- Iscritto dal
- 29 Giu 2022
- Messaggi
- 22
- Reazioni
- 17
Offline
TO LIVE ALONG WITH THE PROMISE THEY’VE MADE
In un mondo in rovina riconquistato dalla natura, Chico e il fratellino Pino vagano tra le colonie fatiscenti dove i robot continuano i loro compiti come se nulla fosse accaduto. I due esploratori cercano di accompagnarli nelle loro ultime volontà, ma quand'è che si avvicina la fine? E cosa accade in quel momento? Una nuova serie di fantascienza crepuscolare consigliata dai librai giapponesi come uno dei migliori manga dell’anno.
Dunque, oltre alla trama vediamo se riesco ad inquadrare ulteriormente bene l’insieme, nel volume si trovano infatti un paio di definizioni che aiutano, tipo quella di:
Btw, andiamo avanti e veniamo alla storia vera e propria, che vede la sorellona Chico e il fratellino Pino (P1no) vagare nell’ambiente di cui abbiamo parlato poc’anzi. Il loro compito è quello di recuperare nuclei per completare la chiave affidatagli dalla madre… e ritrovarla, per verificare il contenuto del messaggio danneggiato. Altrimenti di questo passo l’umanità perirà assieme all’arcologia. Di quale passo stiamo parlando?
Il recupero di questi nuclei va fatto sui pochi robot rimasti attivi, tramite l’inserimento del codice master che la macchina stessa può comunicare; oppure “forzatamente”… distruggendo il robot stesso per prelevarlo poi in seguito. Il concetto va però contestualizzato, in quanto nell’atmosfera di Terrarium il confine tra uomo e macchina è piuttosto labile - basta buttare un occhio ai due protagonisti per farsene un’idea - quindi la forzatura assume tutte le connotazioni di un atto di violenza che va ben al di là del semplice “spegnere” qualcosa.
Proprio questo approccio rende lo svolgimento della loro cerca di natura piuttosto drammatica, con la sensibile Chico, spesso e volentieri mossa a commozione, che cerca di assecondare il robot di turno quasi fornendogli una sorta di eutanasia… oppure di ultimo desiderio per il condannato a morte; in contrasto con la pragmaticità del fratello che abbraccerebbe invece l’idea di soluzioni più dirette considerata la fretta. Sono tuttavia frequenti anche momenti di comicità che aiutano ad alleggerire la situazione, coadiuvati da illustrazioni abbastanza carine ma nel complesso sin troppo pacate e probabilmente anche un po’ spoglie.
Si accenna inoltre ai cacciatori di antichità: effettuano scavi senza l’approvazione dei tecnologi (coloro che operano un mix di tecnologia e medicina) del centro di controllo. Nota personale: trattasi di nemici che vedremo in seguito?! E con questo ho concluso… per quanto riguarda la trama!
Titolo, purtroppo o per fortuna, edito da Hikari (la branca manga di 001 Edizioni). Purtroppo perché i loro ritardi d’uscita sono ben noti, finché si rimane nel range di 1 o 2 mesi però mi sta anche bene. Per fortuna perché contribuisce a rendere più variegato il panorama degli editori del fumetto nipponico nel Belpaese diversificando in modo interessante l’offerta.
Il volume costicchia, € 7,50, pur non essendo particolarmente corposo (176 pagine)… tuttavia c’era d’aspettarselo trattandosi di un editore (senza offesa) minore che pubblica un titolo di nicchia (forse no ma certamente nemmeno mainstream, il target di conseguenza si riduce). Da segnalare qualche pagina a colori e la sovraccoperta… cose di cui personalmente farei volentieri a meno per risparmiare qualche spicciolo, ma tant’è. Eccezion fatta forse per la resa dell’immagine in copertina nel complesso la qualità mi pare buona.
Saranno 4 numeri in totale e conto di farmelo tutto, sperando di non doverci mettere troppo.
Anche perché ho pure un altro manga, sempre targato Hikari, sul mio taccuino… pure quello in quattro volumi… e pure quello già in ritardo rispetto alla data d’uscita prevista
In un mondo in rovina riconquistato dalla natura, Chico e il fratellino Pino vagano tra le colonie fatiscenti dove i robot continuano i loro compiti come se nulla fosse accaduto. I due esploratori cercano di accompagnarli nelle loro ultime volontà, ma quand'è che si avvicina la fine? E cosa accade in quel momento? Una nuova serie di fantascienza crepuscolare consigliata dai librai giapponesi come uno dei migliori manga dell’anno.
Dunque, oltre alla trama vediamo se riesco ad inquadrare ulteriormente bene l’insieme, nel volume si trovano infatti un paio di definizioni che aiutano, tipo quella di:
Il tutto situato fra cielo e terra. A lasciarmi perplesso però è la parte sulle dimensioni che mi sembrano davvero troppo piccole per contenere l’intera struttura. Non capisco se sbaglio qualcosa io nell’interpretare il discorso o se c’è stato qualche errore in fase di traduzione…Complesso ambientale perfezionato (Arcologia)
Una gigantesca struttura residenziale al cui interno il ciclo di produzione-consumo di risorse ed energia è autonomo e autosufficiente, senza bisogno di approvvigionamenti dal mondo esterno.
L’aspetto globale dall’esterno è avvolto nel mistero e nessuno sa come si presenti. Sebbene le dimensioni vadano da diverse centinaia ai mille metri, non c’è consenso tra i tecnologi ricercatori e il dibattito è stato accantonato perché non ci sono prove rilevanti a sostegno delle teorie.
La struttura è divisa in sezioni chiamate “blocchi”, usati anche come indirizzi di domicilio per indicare la posizione all’interno dell’arcologia.
Ciascuno di essi è collegato a un altro blocco, perché si ipotizza che siano stati costruiti impilandone uno sull’altro.
Btw, andiamo avanti e veniamo alla storia vera e propria, che vede la sorellona Chico e il fratellino Pino (P1no) vagare nell’ambiente di cui abbiamo parlato poc’anzi. Il loro compito è quello di recuperare nuclei per completare la chiave affidatagli dalla madre… e ritrovarla, per verificare il contenuto del messaggio danneggiato. Altrimenti di questo passo l’umanità perirà assieme all’arcologia. Di quale passo stiamo parlando?
- Tecnologia antica quasi interamente spazzata via da una fantomatica grande guerra avvenuta molti anni prima;
- Diminuzione energetica progressiva di natura sconosciuta.
Il recupero di questi nuclei va fatto sui pochi robot rimasti attivi, tramite l’inserimento del codice master che la macchina stessa può comunicare; oppure “forzatamente”… distruggendo il robot stesso per prelevarlo poi in seguito. Il concetto va però contestualizzato, in quanto nell’atmosfera di Terrarium il confine tra uomo e macchina è piuttosto labile - basta buttare un occhio ai due protagonisti per farsene un’idea - quindi la forzatura assume tutte le connotazioni di un atto di violenza che va ben al di là del semplice “spegnere” qualcosa.
Proprio questo approccio rende lo svolgimento della loro cerca di natura piuttosto drammatica, con la sensibile Chico, spesso e volentieri mossa a commozione, che cerca di assecondare il robot di turno quasi fornendogli una sorta di eutanasia… oppure di ultimo desiderio per il condannato a morte; in contrasto con la pragmaticità del fratello che abbraccerebbe invece l’idea di soluzioni più dirette considerata la fretta. Sono tuttavia frequenti anche momenti di comicità che aiutano ad alleggerire la situazione, coadiuvati da illustrazioni abbastanza carine ma nel complesso sin troppo pacate e probabilmente anche un po’ spoglie.
Si accenna inoltre ai cacciatori di antichità: effettuano scavi senza l’approvazione dei tecnologi (coloro che operano un mix di tecnologia e medicina) del centro di controllo. Nota personale: trattasi di nemici che vedremo in seguito?! E con questo ho concluso… per quanto riguarda la trama!
Titolo, purtroppo o per fortuna, edito da Hikari (la branca manga di 001 Edizioni). Purtroppo perché i loro ritardi d’uscita sono ben noti, finché si rimane nel range di 1 o 2 mesi però mi sta anche bene. Per fortuna perché contribuisce a rendere più variegato il panorama degli editori del fumetto nipponico nel Belpaese diversificando in modo interessante l’offerta.
Il volume costicchia, € 7,50, pur non essendo particolarmente corposo (176 pagine)… tuttavia c’era d’aspettarselo trattandosi di un editore (senza offesa) minore che pubblica un titolo di nicchia (forse no ma certamente nemmeno mainstream, il target di conseguenza si riduce). Da segnalare qualche pagina a colori e la sovraccoperta… cose di cui personalmente farei volentieri a meno per risparmiare qualche spicciolo, ma tant’è. Eccezion fatta forse per la resa dell’immagine in copertina nel complesso la qualità mi pare buona.
Saranno 4 numeri in totale e conto di farmelo tutto, sperando di non doverci mettere troppo.
Anche perché ho pure un altro manga, sempre targato Hikari, sul mio taccuino… pure quello in quattro volumi… e pure quello già in ritardo rispetto alla data d’uscita prevista
