Cerco anche io di elaborare
-Dmc1 è un classico, ma è anche un gioco che ricopre un posto unico all'interno della serie; è vero che ha inventato gli action, ma gli stylish action erano ancora lontani. Resta ancora oggi inarrivato in quanto ad atmosfere e direzione artistica, ed è ancora oggi un'ottima dimostrazione di game design, ma ironicamente è uno di quelli che rappresenta meno la saga per come si è evoluta...anche perché questa ormai è di Itsuno, mentre il primo capitolo porta l'indelebile firma di Kamiya. È un peccato che Capcom abbia trattato lui e la sua creazione nel modo in cui ha fatto, ma guardo il lato positivo: è proprio questo che ci ha permesso di avere non una, ma ben due ip eccezionali.
Detto questo, proprio in virtù di questa sua "unicità" non mi sento di votare Dmc1 come "rappresentante" della saga, nonostante il suo indiscutibile statuto di eccezionalità.
-Dmc3 ha un'importanza più grande di quanto non sembri: ha letteralmente inventato lo stylish action, ed è in un certo senso l'ossatura dalla quale è nato un gioco come Bayonetta (Kamiya stesso ha ammesso che ha giocato Dmc4 come "studio" del genere per il suo lavoro, e il quarto capitolo è estremamente derivativo dal terzo). Lo switch on the fly delle armi è diventato una delle "firme" del genere, e il combat system presentava potenzialità ignote agli sviluppatori stessi: vedere il jump cancel meccanica involontaria, o il fatto che forse nelle intenzioni del team gli stili non erano compresenti perché costringere il giocatore a "scegliere" era una precisa direzione di game design, e si sottovalutava ancora il potenziale creativo di certi giocatori prodigio.
Se poi a questo ci aggiungiamo storia e pg migliori della saga (non riusciranno più a liberarsi di Vergil), cutscene eccezionali (un altro marchio di fabbrica di diversi action game), una colonna sonora che sapeva fare il suo lavoro e alcuni tra i boss più iconici del genere, senza dubbio influenzato da un fattore affettivo, ma non posso non votare Dmc3. Non che manchino i difetti, anche belli ingombranti (direzione artistica molto altalenante, bestiario non ugualmente riuscito, missioni centrali particolarmente tediose - ma è una costante della saga) ma mi sento di premiare l'impatto duraturo che certe sue caratteristiche hanno avuto sui vari successori.
-su Dmc4 non mi dilungo, è un gioco estremamente derivativo rispetto al terzo, se non fosse esistita la special edition il mio giudizio nei suoi confronti sarebbe molto più duro; in ogni caso, il suo merito è principalmente aver istituzionalizzato quel potenziale inespresso di gameplay che trapelava nel terzo capitolo, ma il suo peccato è averlo fatto soprattutto attraverso il pg di Dante, presente nel gioco ma palesemente come "ospite"; ebbene questo ospite è stato il più tecnico personaggio di un action più o meno fino all'8 Marzo 2019. In ogni caso, i suoi problemi sono ormai arcinoti, e non potrebbe mai rappresentare il meglio della saga.
-DmC reboot ha l'indiscutibile caratteristica di essere diventato topic virale di ogni dibattito sulla saga, e il suo apprezzamento o meno sembra essere diventato metro di paragone degli ideali che un giocatore deve abbracciare nei confronti della serie. Io mi faccio molte meno pare mentali; dopo un iniziale turbinio di sentimenti negativi, pad alla mano il gioco mi è piaciuto, anzi con il suo gameplay mi sono divertito molto; semplicemente trovo insopportabili le pretese di decantare un suo presunto netto distacco qualitativo dagli altri giochi della serie, in positivo o in negativo; in ogni caso però, è un gioco che non può rappresentare la saga, pur essendosi inserito nella sua continuity (e avendo influenzato special edition del 4 e il quinto capitolo)
-Dmc5 è arrivato e si è messo a sgomitare ferocemente con il terzo capitolo per il posto d'onore sul podio; probabilmente oggi rappresenta il nuovo punto di riferimento per il genere (almeno fino a Bayonetta 3), eppure nel complesso vi ho riscontrato alcuni fattori che mi hanno procurato diverse piccole delusioni personali.
In primis lato storia, per la piega che prende verso la fine, e per l'uso che viene fatto di certo materiale del passato; poi lato ambientazioni, molto altalenanti e che virano decisamente verso il mediocre nella seconda parte del gioco; peccato soprattutto per la loro linearità.
Infine, lato gameplay, ma qui la mia unica delusione è V: apprezzabile l'esperimento, ma è un pg fuori posto, non c'entra niente col gameplay del gioco, il divario con i suoi colleghi è evidente, e lo testimonia anche la quasi totale assenza di combo video che lo vedono protagonista.
Ultima delusione viene un po' dal rework del ranking system: la speranza di vedere alleggerita la richiesta di assumere comportamenti innaturali durante la missione ai fini del punteggio è vanificata dall'esistenza di certe missioni privi di senso in quest'ottica.
Ingoiato però questi bocconi amari, quello che il gioco fa bene è eccezionale, e decisamente notevole: si erge a baluardo della resurrezione non solo della saga, ma dello stesso genere action; ho apprezzato in particolare il suo ritorno sulle scene mantenendo l'identità totale di Dmc classico, e rifuggendo soluzioni facili e cinematografiche: niente o quasi niente set pieces e boss giganteschi, e nel gioco non c'è uno straccio di qte!
Dante e Nero poi sono uno meglio dell'altro: in questo senso il titolo riesce totalmente a rendere giustizia alle loro mancanze nel quarto capitolo, sia lato gameplay sia lato storia. Dante penso sia ancora una volta il punto più alto mai toccato dal genere, e uno dei pg più divertenti e soddisfacenti da giocare che abbia mai provato.
Infine, c'è così tanto fanservice che il gioco sembra una vera lettera d'amore ai fan, ma senza per questo provare a campare di rendita.
Probabilmente io in quanto fan nutrivo un'aspettativa che non si sarebbe mai potuta soddisfare, anche se i miei rammarichi rispetto al quinto sono così poca cosa, che mi dispiace proprio perché sarebbe stato facile evitarli.
Quindi, non ho votato il 5 perché nel mio cuore non è riuscito a scavalcare il 3, più autonomo come pietra miliare, laddove il 5 è invece un pregevolissimo lavoro compendiario, ma che secondo me non avrà lo stesso impatto in termini creativi e di invenzione - ma più probabilmente, li avrà come reinvenzione. Ma tutto il rispetto per questo capitolo, grazie al quale la saga è viva e vegeta.
Bene...dovrei averli nominati tutti