- Iscritto dal
- 22 Nov 2020
- Messaggi
- 7
- Reazioni
- 0
Offline
Mi piace molto analizzare il mondo dei media e di come si evolvono nel tempo e ho sempre trovato interessante come il videogioco sia passato da una nicchia ad avere un vero e proprio boom sociale.
Da videogiochi abbastanza semplici e banali o derivativi da giochi come calcio,flipper,bowling etc.. si è arrivati a vere e proprio produzioni che hanno sviscerato le possibilità di un mondo virtuale creato da zero.
Le idee di gameplay si sono sempre poste tra ''Idee rivoluzionarie'' che hanno reinventato il modo di videogiocare (come Super Mario Bros ai tempi) e ''idee derivative'' che hanno portato all'apice della sua espressione una o più componenti di gameplay (vedasi i Souls per gli RPG action).
Ad oggi abbiamo centinaia di ''idee'' che vengono mescolate ,rielaborate o assemblate. Sono nati generi e sottogeneri e sotto-sotto-generi.
Però si sente sempre di più una grossa problematica che affligge parecchi giochi moderni: certe ''idee'' di gameplay si sono sempre fatte sempre più comuni nel panorama videoludico.
Ad esempio: sistema degli sparatutto, open world , quest , elaborazioni della prima e terza persona, presenza di un avatar di gioco , forte componente narrativa...
Da un lato questa convergenza nasce dall'esigenza del media di concretizzarsi in qualcosa di più che il semplice ''giocare'' ma dall'altro lato è pur vero che ci ritroviamo decine di titoli ''clone'' dove anche il 70% del gameplay è praticamente IDENTICO e si differenza in quel 30% per narrativa o feature particolari.
Si sta perdendo sempre più quell'elemento di originalità che vada al di fuori dell'art design di un videogioco.
Questo per tanti motivi: è sconveniente rischiare con idee nuove per un triplaA (mentre gli Indie hanno tendezialmente una grossa libertà).
Tutto ciò ci sta portando verso una regressione videoludica?
Possibile che titoli come Hades , BotW, Monster Hunter, pokémon (tutti titoli che si mantengono per un 50% unici nel loro gameplay) stanno sparendo?
Da videogiochi abbastanza semplici e banali o derivativi da giochi come calcio,flipper,bowling etc.. si è arrivati a vere e proprio produzioni che hanno sviscerato le possibilità di un mondo virtuale creato da zero.
Le idee di gameplay si sono sempre poste tra ''Idee rivoluzionarie'' che hanno reinventato il modo di videogiocare (come Super Mario Bros ai tempi) e ''idee derivative'' che hanno portato all'apice della sua espressione una o più componenti di gameplay (vedasi i Souls per gli RPG action).
Ad oggi abbiamo centinaia di ''idee'' che vengono mescolate ,rielaborate o assemblate. Sono nati generi e sottogeneri e sotto-sotto-generi.
Però si sente sempre di più una grossa problematica che affligge parecchi giochi moderni: certe ''idee'' di gameplay si sono sempre fatte sempre più comuni nel panorama videoludico.
Ad esempio: sistema degli sparatutto, open world , quest , elaborazioni della prima e terza persona, presenza di un avatar di gioco , forte componente narrativa...
Da un lato questa convergenza nasce dall'esigenza del media di concretizzarsi in qualcosa di più che il semplice ''giocare'' ma dall'altro lato è pur vero che ci ritroviamo decine di titoli ''clone'' dove anche il 70% del gameplay è praticamente IDENTICO e si differenza in quel 30% per narrativa o feature particolari.
Si sta perdendo sempre più quell'elemento di originalità che vada al di fuori dell'art design di un videogioco.
Questo per tanti motivi: è sconveniente rischiare con idee nuove per un triplaA (mentre gli Indie hanno tendezialmente una grossa libertà).
Tutto ciò ci sta portando verso una regressione videoludica?
Possibile che titoli come Hades , BotW, Monster Hunter, pokémon (tutti titoli che si mantengono per un 50% unici nel loro gameplay) stanno sparendo?
Ultima modifica da un moderatore: