La mia classifica è molto soggettiva (ovviamente) ed i criteri principali che ho adottato sono, da un lato, l'importanza storica e l'impatto dei titoli in questione, ma soprattutto il livello di divertimento personale basato sui miei generi preferiti, quindi se qualche titolo sembra in una posizione stramba sapete perché. Ma partiamo, dalla 10 alla 1:
10. BATTLETOADS (Xbox Game Studios/Dlala Studios, 2020)
Il ritorno degli iconici rospi di Rare, dopo 26 anni, è affidato ad un semi-sconosciuto team indipendente inglese, che riesce a sfornare un titolo molto vario e valido, dal punto di vista delle tonalità in discontinuità con le vecchie entrate della serie, ma che ne prosegue la lore creando un "nuovo inizio" per Rash, Pimple e Zitz. Unica nota davvero negativa è il minigioco nel quale va eseguita una sequenza sul pannello comandi per riparare la navicella guasta dei nostri protagonisti. Ma a me è piaciuto molto (non ho giocato ai precedenti che ho sempre percepito come ostici) e mi auguro che sempre ai Dlala sia affidato il compito di portare avanti questo franchise.
9. CUPHEAD (Studio MDHR, 2017)
Molto è stato detto di questa incredibile opera indipendente a cura di 2 soli sviluppatori indipendenti canadesi, che hanno avuto l'intuizione (e la pazienza, molta pazienza) di tributare i cartoons della Golden Age americana degli anni '30, riportandone fedelmente lo stile artistico in forma videoludica. Un gioco molto difficile, composto per lo più da Boss Battle, a mio avviso è una delle pietre miliari del Videogioco Indipendente, che negli ultimi anni sta acquistando sempre più importanza ed è una pedina importante nello scacchiere delle grandi case hardware, che si trovano a che fare con costi di produzione esorbitanti per i loro titoli AAA e tanta domanda da parte di una platea videoludica esigente ed affamata. Una grande esclusiva temporale per Xbox One; io personalmente l'ho iniziato e interrotto causa gran backlog, ma me ne pento, spero di riprenderlo.
8. LOST ODYSSEY (Microsoft Game Studios/Mistwalker, 2008)
Probabilmente il simbolo principale, per quanto mi riguarda, del tentativo timido di Xbox di entrare nei cuori del Sol Levante. Opera del papà di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi ed accompagnato dalle musiche del suo leggendario compositore di fiducia, Nobuo Uematsu, è un classico JRPG a turni dalla storia affascinante, in quanto veniamo a contatto con un mondo fatto di universi paralleli e di uomini alla ricerca del senso della loro esistenza immortale e delle loro memorie assopite. Per me che sono cresciuto con The Legend of Dragoon, Final Fantasy IX e X è stata una goduria recuperarlo (grazie Backward Compatibility) ed è un peccato che non si sia insistito. Chissà se un giorno non molto lontano vedremo di nuovo un grande JRPG targato Xbox...
7. NINJA GAIDEN BLACK (Tecmo/Team Ninja, 2005)
Quando sentì per la prima volta parlare di Xbox ed in particolare della prima console, 2 erano i personaggi/mascotte che associavo istantaneamente a quella piattaforma: il primo era Master Chief (e non poteva essere altrimenti), l'altro era Ryu Hayabusa (al terzo posto, molto distante, Jack di Spade di Fable). In un negozio di videogiochi ricordo che riuscì a provare per qualche istante l'originale Ninja Gaiden e, da amante degli action e delle atmosfere orientaleggianti, rimasi estasiato e affascinato dall'alone di mistero attorno al personaggio, il classico guerriero ninja senza macchia e senza paura. Inoltre per tanto tempo, causa la mia ignoranza, fui convinto che si trattasse di una nuova IP del maestro Tomonobu Itagaki, invece era "soltanto" una reimmaginazione di vecchi titoli per NES e compagnia, che però ai miei occhi non ne scalfiscono il valore.
Anche questo è un titolo recuperato grazie alla Backward Compatibility, super violento e molto ostico, tante armi e combo da sbloccare; insomma, a tutti gli effetti stiamo parlando del papà di Nioh...
6. HALO: COMBAT EVOLVED (Microsoft Game Studios/Bungie, 2002)
Ebbene sì, pur gli Sparatutto in soggettiva non essendo per nulla il mio genere di gioco, ho voluto impormi di inserire un Halo e non potevo non scegliere il capostipite, che comunque ebbi la possibilità di provare, a suo tempo, su PC. Anche qua, non so cosa poter dire che non sia stato già detto in mille occasioni: una lore affascinante, questo enigmatico soldato, mai vistosi in faccia, che scende sul campo di battaglia per sbaragliare degli altrettanto misteriosi invasori alieni, alla ricerca di un artefatto misterioso chiamato "Halo"; credo che per chiunque delle premesse del genere creino quantomeno curiosità e voglia di capirne di più. Mondo aperto, gunplay rivoluzionario su console, colonna sonora leggendaria: chapeau.
5. GEARS OF WAR (Microsoft Game Studios/Epic Games, 2006)
La Killer Application di Xbox 360, la perla di Epic Games che in un solo colpo non soltanto lancia la nuova ammiraglia di Microsoft, ma consacra anche l'iconico motore grafico Unreal Engine, che da quel momento comincia ad imporsi come riferimento per l'industria major videoludica.
Una storia che sembra ispirata al Signore degli Anelli, ma con tinte che strizzano l'occhio all'horror: durante il cosiddetto E-Day, degli spaventosi mostri, chiamati Locuste, emergono dal sottosuolo ed è l'inizio di un incubo eterno per gli abitanti di Sera. Tocca ai COG, guidati da un altro simbolo Xbox, Marcus Fenix, salvare l'umanità. Di questo titolo, uno dei rarissimi sparatutto in terza persona che ho provato (perché, ripeto, gli sparatutto non sono il mio genere), rimane sempre in mente il sistema di copertura, il Lancer, le divertenti mappe Multiplayer, la battaglia finale con il Generale RAAM. Potrei andare avanti, mi limito a dire che Xbox ha fatto bene a non lasciarsi scappare questa IP che, come Halo, ha grandissimo potenziale e ci sono tantissime storie da raccontare e generi da esplorare.
4. CRACKDOWN (Microsoft Game Studios/Realtime Worlds, 2007)
Altra grandissima e piacevolissima sorpresa per il sottoscritto, sempre recuperato con la Backward Compatibility. Altra esclusiva proveniente dal Regno Unito e creata da non altri che il papà di Grand Theft Auto, David Jones. Un titolo volutamente caotico e caciarone, in una metropoli futuristica (ma neanche troppo) contesa da gang multietniche e corporazioni, dove vestiamo i panni di un Agente, supersoldati creati dalla misteriosa "Agenzia", allo scopo appunto di riequilibrare le sorti di Pacific City.
La bellezza del gioco era la progressione delle skills ed in particolar modo le sfere collezionabili, che per essere trovate bisogna esplorare letteralmente ogni meandro della mappa in quanto non erano segnate. Per il resto non mi sono mai stancato, davvero divertente.
Io tra l'altro sono uno dei pochi, mi sa, ad avere apprezzato l'ultimo capitolo, che però di fatto è stato un Crackdown 1.5; anche questa infatti è una serie con grandi potenzialità, che con maggior lavoro dietro (più attenzione per la storia, più varietà nelle missioni) diventerebbe un altro indiscusso pilastro di Xbox. Spero che dopo il 3, anche se so che passerà molto tempo, questa serie non rimanga accantonata.
3. ORI AND THE WILL OF THE WISPS (Xbox Game Studios/Moon Studios, 2020)
Un'altra IP Xbox notevole, concepita da un neonato e innovativo studio indipendente, composto da membri sparsi per tutto il globo e fa della DAD strumento essenziale di lavoro. Una vera e propria fiaba moderna, il secondo capitolo in particolar modo mi ha affascinato per le animazioni, la grafica, il mondo di gioco, alcune piccole aggiunte (il mercante di abilità è la prima che mi viene in mente), una trama che vede come fulcro la fragilità dei rapporti, con il contrasto tra Amore (il protagonista Ori che si prende cura e cresce la piccola Ku, orfana della madre) e Vendetta (il villain Shreik accecato dall'ira e da un logorante ed inesorabile senso di abbandono per essere sempre stato considerato "diverso" e non meritevole), fino ad un finale da brividi, che lascia punti di domanda. Stupendo.
2. FORZA HORIZON 2 (Microsoft Studios/Playground Games, 2014)
Anche su questa serie c'è poco da dire che non sia già stato detto, se non un grazie infinite a Playground Games (all'epoca sviluppatori venuti fuori dal nulla a collaborare con Turn 10 per questa nuova branca della serie Forza, oggi team di punta della scuderia Xbox) per averci dato sin qui 5 titoli magnifici. In particolare ho apprezzato tantissimo il 2: è stato un gioco che mostrò enormi migliorie rispetto al predecessore (già di per sé un ottimo inizio), ma l'ambientazione italiana (Nord Ovest + Costa Azzurra se non ricordo male) e tutto quello che si poteva fare, tra collezionabili, varie tipologie di gare, ecc. è incredibile; è incredibile che ancora oggi non mi stanchi di giocare a questa serie; ho apprezzato anche qualcuno dei Forza Motorsport, ma sono d'accordo con
Alberto97 quando dice che è con questi titoli che Forza nel suo insieme ha fatto il salto di qualità definitivo ed è diventato il King.
1. BIOSHOCK (2K Games/2K Boston, 2007)
Ebbene sì, al numero 1 della mia classifica c'è una esclusiva temporale, ma che esclusiva temporale! Insieme al primo Gears of War è stato il motivo che mi ha fatto capitolare riguardo Xbox 360, oltre al fatto che comunque è pur sempre un titolo in Soggettiva; però me ne sono innamorato: un protagonista misterioso che apparantemente in maniera inspiegabile, a seguito di un incidente, viene attirato in questo straordinario mondo subacqueo, dove però tutti quanti sono impazziti, a partire dal loro Governante (che doppiaggio ragazzi!), per non parlare degli iconici Big Daddy e delle Sorelline; titolo anche che, almeno per me, ha sdoganato il discorso delle registrazioni audio come collezionabili che approfondiscono il sottobosco narrativo, discorso che viene poi anche ripreso 2 anni più tardi da un altro titolo che ho adorato, Batman: Arkham Asylum. Insomma, questo titolo lo finì alla grande, feci i 1100G all'epoca e, boh, vediamo se torna e se sanno come portarlo avanti.