In pratica ci stai dicendo di ignorare i tuoi commenti perché sono minati da una parzialità a monte nei confronti dei Ninja Theory? Va bene, nessun problema. Tanto come ben sappiamo non servirà nemmeno un post ben strutturato ed approfondito come quello di Horizont per cercare di smuovere le tue solide certezze, e ne abbiamo visto già la riprova proprio nel topic di Quantum Break. Come al solito hai lanciato l'amo con una provocazione, e mi dispiace nel vedere che tu butti via i tuoi post in questa maniera, perché sono convinto che tu sia capace di commenti interessanti quando riesci ad uscire dal personaggio che ti sei costruito. Detto questo ringrazio Horizont per la sua recensione di Hellblade e per aver spiegato sotto quale luce guardare il titolo. Post come questi sono sempre una manna del cielo

Per quanto mi riguarda sono interessato anch'io all'opera dei NT, ma penso di recuperarla quando calerà un po' di prezzo. Sono però felice di leggere quanta cura sia stata posta in Hellblade e del modo in cui raggiunga lo scopo che la software house si era prefissata.
Quantum Break è una schifezza putrida. Il titolo più basso di Remedy, e se vi piace, contenti voi.
Il "personaggio" che mi sono costruito è quello che dice ovvietà che non vi piace sentire? :yakuza: First world problem per me fare il bulletto sui forum, guarda.
Ho chiarito non dovreste prendere troppo sul serio i
toni che potrei mai aver usato, o usare, verso Hellblade (così come fatto con QB) perché denigro i Ninja Theory; ed ovviamente perché ora parlo per pareri siccome non penso di toccare il titolo manco con uno stecco in questo periodo. Se finisce nel bundle, bona.
Per quanto detto Horizon...mi pare solo la reiterazione di quanto ho scritto io, niente di che. Anzi, vorrei soffermarmi su certe frasi, perché ancora non capisco tutto sto salame sugli ochi(eeeeh)[semicit.], o se deliberatamente, o inconsciamente, si potrebbe parlare di un "Cage Effect".
Sento già le prime voci dire "ma che gioco è? dov'è la componente giocosa". Io credo che sia ora di capire ed ammettere che il medium videogioco possa anche essere usato magari "impropriamente" secondo i nostri standard classici ma più che logicamente per altri tipi di fini. Dal documentario questa cosa traspare benissimo e viene spiegata fugando ogni possibile dubbio.Come in altri giochi che io reputo di caratura mondiale il giocatore spesso ha l'illusione di portare avanti la storia con le sue azioni e reazioni quando la realtà è l'esatto opposto. La storia è già scritta, dobbiamo solo arrivare alla fine. Mi viene in mente Bioshock (e se continuo a nominare questo titolo evidentemente non ci si stanno neanche avvicinando; parlo in generale)...quello che reputo uno dei più grandi titoli che la recente storia videoludica abbia conosciuto. Il problema è che anche in quella perla era facile empatizzare, c'era comunque una distinzione netta, la vicenda di contorno è comprensibile e sotto il nostro controllo "emozionale".
Qui c'è stato il coraggio nel cercare di esplorare e rendere fruibile un tema non esplorabile o fruibile per natura...ancora stigmatizzato da noi individui che ci reputiamo evoluti e tecnologici... Empatizzare non è facile perchè in Hellblade niente è esattamente chiaro...o per lo meno non lo è a chi non soffre di psicosi o problemi di natura mentale.
C'è un filo conduttore ma poi andando avanti nella "storia" capisci che anche quello viene meno...ti domandi cosa sia reale, o semplicemente cosa voglia dire "reale" in un contesto del genere.
E' così complicato? Sì, è così complicato...niente in questo gioco è casuale, tutto è diretto e ricreato per raggiungere la più vicina approssimazione di ciò che voglia dire soffrire alcune patologie mentali. Solo dopo essersi resi conto di questo allora si potrà empatizzare e raggiungere anche una certa consapevolezza riguardo questi temi.
Non penso sia quella la domanda; io continuo a chiedere "com'è il gameplay" ?
Napoleon pare avere le idee più chiare, e per lui si tratta di un buon "action game".
Sono d'accordo con tutto ciò che hai scritto tranne che con questa considerazione, detta così sembra che definirlo un titolo action equivalga a criticarlo. IMHO qui non ci troviamo dinanzi a semplificazioni esasperate delle meccaniche tipiche di un videogioco come accade per un Gone Home, un Heavy Rain o un titolo Telltale, per citarne alcuni, Hellblade è a tutti gli effetti un titolo action (in cui il combat system è anche ben fatto, a dirla tutta). Il fatto che non risponda alla nostra idea di titolo action frenetico e incasinato non significa che non rientri comunque nei canoni del genere, altrimenti sarebbe come dire (scusate il paragone infelice) che un Call of Duty non è un FPS solo perché esiste Wolfenstein che porta agli estremi le meccaniche degli FPS.
Piuttosto secondo me bisogna capire che anche un titolo action può essere utilizzato per esprimere un messaggio specifico e importante.
Horizon chiarisce che "non voleva offendere nessuno", perché non è bello argomentare, ma è meglio creare un safespace dove farsi le seghe (come con The Last of Us). E poi sembra avere un orgasmo quando esplica l'ABC delle produzioni videoludiche.
Concordo, ma quelle affermazioni, magari molto forti, sono parte di un tutto in cui evidenzio la necessità di non prescindere il proprio giudizio dagli intenti dello sviluppatore. Hellblade è un gioco di azione in superficie. Per'altro comunque veramente ben fatto! cosa che non mi sarei aspettato. Quando si fanno certe scelte è ovvio che si raziona tempo, denaro e fatica a certi aspetti della propria opera togliendole ad altri e devo dire che non si può non evidenziare quanto encomiabile sia stato il lavoro fatto in tutti i comparti.
Al che a me viene da pensare: "Esattamente i pensieri di chi gioca un emotional game".
Cercate di capire dove stanno i miei più grossi, e grassi, dubbi invece.
Si parla di "storia" e di "gamplay" come se fossero due cose sfuse. Horizon dice che in altri titoli la storia è già delineata ed uno la deve solo seguire, in Hellblade, siccome si è pazzi, la linearità qui non esiste (quindi questo è un titolo a finali multipli ? o almeno con multiple storie?). Mi faccio un giro sul tubo, guardo alcune parti: Corridoio di mura, premi avanti, risolvi puzzle, 10 minuti di video, combattimento, redo.
Son scemo io ?
Forse; ma perché, ovviamente, un emotional game non può essere considerato nelle singole parti, altrimenti sarebbe diarrea a cascata.
E quindi ritorniamo al punto di partenza; questo gioco deve piacere, perché purtroppo (o per sua fortuna) è in realtà più un esperienza che non un videogioco vero e proprio. A me verrebbe da pensare che quei disadattati edgy dei NT sarebbero dovuti andare in puro full force e fare il titolo direttamente in VR, e non è detto che non lo facciano (ma tanto son scemi, e al potenziale di certe cose non ci arrivano imo).
un tema non esplorabile o fruibile per natura...
Questa frase non l'ho proprio capita.
Tra i media esistono un sacco di esempi di prodotti che parlano praticamente di ogni tipo di malattia. Non vedo niente di nuovo sotto il sole.
Sinceramente preferisco prodotti come Spec Ops: The Line a Hellblade nella presentazione; almeno il primo non vuole trattare l'utente come un cerebroleso sparandogli in faccia il motivetto di fondo del gioco. Il lavoro Yager pretende ancora che un videogiocatore usi la materia grigia ed arrivi da solo alle sue conclusioni.
*** santo, pure robaccia come Kane&Lynch 2: Dog Days viene discusso come rappresentazione di schizofrenia.
Tanto valeva fare direttamente come con LSD per PS1; dovevano chiamarlo: Hellblade-Schizophrenia.
Continuo a sentire grandi lodi sull'aspetto emotivo di Hellblade, parliamo di gameplay "mhe, ma non puoi scinderlo". Grazie alla fava, è un emotional driven game. Un tentativo come tanti altri, ma stiamo sempre lì nello stagno del medium ludico che non sa usare propriamente i suoi strumenti e scimmiotta il cinema.
"Brutto" o "bello", boh, per me resta una sfornata NT, gente che chiamare pretenziosa ed arrogante è dir poco. *** quanto mi stanno in ****.:belo:
Comunque l'altro giorno ho ricordato perchè mi sembrava familiare tutto questo concetto. I NT hanno provato ad inserire un personaggio con visibile instabilità mentale già con Kai in Heavenly Sword.
Mi piace pensare che forse i due titoli coesistono nello stesso universo narrativo, sarebbe neat come cosa.