Il pianeta delle scimmie (1968) | 50 anni di dominazione pelosa | I Grandi Classici

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I Grandi Classici: Il pianeta delle scimmie

I Grandi Classici è una nuova iniziativa dello staff Cinema. Ogni mese sceglieremo un classico della settima arte perché possiate parlarne in libertà, esprimendo pensieri, ricordi ed opinioni sulla pellicola in questione, con la sola limitazione relativa agli spoiler importanti (scene chiave, colpi di scena, finale ecc...), che chiediamo gentilmente di coprire per evitare di guastare la visione a chi ancora non l'avesse visto, dato che speriamo di invogliare anche loro a guardare tale pellicola e a partecipare alla discussione.

Speriamo che questa nuova iniziativa vi piaccia e che che partecipiate numerosi.

A voi la parola!

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DATA USCITA: febbraio 1968

GENERE: Avventura, Fantascienza

ANNO: 1968

REGIA: Franklin J. Schaffner

ATTORI: Charlton Heston, Roddy McDowall, Kim Hunter, Maurice Evans, Linda Harrison, Buck Kartalian, Robert Gunner, Jeff Burton, James Daly, Woodrow Parfrey, Lou Wagner, James Whitmore

SCENEGGIATURA: Rod Serling, Michael Wilson

FOTOGRAFIA: Leon Shamroy

MONTAGGIO: Hugh S. Fowler

MUSICHE: Jerry Goldsmith

PAESE: USA

PRODUZIONE: ARTHUR P. JACOBS

DURATA: 112 Min

DISTRIBUZIONE: DEAR FOX - DOMOVIDEO, 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT





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Un gruppo di astronauti decide di ibernarsi durante un viaggio intergalattico, ma qualcosa va storto nel corso del sonno criogenico, ed una volta svegli saranno costretti ad atterrare su un pianeta sconosciuto, dominato da scimpanzé intelligenti, nel quale si troveranno a lottare per la sopravvivenza.





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Ultima modifica:
Sono già passati 50 anni?!?! :yonkers:

Comunque questo film resta un capolavoro intramontabile, con uno dei plot twist più famosi ed importanti della storia del cinema.

 
Questo non è un film, è un'icona della storia del cinema.

Non ha solo scenografie, set, make-up e costumi, ha un messaggio potente che va al di là del suo celebre e straordinario colpo di scena.

è un film che in piena guerra fredda denuncia la guerra e ripudia ogni nazionalismo con la sarcastica (e leggendaria) risata di Charlton Heston in una delle scene più folli e geniali della storia del cinema

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Ma è soprattutto un film sul razzismo, sul sessismo, sulla cieca fede riposta nelle religioni e nei precetti di una società tutt'altro che equa, sul progresso come salvezza, e sul progresso come condanna.

è una storia semplice ed amara, messa in scena con la stessa precisione chirurgica con cui Rod Serling raccontava le storie di "Ai confini della realtà" (The Twilight Zone). In fondo in fondo questo film è proprio questo, una puntata lunga e a colori della leggendaria serie di Serling, con la sua magia non solo intatta, ma più intensa che mai, dato quanto ha affascinato gli spettatori nel corso di questo mezzo secolo.

Un capolavoro immortale.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Devo ancora vederlo, ho purtroppo visto quello con Wahlberg da piccolo e a rivederlo ora mi viene il vomito.

 
Forse da piccolo ho visto qualche spezzone, ma non ne sono sicuro. Prima o poi devo recuperarlo.

 
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