Revita
Preparate il biglietto
Il panorama dei roguelite negli ultimi anni ha visto un’esplosione di titoli, a volte anche diametralmente opposti al tipo d’offerta ludica proposta. Si sono visti RPG con Darkest Dungeon, titoli di carte come Slay the Spire, o sparatutto come la leggendaria serie di Binding of Isaac. Ed è in questo genere che Revita si ritaglia un posto di tutto rispetto, cercando d’ibridare in maniera intelligente roguelite, piattaforme, e sparatutto.
Da quasi un anno in Early Access su Steam, Revita è una new entry nel genere, con un alto livello di cura e prossimo ad una pubblicazione completa: il game developer BenStar con il supporto degli editori Dear Villagers e Doyoyo Games presentano una sleep-hit nel mondo degli Indie roguelite.
Una metro nel limbo
Un giovane ragazzo senza nome e senza ricordi si risveglia in un vagone di una metro diretto verso una cattedrale. Durante la prima run, che funge da tutorial per le semplici meccaniche di spostamento e di twin shooting del titolo, null’altro viene spiegato della narrativa che permea il mondo di Revita. Il viaggio criptico intrapreso dal protagonista, spinto da una semplice pulsione, riesce così a trasformarsi in uno strumento di conversazione ludica, dando un senso quasi compulsivo alla meccanica alla base del genere roguelite stesso.
Dopo la prima - e forzata da una cutscene - dipartita dell’eroe, ci si ritrova a Memoria Station, una stazione sotterranea liberamente esplorabile dalla quale è possibile iniziare a comprendere il sistema di potenziamento, e scelta, offerta per affrontare i singoli piani pullulanti di nemici.
In Revita si dovranno ripulire svariate stanze generate randomicamente da mostri di diverso tipo, ed anche dimensione, facendo largo uso dell’arma scelta, ma anche delle capacità di movimento del protagonista. Salto, wall jump, schivata, sono solo alcune delle tecniche di cui si potrà fare uso per sconfiggere l’orda di nemici, e di proiettili, che verranno scagliati contro il giocatore.
Ad ogni nuova partita si ricevono delle monete, basate sul numero di anime raccolte – che compaiono all’eliminazione dei vari mostri – che possono essere usate per acquistare nuove reliquie, che fungono da modificatori, da un enorme mostro nascosto nell’oscurità chiamato The Imprisoned. I modificatori sbloccati potranno apparire in bauli, come ricompense, o dal mercante, durante le scalate successive al loro acquisto.
Randomicamente, eliminando boss e mini boss, si possono ricevere anche parti di scarto, che se consegnate a Tinkerer assieme a nuove guide di costruzione, potranno essere usate per ampliare gli oggetti presenti non solo a Memoria Station, ma anche disseminati nelle varie location lungo i piani per salire fino alla vetta della cattedrale. La costruzione di questi oggetti varia drasticamente, da semplici panchine decorative, sfere luminose capaci di fornire anime, per arrivare a venditori automatici di cappelli ed importanti modificatori, come un sistema di ticket che permette ad inizio di ogni nuova run di ottenere dei potenziamenti bonus, previa l’acquisizione di un malus.
Le parti di scarto possono anche essere utilizzate per sbloccare nuove armi con funzioni e statistiche differenti, permettendo interessanti approcci quando unite ai vari modificatori offerti da Revita. Affrontare i vari piani della cattedrale con un fucile a pompa, o un lanciarazzi possono essere delle esperienze completamente differenti che richiederanno tecniche ben distinte per avere la meglio dei nemici.
Il livello di polishing raggiunto da BenStar ed il suo team, si rispecchia in maniera positiva sul bilanciamento offerto da Revita e la sua meccanica, reminiscente di lavori come Hollow Knight, in cui l’acquisizione di nuovi potenziamenti tra i piani della cattedrale sono possibili spendendo parti della vita del protagonista. L’unico modo per rigenerare i vari cuori spesi è quella di consumare le anime raccolte durante gli scontri con i nemici, venendo così a privarsi dell’importante supporto delle Armi Celestiali, strumenti utilissimi per espandere le capacità degli strumenti d’offesa, spostamento, o sopravvivenza in generale.
Il loop durante le partite diviene quello di un azzardo costante. Al termine di ogni stanza potrebbe presentarsi l’opportunità d’entrare da un mercante, così come in una stanza con una sfida specifica, o in un ulteriore stanza randomica, che può presentare l’annosa questione del rischio e beneficio. Revita non illustra mai chiaramente al giocatore cosa potrebbe accadergli, ma come in ogni roguelite ben congegnato, il sistema di randomizzazione di stanze e nemici, spinge in maniera quasi assuefacente a rigiocare costantemente, consci del fatto che l’unico errore commesso è stato quello di valutazione, forse per un atto d’ingordigia o di poca cautela.
Memorie perdute
Il mondo fatto di stanze costantemente in mutamento di Revita è incredibilmente ricco di dettagli nel suo stile pixel art. Le diverse macro-aree, suddivise dagli scontri con i boss, rappresentano non solo un cambio visivo, ma anche uno di gameplay. Nelle fogne potrebbero essere presenti funghi che rilasciano spore dal soffitto, nella zona montana le pietre potrebbero divenire pilastri di ghiaccio, o intere zone si potrebbero riempire d’acqua, rendendo gli spostamenti a terra molto faticosi. È possibile imbattersi anche in versioni corrotte dei nemici, e del mondo stesso, resi in maniera eccellente da effetti di particelle e opacità, che indicano anche un aumento di potenza e difficoltà dei nemici.
Il mosaico a schermo di nemici e proiettili in movimento non ha nulla a che invidiare a titoli come Enter the Gungeon, la semplicità di pixel – necessaria anche per la lettura delle situazioni – è stata usata con grande maestria riuscendo a rendere vivi non solo i mostri che cercheranno d’abbattere il piccolo ragazzino, ma anche la grande moltitudine di personaggi che popolano i piani della cattedrale.
Casualmente, durante una run, si possono incontrare grandi anime che se depositate su degli altari sbloccheranno possibili incontri con personaggi singolari disposti ad offrire sfide, vantaggi, o particolari variazioni nella partita in corso.
La rappresentazione dei personaggi non giocanti è altrettanto curata e divertente. Cartographer, Fortuna, Keydiot, sono solo alcuni – assieme ai personaggi presenti a Metro Station – dei curiosi cittadini del mondo di Revita, ognuno collegato in apparenza ai suoi interessi e servigi che possono offrire nel giocato.
Anche il comparto animazioni è incredibilmente pulito, preciso e funzionale. Ogni singolo spostamento del protagonista, così come dei nemici, è di semplice lettura a schermo. All’apparenza non vi è uno sbaglio che non possa essere evitato semplicemente apprendendo come muoversi nell’ambiente tra le piattaforme, o come i nemici reagiscono alla presenza del protagonista.
La memorizzazione dei pattern risulta estremamente necessaria per abbattere i vari boss che si incontreranno nel corso dell’avventura. Il loro aspetto lascia intendere chiaramente il sotto-testo di tutta la vicenda, essendo rappresentazioni delle varie fasi del lutto. Per meglio comprendere gli eventi che si dipanano davanti però è anche importante collezionare vari messaggi dispersi nelle stanze per giungere alla cima della torre.
Revita vede dunque il suo aspetto estetico annodato a quello di gameplay e di lore. La scoperta continua di questo mondo è anche coadiuvata da un eccellente colonna sonora che incalza negli scontri e rasserena quando è possibile avere un momento di pausa.
Un biglietto d’oro
Questo roguelite è uno dei pochi titoli nel suo genere che offre strumenti per assistere chiunque voglia avvicinarsi al gioco grazie ad un insieme d’opzioni per l’inclusività, implementando cose come tempo rallentato per nemici o proiettili, o colorazioni alternative per daltonici.
È presente un sistema di leaderboards online e di sfide giornaliere e settimanali che possono dare bonus per acquisire reliquie mancanti o ampliare Metro Station e le varie aree che compongono la cattedrale. In uno degli ultimi aggiornamenti si è resa persino disponibile anche la possibilità di pescare.
Non serve altro per dimostrare che il lavoro svolto da BenStar in Revita è, non solo tangibile, ma frutto di tutti i suoi anni come developer di titoli indipendenti che fino ad ora sono nati solo dietro varie game jam. Prossimo ad una doppia release su Steam e Switch verso fine aprile, Revita si presenta come un ottimo esponente roguelite, con un coeso ed ispirato mondo da esplorare, un semplice ma profondo sistema twin-stick, e moltissime aggiunte che raramente si trovano in prodotti considerati “minori” dai più.
+ Sistema di controllo preciso e soddisfacente
+ Bilanciamento del loop di gioco eccellente
+ Stile in pixel-art accattivante e funzionale
- Il finale in Early Access
- Tanti misteri non hanno ancora una risposta
La cura riposta in Revita è encomiabile. L’offerta ludica è vasta e richiede il giusto tempo per essere conclusa, ma in caso si dovesse essere frustrati dalla difficoltà, il gioco offre aiuti per tutti i gusti, lasciando così spazio alla parte più interessante dell’intera produzione, la scoperta del suo mondo e dei suoi bizzarri abitanti. Una metro in perfetto orario!
VOTO: 9
Preparate il biglietto
Il panorama dei roguelite negli ultimi anni ha visto un’esplosione di titoli, a volte anche diametralmente opposti al tipo d’offerta ludica proposta. Si sono visti RPG con Darkest Dungeon, titoli di carte come Slay the Spire, o sparatutto come la leggendaria serie di Binding of Isaac. Ed è in questo genere che Revita si ritaglia un posto di tutto rispetto, cercando d’ibridare in maniera intelligente roguelite, piattaforme, e sparatutto.
Da quasi un anno in Early Access su Steam, Revita è una new entry nel genere, con un alto livello di cura e prossimo ad una pubblicazione completa: il game developer BenStar con il supporto degli editori Dear Villagers e Doyoyo Games presentano una sleep-hit nel mondo degli Indie roguelite.
Una metro nel limbo
Un giovane ragazzo senza nome e senza ricordi si risveglia in un vagone di una metro diretto verso una cattedrale. Durante la prima run, che funge da tutorial per le semplici meccaniche di spostamento e di twin shooting del titolo, null’altro viene spiegato della narrativa che permea il mondo di Revita. Il viaggio criptico intrapreso dal protagonista, spinto da una semplice pulsione, riesce così a trasformarsi in uno strumento di conversazione ludica, dando un senso quasi compulsivo alla meccanica alla base del genere roguelite stesso.
Dopo la prima - e forzata da una cutscene - dipartita dell’eroe, ci si ritrova a Memoria Station, una stazione sotterranea liberamente esplorabile dalla quale è possibile iniziare a comprendere il sistema di potenziamento, e scelta, offerta per affrontare i singoli piani pullulanti di nemici.
In Revita si dovranno ripulire svariate stanze generate randomicamente da mostri di diverso tipo, ed anche dimensione, facendo largo uso dell’arma scelta, ma anche delle capacità di movimento del protagonista. Salto, wall jump, schivata, sono solo alcune delle tecniche di cui si potrà fare uso per sconfiggere l’orda di nemici, e di proiettili, che verranno scagliati contro il giocatore.
Ad ogni nuova partita si ricevono delle monete, basate sul numero di anime raccolte – che compaiono all’eliminazione dei vari mostri – che possono essere usate per acquistare nuove reliquie, che fungono da modificatori, da un enorme mostro nascosto nell’oscurità chiamato The Imprisoned. I modificatori sbloccati potranno apparire in bauli, come ricompense, o dal mercante, durante le scalate successive al loro acquisto.
Randomicamente, eliminando boss e mini boss, si possono ricevere anche parti di scarto, che se consegnate a Tinkerer assieme a nuove guide di costruzione, potranno essere usate per ampliare gli oggetti presenti non solo a Memoria Station, ma anche disseminati nelle varie location lungo i piani per salire fino alla vetta della cattedrale. La costruzione di questi oggetti varia drasticamente, da semplici panchine decorative, sfere luminose capaci di fornire anime, per arrivare a venditori automatici di cappelli ed importanti modificatori, come un sistema di ticket che permette ad inizio di ogni nuova run di ottenere dei potenziamenti bonus, previa l’acquisizione di un malus.
Le parti di scarto possono anche essere utilizzate per sbloccare nuove armi con funzioni e statistiche differenti, permettendo interessanti approcci quando unite ai vari modificatori offerti da Revita. Affrontare i vari piani della cattedrale con un fucile a pompa, o un lanciarazzi possono essere delle esperienze completamente differenti che richiederanno tecniche ben distinte per avere la meglio dei nemici.
Il livello di polishing raggiunto da BenStar ed il suo team, si rispecchia in maniera positiva sul bilanciamento offerto da Revita e la sua meccanica, reminiscente di lavori come Hollow Knight, in cui l’acquisizione di nuovi potenziamenti tra i piani della cattedrale sono possibili spendendo parti della vita del protagonista. L’unico modo per rigenerare i vari cuori spesi è quella di consumare le anime raccolte durante gli scontri con i nemici, venendo così a privarsi dell’importante supporto delle Armi Celestiali, strumenti utilissimi per espandere le capacità degli strumenti d’offesa, spostamento, o sopravvivenza in generale.
Il loop durante le partite diviene quello di un azzardo costante. Al termine di ogni stanza potrebbe presentarsi l’opportunità d’entrare da un mercante, così come in una stanza con una sfida specifica, o in un ulteriore stanza randomica, che può presentare l’annosa questione del rischio e beneficio. Revita non illustra mai chiaramente al giocatore cosa potrebbe accadergli, ma come in ogni roguelite ben congegnato, il sistema di randomizzazione di stanze e nemici, spinge in maniera quasi assuefacente a rigiocare costantemente, consci del fatto che l’unico errore commesso è stato quello di valutazione, forse per un atto d’ingordigia o di poca cautela.
Il mondo fatto di stanze costantemente in mutamento di Revita è incredibilmente ricco di dettagli nel suo stile pixel art. Le diverse macro-aree, suddivise dagli scontri con i boss, rappresentano non solo un cambio visivo, ma anche uno di gameplay. Nelle fogne potrebbero essere presenti funghi che rilasciano spore dal soffitto, nella zona montana le pietre potrebbero divenire pilastri di ghiaccio, o intere zone si potrebbero riempire d’acqua, rendendo gli spostamenti a terra molto faticosi. È possibile imbattersi anche in versioni corrotte dei nemici, e del mondo stesso, resi in maniera eccellente da effetti di particelle e opacità, che indicano anche un aumento di potenza e difficoltà dei nemici.
Il mosaico a schermo di nemici e proiettili in movimento non ha nulla a che invidiare a titoli come Enter the Gungeon, la semplicità di pixel – necessaria anche per la lettura delle situazioni – è stata usata con grande maestria riuscendo a rendere vivi non solo i mostri che cercheranno d’abbattere il piccolo ragazzino, ma anche la grande moltitudine di personaggi che popolano i piani della cattedrale.
Casualmente, durante una run, si possono incontrare grandi anime che se depositate su degli altari sbloccheranno possibili incontri con personaggi singolari disposti ad offrire sfide, vantaggi, o particolari variazioni nella partita in corso.
La rappresentazione dei personaggi non giocanti è altrettanto curata e divertente. Cartographer, Fortuna, Keydiot, sono solo alcuni – assieme ai personaggi presenti a Metro Station – dei curiosi cittadini del mondo di Revita, ognuno collegato in apparenza ai suoi interessi e servigi che possono offrire nel giocato.
Anche il comparto animazioni è incredibilmente pulito, preciso e funzionale. Ogni singolo spostamento del protagonista, così come dei nemici, è di semplice lettura a schermo. All’apparenza non vi è uno sbaglio che non possa essere evitato semplicemente apprendendo come muoversi nell’ambiente tra le piattaforme, o come i nemici reagiscono alla presenza del protagonista.
La memorizzazione dei pattern risulta estremamente necessaria per abbattere i vari boss che si incontreranno nel corso dell’avventura. Il loro aspetto lascia intendere chiaramente il sotto-testo di tutta la vicenda, essendo rappresentazioni delle varie fasi del lutto. Per meglio comprendere gli eventi che si dipanano davanti però è anche importante collezionare vari messaggi dispersi nelle stanze per giungere alla cima della torre.
Revita vede dunque il suo aspetto estetico annodato a quello di gameplay e di lore. La scoperta continua di questo mondo è anche coadiuvata da un eccellente colonna sonora che incalza negli scontri e rasserena quando è possibile avere un momento di pausa.
Un biglietto d’oro
Questo roguelite è uno dei pochi titoli nel suo genere che offre strumenti per assistere chiunque voglia avvicinarsi al gioco grazie ad un insieme d’opzioni per l’inclusività, implementando cose come tempo rallentato per nemici o proiettili, o colorazioni alternative per daltonici.
È presente un sistema di leaderboards online e di sfide giornaliere e settimanali che possono dare bonus per acquisire reliquie mancanti o ampliare Metro Station e le varie aree che compongono la cattedrale. In uno degli ultimi aggiornamenti si è resa persino disponibile anche la possibilità di pescare.
Non serve altro per dimostrare che il lavoro svolto da BenStar in Revita è, non solo tangibile, ma frutto di tutti i suoi anni come developer di titoli indipendenti che fino ad ora sono nati solo dietro varie game jam. Prossimo ad una doppia release su Steam e Switch verso fine aprile, Revita si presenta come un ottimo esponente roguelite, con un coeso ed ispirato mondo da esplorare, un semplice ma profondo sistema twin-stick, e moltissime aggiunte che raramente si trovano in prodotti considerati “minori” dai più.
+ Sistema di controllo preciso e soddisfacente
+ Bilanciamento del loop di gioco eccellente
+ Stile in pixel-art accattivante e funzionale
- Il finale in Early Access
- Tanti misteri non hanno ancora una risposta
VOTO: 9