Parliamo della morte e di cosa c'è dopo

Pubblicità
Messaggi
6
Reazioni
1
Punteggio
0
Il pensiero della morte vi spaventerà? Sono ateo, capisco che non c'è né paradiso né inferno, non c'è niente. E questo mi spaventa molto
 
Mmm della morte di per sé no. Nel senso, se è fulminante non me ne accorgerei, si spegnerebbe tutto e basta.

Beh si, che non ci sia nulla purtroppo è una cosa che crea in molti paura dell'evento stesso. È bello il pensiero di un luogo dove ti reincontri con i tuoi cari, dove vivi in eterno lontano da qualsiasi problema, dove vivi in una pace eterna. Ma purtroppo questo è solo quello che l'uomo vorrebbe, quello che abbiamo pensato per ingoiare la pillola più facilmente.

Ciò che spaventa me è la consapevolezza. Il sapere di morire, ma soprattutto il trovarmi in una situazione in cui dico "morirò" mentre aspetto che la morte sopraggiunga. Quello si, appunto la consapevolezza di morire, di non esistere, di lasciare andar via quelle cose a cui sono legato. Oltre alla consapevolezza aggiungerei il momento.

Spero sopraggiunga quando mi riterrò soddisfatto della mia vita. Quando avrò vissuto tantissimi bei momenti, tanto da dire "si, adesso morire non sarebbe un problema, perché ho realizzato quello che volevo". Ciò che mi potrebbe far stare male ( a pensarci) è il morire in un momento importante della vita con la mia ragazza. Non so, quando è in un periodo difficile, oppure quando abbiamo superato qualcosa o siamo riusciti ad avere una casa. Ma non tanto perché non mi godrei quei momenti (è sottinteso che vorrei) ma perché so che la mia morte sarebbe per lei una mazzata enorme e l'ultima cosa che vorrei, ancor più di non voler morire, è sapere/vedere/essere consapevole del suo soffrire.
 
"La vita è come una casa che ti protegge, mentre invece la morte è l'inevitabile crollo che prima o poi avverrà.
Perchè purtroppo tutto ha una fine ed è destinato a pagare il pegno del tempo, ma non prima di andare incontro ad una nuova ed incredibile trasformazione.
L'essere umano può decidere di preoccuparsi o di sfruttare tutto il tempo che gli viene concesso nella casa, la scelta spetta a te.
Naturalmente chi non si sentirà soddisfatto del tempo che ha trascorso con un tetto sulla testa comincierà sempre più a temerne il crollo, per poi dover sostenere le forti correnti di un futile rimorso.
Coloro che invece vivranno con gioia la casa a loro donata sapranno cosa fare e come farlo, seguendo ciò che la rende più calda e accogliente sia che per gli ospiti che per se stessi."
[...]
"Perchè noi dovremmo impegnarci così tanto nel tenere in piedi la nostra casa, se prima o poi crollerà?"
[...]
"Allora non ha senso vivere, se prima o poi si muore."
"Ha senso che tu vada al cinema per vedere un film, se sai già che prima o poi finirà?"
"Ha senso che tu passi la tua vita ad amare una persona, se prima o poi morirà?"
"Niente nella tua vita avrà senso, sapendo che prima o poi tutto finirà."
"Pensi che siano veramente queste le fondamenta più salde sulle quali vuoi costruire una casa in cui vivrai per tutta la vita?"

Mi feci più o meno la stessa domanda qualche anno fa, ottenendo questo dialogo.
Se ti aiuta anche la metà di quanto fece con me ne sarò molto contento, perchè avrà fatto abbastanza.

"Son contento di morire ma mi dispiace, mi dispiace di morire ma son contento" cit.
 
C'è poco da fare: cerca di giocarti tutte le carte al meglio e spera in una dipartita veloce, che è un privilegio più di quanto si pensi. Io almeno la prendo così.
 
Sono cattolico ma non molto praticante spero di ricongiungermi ai miei cari quando morirò.

Non ho paura di andarmene spero solo di non soffrire come Schumacher per anni tipo larva :unsisi:
 
Spero sopraggiunga quando mi riterrò soddisfatto della mia vita. Quando avrò vissuto tantissimi bei momenti, tanto da dire "si, adesso morire non sarebbe un problema, perché ho realizzato quello che volevo". Ciò che mi potrebbe far stare male ( a pensarci) è il morire in un momento importante della vita con la mia ragazza. Non so, quando è in un periodo difficile, oppure quando abbiamo superato qualcosa o siamo riusciti ad avere una casa. Ma non tanto perché non mi godrei quei momenti (è sottinteso che vorrei) ma perché so che la mia morte sarebbe per lei una mazzata enorme e l'ultima cosa che vorrei, ancor più di non voler morire, è sapere/vedere/essere consapevole del suo soffrire.
Sì, mentre siamo vivi ci sforziamo di ottenere il più possibile, voglio anche sentirmi realizzato. Ma tutti i nostri successi muoiono con noi.

Ora che siamo vivi pensiamo di essere importanti, abbiamo una famiglia, degli amici, ma dopo la morte, dopo la morte di 2 generazioni dopo di noi, l'universo non saprà nemmeno che siamo esistiti. La vita è così... relativa...

La gente calpesterà la terra senza nemmeno pensare che siamo esistiti...
Questo è anche il motivo per cui i funerali mi rendono triste. Mi rattrista vedere persone morte.
La scorsa settimana c'è stato il funerale del cugino di mia madre, che ha avuto un incidente in moto. Nonostante abbia avuto un "bellissimo" funerale organizzato da questa agenzia di pompe funebri Roma, abbiamo ancora il cuore spezzato. Da fatti così banali, un uomo che viveva la vita al massimo, consapevole che è limitata, finisce in una bara e tanto buio.
 
Ultima modifica:
Ma tutti i nostri successi muoiono con noi.
Ora che siamo vivi pensiamo di essere importanti, abbiamo una famiglia, amici, ma dopo la morte, dopo la morte di 2 generazioni dopo di noi, l'universo non saprà nemmeno che siamo esistiti.
Non esattamente.
Hai presente la lampadina che illumina la tua camera? Non si è creata da sola.
Oltretutto scommetto che mi basterebbe citarti qualche nome per renderti conto del fatto che ti suonano tutt'ora familiari, come se la persona fosse deceduta non più di qualche anno fa.
Oltretutto come esseri umani noi continuamo ad analizzare e studiare opere antichissime, alcune di esse sono state scritte addirittura più di 800 anni fa.

Tutto ha fine prima o poi, questo è certo, ma ci sono alcune cose che perdurano più di quanto possiamo immaginare.
Attraverso esse si può ancora avere un grande assaggio della personalità e dell'impegno che l'autore stesso cerca di trasmetterci, un pò come se ce la stesse narrando proprio davanti a noi.
 
Non esattamente.
Hai presente la lampadina che illumina la tua camera? Non si è creata da sola.
Oltretutto scommetto che mi basterebbe citarti qualche nome per renderti conto del fatto che ti suonano tutt'ora familiari, come se la persona fosse deceduta non più di qualche anno fa.
Oltretutto come esseri umani noi continuamo ad analizzare e studiare opere antichissime, alcune di esse sono state scritte addirittura più di 800 anni fa.

Tutto ha fine prima o poi, questo è certo, ma ci sono alcune cose che perdurano più di quanto possiamo immaginare.
Attraverso esse si può ancora avere un grande assaggio della personalità e dell'impegno che l'autore stesso cerca di trasmetterci, un pò come se ce la stesse narrando proprio davanti a noi.
Beh credo che parlava dell'importanza del secolo in cui si vive.

il nostro secolo non ha niente per essere ricordato, a parte le tragedie, solo morte e schifezze varie. In futuro tra 1 secolo, 2 e oltre, è certo che le persone si ricorderanno ancora dell'Impero Romano, di Cesare, Augusto e della gloria di quei popoli antichi, quella gloria verrà sempre tramandata, per sempre, nessuno invece perderà tempo per ricordare una mandria di deficienti che parlano di schifezze sui social, del green pass, del vu cumprà che vende i cd falsi di Albano, del parcheggiatore abusivo, dello spacciatore all'incrocio, del fedez e compagnia bella. Tutta gente che tra qualche generazione o meno verrà seppellita,


Può anche darsi che il futuro sarà questo, dove una mandria di cretini dimenticherà tutto, anche quel glorioso passato.
Con l'indottrinamento da social e la cancel culture.

 
Ultima modifica:
Il pensiero della morte vi spaventerà? Sono ateo, capisco che non c'è né paradiso né inferno, non c'è niente. E questo mi spaventa molto
A volte penso all'energia dell'universo e un po fa paura.
Se guardo il cielo di notte vedo tante stelle, mi sento una formica in confronto all'universo, le stelle nel cielo raccontano una storia, tante storie, tutte diverse, che vagano nello spazio tempo, e tutte quelle storie le puoi osservare, come altri hanno osservato la tua. Quindi nella visione più grande delle cose, non è tutto perduto, c'è qualcosa che rimane nel profondo della conoscenza universale. Tutto cambia forma e rinasce, alla fine siamo polvere di stelle antichissime, gli elementi che compongono il nostro corpo sono stati forgiati in tempi remoti in quelle grandi fornaci nucleari che sono le stelle. Molti degli elementi più antichi risalgono all’epoca del Big Bang, ma dal momento che la materia si ricicla, non si distrugge, e che è in sostanza una forma diversa dell’energia, si è plasmata in nuove entità senzienti, il tutto avrà un'altra forma ancora una volta. Non cambia poi molto e la paura passa.
 
Può anche darsi che il futuro sarà questo, dove una mandria di cretini dimenticherà tutto, anche quel glorioso passato.
Con l'indottrinamento da social e la cancel culture.
Putroppo non condivido appieno la prima parte del tuo post, dato che abbiamo due punti di vista differenti.

Mi tocca concordare con l'altra parte però, solo parzialmente però.
Lo stile di vita moderno tende a farti dimenticare molte cose, ma sopratutto riesce a stendere un sottile velo sugli eventi (e le persone ad esso associato) che trasmette il senso di "old news" a moltissime cose.
Tutto sa di straordinario ma dura davvero poco, perchè molte persone hanno perso molto "attention span" per cui tendono a sorvolare su molte cose appena scendono di "popolarità" e di conseguenza dall'interesse generale. Naturalmente ciò non accade sempre, però questo tipo ti approccio si è fatto molto comune negli ultimi anni.
Francamente non sono la persona più adatta per parlare di memoria, per cui vi sprono nuovamente a tenervi strette le informazioni e i ricordi a voi più cari.

"Perchè gli esseri umani dimenticano? Anche un uomo incredibilmente saggio e lungimirante si ritroverebbe a riflettere molto, data la natura della domanda". cit.
 
Fa strano pensare come tutto quello che facciamo, che otteniamo, che pensiamo possa spegnersi così. Passiamo tutto il nostro tempo a pensare, elaborare, volere: mi piace quella tipa, vorrei quella macchina, ho dei buoni amici etc, per poi rendersi conto che tutto un giorno finirà.
 
molto semplice,dopo la morte la nostra anima o energia(a voi la scelta del nome)finisce in una dimensione parallela alla nostra o astrale(i termini sempre a vostro gradimento) e da li poi si sceglie dove reincarnarsi,se sulla terra o altrove nell'infinito universo
 
Per me dopo la morte c'è quello che c'era prima che nascessimo.
 
Prendo la vita come un privilegio, la possibllità di avere esperienza di questo mondo per quello che, rapportato all'età dell'universo, è un battito di ciglia.

Quando il fato deciderà che son stato qui abbastanza, va bene così. Spero solo che sia il piú tardi possibile!
 
Il pensiero della morte vi spaventerà? Sono ateo, capisco che non c'è né paradiso né inferno, non c'è niente. E questo mi spaventa molto
No , non mi spaventa e posso dirlo con cognizione di causa , ho avuto un infarto tre anni fa , mi hanno defibrillato due volte, il cuore si era fermato , nel periodo di fermo non ero semplicemente incosciente , ero morto , non ho visto niente , niente luci, niente prati fioriti, nè rive di fiumi coi miei cari ad aspettarmi sull'altra sponda (anche perchè sono ben vivi quasi tutti , sono giovani) , nulla di nulla . Ciò che più mi ha stupito è che nonostante sapessi che stavo avendo un infarto (un dolore al petto indicibile, inconfondibile) e nonostante il tavolo operatorio d'urgenza, una cosa la ricordo, non ero minimamente spaventato , mi domandai semplicemente "E' così che sta finendo?" e questo anche dopo il ricovero in terapia intensiva e le due angioplastiche aggiuntive in una settimana , ovvero non ero certo di sopravvivere , eppure non ero minimamente agitato nè impaurito anche se ero con la maschera a ossigeno al 35% e neppure dopo avere "visto" due volte l'abisso , il niente assoluto che ho percepito durante i due arresti cardiaci , o meglio che non ho percepito, assoluta assenza di emozioni o percezioni
 
Bel quesito...quesito che di solito ti poni dopo una certa età . Prima è giusto non pensarci...

Ho fatto tutta la tiritera , battesimo, comunione ..catechismo ecc...credo che ci sia un Dio ma non credo a quello dipinto dai libri cristiani ( la chiesa è troppo furba ...troppi libri apocrifi ; definiti cosi perchè fa comodo a loro) , troppe manomissioni , troppo di tutto.
Non so se ci sia qualcosa di simile a Paradiso/Inferno , ma c'è qualcosa al di la della vita materiale ( quelli che noi chiamiamo fantasmi...possessioni ecc ) .
Immagino e penso che siamo fatti di energia come tutto quello che ci circonda e quindi alla morte fisica ritorniamo energia che sarà riutilizzata per qualcos'altro . Quindi reincarnazione ma non per forza in un altro essere umano.

Il fatto che io la pensi così mi intristisce ancora di più ,il non poter rivedere i miei cari....e i miei gatti :sadfrog: .. nella mia mente c'è sempre la speranza che mi possa sbagliare totalmente e che arrivato nell'aldilà ( si spera il paradiso) io possa essere accolto dai miei cari ( voglio rivedere la mia Cleo :geddoe:)
 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top