Proteste in Iran

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Fusenr

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(dal documentario "Be my voice")

Testo (trovato nella descrizione del video):

I germinate
On my wound
I was just judged
That I am a woman, a woman, a woman

Let’s call each other and
Let’s go side by side and
Let’s join hands and
Get rid of oppression

Another world
Let’s build from equality
Empathy and sisterhood
A happier and better world

Not rocks and starlings
Not the legs of woodcutters
Not crying many times
No shame

Another world
Let’s build from equality
Empathy and sisterhood
A happier and better world





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Siti:


https://www.parstimes.com/ (raccoglitore di informazioni vasto e generico, compresi possibili media allineati col regime della Repubblica Islamica)

News:

 
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Diverse classi di lavoratori hanno svolto un ruolo importante nelle proteste, contribuendo alla causa e invocando scioperi, ma lo sciopero generale indetto fra il 23 ed il 24 ottobre scorso dal Consiglio di coordinamento delle associazioni di categoria degli insegnanti iraniani non ha avuto il successo sperato e, come gli altri, nessuno è stato abbastanza grande da influenzare la produzione di beni o la fornitura di servizi.

L'idea che uno sciopero generale possa fare la differenza nel nuovo movimento di protesta iraniano è legata al ricordo della rivoluzione del 1979 che ha portato alla fondazione della Repubblica Islamica. A partire dal 1978, gli scioperi dei dipendenti pubblici, dei lavoratori comunali e persino dei lavoratori del settore petrolifero avevano esercitato una pressione significativa sul regime dello scià. Ma le condizioni che hanno permesso le grandi mobilitazioni sindacali del 1979 non esistono oggi. Questi scioperi avevano avuto successo in parte perché erano stati guidati da lavoratori con posti di lavoro stabili in settori integrati e dominati dallo Stato. Al di là del bazar, le azioni di sciopero tra i lavoratori del settore privato con impieghi più precari furono limitate.

Oggi i lavoratori iraniani hanno un impiego più precario rispetto al 1979, il che rende difficile la loro mobilitazione. Il Ministero del Petrolio iraniano impiega direttamente meno di un terzo di tutti i lavoratori del settore petrolifero del Paese e si affida ad appaltatori privati per fornire assistenza. Gli insegnanti e i medici del settore pubblico devono affrontare una forte concorrenza da parte dei lavoratori meno pagati del vasto settore privato. Dopo anni di privatizzazioni, meno di un centinaio di grandi imprese industriali sono rimaste nelle mani dello Stato. La maggior parte dei lavoratori di queste aziende è assunta con contratti temporanei.

L'ampia distruzione (il forte calo e l'aggravarsi di questo calo) dei sindacati e le privatizzazioni degli anni 2000, unite ai licenziamenti e all'insicurezza del lavoro degli anni 2010, colpiti dalle sanzioni, hanno lasciato i lavoratori iraniani senza organizzazione.

Oltre alla mancanza di organizzazioni formali, i fattori economici sono diventati un ostacolo maggiore all'azione politica dei lavoratori. Tra il 2010 e il 2020, la spesa annuale media delle famiglie con "capofamiglia" operaio è scesa da 4.600 a 3.900 dollari, con un calo del 15%, secondo i dati del Centro statistico iraniano. Con pochi risparmi, la maggior parte dei lavoratori vive di stipendio in stipendio. Non possono permettersi di rinunciare al salario e temono di essere licenziati in un'economia caratterizzata da una forte disoccupazione.

A ottobre, i dirigenti della Haft Tappeh Sugarcane, una grande azienda statale, sarebbero stati invitati dalle autorità a "fare qualsiasi cosa per impedire le proteste dei lavoratori". Un giorno prima che i lavoratori pianificassero una protesta, hanno improvvisamente accettato di pagare mesi di salari in ritardo.

 
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Alessia Piperno è stata liberata, ma se ne parla pochissimo
 
Alessia Piperno è stata liberata, ma se ne parla pochissimo
Non mi sembra. Io stesso ho sentito vari servizi di telegiornale prima che la liberasse e diversi anche dopo la liberazione ed in questo periodo sto girando poco la tv d'informazione.
 
Non mi sembra. Io stesso ho sentito vari servizi di telegiornale prima che la liberasse e diversi anche dopo la liberazione ed in questo periodo sto girando poco la tv d'informazione.
Sinceramente anch'io ho sentito tutto ciò.
Alessia Piperno è stata liberata, ma se ne parla pochissimo
Mi è venuto anche in mente di postare qui la notizia, ma non ero sicuro che c'entrasse col topic. Probabilmente ho sbagliato, ci poteva stare perché, anche se estranea, è stata investita comunque da quel contesto. Sana e salva, meno male. Immagino che un plauso vada anche alla nostra diplomazia ed intelligence.
 
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Non mi sembra. Io stesso ho sentito vari servizi di telegiornale prima che la liberasse e diversi anche dopo la liberazione ed in questo periodo sto girando poco la tv d'informazione.
E' stata Citata e basta , non ho visto nè servizi nè approfondimenti dedicati come capitava sempre in passato
 
Inutile dire di non fermarsi ai titoli. Se qualcuno pensa di non avere tempo di leggerseli e preferisce che gliene faccia risparmiare un po' estrapolando qualcosa che mi sembra particolarmente significativo/rilevante, può chiedermelo e cercherò di tenerne conto per le volte successive. Ovviamente sempre da considerare che ad intervenire sarà il mio filtro e la mia capacità di giudizio, più di questo non posso offrire.




Sito:


E' la versione persiana concentrata sull'Iran di Radio Free Europe/Radio Liberty.

Attivisti:

Hamed Esmaeilion

Non posso più modificare l'OP per aggiungere questi link nelle relative categorie.
 
Novembre:



The published images of "blocking the cameras of the metro train car using sanitary napkins"
 
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