A me, più che l'impressione di partire a rilento, è sembrato che la caratterizzazione della protagonista sia venuta un po' meno. Almeno nei primissimi capitoli, il suo essere "ordinary girl" era fin troppo ordinary. Poi decolla abbastanza grazie alla sinergia di dialoghi con Toko e il loro evolvere di rapporto (che nel finale sfocia in un vago sapore lesbo :.bip

, l'idea di unire fasi di shooter con rompicapo è abbastanza originale, anche se questi ultimi (tolto un paio) mi sono sembrati facilini, ma è un buon modo per avvicinare i neofiti degli sparatutto, a maggior ragione se la mira/controlli fanno un po' bestemmiare.
Chi ne esce meglio è ovviamente Toko, personaggio che non aveva le mie piene simpatie precedentemente, qui più emancipata dal suo consueto "sbav sbav" verso Byakuya (al contrario, a livello di dialoghi m'ha un po' deluso, verve sottotono).
I cattivi di turno, o erano fatti secondo me molto bene (Monaca è delirante il giusto verso il quinto, e sa urtare come dovrebbe) o non funzionano per nulla (Kotoko insipidissima, Masaru c'ha proprio la faccia del "primo boss inutile che facciamo morire per primo perché non abbiamo chissà che gran storia da raccontare a suo carico). Jataro mi faceva veramente tenerezza, bel personaggio forse sfruttato meno di quanto si potesse.
Ottimi design per i Monokuma, non mi han dato fastidio i richiami alle ost vecchie (anzi) o alcuni fanservice, è palese che bisognava tenere incollata anche una fetta di audience che magari lo spin off l'ha giocato anche solo per la storia e voleva sentirsi gratificato tra vari livelli passati magari in un terreno che non è il proprio. Li ho visti un po' anche nell'ottica del bastone e della carota.
Sceneggiatura che insomma ha retto, buttandola a volte sul semi gore (ma ci stava la violenza, essendo un gioco del genere) e non facendosi mancare un po' di dipartire, han gestito senza troppi wtf (tipo quello del fantasma più lo scanner ottico, meh).