Io ci ho visto anche uno sfogo per quanto accaduto nei giorni precedenti. Alla fine Hirayama vive una routine quasi religiosa nella sua esecuzione, però come insegna la vita niente può durare per sempre e basta poco per scombussolare quello che si è costruito. L'arrivo della nipote e la conseguente visita della sorella, il locale solito chiuso per l'arrivo dell'ex marito della proprietaria, il cambio del collega al lavoro. Un insieme di fattori che l'hanno portato anche a quello strano "sfogo", quasi adolescenziale, fumandosi una sigaretta e comprando molte più birre di quanto possa reggere. Per una persona che vive come un orologio svizzero non deve essere stato semplice accogliere il tutto. Concordo inoltre anche con la visione dei possibili rimpianti. Per quel poco che posso sapere della cultura giapponese, sicuramente l'essere figlio di una figura così ingombrante come quella del padre lo deve aver condizionato molto nelle sue scelte, e la frase detta dalla sorella: " Ma allora davvero pulisci i bagni" ( a grandi linee) penso che ci descriva perfettamente il loro rapporto meglio di un qualsiasi flashback. Il voler uscire da quel circolo vivendo una vita umile e semplice, ma non per questo priva di significato, probabilmente parte da quello. E penso che il senso del film volesse proprio essere quello di comunicare quanto anche una vita modesta possa essere comunque densa. Mi viene in mente una barra di Notte Blu di Frank Siciliano :
Non perdere di vista ciò che conta
Non è fondamentale lasciare la propria impronta
Tutti spingono il successo come se questo
Fosse il solo mezzo per realizzarsi adesso
Penso si adatti bene a questo film
