Riflessione Il Divertimento del Videogame

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Ovviamente ognuno ha il suo,
c'è chi si diverte dopo una giornata di lavoro per staccare la spina e vuole semplicemente menare due pugni o fare due gare ad un Asphalt qualsiasi,
o chi cerca l'avventura impegnativa e lunga alla Trails of Cold Steel.

E' una riflessione che mi ha portato a pensare a lungo ultimamente, devo dire che un pò sono cambiato anche io, in termini di "ricerca del divertimento",
di ricerca dei dettagli, e per aprire la riflessione del topic e del discorso che andrò a fare chiedendo le opinioni personali, soggettive ma anche oggettive perchè no, di ognuno di noi,
molti dettagli che cerco io al giorno d'oggi in quasi tutti i generi, sono quei dettagli che penso che circa il 60%, se non di più, dei videogiocatori, non cerca poi cosi tanto,

o almeno è ciò che ho constatato, di cosa parlo?

delle statistiche di gioco alla Risk of Rain, per fare un esempio perfetto, o ancora meglio, CrossCode, gioco che mi ha cambiato in meglio (o in peggio?) in ottica videogames:

come dovrebbe essere un videogioco per intrattenere e divertire?

ci sono i classici ma importanti punti:

-trama
-gameplay

devono andare all'unisono la maggiorparte delle volte, pena il rischio di non "guardare" gli altri aspetti, anche se come già accennato, ad alcuni basta semplicemente un buon gameplay, e come dare loro torto? basta guardare un Monster Hunter a caso, per fare un esempio generale, ma ce ne sono tantissimi.

Il filo è molto sottile e molto ampio a livello di gusti, ci sono i cacciatori di trofei, coloro che guardano magari prima i trofei e poi il gioco, e si divertono cosi, e c'è chi passa anche 100 ore in un gioco, e ha il 50% dei trofei (come me).


Dopo CrossCode questo livello di attenzione per me si è alzato ulteriormente, già giocando a Risk of Rain 1 per psvita, "annusavo" quel divertimento cosi puntiglioso, cosi dettagliato, gioivo e godevo nel fare due passi e vedere registrati i miei progressi, anche dopo 10 minuti di giocata, con CrossCode è arrivato all'apice:

sapere quanti km avevo fatto correndo, quanti salti, il numero di danno inflitto e ricevuto, la percentuale di esplorazione, di sbloccabili, di tutto e di più,
i trofei in-game, l'enciclopedia sterminata, il bestiario dettagliato con tanto di storie, i posti visitati, le storie passate e presenti del mondo.

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Insomma soprattutto nel mondo Indie, ormai non faccio altro che guardare queste caratteristiche, un pò perchè giocando su Switch ricerco sempre questa feature che è il trofeo in-game, provando una sorta di soddisfazione morbosa nei confronti di quei progressi anche se non arrivo al 100% un pò perchè Switch stessa non ha questo sistema interno come lo ha Steam o il PSN.



La sezione Lore di un gioco, creare un mondo bellissimo, magari anche originale, e non sapere perchè funziona cosi, chi sono quei tizi in quel palazzo o cosa fanno quei mostri in quel luogo, mi crea ormai un pò di fastidio nel saperlo "solo" attraverso dei dialoghi con degli npc che incontro per caso,
quindi meglio inserire nozioni nei libri delle librerie sparse per il mondo, o farmeli trovare per collezionarli.

Quindi grazie alle stats in-game (ovviamente compreso di tempo di gioco totale, se non c'è nello slot di salvataggio), ai trofei in-game e alla lore di gioco nel menu,
riesco ad assaporare 2...3...10 volte di più un gioco, riesce ad appassionarmi di più, a farmi giocare di più, e a passarci quindi ore su ore senza annoiarmi,
e anche se sembra strano, riesce a farmi assaporare ancora di più trama, personaggi, ost e gameplay, cosa che forse non riuscirei a fare senza almeno 2 di quei fattori, perchè per me passione per il videogioco è anche questo, hai creato un mondo? bene, spiegalo nel tuo piccolo, fai sapere cos'è, fammi assaporare quel mondo in ogni pixel e dammi la soddisfazione di averlo fatto mostrandomi i segni di ciò che ho fatto, o fammi divertire al di fuori delle classiche missioni, cosicchè io svisceri in tutto e per tutto quel mondo, e sappia fin dove è arrivato il tuo lavoro.

E parla uno che ha 3 platini nel psn su centinaia di giochi, anche dopo aver speso centinaia di ore sui singoli.



A voi la parola:


------------------

Cosa ne pensate di questi dettagli? perchè alcuni di voi, o alcune persone che non siano voi, non ci fa nemmeno caso o non le chiede nello specifico?
per voi sono cose importanti e i Devs dovrebbero pensarci in generale in modo scontato nello sviluppo di tale gioco? vi aiutano a divertirti di più, a rimanerci incollati e immedesimarvi piu a lungo, o non vi fa ne caldo e né freddo se ci sono, e come mai?
e se li preferire, in che modo? vi piace di più un menu in-game alla CrossCode / Risk of Rain con tanto di "codex", bestiario, statistiche, achievements, ecc..,
o preferite che la lore in generale sia spalmata nelle librerie del mondo di gioco o ad esempio progredendo nello sviluppare edifici per la vostra base (alla Ys) con npc vari che vi forniscono menu appositi con le varie informazioni che sbloccate durante le vostre run?

Fate pure degli esempi con titoli dei giochi che vi sono piaciuti di più sotto questo punto di vista, o che grazie a queste features siete riusciti ad apprezzare di più.


-----------------


ho aperto il topic anche perchè so chè il 50% dei videogiocatori neanche ci fa caso ( ma posso anche sbagliarmi) c'è gente a cui non interessa nemmeno di sapere quante ore di gioco ha speso, ognuno ha il suo mondo giustamente.

L'opinione ovviamente può essere estesa anche ai giochi di terze parti e agli AAA, non solo agli indie, anche se è uno degli argomenti scatenanti.

PS: ovviamente si parla di tutti i generi, non solo open world o rpg in generale.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Diciamo che per me il divertimento è dato sia dalla trama che dal gameplay, sia se presi da soli che nel loro insieme. Un esempio è Disco Elysium: il suo gameplay è limitato all'ascoltare ore e ore di dialoghi, al sviluppare i perk del personaggio (relativi sempre ai dialoghi) e nel gestire il vestiario, ma ha una trama così curata e ben fatta che ti prende subito e ti tiene fino alla fine; l'esempio opposto invece, sempre parlando di giochi che ho finito di recente, è Homefront The Revolution, dove la trama è na barzelletta (anche se ben narrata) ma il gameplay, seppur con i suoi difetti, mi ha preso tantissimo. Esistono poi i giochi che hanno sia una buona trama che un buon gameplay, e quelli che vanno oltre, che mischiano entrambe in una cosa sola (mi viene in mente Alpha Centauri con le sue fazioni e ideologie), ma forse quelli in assoluto più divertenti, sono i giochi dove, mentalmente, ti "crei" una trama: Dwarf Fortress, o i più commerciali strategici 4X Paradox, che ti permettono di creare la storia personale del tuo impero o della tua comunità, regalandoti un registro pieno di statistiche e storici di quello che hai fatto. Soprattutto nei titoli Paradox esistono gli AAR (After Action Report) che sono tutti dei piccoli capolavori, anche quelli narranti partite disastrosi, se ben scritti e narrati.
Sempre parlando di crearti storie, una cosa molto disturbante che faccio è quella di immaginare una narrazione anche i giochi e contesti dove non sarebbe necessario: per esempio prima su Titanfall 2 stavo customizzando le mie classi, e ho iniziato a creare robe del tipo "Fuciliere", "Ricognitore", "Anti-Titan", "Fanteria Pesante" ecc. Classi non necessariamente forti o bilanciate, ma che nella mia testa replicavano come potrebbero essere le classi di soldato in un papabile contesto militare come quello di Titanfall 2 (tanto alla fine ne sceglievo sempre una perché TF2 è molto sbilanciato con le armi ndr). Credo che a volte sia bello giocare anche di fantasia aggiungendo un proprio tocco personale ai giochi che apprezziamo :ahsisi:.
 
Per me il divertimento è il gameplay First, per questo adoro i giochi arcade e in generale quelli basati su meccanismi di gameplay precisi come orologi svizzeri, di qualsiasi genere si tratta, se un gioco una un pacing veloce e un gameplay fatto come si deve io mi ci diverto.
 
Personalmente sono arrivato ad un punto in cui prediligo come forma di divertimento una cosa piú simile all'arricchimento, non saprei neanche come spiegarlo dettagliatamente. Può essere una bella trama, una particolare ispirazione artistica, un tasso di sfida sopra la media che mi impegni e mi stimoli.

Ciò mi ha portato a sua volta ad evitare il piú possibile i giochi che fanno del divertimento a cervello spento il loro mantra. E diciamo che nella gen degli OW farciti di fetch, dell'allunga brodo e dei GAAS che ti succhiano il tempo libero, questi giochi da evitare almeno tra le grandi produzioni stanno diventando sempre di piú.

Tutto imho ovviamente. Anche divertirsi senza troppe pretese ogni tanto va benissimo, anche se purtroppo con questa affermazione ci parto prevenuto visto che molte volte viene usata come scusante, per giustificare la frustrazione nei confronti di un gioco con la difficoltá superiore a livello senzamani.
 
Ultima modifica:
Allora provo a scrivere qualcosa. Credo che ne uscirà un "mischione" di roba ma il messaggio dovrebbe essere comprensibile - questa frase anche se è ad inizio post l'ho scritta per ultima.

Per sintetizzare la mia situazione videoludica direi che l'attenzione per i dettagli in un gioco non la pretendo ma va di pari passo con il livello di "coinvolgimento" - però ci sono un po' di variabili come si capirà qui di seguito.

Se un gioco mi prende veramente sono anche in grado di platinarlo - ad oggi questa situazione si è verificata solo due volte con sekiro e dragon quest XI - ma di base ritengo gli obiettivi solo una perdita di tempo e/o un modo per allungare artificiosamente la durata. Visto che qui dobbiamo essere sinceri ci tengo a precisare che una tipologia di obiettivi mi interessa ed è quella dell'aver completato una run a difficoltà Alta o massima o l'aver sconfitto un determinato nemico (di solito cerco questi obiettivo solo nei generi dove mi sento più "sicuro").

Ho sviluppato anche una forte repulsione per i platinatori seriali, coloro che non chiedono tanto i dettagli su gameplay etc quanto "è facile prendere il platino in questo gioco? Si? Allora lo compro". Naturalmente questi son casi limite ma siamo arrivati ad un punto in cui molta gente sta più dietro agli obiettivi che al gioco stesso. Il vedere un gioco diventare mero strumento per l'ottenimento degli obiettivi è una roba che non riesco a concepire.

Sui dettagli come ore giocate, lore e bestiario dipende da vari fattori: in linea di massima per me è fondamentale vedere le ore giocate ed apprezzo anche la percentuale di mappa esplorata.

Su Lore e bestiario è tutto relativo, per capirci: nei dark souls, dove ci avrò passato 400 o 500 ore, non sono mai impazzito dietro alle descrizioni criptiche ed ai piccoli dettagli disseminati da Miyazaki tra architetture decadenti ed items. Su nioh 2, la cui storia è molto basilare e non è di certo il core dell'esperienza, mi ha fatto invece piacere leggere nei dettagli le note relative ai vari mostri, ispirati in larga parte al folklore giapponese.

Nei legend of heroes, sui quali ho speso centinaia di ore e di cui attendo sempre con impazienza i capitoli successivi, non ho mai completato tutta la lista degli obiettivi né prestato troppa attenzione al bestiario (a parte le descrizioni dei boss umani nemici), eppure ogni volta che ne inizio uno non mi stacco per settimane e dedico la mia attenzione solo a quel titolo.

In questo caso la mia idea di 100% è legata al 100% (se ci riesco) delle secondarie e dei dialoghi - il famoso metodo scientifico in cui si parla due o tre volte con qualsiasi npc di uno scenario.

Come mi diverto in un gioco? Scoprendo nuove aree ed oggetti con un nuovo potere (viva i Metroidvania) ma anche approfondendo la storia dei pg (viva Falcom) o massacrando il boss di turno (ecco spiegata la passione per gli obiettivi della difficoltà massima, se c'è una livello di sfida crescente mi esalto - colpa di dark souls, quel gioco mi ha "rovinato" :) ) o alzando il counter della combo fino a SSS.

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Faccio un ragionamento stupido...fino a quando il gioco mi diverte lo gioco.
Che sia Genshin Impact dopo 10-11 ore di lavoro e quindi lo uso per giocarlo a cervello spento, prima di dormire.
Che sia Warhammer 2 e la ricerca del miglioramento sia nella campagna e sia nella battaglie - per appunto ho raggiunto le 500 ore e devo obbligarmi a non fare altre campagne :asd:
Che sia Scarlet Nexus che è un mix - discreto - di storia e mazzate.
Che sia il WRPG di turno, con più dialoghi che mazzate.

Oramai la roba online è fuori dai miei gusti, il platinare/100% roba che mi richiede delle attività eccessivamente di grind, che non portano assolutamente a nulla tranne per il "ding" pure.

Certo, GI è riconducibile a questo aspetto, ma dedicandoci veramente 15 minuti non mi pesa più di tanto, perchè faccio le daily/evento attivo/resine e poi cambio attività per quell'ora/paio di ore, che ho ancora di autonomia.

E sinceramente non vedo l'ora che mi arrivi ̷p̷r̷i̷m̷a̷ ̷o̷ poi la Steam Deck, così che possa spaparanzarmi sul letto/sdraio e giocare.
 
Ho modificato il post marcando la domanda principale del topic, che magari era troppo "camuffata" e quindi è stata saltata in alcuni post :sisi:
 
Anche a me piacciono le statistiche, soprattutto nei giochi dove si investe molto a livello di tempo, ma possono giusto essere il contorno e non la fonte di divertimento in sé :asd: Strano che poi questo non combaci con la platinazione seriale/completissimo fine a sé stesso.

Il divertimento, o meglio la bellezza dei vg, un tempo la trovavo più nel comparto narrativo, certi giochi sono stati davvero formativi per la mia persona nell'approcciarmi a temi e punti di vista non proprio quotidiani, come per altre generazioni lo sono stati grandi libri e grandi film. E questo li faceva promuovere anche a fronte di comparti ludici disastrosi :asd: Oggi é più difficile trovare giochi che colpiscono così, più che altro perché molti sanno di già visto/vissuto, infatti apprezzo sempre di più il puro gameplay, la chiarezza nel design, la pulizia nell'esecuzione, l'effetto sorpresa di alcune scene coreografiche o meccaniche originali.
 
Devo dire però che molti Devs al giorno d'oggi stanno saziando la mia sete di piccoli dettagli,

mettici un Rogue Heroes con le sue mille statistiche in tempo reale su quani cespugli rompi, bauli segreti che trovi, enigmi che risolvi, stanze che visiti, nemici che uccidi (anche il tipo singolo),
Loop Hero che sto aspettando su Switch, con i suoi achievements in-game, quantità sterminata di statistiche in-game dedicate, l'encyclopedia,

e altri giochi, insomma a me tutte queste cose AIUTANO proprio ad immedesimarmi meglio, fare più attenzione a tutto ciò che mi circonda, apprezzare meglio l'intero pacchetto e vivere meglio la giocabilità, risultando più appagante e divertente, oltre che la storia, i personaggi ecc...,

visto che si trascura spesso un piccolo ma importantissimo dettaglio:

l'azione di gioco e quindi il DIVERIMENTO, pilastro fondamentale, se io videogiocatore sa che devo seguire quella storia, fare quelle missioni e sbloccare quelle mosse, nel momento in cui ho queste cose fine a se stesse, bon le faccio e mi ci diverto pure se il gioco è fatto bene,
se però ho tutte quelle statistiche all'attivo, io videogiocatore sono portato NATURALMENTE a soffermarmi di più su quell'esperienza o quel prodotto, giro di più una mappa, faccio di più determinate azioni, mi annoio molto meno, se voglio colpire e ammazzare più volte quel nemico per sbloccare la sua biografia, o fare più km in-game e trovare più bauli per sentire o vedere la spunta nel menu che l'ho fatto, o semplicemente per sapere quanta distanza ho compiuto correndo giocando l'intera campagna ecc...,
tutto ciò mi porta a farlo,

non lo sento uno spreco, e magari alcune meccaniche un pò noiose, come ad esempio la mancanza di mezzi di trasporto in un gioco dalla mappa grande, le sento meno pesanti, mi fanno gustare un gioco che senza di quelle magari avrei gustato molto meno, o rischiato addirittura di droppare, con il rischio di non scoprire una bella trama, delle belle features di gioco, o scoprire un segreto che mi avrebbe fatto sorridere, che magari scoprirei provando a far salire una statistica o sbloccare un trofeo in-game.


Tutta una catena, che magari il 50% della gente manco ci fa caso, e secondo me dovrebbe farci caso, perchè se gli sviluppatori al giorno d'oggi hanno preso questa "moda" anche negli indie,
un motivo ci sarà, anzi ce ne saranno svariati, e questo è uno di quelli, molto importante, alla fine si sa che i piccoli dettagli, tutti messi insieme, sono quelli più importanti piuttosto che uno o due grandi, che una volta visti..finisce li.
 
Un altro esempio recente è Chasm,

metroidvania che ho acquistato proprio qualche giorno fa grazie agli sconti, avendo già la versione PsVita giocata fino al 51% mi sono informato un pò se ne valesse la pena,
e le Daily Challenges, fix vari, aggiunte come gli achievements in-game (e non solo) mi hanno invogliato a prenderlo di nuovo e ricominciarlo (essendo da molto che l'avevo lasciato li a causa di altre ragioni),

e ho realizzato come piccole cose possono fare la differenza nel divertimento in se,
l'interfaccia di questo gioco è alla castlevania SOTN, con in più varie stats come totale kills, difficoltà ecc.. che ha anche SOTN, il bestiario, gli artefatti che sbloccano abilità nuove e il Journal con varia lore sparsa per la mappa che offre approfondimenti alla già interessante trama,

il come è gestito il tutto ti invoglia semplicemente ad andare avanti ed esplorare sempre di più, con l'accompagnamento sonoro (in aggiunta alla ost in chiptune selezionabile),
rende il tutto più che squisito, e proprio come è gestito il fattore "artifacts" che aiuta tantissimo ad invogliarti a fare sempre più di una partita, come il classico doppio salto o la scivolata,

insomma tutte queste piccole cose viste e riviste, ma rivisitate sotto un certo aspetto e atmosfera, rendono ogni metroivania degno di nota e con questo filone, un gioco sempre unico, nonostante ce ne siano molti, ma pochi riescono,
sempre a parere mio,
ad "appiccarti allo schermo" come questi,
sulla stessa onda c'è ad esempio Time Spinner, finito infatti al 99% (devo trovare un solo familio per fare il 100%), 18 ore letteralmente volate,

ne giocherei uno ogni due settimane di questi giochi,

Rogue Heroes, nonostante sia un rogue-like, ma dall'overworld unico e non randomizzato quindi, soddisfa dalla scoperta e dal giocare, avendo dettagli simili a quelli che ho scritto poc'anzi.

ps: tutto questo tanto che ho ringraziato i Dev dei due giochi su Discord, e sono rimasti entusiasti dalle mie parole, in quanto hanno detto che sono felici di vedere gente che abbia notato e gustato tali sforzi di piccoli dettagli, perchè sono contenti che non tutti giocando ai giochi per il puro gameplay o seguire la storiella, andare avanti fino ai titoli di coda e finirla li, ma che si soffermano su ciò che ha creato mani e mente nel più piccolo pixel e/o dettaglio, e questo mi rallegra e soddisfa, facendomi capire che queste mie "fissazioni" sono anche quelle del creatore di questi videogiochi, e che il tutto ha un nome: passione.



Ormai uso questo topic a mò di diario personale visto il successo che ha fatto :sisi: , si sono ironico :asd:

ps: non capisco perchè si è scelto di togliere la possibilità di modificare i post dopo qualche tempo, ci sono delle immagini scadute nel primo post che vorrei sosituire, ma non posso più.
 
Ultima modifica:
Io più vado avanti più prediligo esperienze gameplay oriented, perché mi rendo conto che anche una storia ben narrata finisce per annoiarmi se non è sorretta da un buon gameplay, per il semplice fatto che non sopporto dover affrontare ore di gioco "Noioso" (per me) per vedere la storia svilupparsi. Per questo motivo ad esempio, a parte alcune eccezioni, non tollero troppo gli open world e quando li gioco mi dedico molto poco alle secondarie.

Da qui mi ricollego al discorso statistiche e completismo. Premessa: non sono un completista, manco lontanamente. In generale mi piacciono le statistiche, ma nei giochi faccio solo cose che si riflettono in maniera pratica sul gameplay. Non mi interessa raccogliere 40 collezionabili inutili per sbloccare l'obiettivo o per un semplice reward estetico. Non a caso l'unico OW che ho praticamente completato in tutto e per tutto è stato Horizion, perché lì di fatto ogni cosa che facevi ti dava nuovi strumenti che impattavano sul gameplay. Viceversa Red Dead Redemption 2, gioco superiore a Horizon sotto molti punti di vista, da un certo punto in poi mi ha praticamente costretto a tirare dritto solo con la storia principale, perché di fatto ho cominciato a percepire tutto l'ambaradan come fine a sé stesso.

Poi ovviamente dipende anche molto dalla durata: un gioco di 12 ore con una storia stupenda e un gameplay zoppicante riesco anche ad approcciarlo. Un OW supermattone con 60 ore di Main quest e un gameplay che non mi diverte, purtroppo (perché magari mi perdo l'esperienza narrativa del secolo) mi fa venire l'orticaria.
 
Io più vado avanti più prediligo esperienze gameplay oriented, perché mi rendo conto che anche una storia ben narrata finisce per annoiarmi se non è sorretta da un buon gameplay, per il semplice fatto che non sopporto dover affrontare ore di gioco "Noioso" (per me) per vedere la storia svilupparsi. Per questo motivo ad esempio, a parte alcune eccezioni, non tollero troppo gli open world e quando li gioco mi dedico molto poco alle secondarie.

Da qui mi ricollego al discorso statistiche e completismo. Premessa: non sono un completista, manco lontanamente. In generale mi piacciono le statistiche, ma nei giochi faccio solo cose che si riflettono in maniera pratica sul gameplay. Non mi interessa raccogliere 40 collezionabili inutili per sbloccare l'obiettivo o per un semplice reward estetico. Non a caso l'unico OW che ho praticamente completato in tutto e per tutto è stato Horizion, perché lì di fatto ogni cosa che facevi ti dava nuovi strumenti che impattavano sul gameplay. Viceversa Red Dead Redemption 2, gioco superiore a Horizon sotto molti punti di vista, da un certo punto in poi mi ha praticamente costretto a tirare dritto solo con la storia principale, perché di fatto ho cominciato a percepire tutto l'ambaradan come fine a sé stesso.

Poi ovviamente dipende anche molto dalla durata: un gioco di 12 ore con una storia stupenda e un gameplay zoppicante riesco anche ad approcciarlo. Un OW supermattone con 60 ore di Main quest e un gameplay che non mi diverte, purtroppo (perché magari mi perdo l'esperienza narrativa del secolo) mi fa venire l'orticaria.
Sono d'accordo ma sono paradossale io,

ossia dipende sempre dal mood e dal tipo di gioco, ad esempio robe come le statistiche, la lore ecc... gli adoro sui metroidvania, esempio Time Spinner, però ci sono le ecccezioni come CrossCode che durano anche 150 ore, però ti tengono incollato da come è gestito il tutto.

Io stesso non sono un platinatore, e nemmeno completista, ma adoro vedere che i miei progressi vengono registrati, che sia anche solo percentuale della mappa o quanti nemici ho ucciso in totale,
se poi il tutto come dici tu è fuso con il gameplay (in Crosscode e altri giochi se uccidi tot nemici dello stesso tipo sblocchi una seconda parte di descrizione) ti invoglia ancora di più.

Ma mi va benissimo raggiungere gli obbiettivi anche solo per l'oggetto estetico, però dipende sempre come viene implementato, ad esempio nei Tales of mi piace che sblocchi oggetti estetici, ma sono roba che metto su e dopo qualche ora mi danno noia o non mi soprendono più di tanto, quindi o cambio o li tolgo per avere il pg "originale".

E' un continuo paradosso ma che serve ad invogliarti sempre, e serve anche a dire "dopo tot mesi/anni voglio rimettere su questo gioco, cosi magari sblocco qualcos'altro" per il semplice gusto o soddisfazione di averlo fatto, piccoli dettagli che fanno tanto per l'esperienza di un gioco.
 
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