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Monkey Island - Serie

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MONKEY ISLAND SERIE
Con il nome generico di Monkey Island ("isola della scimmia") ci si riferisce alla nota serie di avventure grafiche prodotta dalla LucasFilm Games, in seguito rinominata LucasArts e ideata da Ron Gilbert con l'apporto rilevante di Michael Land nelle musiche e Steve Purcell nella grafica. I giochi seguono le disavventure del protagonista Guybrush Threepwood, un giovane pirata di belle speranze, il quale raggiunge la notorietà fra i pirati che infestano i Caraibi, sconvolgendo i piani del pirata non morto LeChuck e conquistando il cuore della governatrice Elaine Marley. Il filo conduttore della saga è certamente l'umorismo, abbondante e spesso demenziale. Nella documentazione dei giochi la LucasArts rassicura sempre il giocatore sul fatto che "nessuna scimmia è stata maltrattata durante la creazione di questo gioco". http:////applications/core/interface/js/spacer.png





Storia La serie conta quattro capitoli: Il Segreto di Monkey Island, Monkey Island II: La vendetta di LeChuck, La maledizione di Monkey Island e Fuga da Monkey Island. Gli ultimi due episodi, tuttavia, non riportano tra i crediti l'ideatore Ron Gilbert e per questo motivo, secondo alcuni, il secondo episodio andrebbe considerato come termine non ufficiale della saga. In effetti dal punto di vista dello stile, della continuità e perfino di epoca (il terzo capitolo è stato sviluppato a ben 6 anni di distanza dal secondo) non è errato considerare i giochi Il Segreto di Monkey Island e Monkey Island II: La vendetta di LeChuck, come un'opera unica, ben definita e a sé stante. Questi primi due giochi videro la luce su sistemi Amiga, IBM compatibili e Apple Macintosh. Tenendo anche in considerazione le rispettive epoche di uscita, i più considerano Monkey Island II come il gioco meglio riuscito della serie. La serie, come detto, nacque nei primi anni Novanta, quando il genere dell'avventura grafica conobbe un grosso successo tra il pubblico dei videogiocatori. La comoda interfaccia che esse utilizzavano permetteva un pieno controllo grazie all'utilizzo del solo mouse: con esso il giocatore poteva esplorare ambienti ricchi e colorati, interagire con vari oggetti e perfino con altri personaggi, scegliendo cosa dire tramite un clic. Il software che permetteva tutto questo era una famosa creazione della LucasArts, il sistema di sviluppo SCUMM, ideato e già implementato da Ron Gilbert in avventure precedenti quali Maniac Mansion e Zak McKracken and the Alien Mindbenders, qui utilizzato, in varie e migliorate versioni, fino al terzo capitolo. Il lato artistico, curato da Steve Purcell, faceva già intravedere nelle deformazioni ambientali quelle caricature che in future avventure saranno anche riferite ai personaggi, mantenendo però ancora uno stile fortemente realistico. Un punto centrale nello sviluppo della serie è (come riportato dalla stessa LucasArts) l'idea che un'avventura grafica è un gioco, dunque che essa non debba alimentare frustrazioni. Durante le varie peregrinazioni, il protagonista non rischia mai di morire e nessun giocatore è costretto a ricominciare da capo per aver fatto (o non aver fatto) qualcosa. Particolare cura è stata posta anche nell'evitare situazioni di stallo, nelle quali il giocatore si ritrovi impossibilitato a fare/raccogliere qualcosa perché in precedenza non ha fatto/raccolto qualcos'altro. Tutta questa attenzione è mirata a rendere l'esperienza videoludica piacevole e rilassante e, contribuendo all'immedesimazione, lascia all'utente l'unica preoccupazione di risolvere gli enigmi utilizzando tutti gli indizi sparsi nelle innumerevoli locations. Nonostante ogni avventura di Monkey Island sia suddivisa in capitoli, è possibile riconoscere alcune somiglianze nello svolgersi dei diversi episodi, somiglianze che riconducono ad un'unica struttura narrativa: antefatto, preparazione, viaggio, risoluzione. È con questo espediente che ogni nuova avventura risulta immediatamente familiare al giocatore e, sebbene sussistano leggere differenze nell'interfaccia di gioco, questi comincia rapidamente a muoversi con disinvoltura all'interno di una trama che, anche se ignota, non disorienta. Contro ogni previsione, e nonostante gli sforzi profusi nella produzione del gioco, proprio Fuga da Monkey Island ha suscitato molte polemiche, soprattutto negli ammiratori di vecchia data che, preso atto degli innegabili pregi del prodotto, hanno lamentato carenze sotto molti punti di vista, tanto che una parte di essi non lo considera neanche degno del titolo di sequel. Le motivazioni addotte sono molteplici, ma partono dall'assunto di un software ben fatto: la grafica del nuovo motore GrimE è leggera e fluida, i fondali sono splendidi e curati anche se privi del dettaglio raggiunto nel periodo del 2D. Il sonoro è indubbiamente la sezione che merita il voto migliore: la compressione Mp3, utilizzata per le musiche e per il parlato, permette di godere di un audio di qualità CD, tra l'altro sapientemente mixato durante i cambi di scena (si notino i sottofondi sonori ovattati appena fuori dagli ambienti chiusi). Le critiche nascono dall'analisi delle soluzioni tecniche e del soggetto. La comunità dei videogiocatori ha mal digerito l'abbandono del mouse, che sottintende la morte del punta-e-clicca, e il dover pilotare Guybrush dalla tastiera lo ha reso più simile ad Edward Carnby di Alone in the Dark. Senza contare che l'adozione della grafica poligonale ha di colpo azzerato l'espressività dei personaggi, aspetto per cui l'episodio precedente rappresenta invece un apice per dettaglio e intensità. Altro punto controverso è stato l'inserimento di sequenze arcade nel corso dell'avventura, il tecnologico "Monkey Kombat" che, lungi dal divertire come parodia, richiede invece ore di apprendimento: si noti che questo tipo di inserto arcade è già presente in altre avventure grafiche di successo (in Sam & Max Hit the Road o Indiana Jones e il destino di Atlantide) ma raramente come ostacolo da superare per far proseguire la storia, e mai così impegnativo. L'aspetto che, secondo molti affezionati, latita è costituito dai tanto decantati duelli d'insulti, vero e proprio elemento distintivo della saga, aspetto irresistibile, esilarante ed innovativo presente nel primo e nel terzo episodio e qui presente in maniera marginale (ed il sospetto che il Monkey Kombat sia stato inventato per sostituirli non ha giovato all'immagine del gioco). Altra assenza si rileva nella trama: troppo spesso si ha l'impressione che il gioco vada avanti per mini-enigmi, senza un progetto generale ma con pretesti riempitivi, e la comparsa costante di vecchi personaggi a popolare le isole, in un tacito auto-incensare i vecchi tempi, non fa che confermare la sensazione di una grave carenza creativa. Il vero filo conduttore della saga è certamente l'umorismo (abbondante, a volte demenziale), ed ogni episodio ne è pervaso dall'inizio all'happy end. I programmatori hanno volutamente nascosto delle vere e proprie chicche all'interno dei giochi (Eastr Eggs), anche numerose, che li rendono davvero dei gioielli dell'(auto)ironia: si tratta spesso di riferimenti più o meno evidenti ad altre creazioni della stessa LucasArts (si notino le frequenti apparizioni del coniglio Max, merito di Purcell, o i vari oggetti appartenuti ad Indiana Jones), o anche azioni o frasi particolarmente ridicole e curiose che si attivano solo in particolari circostanze e con particolari personaggi. Sia chiaro, riuscire a scovarli non è di nessun aiuto per finire prima i giochi, ma è certamente affascinante provare a intravedere l'atmosfera scanzonata che doveva dominare le stanze dei programmatori. http:////applications/core/interface/js/spacer.png


Ambientazione Tutti i giochi della serie sono ambientati in un fantasioso arcipelago nei Caraibi: l'area delle tre isole. Il periodo storico può essere ricondotto all'Età d'oro della Pirateria ma deliberatamente molto vago (nonostante nel terzo gioco su una moneta si legga 1687). Le isole sono abitate da pirati vestiti in maniera molto più simile ai film ed ai fumetti che al costume dell'epoca, e ci sono molti anacronismi deliberati e riferimenti alla cultura contemporanea. A partire dal primo capitolo della saga, The Secret of Monkey Island, ogni nuova uscita della serie oltre a visitare l'isola di Monkey Island ne ha introdotte di nuove da esplorare. Monkey Island 2: LeChuck's Revenge presenta quattro nuove isole, The Curse of Monkey Island ne introduce tre e Fuga da Monkey Island, oltre a rivisitare alcune vecchie isole, ne presenta anche tre nuove. Le isole principali dell'arcipelago sono Mêlée, Booty e Plunder, tutte governate da Elaine Marley, che fa le veci di suo nonno, Horatio Torquemada Marley, disperso da molto tempo. Elaine si sposta di isola in isola quando le fa comodo, ma considera come casa propria la residenza del governatore situata sull'isola di Mêlée, l'isola capitale dell'area. Le altre isole della zona sono considerate satelliti dell'arcipelago delle tre isole, anche se non cadono tutte sotto la giurisdizione di Elaine, si tratta di: Isole dei Pirati: Scabb Island, Phatt Island, Mêlée Island, Booty Island, Plunder Island Isole urbanizzate: Lucre Island, Jambalaya Island Isole minori: Hook Island, Dinky Island, Skull Island, Atollo Knuttin Isole vulcaniche: Blood Island, Monkey Island Esistono delle isole segnate sulle mappe, ma che non possono essere visitate in alcun gioco: Spittle Island e Pinchpenny Island.



the-secret-of-monkey-island-special-edition-cover.jpg




Sviluppo: LucasFilm Games Pubblicazione: LucasArts Ideazione: Ron Gilbert Data di pubblicazione: 1990 (versione originale), 1992 (versione CD) Piattaforme: MS-DOS, Amiga, Mac OS, Atari ST, Sega CD, FM Towns



The Secret of Monkey Island (in italiano Il Segreto di Monkey Island) è il primo capitolo della saga di Monkey Island ed è stato prodotto nel 1990 da LucasArts (allora ancora Lucasfilm Games). Qui compare il protagonista assoluto di tutta la serie, Guybrush Threepwood, un giovane dal passato oscuro che giunge su una piccola isola dei Caraibi, l'isola di Mêlée, con un sogno da realizzare: diventare un pirata. Il gioco è permeato da una forte vena umoristica, basata su diverse battute e situazioni comiche, surreali, anacronistiche. È stato ideato da Ron Gilbert, con l'aiuto di Tim Schafer e Dave Grossman: gli stessi tre autori realizzeranno anche il seguito, Monkey Island 2: LeChuck's Revenge. Nella sua prima rocambolesca avventura Guybrush incontra vari comprimari, alcuni semplicemente esilaranti, come Stan il venditore (qui di barche, ma nei successivi episodi si adatterà a trattare gli articoli più disparati), il Maestro di Spada, Otis o i fratelli Fettuccini, acrobati di un improbabile (e deserto) circo. Soprattutto, durante la prima parte del gioco (le famigerate Tre Prove da superare per diventare un vero pirata), conosce il governatore di Mêlée, Elaine Marley, di cui si innamora. Il problema nasce quando della stessa ragazza si invaghisce il pirata "non morto" LeChuck che la rapisce; Guybrush, deciso a salvarla, comincia quindi un lungo viaggio... Verso la metà degli anni '90 la LucasArts pubblica una nuova versione di Monkey 1, su CD-Rom, in 256 colori e con suono di alta qualità su traccia CD audio. Il gioco risulta ancora più bello della versione su floppy del 1990. Anche il sistema SCUMM è migliorato, ora come in MI2 con gli oggetti disegnati.

monkey-island-2-special-edition-lechucks-revenge-cover.jpg


Sviluppo: LucasArts Pubblicazione: LucasArts Ideazione: Ron Gilbert, Dave Grossman, Tim Schafer Data di pubblicazione: 1991 Piattaforme: MS-DOS, Amiga, Mac OS, FM Towns



Monkey Island II: La vendetta di LeChuck (in lingua inglese Monkey Island 2: LeChuck's Revenge) è il secondo capitolo della saga di Monkey Island ed è stato prodotto nel 1991, a solo un anno di distanza dall'esordio. Il lasso di tempo così breve fra la pubblicazione dei due titoli non si risolve in una realizzazione approssimativa, tutt'altro. Questa volta Guybrush è sulle tracce del favoloso e leggendario tesoro Big Whoop, tesoro che renderebbe chi lo trovasse il più potente degli uomini, perfino del vecchio (defunto) LeChuck. Nel corso delle indagini, però, il protagonista venuto a contatto con uno degli scagnozzi del pirata fantasma, fornisce per errore l'opportunità di resuscitarlo. Ricomincia così la lotta fra i due, mentre proseguono le ricerche del tesoro tra le isole dei Caraibi. Si rincontrano alcuni dei vecchi personaggi, Elaine, l'irresistibile Stan e la versione zombie del pirata fantasma LeChuck, coprotagonista del mirabolante finale. Non mancano nuovi incontri come Wally, il ragazzino cartografo che necessita del suo monocolo per lavorare, o l'improbabile governatore di Phatt Island, costretto a letto dall'obesità ma non per questo meno devoto al cibo (che gli viene somministrato grazie a condotti provenienti dalle cucine). Una piccola curiosità riguarda l'attuale logo della LucasArts che con Moneky Island 2 compie il suo esordio al posto della scritta originale. Verso la metà degli anni '90 la LucasArts pubblica, insieme ad altri titoli, una nuova versione di Monkey 2, su CD-Rom, uguale alla versione del 1991 ma più rapida nei caricamenti e più longeva grazie alla maggiore resistenza del nuovo supporto.

The-Curse-of-Monkey-Island-artwork.jpg


Sviluppo: LucasArts Pubblicazione: LucasArts Ideazione: Jonathan Ackley, Larry Ahern Data di pubblicazione: 1997 Piattaforme: Microsoft Windows



La maledizione di Monkey Island (in lingua inglese The Curse of Monkey Island) è il terzo capitolo della saga di Monkey Island ed è stato prodotto nel 1997. Dopo ben 6 anni (e nonostante il finale del secondo episodio facesse presagire una conclusione definitiva) Guybrush Threepwood torna in una nuova avventura, stavolta dominata dallo stile cartoon e dotata di un audio parlato ad alta qualità. In questo capitolo Guybrush riesce ben presto a ricongiungersi con Elaine regalandole un anello, recuperato casualmente nella stiva della nave di LeChuck. Sfortunatamente scoprirà di aver gettato sull'amata una maledizione voodoo intrisa nell'anello, che la trasforma in una statua d'oro massiccio. Sono subito chiare le due parti dell'avventura: recuperare Elaine che, sotto le sembianze di aureo manufatto, è stata prontamente trafugata e, ovviamente, rompere la maledizione. Anche in questo capitolo, Guybrush potrà avvalersi dei preziosi consigli di Voodoo Lady. Nel 2007 la LucasArts ha pubblicato una nuova versione di "Curse of Monkey Island", identica in tutto e per tutto a quella del 1997, ma perfettamente funzionante, senza dover utilizzare nessun emulatore, sui sistemi e compiuter attuali.

escape-from-monkey-island-windows-front-cover.jpg


Sviluppo: LucasArts Pubblicazione: LucasArts Ideazione: Michael Stemmle, Sean Clark Data di pubblicazione: 2000 Piattaforme: Microsoft Windows, PS2



Fuga da Monkey Island (in italiano Escape from Monkey Island) è il quarto capitolo della saga di Monkey Island ed è stato prodotto nel 2000. Il gioco vanta una nuova brillante veste grafica che lo porta a ben competere con i titoli contemporanei. Grazie alla nuova versione del motore grafico GrimE, evoluzione di quello utilizzato nel gioco Grim Fandango, i personaggi si muovono in tre dimensioni su splendidi fondali dalle tinte pastello e si abbandona l'uso del mouse in favore della tastiera. L'avvio di Fuga da Monkey Island vede Guybrush ed Elaine che, al ritorno da una vivace luna di miele, scoprono di essere stati dati per morti: devono dunque impedire la distruzione della loro casa e poi fare luce su quanto sia successo. Le cose si complicano per la comparsa di un borioso e infido candidato alla carica di governatore, al posto della compianta Elaine, mentre Guybrush viene arrestato per aver rapinato una banca e bisogna sventare i piani di un losco figuro, il miliardario Ozzie Mandrill che mira ad impadronirsi di un manufatto voodoo noto come l'Insulto Supremo. Ci si ritrova così coinvolti in una vera battaglia con la legge, viaggi in paludi stregate, gare di tuffi e scuole elementari per pirati, in un mondo piratesco e ridicolo, incontrando vecchi e nuovi personaggi. Fonti: wikipedia, monkeyislandsite.it
 
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La migliore avventura grafica di sempre. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/laugh.png

 

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Ron Gilbert di quegli anni era *** :ivan:

 
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LeChuck's Reevenge è la miglior avventura grafica mai concepita....

 

Diego_

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mi psiace per gli altri, ma anche solo per una questione affettiva, Monkey 2 vince a mani basse.

Forse uno dei giochi più ispirati IN ASSOLUTO del decennio anni 90.

 

Storm_FF

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Ho fatto solo i primi due al momento, e il Tales. Monkey 2 vince imho, anche se il primo ha un fascino e soprattutto un merito particolare: introdurre al mondo la serie più sghignazzosa evah //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/hail.gif

 
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Marte

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Ron Gilbert di quegli anni era *** :ivan:
Gilbert, Schafer, Grossman, Purcell, Land... il dream team :ivan:

 

Marte

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Come ogni anno ci sta la run ai primi due MI

:tragic:


 

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Come ogni anno ci sta la run ai primi due MI:tragic:
L'ho rigiocati proprio l'estate scorsa nella loro versione Special. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png

Comunque dato che mi ero perso al tempo il topic...

I primi due MI opere d'arte entrambi.

Molto bello anche il terzo.

Il quarto: no comment //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 

Marte

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Debbo ancora giocare il terzo SHAME ON ME
Un degno sequel, peccato solo per il finale un po' troppo affrettato. Recupera recupera //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 

Glassyman

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Rifaccio la domanda di qualche tempo fa: i livelli di difficoltà di MKY2 stanno solo su Amiga?

 
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LorenzoDrake

Che emozioni, senza alcun dubbio la mia saga preferita di sempre, come dimenticarla? :tragic:

Sono della nuova generazione, ho scoperto i primi due capitoli grazie alla Special Edition, è loro merito se l'avventura grafica è il genere che più di ogni altro adoro, una vera espressione videoludica, ci spero ancora nella rinascita del genere. Li gioco una volta l'anno, indimenticabili. Il terzo l'ho scaricato ma ancora non l'ho giocato, ho scelto Broken Sword: Il Segreto dei Templari che è un'altra pietra miliare. Qual'è il migliore? Difficile a dirsi, il primo sorprende e resta insuperato per me nella gestione delle aree, infatti è suddiviso in tre diverse: città, nave, isola, di cui la seconda è breve ma impareggiabile (il pentolone!), l'inizio ha personaggi storici e l'isola è artisticamente eccezionale ed evocativa, oltre che estremamente coinvolgente, davvero brillanti anche le gare di insulti. Detto questo, posso affermare che ritengo il secondo il migliore: semplicemente perfetto; ogni ambientazione è una grande scoperta ludica, narrativa e artistica, mai un calo, sempre enigmi eccelsi, una varietà impressionante e un'ironia da manuale, il finale è un capolavoro nel capolavoro, meriterebbe un articolo a sé.

Per evidenziare quanto li trovo importanti, dico che se dovessero fare un nuovo capitolo con la maggior parte del team originale, lo comprerei anche a 70€ o più senza esitare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

La cabina telefonica nella giungla di The Secret of Monkey Island è, a mio parere, una delle trovate più geniali che abbi mai visto; chi l'ha giocato capirà //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
 
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creonte

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comunque non male tales of monkey island. ve lo consiglio, al momeno è in offerta su PS3. ha alcune idee carine //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/smile.png

 

Fabio_il_napoletano

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Serie Monkey Island

quale capitolo vi piace? Non ho inserito il sondaggio per comodità

comunque a me piace il primo e il terzo

ho l'audio del pc rotto appena l'aggiusto ritorno a rigiocarci

la vita è bella e il natale pure

mi sto riprendendo da un periodo di depressione voglio darci dentro coi giochi :l4gann:

 

Strider

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Benvenuto.

I mie preferiti neanche a farlo apposta sono in ordine di uscita: il primo e il secondo subito, ed a seguire il terzo.

C'è già un Topic Ufficiale di MI e sfrutto l'occasione per spostare di la.

 

LoneWolf

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quale capitolo vi piace? Non ho inserito il sondaggio per comoditàcomunque a me piace il primo e il terzo

ho l'audio del pc rotto appena l'aggiusto ritorno a rigiocarci

la vita è bella e il natale pure

mi sto riprendendo da un periodo di depressione voglio darci dentro coi giochi :l4gann:
Benvenuto!

Comunque, assolutamente i primi due. Gli altri senza Ron non sono quasi nulla per me :none:

sì bello il terzo, decente il quarto, e l'altro ancora, ma... niente a che vedere con i due colossi :asd:
 
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