MrBenno
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Health care thread
ATTENZIONE: LO STAFF DI ALTRO CONSIGLIA DI CONTATTARE IL PROPRIO DOTTORE PER AVERE PARERI MEDICI ACCURATI.
ATTENZIONE: LO STAFF DI ALTRO CONSIGLIA DI CONTATTARE IL PROPRIO DOTTORE PER AVERE PARERI MEDICI ACCURATI.
Importante: BLS (Basic Life Support) Cosa fare in caso vediate un incidente davanti a voi: Per prima cosa, e' consigliato a tutti frequentare un breve corso di primo soccorso(in quanto senza esperienza pratica rischiate di fare piu' del male che del bene), se proprio invece non ce la fate limitatevi a chiamare un'ambulanza, state calmi al telefono e cercate di dare piu' informazioni possibili riguardo alla condizione delle persone coinvolte e al luogo dove e' avvenuto. Il testo seguente e' stato preso dal web e non l'ho scritto io, ma spiega bene cosa fare :
Il primo soccorso, quale fase iniziale delle cure di emergenza di cui il malato o
l’infortunato necessitano, e generalmente sottovalutato, se non addirittura dimenticato.
L’opera del sanitario quasi sempre, comincia infatti una volta che è stata varcata la soglia
dell’ospedale, lasciando il ferito di fronte ad un vuoto, una pausa spesso lunga e pericolosa, dal
momento dell’incidente all’inizio delle cure appropriate.
E questa la fase che vede in genere l’intervento di un’ambulanza perché l’infortunato possa
raggiungere al più presto il Pronto Soccorso: la celerità del soccorso è troppo spesso l’unico
requisito che viene considerato ed apprezzato.
Il vuoto che l’infortunato si trova ad affrontare è innanzi tutto un vuoto legislativo: in Italia
infatti, non è stata emanata a tutt’oggi alcuna norma che regolamenti il primo soccorso.
Ad eccezione di una legge sulla struttura veicolare delle autolettighe null’altro è previsto
riguardo la qualifica del personale addetto, le dotazioni sanitarie dell’automezzo e l’organizzazione
in generale del servizio.
A tale scopo, queste nozioni pongono come obiettivo, quello di estendere a tutti i
soccorritori la conoscenza delle prime tecniche di emergenza, cercando così di colmare quel
vuoto che spesso può compromettere la vita stessa dell’infortunato.
Il soccorso di una o più persone in difficoltà è oggi una realtà finalmente più organizzata e
competente, ma paradossalmente più complessa.
Non serve più caricare e portare via (SCOOP and RUN) il paziente, ma la moderna
“medicina d’emergenza” dimostra la maggior utilità di un soccorso tendente a stabilizzare il
paziente (STAY and PLAY) prima del trasporto al Pronto Soccorso.
Questo nuovo atteggiamento operativo rispetto all’emergenza, fa si che tutti gli operatori di
primo soccorso, nel rispetto delle proprie ed altrui competenze, siano in grado di poter
collaborare con tutte le varie componenti tecniche del soccorso stesso.
· Valutazione primaria del paziente
· Obiettivo: identificare e trattare le situazioni che mettono in pericolo la vita del paziente
(ripristino e mantenimento delle funzioni vitali.
· Funzioni vitali FR : (frequenza respiratoria)
FC : (frequenza cardiaca)
PAO : (pressione arteriosa)
COSCIENZA
TC : (temperatura corporea)
· Metodo per valutazione:
· A) Airways e Controllo Colonna
· B) Breathing
· C) Circolazione e Controllo Emorragia
· D) Disability (incapacità funzionale)
· E) Esposizione del ferito e protezione ambientale
A – Airways
· Pervietà delle vie aeree:
Chiamare il paziente e chiedere come sta
1) risponde = via aeree pervie
2) non risponde = considerare come vie aeree ostruite e quindi intervenire
· Mantenimento del capo in posizione neutra quindi allineamento e immobilizzazione
del rachide
· Svuotare la bocca da eventuali corpi estranei
· Corpi solidi (dita ad uncino)
· Corpi liquidi (garza avvolta intorno alle dita)
· Protesi (da lasciare se non ostacolano il respiro spontaneo o le eventuali manovre di
rianimazione)
· Iperestensione del capo (non utilizzare in caso di trauma cervicale)
· Sublussazione della mandibola (da utilizzare in caso di trauma)
· Dispositivi per mantenere la pervietà delle vie aeree
· Cannule di Guedel
· Aspiratori con sondini per aspirazione
· Tubi orotracheali (intubazione)
4.1.2 B – Breathing
· Valutare la presenza del respiro:
GUARDO espansione del torace
SENTO aria respirata
ASCOLTO rumore del respiro
1) RESPIRA passare a “C”
2) NON RESPIRA ventilare il paziente: bocca – bocca
bocca – naso
bocca - naso - bocca
Due ventilazioni lente e progressive e rivalutare la presenza del respiro
1) RESPIRA
2) NON RESPIRA ventilare di nuovo il paziente e passare a “C”
C – Circulation
· VALUTARE POLSO carotideo
radiale
1) Presenza di polso passare a “D”
2) Assenza di polso RCP
· Reperire punto sternale per inizio massaggio (posizione supina e piano rigido)
· Posizionare le mani e le braccia (non utilizzare le dita)
· Inizio massaggio: depressioni di 4-5 cm e rilascio completo
RCP 1 soccorritore = 2 ventilazioni – 15 compressioni (4 cicli)
RCP 2 soccorritore = 1 ventilazione – 5 compressioni (10 cicli)
RIVALUTAZIONE C --- B --- A
4.1.4 D – Disability
VALUTAZIONE NEUROLOGICA = appronfondire la valutazione dello stato di coscienza
· “Tiri fuori la lingua”
· Stringere le dita
· Chiedere: Nome, Cognome e se ricorda l’accaduto
· Chiedere di muovere mani e piedi “attenzione alle fratture”
4.1.5 E – Esposizione del ferito e protezione ambientale
· Esporre le zone con sopsette lesioni
· Proteggere il paziente dall’ambiente circostante: Temperature
Umidità
Rumore
Confusione
4.2 Manovra di Heimlich __
· Ostruzione delle vie aeree: Cibo (carne), Alcool (in coordinazione alle deglutazioni),
Protesi, Altri corpi estranei
· Ostruzione parziale: Ventilazione buona (tosse, sibili) – Ventilazione sufficiente (tosse)
· Ostruzione completa: (no parola, no respiro, tosse, cianosi, mani al collo) ventilazione
insufficiente (sibili, fischi) – ventilazione assente
4.3 Cosa fare ??? __
· Compressioni addominali subdiaframmatiche (Heimlich) postero craniali, tra xifoide ed
Ombelico
· Compressioni toraciche (gravide, obesi). Punto di repere – RCP
· Pervietà vie aeree (iperestensione, sublussazione mandibola)
· Svuotamento digitale
1) Cosciente:
· Seduto o in piedi
· Determinare ostruzione vie aeree
· Heimlich ripetuto fino a:
A ristabilita ventilazione (spostamento o espulsione corpo estraneo)
B incoscienza
2) Incosciente:
· Accertare incoscienza
· Paziente supino e chiamo il 118
· Valutare il respiro
· Pervietà vie aeree ed eventuale svuotamento digitale
· Provare a ventilare (2 volte) e ripetere se necessario
· Compressioni addominali
· Ripetere fino a buon esito
4.4 Emorragie __
Ricercare eventuali punti di sanguinamento:
· Arterioso = rosso vivo a fiotti
· Venoso = rosso scuro e continuo
Da fare:
· Compressione diretta
· Sollevamento arto
· Compressione vaso a monte del sanguinamento
· Laccio (rilasciare la compressione almeno ogni 5 minuti)
4.5 Amputazioni __
Può essere:
· Parziale
· Totale
Da fare:
· Valutazione primaria
· Pulire con soluzioni fisiologiche e garze sterili
· Medicazione compressiva ricoperta da telino sterile
· Immobilizzare e sollevare l’arto
Da non fare:
· Posizionare ghiaccio
· Suturare
· Applicare laccio
· Mettere l’arto in acqua sterile
Conservazione e trasporto del moncone:
· Disinfezione con Soluzione Fisiologica e garze sterili
· Avvolgere in garze sterili e telini sterili
· Posizionare in sacchetto sterile
· Posizionare il primo sacchetto in un altro sacchetto con ghiaccio (non sintetico) e
Soluzione Fisiologica
4.6 Ustioni __
Valutazione della superficie corporea (regola del 9)
· Arto superiore 9%
· Arto inferiore 18%
· Torace 18%
· Schiena 18%
· Capo e collo 9%
· Genitali 1%
Quando intervenite su un paziente che presenta ustioni, non limitatevi a considerare il danno
imputabile direttamente all’ustione. (ABCDE sempre).
Raccogliere informazioni osservando il luogo dell’incidente, ascoltando i presenti o
parlando con il paziente stesso.
4.6.1 Tipo di ustioni
1° grado = Superficiale. Interessa solo l’epidermide. Arrossamento e leggero gonfiore.
2° grado = Superano l’epidermide ed interessano anche il derma. Arrossamento notevole e
formazione di vesciche.
3° grado = Tutti gli strati della pelle sono interessati. Aeree carbonizzate.
La gravità dell’ustione dipende da:
· Fonte dell’ustione
· Estensione sul corpo dell’ustione (regola del 9)
· Grado dell’ustione
· Età del paziente (70)
· Altre malattie o lesioni (ABCDE)
4.6.2 Ustioni termiche ed elettriche
Da non fare:
· Applicare olio ed altri unguenti
· Applicare ghiaccio
· Somministrare liquidi per bocca (>20)
· Aprire le palpebre ustionate
· Rimuovere le parti di vestiario attaccate all’ustione
· Perforare le vesciche
· In caso di catrame, grasso, cera, rimuoverli
Da fare:
· Allontanare la fonte dell’ustione
· Allontanare abiti bruciati
· In caso di catrame, grasso. cera, raffreddarli con acqua
· Valutazione ABCDE
· Medicazioni umide con acqua sterile (ustioni
· Separare le dita con tamponi di garza umidi
· Tamponi oculari umidi
· Avvolgere il paziente con un lenzuolo pulito e asciutto
· Somministrare ossigeno al 100% in caso di inalazione
· Monitoraggio parametri vitali
4.6.3 Ustioni chimiche
Da non fare:
· In caso di calce secca utilizzare acqua
· Usare getti violenti d’acqua, possono danneggiare i tessuti ustionati
· Schizzarsi con l’acqua del lavaggio
· Rimuovere la medicazione dopo averla applicata, bagnarla se necessario
Da fare:
· In caso di calce secca spazzolarla via
· Lavare la zona con acqua abbondante per 10-20 minuti
· Eliminare abiti e gioielli contaminati dopo averli ben lavati
· Coprire le zone ustionate con teli puliti ed asciutti
· Continuare a detergere gli occhi (dal naso verso le orecchie)
· Identificare la sostanza se possibile
· Sciacquare immediatamente occhi e volto
· Tenere le palpebre aperte durante il lavaggio e detersione
· Posizionare tamponi oculari umidi
4.7 Avvelenamenti __
E definita veleno qualsiasi sostanza che può provocare danni o malattie se introdotta
nell’organismo. Alcuni veleni possono causare persino la morte. La categoria dei veleni include
sostanze solide, liquidi e fumi (gas e vapori).
Un veleno può entrare nel corpo attraverso quattro vie:
· per ingestione : cibi, alcool, farmaci, prodotti per la casa, alcune piante, ecc…
· per inalazione : monossido di carbonio, anidride carbonica, vapori derivanti da prodotti
per la casa, droghe, fumi industriali, ecc…
· per assorbimento : piante, pesticidi, fertilizzanti a contatto con la pelle
· per iniezione o punture : ragni, serpenti, ecc…
Segni:
· Nausea e vomito
· Diarrea
· Dolore toracico ed addominale
· Difficoltà respiratoria
· Sudorazione profusa
· Stato confusionale
· Perdita di coscienza
In prossimità della vittima bisogna prestare la massima attenzione nell’individuare (odore,
fiamma, fumo, contenitori, scatole, tipo di luogo in cui si trova l’infortunato) un particolare che
aiuti a capire l’eventualità e, se possibile, la natura dell’avvelenamento. Raccogliere quindi
tutte le informazioni possibili dai presenti e dalla vittima stessa se possibile.
Trattamento:
· allontanare la vittima dalla fonte del veleno (se possibile e necessario)
· valutazione primaria (A-B-C)
· Trasportare insieme alla vittima ogni elemento che possa avere relazione con il veleno
· Non dare nulla da bere o da mangiare alla vittima
· Non provocare il vomito
· Spogliare la vittima e lavare con acqua corrente le aree venute a contatto con l’agente
tossico
4.8 Ferite __
Chiuse : Lividi
Aperte : Abrasioni (graffio)
Lacerazioni (tagli)
Avulsioni (strappo parziale o totale di una parte di pelle)
Da punta (pelle forata da un oggetto)
Medicazioni:
Ferita chiusa:
· pressione diretta sulla parte per rallentare sanguinamento
· ghiaccio sintetico con panno tra pelle e ghiaccio per far diminuire l’eventuale gonfiore
Ferita aperta minore:
· lavare a fondo con soluzione sterile e disinfettare
· coprire con garza sterile
· eventuale compressione diretta per controllo del sanguinamento
Ferita aperta maggiore:
· tagliare i vestiti e rimuovere i frammenti
· comprimere con garza pulita
· sollevare l’arto
· non rimuovere l’oggetto conficcato ma stabilizzarlo per il trasporto (per non ledere altri tessuti)
4.9 Fratture __
Fratture chiuse = pelle intatta, più frequenti e meno gravi
Fratture esposte = e visibile la parte terminale dell’osso, presenza di ferita aperta quindi:
· tagliare e rimuovere delicatamente i vestiti
· lavare e disinfettare la ferita e coprire con telino sterile
· cercare di ridurre la frattura se non ci sono ostacoli
4.10 Esposizione a basse temperature ed alte temperature _
Calore :
· portare la vittima in luogo fresco
· alzare le gambe (se svenuti)
· slacciare gli indumenti stretti e togliere quelli sudati
· applicare compresse fredde e umide sulla pelle
· dare liquidi (se incosciente o soporoso non per bocca)
Freddo:
· togliere indumenti bagnati e asciugare la vittima
· riscaldare il corpo gradualmente, coprendo la vittima con una coperta
· mettere panni caldi sul corpo della vittima (anche borse dell’acqua calda)
· se la vittima è cosciente dare da bere liquidi caldi
4.11 Materiale per l’immobilizzazione _
4.11.1 Immobilizzazione per arti
Ve ne sono di più tipi e varie misure (a depressione, a velcro, ecc..). Riducono i rischi di
spostamento dei monconi, quindi attenuano il dolore.
Utlizzo:
· disinfettare e medicare le ferite
· esercitare una lieve trazione e far scivolare la stecca sotto l’arto
· gonfiare o chiudere con il velcro (no troppo stretto)
4.11.2 Collari cervicali
Immobilizzano in posizione neutra il rachide cervicale. Sono costituiti da una parte
posteriore (nuca) e una parte anteriore (mento e mandibola). Si fissano mediante velcro Ci
sono più misure.
Utilizzo:
· la testa della vittima va tenuta ferma da un aiutante
· si sceglie la misura del collare misurando la distanza tra margine superiore della
spalla e margine del lobo dell’orecchio
· rimuovere collane, orecchini o abiti
· con la vittima seduta esercitare una leggera trazione del capo per scaricare il rachide
dal peso del capo. Posizionare parte anteriore (a cucchiaio) e poi la posteriore
· paziente supino prima si inserisce la parte superiore e poi quella anteriore.
4.11.3 Barella a cucchiaio
E una barella concava, scomponibile in due parti da perni esposti all’estremità. Può
essere allungata.
Utilizzo:
· tenere fermo il capo
· far scivolare sotto la vittima le due metà della barella e chiudere i due perni
· legare il paziente con le cinghie
· sollevare la barella dai lati e non dalle estremità
4.11.4 Tavola spinale o “long board”
E una tavola rettangolare che grazie al sistema di supporti e cinghie di cui è dotata,
assicura l’immobilizzazione integrale del paziente.
E composta da un piano rigido e galleggiante, è in plastica ed è dotata di sette
impugnature. E radiotrasparente. Il sistema di immobilizzazione è composto da:
· poggiatesta
· mentoniera e frontiera
· sistema di cinghie per il corpo
Utilizzo:
· posizionare il paziente con rotazione laterale o con altri dispositivi (estricatore,
barella a cucchiaio) o ponte olandese
· sistemare le cinghie del corpo e delle gambe
· sistemare le cinghie del capo
Attenzione:
a) le cinghie del tronco non devono ostacolare la respirazione e la mentoniera non deve
ostacolare l’apertura della bocca
b) l’immobilizzazione deve essere tale da poter permettere la rotazione o qualsiasi altra
posizione della tavola
4.11.5 Estricatore o Ked
E un corsetto con parte rigida da far scivolare dietro il ferito, parte per il capo e di cinghie
con chiusura a velcro o moschettoni. Il suo uso è indicato per il recupero e l’immobilizzazione
di pazienti in spazi ristretti, in pazienti seduti.
Utilizzo:
· aprire il corsetto, aprire le cinghie crurali e farlo scivolare dietro il paziente
· fissare la cinghia addominale mediana ed in seguito quella inferiore
· si fissano le cinghie crurali, facendole scivolare sotto le gambe dalla parte esterna
della coscia e riportandole alla cadice dell’arto
· immobilizzare il capo usufruendo se necessario del cuscino messo a disposizione e
chiudendo le cinghie su mento e fronte
· fissare per ultima la cinghia toracica (non troppo stretta)
· posizionare il paziente sulla tavola spinale facendolo ruotare delicatamente e
· afferrando le apposite maniglie
· il corsetto va sempre tolto con metodo inverso (prima cinghia toracica, crurali, ecc…)
e sfilato verso l’alto
Attenzione:
a) posizionare correttamente le cinghie crurali per evitare danni ai genitali
b) si può usare nelle donne in stato di gravidanza
c) non immobilizzare mai prima il capo perché si trasmetterebbero tutti i movimenti
alla colonna vertebrale
4.11.6 Materasso a depressione
Simile ad un sacco, di colore arancione, in alcuni modelli maniglie laterali per il
trasporto. Contiene sfere di polistirene.
E provvisto di una valvola che consente con l’uso di una pompa, di creare il vuoto e
quindi indurire il materasso per l’avvicinamento delle microsfere.
Si usa poco perché è delicato, si fora facilmente. Indicato per le lesioni del rachide o
fratture al bacino.
Utilizzo:
· quattro soccorritori che si pongono a gambe divaricate in piedi sopra il paziente:
1° Capo
2° Tronco
3° Bacino
4° Arti inferiori (cosce e polpacci)
· il soccorritore che si occupa del capo coordina ed al suo comando si solleva il
paziente
· Un astante fa scivolare una barella sotto il corpo del paziente
4.11.7 Estricazione d’emergenza
Viene messa in atto quando è presente un rischio evolutivo così elevato da trasformare il recupero in un vero e proprio salvataggio.
l’infortunato necessitano, e generalmente sottovalutato, se non addirittura dimenticato.
L’opera del sanitario quasi sempre, comincia infatti una volta che è stata varcata la soglia
dell’ospedale, lasciando il ferito di fronte ad un vuoto, una pausa spesso lunga e pericolosa, dal
momento dell’incidente all’inizio delle cure appropriate.
E questa la fase che vede in genere l’intervento di un’ambulanza perché l’infortunato possa
raggiungere al più presto il Pronto Soccorso: la celerità del soccorso è troppo spesso l’unico
requisito che viene considerato ed apprezzato.
Il vuoto che l’infortunato si trova ad affrontare è innanzi tutto un vuoto legislativo: in Italia
infatti, non è stata emanata a tutt’oggi alcuna norma che regolamenti il primo soccorso.
Ad eccezione di una legge sulla struttura veicolare delle autolettighe null’altro è previsto
riguardo la qualifica del personale addetto, le dotazioni sanitarie dell’automezzo e l’organizzazione
in generale del servizio.
A tale scopo, queste nozioni pongono come obiettivo, quello di estendere a tutti i
soccorritori la conoscenza delle prime tecniche di emergenza, cercando così di colmare quel
vuoto che spesso può compromettere la vita stessa dell’infortunato.
Il soccorso di una o più persone in difficoltà è oggi una realtà finalmente più organizzata e
competente, ma paradossalmente più complessa.
Non serve più caricare e portare via (SCOOP and RUN) il paziente, ma la moderna
“medicina d’emergenza” dimostra la maggior utilità di un soccorso tendente a stabilizzare il
paziente (STAY and PLAY) prima del trasporto al Pronto Soccorso.
Questo nuovo atteggiamento operativo rispetto all’emergenza, fa si che tutti gli operatori di
primo soccorso, nel rispetto delle proprie ed altrui competenze, siano in grado di poter
collaborare con tutte le varie componenti tecniche del soccorso stesso.
· Valutazione primaria del paziente
· Obiettivo: identificare e trattare le situazioni che mettono in pericolo la vita del paziente
(ripristino e mantenimento delle funzioni vitali.
· Funzioni vitali FR : (frequenza respiratoria)
FC : (frequenza cardiaca)
PAO : (pressione arteriosa)
COSCIENZA
TC : (temperatura corporea)
· Metodo per valutazione:
· A) Airways e Controllo Colonna
· B) Breathing
· C) Circolazione e Controllo Emorragia
· D) Disability (incapacità funzionale)
· E) Esposizione del ferito e protezione ambientale
A – Airways
· Pervietà delle vie aeree:
Chiamare il paziente e chiedere come sta
1) risponde = via aeree pervie
2) non risponde = considerare come vie aeree ostruite e quindi intervenire
· Mantenimento del capo in posizione neutra quindi allineamento e immobilizzazione
del rachide
· Svuotare la bocca da eventuali corpi estranei
· Corpi solidi (dita ad uncino)
· Corpi liquidi (garza avvolta intorno alle dita)
· Protesi (da lasciare se non ostacolano il respiro spontaneo o le eventuali manovre di
rianimazione)
· Iperestensione del capo (non utilizzare in caso di trauma cervicale)
· Sublussazione della mandibola (da utilizzare in caso di trauma)
· Dispositivi per mantenere la pervietà delle vie aeree
· Cannule di Guedel
· Aspiratori con sondini per aspirazione
· Tubi orotracheali (intubazione)
4.1.2 B – Breathing
· Valutare la presenza del respiro:
GUARDO espansione del torace
SENTO aria respirata
ASCOLTO rumore del respiro
1) RESPIRA passare a “C”
2) NON RESPIRA ventilare il paziente: bocca – bocca
bocca – naso
bocca - naso - bocca
Due ventilazioni lente e progressive e rivalutare la presenza del respiro
1) RESPIRA
2) NON RESPIRA ventilare di nuovo il paziente e passare a “C”
C – Circulation
· VALUTARE POLSO carotideo
radiale
1) Presenza di polso passare a “D”
2) Assenza di polso RCP
· Reperire punto sternale per inizio massaggio (posizione supina e piano rigido)
· Posizionare le mani e le braccia (non utilizzare le dita)
· Inizio massaggio: depressioni di 4-5 cm e rilascio completo
RCP 1 soccorritore = 2 ventilazioni – 15 compressioni (4 cicli)
RCP 2 soccorritore = 1 ventilazione – 5 compressioni (10 cicli)
RIVALUTAZIONE C --- B --- A
4.1.4 D – Disability
VALUTAZIONE NEUROLOGICA = appronfondire la valutazione dello stato di coscienza
· “Tiri fuori la lingua”
· Stringere le dita
· Chiedere: Nome, Cognome e se ricorda l’accaduto
· Chiedere di muovere mani e piedi “attenzione alle fratture”
4.1.5 E – Esposizione del ferito e protezione ambientale
· Esporre le zone con sopsette lesioni
· Proteggere il paziente dall’ambiente circostante: Temperature
Umidità
Rumore
Confusione
4.2 Manovra di Heimlich __
· Ostruzione delle vie aeree: Cibo (carne), Alcool (in coordinazione alle deglutazioni),
Protesi, Altri corpi estranei
· Ostruzione parziale: Ventilazione buona (tosse, sibili) – Ventilazione sufficiente (tosse)
· Ostruzione completa: (no parola, no respiro, tosse, cianosi, mani al collo) ventilazione
insufficiente (sibili, fischi) – ventilazione assente
4.3 Cosa fare ??? __
· Compressioni addominali subdiaframmatiche (Heimlich) postero craniali, tra xifoide ed
Ombelico
· Compressioni toraciche (gravide, obesi). Punto di repere – RCP
· Pervietà vie aeree (iperestensione, sublussazione mandibola)
· Svuotamento digitale
1) Cosciente:
· Seduto o in piedi
· Determinare ostruzione vie aeree
· Heimlich ripetuto fino a:
A ristabilita ventilazione (spostamento o espulsione corpo estraneo)
B incoscienza
2) Incosciente:
· Accertare incoscienza
· Paziente supino e chiamo il 118
· Valutare il respiro
· Pervietà vie aeree ed eventuale svuotamento digitale
· Provare a ventilare (2 volte) e ripetere se necessario
· Compressioni addominali
· Ripetere fino a buon esito
4.4 Emorragie __
Ricercare eventuali punti di sanguinamento:
· Arterioso = rosso vivo a fiotti
· Venoso = rosso scuro e continuo
Da fare:
· Compressione diretta
· Sollevamento arto
· Compressione vaso a monte del sanguinamento
· Laccio (rilasciare la compressione almeno ogni 5 minuti)
4.5 Amputazioni __
Può essere:
· Parziale
· Totale
Da fare:
· Valutazione primaria
· Pulire con soluzioni fisiologiche e garze sterili
· Medicazione compressiva ricoperta da telino sterile
· Immobilizzare e sollevare l’arto
Da non fare:
· Posizionare ghiaccio
· Suturare
· Applicare laccio
· Mettere l’arto in acqua sterile
Conservazione e trasporto del moncone:
· Disinfezione con Soluzione Fisiologica e garze sterili
· Avvolgere in garze sterili e telini sterili
· Posizionare in sacchetto sterile
· Posizionare il primo sacchetto in un altro sacchetto con ghiaccio (non sintetico) e
Soluzione Fisiologica
4.6 Ustioni __
Valutazione della superficie corporea (regola del 9)
· Arto superiore 9%
· Arto inferiore 18%
· Torace 18%
· Schiena 18%
· Capo e collo 9%
· Genitali 1%
Quando intervenite su un paziente che presenta ustioni, non limitatevi a considerare il danno
imputabile direttamente all’ustione. (ABCDE sempre).
Raccogliere informazioni osservando il luogo dell’incidente, ascoltando i presenti o
parlando con il paziente stesso.
4.6.1 Tipo di ustioni
1° grado = Superficiale. Interessa solo l’epidermide. Arrossamento e leggero gonfiore.
2° grado = Superano l’epidermide ed interessano anche il derma. Arrossamento notevole e
formazione di vesciche.
3° grado = Tutti gli strati della pelle sono interessati. Aeree carbonizzate.
La gravità dell’ustione dipende da:
· Fonte dell’ustione
· Estensione sul corpo dell’ustione (regola del 9)
· Grado dell’ustione
· Età del paziente (70)
· Altre malattie o lesioni (ABCDE)
4.6.2 Ustioni termiche ed elettriche
Da non fare:
· Applicare olio ed altri unguenti
· Applicare ghiaccio
· Somministrare liquidi per bocca (>20)
· Aprire le palpebre ustionate
· Rimuovere le parti di vestiario attaccate all’ustione
· Perforare le vesciche
· In caso di catrame, grasso, cera, rimuoverli
Da fare:
· Allontanare la fonte dell’ustione
· Allontanare abiti bruciati
· In caso di catrame, grasso. cera, raffreddarli con acqua
· Valutazione ABCDE
· Medicazioni umide con acqua sterile (ustioni
· Separare le dita con tamponi di garza umidi
· Tamponi oculari umidi
· Avvolgere il paziente con un lenzuolo pulito e asciutto
· Somministrare ossigeno al 100% in caso di inalazione
· Monitoraggio parametri vitali
4.6.3 Ustioni chimiche
Da non fare:
· In caso di calce secca utilizzare acqua
· Usare getti violenti d’acqua, possono danneggiare i tessuti ustionati
· Schizzarsi con l’acqua del lavaggio
· Rimuovere la medicazione dopo averla applicata, bagnarla se necessario
Da fare:
· In caso di calce secca spazzolarla via
· Lavare la zona con acqua abbondante per 10-20 minuti
· Eliminare abiti e gioielli contaminati dopo averli ben lavati
· Coprire le zone ustionate con teli puliti ed asciutti
· Continuare a detergere gli occhi (dal naso verso le orecchie)
· Identificare la sostanza se possibile
· Sciacquare immediatamente occhi e volto
· Tenere le palpebre aperte durante il lavaggio e detersione
· Posizionare tamponi oculari umidi
4.7 Avvelenamenti __
E definita veleno qualsiasi sostanza che può provocare danni o malattie se introdotta
nell’organismo. Alcuni veleni possono causare persino la morte. La categoria dei veleni include
sostanze solide, liquidi e fumi (gas e vapori).
Un veleno può entrare nel corpo attraverso quattro vie:
· per ingestione : cibi, alcool, farmaci, prodotti per la casa, alcune piante, ecc…
· per inalazione : monossido di carbonio, anidride carbonica, vapori derivanti da prodotti
per la casa, droghe, fumi industriali, ecc…
· per assorbimento : piante, pesticidi, fertilizzanti a contatto con la pelle
· per iniezione o punture : ragni, serpenti, ecc…
Segni:
· Nausea e vomito
· Diarrea
· Dolore toracico ed addominale
· Difficoltà respiratoria
· Sudorazione profusa
· Stato confusionale
· Perdita di coscienza
In prossimità della vittima bisogna prestare la massima attenzione nell’individuare (odore,
fiamma, fumo, contenitori, scatole, tipo di luogo in cui si trova l’infortunato) un particolare che
aiuti a capire l’eventualità e, se possibile, la natura dell’avvelenamento. Raccogliere quindi
tutte le informazioni possibili dai presenti e dalla vittima stessa se possibile.
Trattamento:
· allontanare la vittima dalla fonte del veleno (se possibile e necessario)
· valutazione primaria (A-B-C)
· Trasportare insieme alla vittima ogni elemento che possa avere relazione con il veleno
· Non dare nulla da bere o da mangiare alla vittima
· Non provocare il vomito
· Spogliare la vittima e lavare con acqua corrente le aree venute a contatto con l’agente
tossico
4.8 Ferite __
Chiuse : Lividi
Aperte : Abrasioni (graffio)
Lacerazioni (tagli)
Avulsioni (strappo parziale o totale di una parte di pelle)
Da punta (pelle forata da un oggetto)
Medicazioni:
Ferita chiusa:
· pressione diretta sulla parte per rallentare sanguinamento
· ghiaccio sintetico con panno tra pelle e ghiaccio per far diminuire l’eventuale gonfiore
Ferita aperta minore:
· lavare a fondo con soluzione sterile e disinfettare
· coprire con garza sterile
· eventuale compressione diretta per controllo del sanguinamento
Ferita aperta maggiore:
· tagliare i vestiti e rimuovere i frammenti
· comprimere con garza pulita
· sollevare l’arto
· non rimuovere l’oggetto conficcato ma stabilizzarlo per il trasporto (per non ledere altri tessuti)
4.9 Fratture __
Fratture chiuse = pelle intatta, più frequenti e meno gravi
Fratture esposte = e visibile la parte terminale dell’osso, presenza di ferita aperta quindi:
· tagliare e rimuovere delicatamente i vestiti
· lavare e disinfettare la ferita e coprire con telino sterile
· cercare di ridurre la frattura se non ci sono ostacoli
4.10 Esposizione a basse temperature ed alte temperature _
Calore :
· portare la vittima in luogo fresco
· alzare le gambe (se svenuti)
· slacciare gli indumenti stretti e togliere quelli sudati
· applicare compresse fredde e umide sulla pelle
· dare liquidi (se incosciente o soporoso non per bocca)
Freddo:
· togliere indumenti bagnati e asciugare la vittima
· riscaldare il corpo gradualmente, coprendo la vittima con una coperta
· mettere panni caldi sul corpo della vittima (anche borse dell’acqua calda)
· se la vittima è cosciente dare da bere liquidi caldi
4.11 Materiale per l’immobilizzazione _
4.11.1 Immobilizzazione per arti
Ve ne sono di più tipi e varie misure (a depressione, a velcro, ecc..). Riducono i rischi di
spostamento dei monconi, quindi attenuano il dolore.
Utlizzo:
· disinfettare e medicare le ferite
· esercitare una lieve trazione e far scivolare la stecca sotto l’arto
· gonfiare o chiudere con il velcro (no troppo stretto)
4.11.2 Collari cervicali
Immobilizzano in posizione neutra il rachide cervicale. Sono costituiti da una parte
posteriore (nuca) e una parte anteriore (mento e mandibola). Si fissano mediante velcro Ci
sono più misure.
Utilizzo:
· la testa della vittima va tenuta ferma da un aiutante
· si sceglie la misura del collare misurando la distanza tra margine superiore della
spalla e margine del lobo dell’orecchio
· rimuovere collane, orecchini o abiti
· con la vittima seduta esercitare una leggera trazione del capo per scaricare il rachide
dal peso del capo. Posizionare parte anteriore (a cucchiaio) e poi la posteriore
· paziente supino prima si inserisce la parte superiore e poi quella anteriore.
4.11.3 Barella a cucchiaio
E una barella concava, scomponibile in due parti da perni esposti all’estremità. Può
essere allungata.
Utilizzo:
· tenere fermo il capo
· far scivolare sotto la vittima le due metà della barella e chiudere i due perni
· legare il paziente con le cinghie
· sollevare la barella dai lati e non dalle estremità
4.11.4 Tavola spinale o “long board”
E una tavola rettangolare che grazie al sistema di supporti e cinghie di cui è dotata,
assicura l’immobilizzazione integrale del paziente.
E composta da un piano rigido e galleggiante, è in plastica ed è dotata di sette
impugnature. E radiotrasparente. Il sistema di immobilizzazione è composto da:
· poggiatesta
· mentoniera e frontiera
· sistema di cinghie per il corpo
Utilizzo:
· posizionare il paziente con rotazione laterale o con altri dispositivi (estricatore,
barella a cucchiaio) o ponte olandese
· sistemare le cinghie del corpo e delle gambe
· sistemare le cinghie del capo
Attenzione:
a) le cinghie del tronco non devono ostacolare la respirazione e la mentoniera non deve
ostacolare l’apertura della bocca
b) l’immobilizzazione deve essere tale da poter permettere la rotazione o qualsiasi altra
posizione della tavola
4.11.5 Estricatore o Ked
E un corsetto con parte rigida da far scivolare dietro il ferito, parte per il capo e di cinghie
con chiusura a velcro o moschettoni. Il suo uso è indicato per il recupero e l’immobilizzazione
di pazienti in spazi ristretti, in pazienti seduti.
Utilizzo:
· aprire il corsetto, aprire le cinghie crurali e farlo scivolare dietro il paziente
· fissare la cinghia addominale mediana ed in seguito quella inferiore
· si fissano le cinghie crurali, facendole scivolare sotto le gambe dalla parte esterna
della coscia e riportandole alla cadice dell’arto
· immobilizzare il capo usufruendo se necessario del cuscino messo a disposizione e
chiudendo le cinghie su mento e fronte
· fissare per ultima la cinghia toracica (non troppo stretta)
· posizionare il paziente sulla tavola spinale facendolo ruotare delicatamente e
· afferrando le apposite maniglie
· il corsetto va sempre tolto con metodo inverso (prima cinghia toracica, crurali, ecc…)
e sfilato verso l’alto
Attenzione:
a) posizionare correttamente le cinghie crurali per evitare danni ai genitali
b) si può usare nelle donne in stato di gravidanza
c) non immobilizzare mai prima il capo perché si trasmetterebbero tutti i movimenti
alla colonna vertebrale
4.11.6 Materasso a depressione
Simile ad un sacco, di colore arancione, in alcuni modelli maniglie laterali per il
trasporto. Contiene sfere di polistirene.
E provvisto di una valvola che consente con l’uso di una pompa, di creare il vuoto e
quindi indurire il materasso per l’avvicinamento delle microsfere.
Si usa poco perché è delicato, si fora facilmente. Indicato per le lesioni del rachide o
fratture al bacino.
Utilizzo:
· quattro soccorritori che si pongono a gambe divaricate in piedi sopra il paziente:
1° Capo
2° Tronco
3° Bacino
4° Arti inferiori (cosce e polpacci)
· il soccorritore che si occupa del capo coordina ed al suo comando si solleva il
paziente
· Un astante fa scivolare una barella sotto il corpo del paziente
4.11.7 Estricazione d’emergenza
Viene messa in atto quando è presente un rischio evolutivo così elevato da trasformare il recupero in un vero e proprio salvataggio.