioshock infinite, e sinceramente non ci ho capito molto".

Gli faccio lo spiegone (madonna che fatica) e gli faccio questa domanda:

"Ma alla fine, ti è piaciuto?"

Risposta: "Non l'ho preso, ho visto un'intero gameplay di tutti e 3 i capitoli, più i dlc di Infinite che mi avevi consigliato".

Ho chiuso la chat ed ho oscurato il suo profilo.

A parte il fatto che ci sono rimasto di un male che non avete la più pallida idea, ma io mi chiedo, ma come c###o ti godi il mondo in questo modo. Io sinceramente non sono abituato a vedere la gente giocare (a parte qualche trailer), ma questa cosa mi ha lasciato allibito.

Il salto generazionale come scritto sopra è gigantesco e imho ha fatto danni irreparabili. Io non ero così rincoglionito da ragazzino. Che senso ha fare una cosa del genere? Rispondetemi pls, perché io non trovo nessuna utilità se non quella di risparmiare soldi (in questo caso quanto? 10€???? ma stiamo scherzando???).
Fidati che è una piaga molto più presente di quanto si pensi, ragazzi che preferiscono veder giocare dei tizi al loro posto.. ti posso dire che anche mio nipote di 14 anni lo fa e le sue motivazioni sono che lui non è così bravo in quei titoli che guarda.

Per me è roba del tutto irrazionale, quando ero bambino con mio fratello giocavamo a Battletoads, Super Ghouls 'n Ghosts ecc. sullo SNES, adesso invece c'è questa piaga del vedere giocare tizi al proprio posto..

:facepalm:

 
Il bello è che, non solo non c'è alcun risparmio, ma non c'è nemmeno tutto il fattore di appagamento dato dal gameplay. Spero che il fratello di tua cugina non sia come l'amico sennò sono 2 soggetti, anzi al prossimo compleanno glielo sbatterei proprio in faccia. Stessa cosa di chi si segue le live degli streamer o youtuber, per me sono un pubblico di cerebrolesi. Cmq babbo com'è il soggetto niente di più facile che abbia visto le versioni ps3/x360....poi il fatto che ti chiede dove comprarlo,.a 21 anni parla da se.
Non ho tutto questi buoni rapporti con suo fratello, se si comporta esattamente come il suo amico è meglio che me lo tenga nascosto.

Lui me l'ha chiesto semplicemente perché mi vedeva uno abbastanza esperto del settore (in questo caso, verissimo). Da quello che ho capito è un videogiocatore tutt'altro che assiduo.

L'unica cosa che mi fa pensare in peggio, è che forse io (e molti altri) (spero) sono fuori dal tempo e che ho preso sottogamba le conseguenze di YouTube/twitch ecc. E nonostante questo, continuo a non capire queste scelte.

 
La cosa triste è che succede più spesso di quanto non si immagini. Peggio sono quelli che acquistano il gioco, giocano mezz'ora, poi si vedono tutto il resto su youtube, scemi il doppio.

Non è nemmeno una questione di risparmio economico, semplicemente ragionano così e basta. Vuoi giocare un gioco? --> cerchi lo streamer pro di turno che lo sta giocando.
This.

 
Fidati che è una piaga molto più presente di quanto si pensi, ragazzi che preferiscono veder giocare dei tizi al loro posto.. ti posso dire che anche mio nipote di 14 anni lo fa e le sue motivazioni sono che lui non è così bravo in quei titoli che guarda.

Per me è roba del tutto irrazionale, quando ero bambino con mio fratello giocavamo a Battletoads, Super Ghouls 'n Ghosts ecc. sullo SNES, adesso invece c'è questa piaga del vedere giocare tizi al proprio posto..

:facepalm:
Condividiamo la stessa identica esperienza.

Quando mio fratello maggiore non riusciva  a passare uno stage di GnG io non vedevo l'ora di prendere il pad e provare.

Quindi la mia domanda è: perché io, te e tanti altri tentavamo di giocare e superare gli ostacoli del gioco, mentre tuo nipote che ha 14 anni (per di più, più grande del me dell'epoca) non ha motivo di provare a giocare? 

La cosa triste è che succede più spesso di quanto non si immagini. Peggio sono quelli che acquistano il gioco, giocano mezz'ora, poi si vedono tutto il resto su youtube, scemi il doppio.

Non è nemmeno una questione di risparmio economico, semplicemente ragionano così e basta. Vuoi giocare un gioco? --> cerchi lo streamer pro di turno che lo sta giocando.
Ma dove sta il divertimento? Tanto vale andare al cinema e vedere Warcraft.

 
guarda... secondo me ti è andata anche abbastanza bene :asd:

è vero che non ci ha giocato, però gli hai suscitato un minimo di interesse nell'andarsi a vedere i walkthrough :asd:

qualche mese fà ho avuto modo di parlare per caso di videogiochi con 18enni e per loro esistono solo pes e fortnite :facepalm:

quando gli ho detto che io sono della vecchia scuola e che non gioco online e che mi concentro esclusivamente su rpg/open world single player per loro ho iniziato a parlare arabo :facepalm:

 
Condividiamo la stessa identica esperienza.

Quando mio fratello maggiore non riusciva  a passare uno stage di GnG io non vedevo l'ora di prendere il pad e provare.

Quindi la mia domanda è: perché io, te e tanti altri tentavamo di giocare e superare gli ostacoli del gioco, mentre tuo nipote che ha 14 anni (per di più, più grande del me dell'epoca) non ha motivo di provare a giocare? 
Perchè la mentalità di oggi è diversa di quella che c'era prima, secondo me i ragazzi di oggi si fanno sul serio i chiusoni a vedere tizi che giocano e commentare insieme :sadfrog:

guarda... secondo me ti è andata anche abbastanza bene :asd:

è vero che non ci ha giocato, però gli hai suscitato un minimo di interesse nell'andarsi a vedere i walkthrough :asd:

qualche mese fà ho avuto modo di parlare per caso di videogiochi con 18enni e per loro esistono solo pes e fortnite :facepalm:

quando gli ho detto che io sono della vecchia scuola e che non gioco online e che mi concentro esclusivamente su rpg/open world single player per loro ho iniziato a parlare arabo :facepalm:
Fortnite ormai te lo ritrovi persino alle feste dei bambini.. ho detto tutto.

Questo episodio di South Park non è troppo lontano dalla realtà attuale, anzi:






 
Non è una cosa nuova come si crede, negli anni '90 le sale giochi erano piene di bambini e ragazzi che, senza monete o dopo avere finito quelle che avevano, passavano decine di minuti od ore a guardare altri giocare, soprattutto quelli più bravi. Ma anche in ambito console ricordo che giocavo titoli come Dino Crisis o Resident Evil con amici giocando a turno, ci sono sezioni di quei giochi che non ho mai affrontato pad alla mano. :asd:

Quello che scrivi è la naturale espansione dovuta ai nuovi mezzi a disposizione, se non sfocia nella patologia (ovvero non giocare nulla e guardare solo altri giocare) non è neanche così grave come sembra. Quantomeno per i giochi multiplayer, parliamo da anni di e-sport e nello sport reale mica tutti quelli che guardano sport in tv lo praticano anche.

 
BadBoy25 ha detto:
Non è una cosa nuova come si crede, negli anni '90 le sale giochi erano piene di bambini e ragazzi che, senza monete o dopo avere finito quelle che avevano, passavano decine di minuti od ore a guardare altri giocare, soprattutto quelli più bravi. Ma anche in ambito console ricordo che giocavo titoli come Dino Crisis o Resident Evil con amici giocando a turno, ci sono sezioni di quei giochi che non ho mai affrontato pad alla mano. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Quello che scrivi è la naturale espansione dovuta ai nuovi mezzi a disposizione, se non sfocia nella patologia (ovvero non giocare nulla e guardare solo altri giocare) non è neanche così grave come sembra. Quantomeno per i giochi multiplayer, parliamo da anni di e-sport e nello sport reale mica tutti quelli che guardano sport in tv lo praticano anche.
Fermati, la sala giochi era dove si vedevano gli altri mentre si attendeva il proprio turno o nel vedere come giocavano altri dopo aver giocato e se ti superavano. Perchè in sala giochi ci andavi per giocare o per "interagire" con l'altro sesso
SolidSnake91 ha detto:
Fortnite ormai te lo ritrovi persino alle feste dei bambini.. ho detto tutto.
Questo episodio di South Park non è troppo lontano dalla realtà attuale, anzi:
 
 
 
Fortnite ci hanno fatto un evento a capodanno a timesquare con quel coglione di ninja, che fa i soldi a palate...e la si che bestemmi tutto il creato.
diennea2 ha detto:
Ma dove sta il divertimento? Tanto vale andare al cinema e vedere Warcraft.
Il fatto è che per noi non esisteva il "non sono capace", ti mettevi sotto ed era una sfida ad oltranza con te stesso, al limite mollavi il gioco perché ti faceva schifo.
 
Fermati, la sala giochi era dove si vedevano gli altri mentre si attendeva il proprio turno o nel vedere come giocavano altri dopo aver giocato e se ti superavano. Perchè in sala giochi ci andavi per giocare o per "interagire" con l'altro sesso
Evidentemente frequentavamo sale giochi diverse, io vedevo tanti ragazzi passare un pomeriggio senza avere un soldo per giocare e comunque era la sagra del wurstel. :asd:

 
gli youtube non farebbero certi numeri se no ,   bisogna prendere atto che molti utenti di oggi sopratutto su giochi in cui bisognare fare "cose" e non sono immediati come un gioco online preferiscono guardarlo cosi da evitarsi lo sbattimento . Poi ovviamente ci sono anche quelli che "guardano" solo  ma secondo me questi sono piu legati al personaggio che fa lo stream.

 
Evidentemente frequentavamo sale giochi diverse, io vedevo tanti ragazzi passare un pomeriggio senza avere un soldo per giocare e comunque era la sagra del wurstel. :asd:
Beh ma in quel caso era anche un modo per socializzare, non tutti avevano millemila soldi da spendere alla sala giochi, è una cosa completamente diversa di quello che succede oggi.

 
Avrà pensato che Bioshock fosse un bel filmone sotto sotto ancor prima di un videogioco, quindi perchè pagare il costo del biglietto quando c'è San Youtube?  :trollface:  

 
Non è una cosa nuova come si crede, negli anni '90 le sale giochi erano piene di bambini e ragazzi che, senza monete o dopo avere finito quelle che avevano, passavano decine di minuti od ore a guardare altri giocare, soprattutto quelli più bravi. Ma anche in ambito console ricordo che giocavo titoli come Dino Crisis o Resident Evil con amici giocando a turno, ci sono sezioni di quei giochi che non ho mai affrontato pad alla mano. :asd:

Quello che scrivi è la naturale espansione dovuta ai nuovi mezzi a disposizione, se non sfocia nella patologia (ovvero non giocare nulla e guardare solo altri giocare) non è neanche così grave come sembra. Quantomeno per i giochi multiplayer, parliamo da anni di e-sport e nello sport reale mica tutti quelli che guardano sport in tv lo praticano anche.
Imho è una cosa leggermente diversa, seppur simile e collegate.

Ricordo che le 200 lire erano Dio in terra e ti facevi le mezz'ore in sala giochi. I casi non erano molti, o si creava la coda al cabinato e tu, durante l'attesa vedevi il tizio giocare (e speravi che perdesse :asd: ), oppure come dici tu, eri senza un nichelino e l'unica cosa che potevi fare era sbavare a fianco al tizio che giocava. La situazione mi pare però molto ma molto diversa, nelle sale giochi si sbavava nell'attesa o speranza di giocare, quello di oggi è puro voyerismo fine a se stesso.

Uno volta si cercava di trovare 200 lire sotto il cabinato per voler giocare. Oggi i ragazzi guardano per non giocare.

Per quanto riguarda gli e-sport è un caso a parte. Come nel calcio, uno va allo stadio per vedere una partita. Vedi gente perlomeno competente, agonistica. Stessa cosa per gli e-sport. E fin quando il discorso è sul multiplayer, lo posso capire (fino ad un certo punto), semplicemente perché poni l'attenzione sulla bravura del giocatore, non sul gioco (gameplay/trama/ecc).

Per il ragazzino che guarda l'intera saga di bioshock (quindi singleplayer) è un tipo di voyerismo bizzarro che non comprendo. E' come vedere un mio coetaneo sconosciuto giocare a pallone. Per delle ore. Da solo. Boh.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Ero entrato per sparare una shitstorm sul ragazzino, poi mi sono ricordato della mia infanzia videoludica 

Quando ero un ragazzino (under 10 anni) non avevo né soldi che mi fosse concesso spendere ai cabinati al mare (se non molto raramente) né un computer/Console di mia proprietà con dei giochi. I miei contatti però li avevo:

-al mare, guardavo sempre dei ragazzi - che poi sono diventati miei amici - giocare a giochi come Metal Slug e SF2, infrangere record e diventare sempre più bravi, e loro si gratificavano nell'avere "pubblico". Sta di fatto che mentre li guardavo, pensavo "come vorrei giocare io", e ogni tanto lo facevo anche, e insomma alla fine ero arrivato al punto che arrivavo all'ultima missione di Metal Slug con un gettone solo, avendo più guardato che giocato, e avendo stretto delle amicizie del frattempo. 

-mio fratello maggiore aveva un PC, e tutti i giochi "del momento"; e io passavo pomeriggi a guardarlo, a guardare cosa giocava, cosa riportava, perché il PC era suo e non mio...quelle poche volte che l'ho toccato è capitato che facessi pure dei danni, e tendenzialmente evitavo :asd: ma crescendo alla fine ho iniziato con una "carriera" da PC gamer, con un PC mio e dei miei fratelli minori e molti giochi che erano gli stessi o i successori di quelli giocati da mio fratello.

- non ho avuto console fino alla ps2, tutto ciò che ho vissuto della ps1 è stato perché l'ho vissuto a casa di amici e cugini; ci sono giochi che ho visto/giocato anche con una certa frequenza, e che ho vissuto nel momento del loro "boom", pur non avendoli mai posseduti. 

Cosa volevo dire con tutto questo? Penso che la cosa un po' si spieghi da sé:

In entrambi i casi si parla di guardare qualcun altro giocare, ma nel mio caso si è trattato di un'anticamera all'esperienza personale da gamer, nel caso degli spettatori di youtuber si tratta di un modo di evitare un'esperienza personale. 

Penso che le due differenze fondamentali siano:

1 - la disponibilità e l'accessibilità del gaming, in tutti gli episodi da me narrati il gioco era qualcosa di distante, non accessibile, desiderabile, cosa che mi ha portato infine a volerlo. Nel caso degli youtuber, oggi siamo sommersi di giochi e piattaforme di gioco accessibili e a buon mercato, i bambini di 6 anni si rimbecilliscono davanti ai tablet e ai ftp, l'oggetto "tecnologico" ha perduto di molto la sua aura di inaccessibilità. L'abbondanza di contenuti finisce per renderne la fruizione come quella di un qualsiasi oggetto di consumo: rapida, nevrotica, quasi bulimica e superficiale. 

2 - la componente sociale: in tutte le mie esperienze, nel mio ruolo da spettatore ho vissuto relazioni sociali, fisiche, autentiche e reciproche. Anche se non giocavo, partecipavo di un'esperienza altrui, e chi la sperimentava ne era consapevole e influenzato. Lo youtuber invece è una registrazione la maggior parte delle volte, o comunque non si relaziona con una singola persona alla volta o con un gruppo di individui ben determinati, ma con una chat di sconosciuti, con un pubblico immaginario, anonimo e ipotetico, molto spesso in maniera asincrona. E per la persona che guarda, la componente sociale consiste anche nel parlare di qualcosa con gruppi e comitive di gente che hanno la stessa abitudine (guardare), condividendo magari l'ammirazione proprio per la run di uno specifico youtuber; "parlare di" diventa una dinamica di gruppo dalla connotazione più omologante, ed assurge ad un valore superiore all'esperienza stessa. 

In sostanza...guardare gli youtuber invece di giocare incarna perfettamente l'inclinazione media che si vorrebbe dall'utente provetto di social network, con una rete di comunicazione che tanto più si espande, quanto più diventa labile, impersonale, superficiale e unilaterale. 

Ergo, è una cosa da lobotomizzati, e se qualcuno lo fa, vi invito seriamente a cercare di riscoprire il piacere di vivere e compiere queste esperienze di persona, o trovare qualcosa che vi appaghi di più (visto che per me è inconcepibile guardare un videogioco che mi appaga senza che mi venga voglia di giocarci, a meno che non parliamo di esport magari) 

 
Ultima modifica da un moderatore:
Facendola breve, Questo ragazzino (l'amico di mio cugino) ha iniziato a contattarmi via Facebook per sapere qualcosa su questo gioco che io avevo consigliato, chiedendomi persino dove posso acquistarlo e il miglior prezzo in circolazione. Gentilmente gli mando il link dove poter comprare il gioco.

Dopo un po' di giorni mi contatta di nuovo dicendo che (cito) "è una figata, la grafica è vecchiotta ma è proprio bello", ecc ecc.

Passano giorni e mi fa "Sono arrivato al finale di Bioshock infinite, e sinceramente non ci ho capito molto".

Gli faccio lo spiegone (madonna che fatica) e gli faccio questa domanda:

"Ma alla fine, ti è piaciuto?"

Risposta: "Non l'ho preso, ho visto un'intero gameplay di tutti e 3 i capitoli, più i dlc di Infinite che mi avevi consigliato".

Ho chiuso la chat ed ho oscurato il suo profilo.
"esistono storie che non esistono"
maccio.jpg


Non è una cosa nuova come si crede, negli anni '90 le sale giochi erano piene di bambini e ragazzi che, senza monete o dopo avere finito quelle che avevano, passavano decine di minuti od ore a guardare altri giocare, soprattutto quelli più bravi. Ma anche in ambito console ricordo che giocavo titoli come Dino Crisis o Resident Evil con amici giocando a turno, ci sono sezioni di quei giochi che non ho mai affrontato pad alla mano. :asd:

Quello che scrivi è la naturale espansione dovuta ai nuovi mezzi a disposizione, se non sfocia nella patologia (ovvero non giocare nulla e guardare solo altri giocare) non è neanche così grave come sembra. Quantomeno per i giochi multiplayer, parliamo da anni di e-sport e nello sport reale mica tutti quelli che guardano sport in tv lo praticano anche.


non è paragonabile. ai tempi delle sale giochi andavi per cazzeggiare con i tuoi coetanei e come hanno fatto notare c'era la componente sociale, per cui conoscevi persone con la tua stessa passione, oppure chiedevi consigli al giocatore bravo e magari lo stavi a guardare per imparare.

in alternativa chi si accontentava di guardare stava nella categoria "vorrei ma non posso", ovvero quelli che avevano finito i loro gettoni e si accontentavano di guardare gli altri giocare.

in ambito console come dici tu erano pomeriggi tra amici, si giocava insieme si stava insieme. il ragazzo in questione invece se lo guardava come fosse un film per i fatti suoi.

la trilogia di bioshock ormai sta regolarmente in sconto a meno di 10 euro in digitale. 20 su disco? ergo non c'è la scusa della mancanza di soldi. non è un gioco proibitivo, quindi non si può neanche dire che "guardo perchè non riesco a finirlo". non c'è manco la possibilità di conoscere di persona qualcuno nel guardarlo sul tubo.

al massimo su youtube ha senso guardare video di giocatori esperti, tornei esport e cose così, ma per tutto il resto ha ragione Diennea2.

ma poi sono io l'unico sorpreso che un 21 enne debba chiedere ad un 30 enne "dove comprarlo su internet"? non erano loro la generazione dei connessi che sapevano fare tutto su internet se gli davi uno smartphone in mano?

una domanda per diennea. anzichè chiudere la chat, perché non hai provato a spiegargli dove sbagliava? magari avrebbe capito.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Ci stanno bimbi che stannp a guardarsi ore Gta online :monkashake:

 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top