Riflessione Metal Gear's Legacy o Fortnite's Legacy?

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ALE123

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Ragionavo su un aspetto, come cresceranno le nuove generazioni di videogiocatori e come si evolverà il medium nei prossimi anni? 

Parto da questa domanda confrontando due generazioni, la mia si affacciava a questo mondo con la presenza di titoli del calibro di Metal Gear, ciò ha comportato ad un approccio non sono ludico, gioco e mi diverto, ma anche intellettivo andando ad esplorare tematiche più profonde come la guerra e la sua insensatezza, il binomio dolore e dovere.

Giochi con queste diverse possibilità di lettura su più livelli hanno portato un avanzamento in primis della richiesta dell'utenza di queste opere per cui dimostrava un grande apprezzamento ed inoltre da parte delle software house che finanziavano giochi simili esplorando nuove tematiche tramite storie narrate sempre più profonde e sempre più umane.

Adesso siamo in un contesto in cui il medium punta molto all'immediatezza, alla frenesia, al gioco online e la competizione( esempio Fortnite) in risposta ai desideri che vanno per la maggiore in questa generazione videoludica che ovviamente permette alle software house di guadagnare e far profitto.

Se le attuali generazioni crescono con questa tipologia di esperienze, non potrebbe comportare a divorare le produzioni che tanto amiamo, anche dato il fatto che la nostra generazione invecchiando si allontanerà sempre di più dal medium videoludico e quelle nuove più giovani andranno a definire nuovi standard?

Inoltre questa situazione potrebbe portare ad una involuzione e appiattimento culturale dei videogiochi perdendo la loro considerazione guadagnata con tanta con fatica e in maniera sempre più crescente tanto da considerarla una di forma d'arte?

Attendo le.vostre considerazioni se vi vanno!

 
Io credo che il problema non si ponga, recenti produzioni di altissima qualità (GOW, spiderman, Shadow of the tomb raider, Zelda, Horizon, Automata etc) dimostrano che il pubblico risponde benissimo ad entrambe le tipologie, basta che ci sia la qualità. Oltretutto pensavo a questa gen pazzesca di videogiochi, mi sembrano tornati i tempi d'oro, credo che nessuno abbia qualcosa da temere..

 
Io credo che il problema non si ponga, recenti produzioni di altissima qualità (GOW, spiderman, Shadow of the tomb raider, Zelda, Horizon, Automata etc) dimostrano che il pubblico risponde benissimo ad entrambe le tipologie, basta che ci sia la qualità. Oltretutto pensavo a questa gen pazzesca di videogiochi, mi sembrano tornati i tempi d'oro, credo che nessuno abbia qualcosa da temere..
Da questo punto di vista concordo, capolavori tipo Prey, Zelda e God of War roba da paura. Però il mio dubbio sorge per il fatto che per queste vendite, la maggior parte sia dovuta ai "veterani" tipo per GoW chi ha conosciuto la saga e l'ha apprezzata. I ragazzi o i trentenni di ieri adesso sono sempre più tendenti ad allontanarsi dal medium tra famiglia, lavoro e vecchiaia

 
Due specchi dello stesso medium che sono sempre esistiti: negli anni 90 si dicevano le stesse cose sui picchiaduro o i simulatori sportivi. Semmai sarebbe interessante disquisire della profondita' dei titoli competitivi in voga negli anni 90 e quelli attuali invece, ma la qualita' media delle esperienze SP rispetto alle generazioni precedenti a mio avviso si e' addirittura alzata o quanto meno rispetto alla precedente che a mio avvio e' stata di gran lunga la peggiore sotto quasi ogni aspetto: titoli corridoio venduti a 70 euro pur durando 5 ore, saghe mediocri con voti comprati divenute staples, multiplayer infilati a forza dentro ogni gioco possibile immaginabile e in generale pochissima sperimentazione. Non siamo certamente in un'epoca d'oro, sviluppare su console costa troppo ed esistono sempre meno studi indipendenti in grado di far nascere nuove IP single player driven che raggiungano il grande pubblico: la maggior parte degli studi mid tier punta sul multiplayer o sul mobile arcadish ma comunque proprio a causa dello sdoganamento del medium e l'invecchiamento della popolazione videogiocatrice(ci sono tanti trentenni come il sottoscritto o addirittura quarantenni appassionati e che comprano regolarmente e con occhio critico, impensabile solo 10 anni fa), le major sono consapevoli della richiesta e dei palati fini di coloro che vogliono spendere.

Non sono d'accordo poi con la tua analisi sul progressivo allontanamento degli over 30 dal media, non e' una fattispecie riscontrata dalle statistiche e anzi, ormai i videogames si sono collocati in pianta stabile fra i divertimenti preferiti dagli adulti e i professionisti hanno anche un maggior potere di spesa, quindi tendono ad acquistare SP e collector's a differenza di mamma e papa', certamente nei primi anni 2000 il panorama era diverso ma ormai siamo in un'era totalmente diversa.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Io credo che sia questione di tempo, io ho 23 anni e tra università e scrittura e altro gioco meno di prima ma non ho smesso e non smetterò mai. 

 
I giochi meno impegnativi tendenzialmente garbage (sembra un dispregiativo, ma non lo è) sono sempre esistiti. L'unica differenza è che negli anni '90 se ne vedevano pochi perchè ci si informava tramite il cartaceo.

Ora abbiamo internet. Anche ora, che utilizzando semplicemente questo forum, siamo completamente inondati di informazioni, sai tra gli utenti, sia dalle pubblicità.

Comunque più o meno anch'io la penso così, più andremo avanti con gli anni, e più i giochi user-friendly si presenteranno sempre in numero maggiore.

E questo discorso lo si può ampliare su qualsiasi settore (es lampante: la musica). 

Stavo scrivendo poco fa su una discussione di Silent Hill 2. Giochi simili ora non ne vedi più: da una parte ci vuole un certo sforzo da parte delle SH, dall'altra la gente preferisce giocare spegnendo il cervello. Domanda: a chi glielo fa fare la SH di sforzarsi di fare giochi se poi sono in 4 gatti ad apprezzarlo realmente? Senza poi contare che ora per fare giochi cos' servono tempo (poco) e un certo investimento economico (tanto) dal publisher.

Kojima è stato allontanato per 2 motivi: troppo tempo per sviluppare giochi, oneroso in termini aziendali.

Giustamente FiammaBianca ha citato ottimi titoli, ma tutti che seguono gusti immediati. Una volta che finisci un gioco, non rimani li a pensarci su per anni ed anni.

 
Beh oddio, Fiamma Bianca ha citato "GOW, spiderman, Shadow of the tomb raider, Zelda, Horizon, Automata". Magari non si discuterà di tutti questi fra dieci anni, ma almeno di Zelda e Nier: A sì (mi esprimo su quelli giocati). In entrambi i casi l'esperienza può essere resa più casual o più impegnativa, quindi da quel lato l'accessibilità è garantita a tutti. Su BOTW trovi video con pazzi (nel senso buono  :asd: ) che sfruttano la fisica per fare cose assurde. Questo è solo uno degli esempi per far capire che anche il pubblico hardcore trova soddisfazioni. Nier Automata è personalmente molto più nelle mie corde ed è senza alcun dubbio uno dei giochi di culto del medium. Anche limitandoci alla sola trama, quanti giochi possono dire di aver raggiunto tale livello ?

Di classici moderni ne è pieno, aggiungerei anche i Dishonored alla lista, tanto per inserire IP recenti. Per ritornare al discorso difficoltà c'è da dire che molti vecchi titoli erano più tosti del dovuto anche per via della loro legnosità. E queste sono perlopiù limitazioni tecnologiche e di sviluppo del relativo genere. Uno stealth o un horror non lo puoi fare con dei tank control oggigiorno. 

 
ah ho capito cosa intende diennea2: ho citato titoli che sono effettivamente esperienze ottime, ma effettivamente possono rappresentare una sfida solo lato gameplay alle difficoltà più alte, per il resto ti prendono la manina e ti accompagnano lungo il percorso; i tempi a cristare per finir un livello di tomb raider o solo per capire come fare a riconoscere meryl tra i soldati sono finiti da un bel po'.

Anche il recente resident evil 7, che pur prende a piene mani dai capitoli originali, scorre liscio senza intoppi: faccio fatica a trovare un titolo recente che abbia rappresentato una sfida "intellettuale"...

 
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