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This War of Mine: Final Cut - Recensioni degli Utenti

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This War of Mine: Final Cut
In tempo di guerra non ci sono decisioni buone o cattive, conta solo la sopravvivenza

Che cosa si prova a vivere una guerra in prima persona dal punto di vista dei civili? Questa è la domanda che si devono essere posti i ragazzi di 11bit Studios, team indie di Varsavia fondato da alcuni ex dipendenti di Metropolis Software, software house inglobata da CD Projekt nel 2008.

Immaginatevi di essere catapultati di punto in bianco all’interno di un conflitto civile, senza una reale spiegazione e di essere costretti a fare qualsiasi cosa per sopravvivere. Questo è lo scenario che fa da sfondo a This War of Mine. Il gioco è ambientato nella città di Pogoren, centro urbano della Graznavia, fittizio stato dell’Est Europa in cui imperversa da tempo un conflitto civile che vede opporsi il principale gruppo etnico del paese, i Grazni, contro la minoranza dei Vyseni, che reclama l’indipendenza di una parte dei territori della Graznavia, tra cui la stessa città di Pogoren.

In questo contesto di guerra, morte e distruzione chi ci rimette maggiormente è sempre la popolazione civile, ed è proprio questa la peculiarità principale del titolo di 11bit Studios: il focus non è sui combattimenti, sulle operazioni militari, sui soldati. I protagonisti sono i cittadini di Pogoren, persone comuni che fino a qualche settimana prima vivevano una vita normale e che da un momento all’altro si sono viste crollare il mondo addosso. Bruno, Marko, Katia, Pavle e Arica sono solo alcuni dei protagonisti che potremo controllare nel corso dei lunghi e faticosi giorni che ci separano dalla fine della guerra. Ogni personaggio ha una propria storia, i propri affetti, una propria personalità fatta di vizi, pregi e difetti che aiutano il giocatore ad immedesimarsi maggiormente con gli eventi a schermo e che sono fondamentali nelle fasi di gameplay: Bruno, ad esempio, è un abile cuoco e questa sua caratteristica gli consentirà di cucinare consumando un numero ridotto di materiali; Katia è una bravissima negoziatrice e sarà in grado di barattare oggetti e materiali con scambi svantaggiosi; Pavle è uno scassinatore provetto, il suo inventario sarà molto più ampio degli altri e riuscirà ad aprire le porte senza l’utilizzo di grimaldelli. Queste e altre abilità dei vari personaggi giocabili dovranno essere sfruttate al meglio per poter sopravvivere.

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Il gameplay di This War of Mine si differenzia in base al ciclo giorno-notte: se di giorno bisogna darsi da fare all’interno del nostro rifugio con attività di routine in perfetto stile “gestionale” (cucinare il pranzo, curarsi da ferite e malattie, recuperare l’acqua piovana, preparare trappole per topi, predisporre barricate per evitare gli ingressi di malintenzionati), quando cala la notte il gioco entra nel vivo della sua natura survival. Per prima cosa bisogna scegliere il personaggio da far rimanere nel rifugio e quello da mandare in esplorazione, dopodiché dovremo selezionare il luogo da esplorare in base alle nostre esigenze. Una casa bombardata e abbandonata ci darà accesso a molti materiali utili per la costruzione di oggetti e arredamenti, ma è probabile che non abbia al suo interno cibo o medicine; al contrario, un supermercato controllato da un gruppo di banditi sarà un’ottima fonte di viveri e medicinali, ma il rischio di uscirne gravemente feriti sarà molto più alto.

Pur di sopravvivere le persone sono disposte a tutto, persino a perdere la propria umanità. Scavare, rovistare, rompere, rubare, scappare, minacciare, aggredire, uccidere: in alcune situazioni, saremo costretti a dover commettere delle atrocità contro persone innocenti, azioni che avranno una ripercussione anche sull’umore dei nostri personaggi. Non aiutare persone bisognose, rubare del cibo o, ancora peggio, uccidere una coppia di anziani indifesi può portare i personaggi a una profonda depressione. La componente emotiva è infatti fondamentale nell’economia di gioco tanto quanto la salute fisica. Un personaggio triste sarà meno produttivo e più lento nelle varie attività di routine come rovistare tra le macerie o creare un oggetto. Alcuni protagonisti hanno delle dipendenze da soddisfare, come quelle da tabacco e caffè, e nelle situazioni di gioco più critiche queste dipendenze possono essere fatali. L’assenza costante di cibo, i continui furti subiti senza potersi difendere in combinazione, ad esempio, con la totale mancanza di sigarette posso portare alcuni personaggi a perdere completamente la speranza e a togliersi la vita.

Oltre alla versione di gioco classica, This War of Mine: Final Cut include anche il DLC “Stories”, in cui la struttura di gioco originale viene accompagnata da una componente narrativa vera e propria. Se, infatti, nella versione Classica la storia viene di fatto creata da noi in base alle nostre azioni e lo scopo dei personaggi è sopravvivere il più a lungo possibile fino all’arrivo della pace, in Stories le vicende hanno un intreccio e uno sviluppo ben preciso, che varia in base ai personaggi giocabili: un padre alla disperata ricerca della figlia gravemente malata, una coppia di coniugi costituita da un conduttore radiofonico disabile e da sua moglie, una donna che vive sola nella zona di guerra. Il setting in cui si sviluppano queste storie è il medesimo del gioco base e ritroveremo gli stessi luoghi che abbiamo imparato a conoscere come il Supermercato, la Scuola, la Chiesa e così via. Non mancano i finali multipli: durante le vicende verrà infatti chiesto al giocatore di fare delle scelte cruciali che andranno direttamente a condizionare l’epilogo delle tre storie.


+ Aiuta a comprendere gli orrori della guerra
+ Tanti personaggi, ognuno con il proprio background
+ “Stories” è un grande valore aggiunto all’offerta


- La componente gestionale del rifugio poteva essere più approfondita
- Poca chiarezza nel funzionamento delle dipendenze dei personaggi
- Non tutti gli oggetti sono fondamentali per concludere l’avventura


In definitiva, This War of Mine: Final Cut è una ottima ri-edizione, che regala al buonissimo gioco base un DLC che offre molto all'esperienza. Un gioco particolare, che riesce a lasciare il segno nonostante evidenti criticità.


VOTO: 7,5
 
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