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Sì, mentre siamo vivi ci sforziamo di ottenere il più possibile, voglio anche sentirmi realizzato. Ma tutti i nostri successi muoiono con noi.Spero sopraggiunga quando mi riterrò soddisfatto della mia vita. Quando avrò vissuto tantissimi bei momenti, tanto da dire "si, adesso morire non sarebbe un problema, perché ho realizzato quello che volevo". Ciò che mi potrebbe far stare male ( a pensarci) è il morire in un momento importante della vita con la mia ragazza. Non so, quando è in un periodo difficile, oppure quando abbiamo superato qualcosa o siamo riusciti ad avere una casa. Ma non tanto perché non mi godrei quei momenti (è sottinteso che vorrei) ma perché so che la mia morte sarebbe per lei una mazzata enorme e l'ultima cosa che vorrei, ancor più di non voler morire, è sapere/vedere/essere consapevole del suo soffrire.
Non esattamente.Ma tutti i nostri successi muoiono con noi.
Ora che siamo vivi pensiamo di essere importanti, abbiamo una famiglia, amici, ma dopo la morte, dopo la morte di 2 generazioni dopo di noi, l'universo non saprà nemmeno che siamo esistiti.
Beh credo che parlava dell'importanza del secolo in cui si vive.Non esattamente.
Hai presente la lampadina che illumina la tua camera? Non si è creata da sola.
Oltretutto scommetto che mi basterebbe citarti qualche nome per renderti conto del fatto che ti suonano tutt'ora familiari, come se la persona fosse deceduta non più di qualche anno fa.
Oltretutto come esseri umani noi continuamo ad analizzare e studiare opere antichissime, alcune di esse sono state scritte addirittura più di 800 anni fa.
Tutto ha fine prima o poi, questo è certo, ma ci sono alcune cose che perdurano più di quanto possiamo immaginare.
Attraverso esse si può ancora avere un grande assaggio della personalità e dell'impegno che l'autore stesso cerca di trasmetterci, un pò come se ce la stesse narrando proprio davanti a noi.
A volte penso all'energia dell'universo e un po fa paura.Il pensiero della morte vi spaventerà? Sono ateo, capisco che non c'è né paradiso né inferno, non c'è niente. E questo mi spaventa molto
Putroppo non condivido appieno la prima parte del tuo post, dato che abbiamo due punti di vista differenti.Può anche darsi che il futuro sarà questo, dove una mandria di cretini dimenticherà tutto, anche quel glorioso passato.
Con l'indottrinamento da social e la cancel culture.
e cioè?Per me dopo la morte c'è quello che c'era prima che nascessimo.
Non ti ricordi?e cioè?
No , non mi spaventa e posso dirlo con cognizione di causa , ho avuto un infarto tre anni fa , mi hanno defibrillato due volte, il cuore si era fermato , nel periodo di fermo non ero semplicemente incosciente , ero morto , non ho visto niente , niente luci, niente prati fioriti, nè rive di fiumi coi miei cari ad aspettarmi sull'altra sponda (anche perchè sono ben vivi quasi tutti , sono giovani) , nulla di nulla . Ciò che più mi ha stupito è che nonostante sapessi che stavo avendo un infarto (un dolore al petto indicibile, inconfondibile) e nonostante il tavolo operatorio d'urgenza, una cosa la ricordo, non ero minimamente spaventato , mi domandai semplicemente "E' così che sta finendo?" e questo anche dopo il ricovero in terapia intensiva e le due angioplastiche aggiuntive in una settimana , ovvero non ero certo di sopravvivere , eppure non ero minimamente agitato nè impaurito anche se ero con la maschera a ossigeno al 35% e neppure dopo avere "visto" due volte l'abisso , il niente assoluto che ho percepito durante i due arresti cardiaci , o meglio che non ho percepito, assoluta assenza di emozioni o percezioniIl pensiero della morte vi spaventerà? Sono ateo, capisco che non c'è né paradiso né inferno, non c'è niente. E questo mi spaventa molto