Riflessione I trofei/achievements hanno rovinato il gaming?

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Maelstorm

Duca di Fisternaz
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Come da titolo del topic, che opinioni avete dei trofei obiettivi? Li ritenete delle perdite di tempo e creatori di una dipendenza totale per delle coppe virtuali oppure un qualcosa che da valore aggiunto a quel determinato titolo? Chessò un obiettivo difficile tipo una speedrun in poche ore senza morire oppure finire il gioco a difficoltà massima?

Dal mio punto di vista negli anni dopo 220 platini (dalla Ps3 a oggi), mi sono stufato di giocare solo per i trofei e ho capito che è più divertente giocare senza pensare a sbloccare un trofeo o a trovare i collezionabili a tutti i costi cadendo in un bisogno ossessivo compulsivo di sbloccare coppe virtuali senza ottenere alcun vantaggio reale in cambio.

E voi invece che opinioni avete in merito?
 
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Penso che siano semplicemente un’aggiunta e farne una “malattia” sia per ovvie ragioni sbagliato . di base fanno parte del completismo e personalmente cerco di ottenerne il massimo nei giochi preferiti (cioè una manciata). Il resto come viene viene .

Fermo restando che ognuno è libero di fare come gli pare , giocare esclusivamente con il fine di fare trofei un po’ ammazza il divertimento,secondo me . (soprattutto quando becchi roba frustrante )

Però allo stesso tempo mi fa piacere averli , alla fine fanno parte della bacheca del profilo e rivedere roba ottenuta magari anni e anni prima mi piace .
 
Capisco il fatto che, se un gioco piace, è giusto provare a fare tutto quello che ci sia da fare, ma oramai nel 2025, con la possibilità di avere giochi infiniti, preferisco investire tot ore per giocare a un altro gioco che ha finire tutti gli obiettivi del gioco procedente.
 
Li considero talmente poco che non li controllo mai. Li sblocco a caso e basta giocando :asd:
L’unico che ho platinato (ma semplicemente giocando) è Helldivers 2
 
Non necessariamente rovinato perché quando abbinati a trovare collectibles con descrizioni o scoprire cose in più sui personaggi, fare tutte le romance per esempio, il completamento dei giochi può dare molto di più rispetto all’esperienza casual. Sono un buon stimolo, e come in tutte le cose quando c’è una buona logica dietro funziona.

Ho sempre trovato però la gestione basata sul prestigio dei trofei Play Station, con i Platini soprattutto, molto invasiva nell’esperienza di gioco. Il Platino a tutti i costi, pur reiterando fino a ottenerlo, è il vero valore aggiunto del titolo secondo quella logica e personalmente non mi è mai piaciuto, a differenza del sistema Gamerscore di Xbox che è semplicemente cumulativo.

Detto questo ormai sono anni che sono su Switch e non mi mancano né i Platini né il Gamerscore, quindi a buon rendere.
 
Mai stato un cacciatore di trofei e ho platinato poca roba perché si platinava da sola o perché mi é piaciuto molto il gioco :asd: non li amo né li odio diciamo
 
Un tempo sì, mi han rovinato delle esperienze perchè giocavo per il trofeo facendo cose che mai avrei fatto come il platino di GTA4 con quel grinding terrificante per il multiplayer e pure quello del primo TLoU.

Ne sono uscito e ora non li cago di striscio. Preferisco attenermi al gioco per vedere cosa fare per sentire che l'ho completato. Per esempio Returnal l'ho platinato a caso ma il platino di Returnal arriva ben prima di averlo spolpato per bene e aver sbloccato tutto il log interno del gioco con pezzi di lore anche abbastanza importanti.
 
Non gli do nessuna importanza particolare.
Finito il gioco controllo quelli che mi mancano e se mi diverte prenderli lo faccio altrimenti no.

Li trovo un valore aggiunto, soprattutto visto che i giochi non te li regalano, se hanno roba in più è sempre ben accetta.
 
Una volta ci stavo sicuramente di più dietro. La cosa che non è mai cambiata è il fatto che li ho sempre visti come una buona 'scusa' per continuare a giocare determinati giochi che già mi piacevano, vivendo le varie sfide proposte man mano che si lavorava per il 100% come modi per provare aspetti diversi di quei titoli. Questo significa, indubbiamente, che per i giochi che mi piacevano meno manco ci provavo a vedere gli achievement. La differenza tra il me di una volta e il me di oggi è che sono molto meno tollerante verso gli achievement più fine a se stessi e, a meno che non siano cose veloci da fare in pochi minuti, preferisco lasciare questi incompiuti e concentrarmi su quello che effettivamente mi piace di un vg, anche per motivi di tempo libero che si è ridotto molto.

Questo giustifica ad esempio come mai nel profilo ho Death Stranding, uno dei miei giochi preferiti dell'era PS4 che ho giocato nel 2021, fermo al 64%, mentre il primo inFamous giocato nel 2011, che mi era piaciucchiato ma non troppo - non abbastanza da recuperare il sequel - ha il 100%, compresi achievement bellissimi quali quello di trovare i maledetti 350 frammenti :morristenda:

Per lo stesso motivo su PC il fatto che Ubisoft abbia messo gli achievement di Steam su Rayman Legends per me è una più che sufficiente scusa per considerare il ricomprarlo lì, tanto mi era piaciuto che trovare scuse per rifare il 100% per l'ennesima volta è il mio mantra, ma allo stesso tempo sceglierò tranquillamente le versioni GOG dei giochi anche se vengono senza achievement rispetto alla versione Steam od altro perché comunque sotto sotto prioritizzo altri aspetti (nel mio esempio, DRM-Free > achievement).

Un altro aspetto limitato alle console PS da non sottovalutare: da giovane mi piaceva molto vedere il "livello" dei profili aumentare e fare comparazioni con gli altri giocatori. Il problema è che Sony anni fa cambiò il sistema di livelli, spalmandolo su un range molto più lungo (prima era sulle decine, ora sulle centinaia di livelli) ma la mia memoria meccanica è ancora fissata col vecchio sistema e non sono mai riuscito ad abituarmi - col risultato di rendere del tutto meaningless questo sistema per me :asd:
 
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Totalmente una perdita di tempo.
Se fossi stato dietro ai trofei, avrei giocato 1/10 dei titoli che ho giocato....perdendomi esperienze enormi.
Poi vabbè ognuno gioca come vuole
 
Li caccio solo se sono funzionali all'esperienza di gioco che sto già facendo o se devo fare davvero poca roba in più. Mi piace completare al 100% i giochi, non mi piacciono obiettivi assurdi che non portano a nessun completamento se non a schifezze fini a sé stesse. Vero cancer dog?
 
Come tutte le cose, dipende dall'uso che se ne fa e soprattutto dall'atteggiamento nei loro confronti.
In sé e per sé sono una espressione del completismo, né più né meno di quando si rincorreva il 105% di Crash Bandicoot 3: Warped.
Se pensati con criterio e legati a condizioni che ti invogliano a giocare un titolo non in maniera squisitamente meccanica, possono addirittura essere uno strumento per incrementare la voglia di continuare a giocarci e vedere ogni elemento che una produzione ha offrire.
Viceversa se sono pensati col culo (fai x volte l'azione y o vinci 500 partite online) o se devono diventare una malattia ossessivo compulsiva (compro/gioco il titolo solo se posso platinarlo o in funzione della facilità della lista achievements), allora lì il problema è altrove e non è del concept dei riconoscimenti.
 
Uh, sì e no. Adoro Sotc e TLG ma non provo nemmeno a platinarli dato che richiedono delle vere e proprio speedrun.. ma ad esempio se non avessi platinato Vanquish non lo considererei uno dei miglior tps. Pure platinare i picchiaduro mi da un certo senso di appagamento, il più delle volte implica il superamento delle trials, combo, ecc. Dopotutto quel bling! non mi dispiace, ma non nego che ci sono stati alcuni giochi che mi pento di aver platinato :sadfrog:
 
Forse è il concetto di platino ad averli resi più tossici piuttosto che gli achi in se.
 
Ai tempi di PS3 e metà PS4 ne ero malato.
Felicissimo di essermi definitivamente disintossicato da quando 7 anni fa comprai Switch. Al punto che a volte penso a come facessi a perderci del tempo così.
 
Personalmente trovo gli obiettivi xbox molto “importanti” nel senso che quando vedo il gamertag di qualcuno il suo relativo punteggio mi da un’idea abbastanza precisa del personaggio con cui sto giocando (in alcuni casi il tempo gioca un ruolo fondamentale ma molto spesso gente con 80 000 punti è più rappresenta un giocatore “accanito/hardcore)

Lato divertimento credo sia necessario trovare un giusto equilibrio nel senso che quando un gioco mi appassiona parecchio mi piace che il mio punteggio su quel gioco rispecchi la mia passione per esso e infatti giochi sui quali passo 80 è più ore difficilmente hanno meno di 700 punti

Non ne ho mai fatta una malattia: ci sono anche giochi che ho adorato che hanno degli obiettivi “impossibili” che mi porterebbero a dilatare il gioco quel tanto che basta per perdere il ritmo giusto e in quel caso comunque vado per la mia strada!

I trofei playstation invece non mi hanno mai dato soddisfazione in quanto non hanno lo stesso colpo d’occhio e restituiscono un quadro generale meno “intuitivo”

Bloddorone, ad esempio, gioco sul quale ho passato ben piu di cento ore, ha pochi trofei in relazione al ragionamento di prima

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