Cosa c'è di nuovo?

Xbox Series X|S on PlayStation 5 | "E così porti 4 esclusive su PS5?" "Sì Matt.. niente di Series..."

Aftermath

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Certo che se le uniche risposte ricevute sono un concentrato di ironia scadente e sarcasmo inutile, la conversazione comincia a diventare stucchevole :asd:

Nessuno qui ha mai voluto dare del pezzente a chi non sgancia i soldi ma prego, continuate pure con la manfrina del "io pago il nuovo tripla A solo 40 euro, sono un pezzente hehe"
 

BadBoy25

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E' esatto.

Ovviamente parliamo di Retail.
Se volete regalare ( :asd: ) soldi al publisher lo prendete digital e gli arrivano 80€ sull'unghia (- il 30% dello Store MS/Sony/Steam/N -> Non applicato in caso di First party Game).

Ma nel campo retail ogni publisher contratta in via autonoma coi vari rivenditori forniture sulla base degli obiettivi di vendita, del budget del titolo, e dei pre ordini. Tendenzialmente per un AAA in media il Retailer (GS, BestBuy, etc.) pagavano tra i 45 e i 55€ a copia (non so ora quanto sia cambiata la cosa), per poi lucrare sulla differenza (un introito medio che è tra i 20 e i 30€). Su questi contratti ovviamente a seconda dei casi possono essere applicati bonus, opzioni di acquisto per nuove forniture, e anche opzioni di recesso in certi casi per l'invenduto (se rientrante in determinati termini).

Le offerte del retailer (i 20€ di sconto di Amazon, il ritiro usato che sega 20/40€, o il Pass ad 1€) sono ovviamente a carico del retailer, che va a dilapidare il suo guadagno (quei 20-30€ di cui sopra) proporzionalmente alla propria scelta commerciale. Può segare il prezzo per vendere più copie (e lucrare sulla quantità), può segarlo per avere più usati (da rivendere, e ottenere 1:1 il totale della vendita [drasticamente superiore alla vendita di un gioco nuovo]), può persino optare di rimetterci (o comunque lucrare pochi €) come scelta di marketing per attirare persone nel negozio e vendere altri prodotti (GS per esempio vive di merchandise e periferiche terze parti, così come pure le assicurazioni)
Credo che la somma per i publisher sia più bassa, già solo scorporando l'IVA il Gamestop/Amazon/ecc sui 70€ ne incassa meno di 60.
 

K_for_Vendetta

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In linea di massima sì, ma a condizione che quel gioco usato venga effettivamente rivenduto e non rimanga marcire per secoli sugli scaffali del GS (che è il destino di molti giochi ed il motivo per cui GS è finito gambe all'aria; pur di vendere giochi nuovi si sono riempiti di usati invendibili con le offerte trade in).
si quello però dipende da cosa gli riporti

per loro è uguale se gli riporto Bloodstained o Last of Us 2. (due nomi a caso)

è chiaro che il primo gli resta sul groppone mentre il secondo impatta sulle vendite del nuovo

io ci vedo un sistema che in un modo o nell'altro si morde la coda
 

zaza50

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Credo che la somma per i publisher sia più bassa, già solo scorporando l'IVA il Gamestop/Amazon/ecc sui 70€ ne incassa meno di 60.
Mi ero completamente dimenticato del 22% di fucilata IVA. Sì sicuramente il cut alla base è inferiore, salvo per forse alcuni publisher particolarmente avidi (da quanto avevo sentito Activision aveva cut sui 45€, così mi era stato detto da un ex manager in GS)
 

BadBoy25

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si quello però dipende da cosa gli riporti

per loro è uguale se gli riporto Bloodstained o Last of Us 2. (due nomi a caso)

è chiaro che il primo gli resta sul groppone mentre il secondo impatta sulle vendite del nuovo

io ci vedo un sistema che in un modo o nell'altro si morde la coda
Da qualche anno sono più attenti, ma fino a due anni fa prendevano davvero di tutto. Con la 1x1 si liberavano di giochi nuovi difficilmente vendibili scambiandoli alla pari con usati ancor più difficilmente vendibili. :asd:
 

SamusVictory

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Certo che se le uniche risposte ricevute sono un concentrato di ironia scadente e sarcasmo inutile, la conversazione comincia a diventare stucchevole :asd:

Nessuno qui ha mai voluto dare del pezzente a chi non sgancia i soldi ma prego, continuate pure con la manfrina del "io pago il nuovo tripla A solo 40 euro, sono un pezzente hehe"
Non ha nemmeno senso colpevizzare l'utenza sul portafogli, visto che non tutti hanno le stesse tasche e si sta parlando del superfluo del superfluo.
 

MattewMatt96

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Certo che se le uniche risposte ricevute sono un concentrato di ironia scadente e sarcasmo inutile, la conversazione comincia a diventare stucchevole :asd:

Nessuno qui ha mai voluto dare del pezzente a chi non sgancia i soldi ma prego, continuate pure con la manfrina del "io pago il nuovo tripla A solo 40 euro, sono un pezzente hehe"
La verità è che ci sentiamo in colpa per un motivo o l'altro e tentiamo di sfogarci con chi non ha fatto le nostre stesse scelte.

Chi compra al D1 si sente in colpa perché sa che con un po' di pazienza avrebbe potuto risparmiare qualcosina, allora si rifà sul fatto che grazie al suo modo di agire aiuta l'industria dei videogiochi.

Chi invece aspetta gli sconti si sente in colpa perché deve sempre scendere a compromessi per giocare quello che desidera, non potendo usufruire dell'esperienza del gioco alla sua uscita e si rifà contro l'industria che non funziona nel modo in cui dovrebbe.

In tutto ciò ci tengo a dire che, frecciatine e litigi a parte, il discorso è davvero interessante e tra una cosa e l'altra leggo comunque pareri di cui onestamente non avevo tenuto conto, quindi ben venga tutto questo vespaio che si è formato ?
 

N.Revolution

In lutto per l'addio di Michel Ancel
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Molti studi dicevano che dei 70 euro al d1 gli arrivavano circa la metà (35 euro +-)
 

Jack 95

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Chi compra al D1 si sente in colpa perché sa che con un po' di pazienza avrebbe potuto risparmiare qualcosina, allora si rifà sul fatto che grazie al suo modo di agire aiuta l'industria dei videogiochi.
Io mi sento apposta con me stesso, se volevo risparmiare aspettavo, se non l'ho fatto si vede perché volevo subito il gioco, e quindi va da se che ne valeva la pena il prezzo più alto, o anche perché volevo fare il mio +1 a gioco e studio, tipo recentemente che ho preso paper Mario nuovo e non usato, quando potevo risparmiando qualcosina, perché voglio supportare la saga e ne voglio degli altri in futuro, idem magari prendendo versioni retail di giochi usciti in originaria solo in DD per supportare la causa del retail e publisher piccolo che ci ha fatto l'edizione scatolata, insomma ho fatto tutto con consapevolezza e pace nel cuore, e non credo sia l'unico, in quanto l'ho fatto con piena consapevolezza, cosa che a volte sembra mancare.
 

MattewMatt96

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Io mi sento apposta con me stesso, se volevo risparmiare aspettavo, se non l'ho fatto si vede perché volevo subito il gioco, e quindi va da se che ne valeva la pena il prezzo più alto, o anche perché volevo fare il mio +1 a gioco e studio, tipo recentemente che ho preso paper Mario nuovo e non usato, quando potevo risparmiando qualcosina, perché voglio supportare la saga e ne voglio degli altri in futuro, idem magari prendendo versioni retail di giochi usciti in originaria solo in DD per supportare la causa del retail e publisher piccolo che ci ha fatto l'edizione scatolata, insomma ho fatto tutto con consapevolezza e pace nel cuore, e non credo sia l'unico, in quanto l'ho fatto con piena consapevolezza, cosa che a volte sembra mancare.
Assolutamente, il mio era un modo per smorzare i toni, il messaggio era per ironizzare sulle frecciatine lanciate ? Io ti posso dire la mia esperienza, un tempo ammetto che (sbagliando) mi sentivo in colpa se prendevo un titolo al D1 e dopo poco tempo lo scontavano o comunque se dopo aver comprato un gioco me lo ritrovavo gratuito, proprio perché non nuoto nell'oro e quei 20/30€ risparmiati mi facevano comodo. Al contrario però odiavo aspettare passivamente che un gioco venisse scontato o venisse incluso in uno dei servizi in abbonamento. Adesso le cose le metto in maniera più semplice, il gioco mi è piaciuto? Sono felice di averci speso i soldi che ho speso, il gioco non mi è piaciuto? La prossima volta starò più attento.

Infine per me il comprare un gioco a prezzo pieno o meno risiede anche nell'abilità di farmi interessare a quel titolo, RE Village mi sta interessando a bestia e non riesco a resistere, quindi andrò di D1, se altri titoli non mi fanno questo effetto è proprio perché non sono cosi interessato nel giocarli e quindi ho la tranquillità di aspettare a quando lo trovero ad un prezzo per me più accessibile.
 

violiotset

Kamiya defence force
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Io ho fatto un anno che praticamente non giocavo ai VG, proprio avevo la repulsione al videogioco.Poi ho vissuto per 3/4 anni comprando roba interessante uscita l anno prima, con 2/3 eccezioni, risparmiando pero un botto di soldi
Adesso con la pandemia ho finito tutto il backlog che avevo, ho perso il mio superpotere risparmiante
 

Sparda

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Ma io mi chiedo, ma com'è possibile che qui dentro non si possa parlare del funzionamento di un meccanismo in termini astratti ed assoluti senza che qualcuno si butti in mezzo a casaccio deviando completamente il discorso?
E ancora mi chiedo, com'è possibile parlare sempre in termini così semplici di problematiche così complesse?
Non è un caso che uno degli uomini più saggi del mondo sia diventato famoso per aver ammesso di non sapere una mazza.

Vi faccio una domanda, secondo voi quando dovrebbe arrivare il momento in cui chi ha lanciato sul mercato un gioco tira le somme in merito al suo investimento, e magari lo fa pure sapere a chi a sua volta ci ha investito? Datemi una finestra temporale precisa.
E una volta risposto a questo, quando dovrebbe arrivare il momento in cui, decretato se sia un successo o un insuccesso, pianifica la distribuzione dei propri prodotti nel corso degli anni ed eventuali progetti futuri?
Quale dovrebbero essere la percentuale e la velocità con le quali si deprezza un gioco, e in base a cosa?

A questo livello non servono nemmeno conoscenze di economia, è pura logica. Ci sono ragioni EVIDENTI per le quali chi spende più soldi, o meglio, chi fa incassare più soldi e più VELOCEMENTE su un titolo vale di più come consumatore agli occhi di chi lo ha prodotto, non c'è nemmeno da starci a discutere.
Il punto di questo discorso però chiaramente è riflettere sulle dinamiche e sul funzionamento del sistema, riflettere sul potere, sulle potenzialità e soprattutto sulle RESPONSABILITA' del consumatore, non sapere che cosa fate coi vostri risparmi e darvi la targhetta di merito.

Che cosa c'entra la colpevolizzazione individuale e cosa avete comprato negli ultimi anni/settimane lo sapete solo voi...cioè, se lo contestualizzate ci fa pure piacere se ci portare esperienze personali, ma saranno pure affari vostri, nessuno aveva messo in piedi il processo di Norimberga dei risparmiatori, avete fatto tutto da soli.

Utilizzare però il vittimismo per deviare un argomento generale sul piano personale è però operazione non utile ai fini della discussione. Cioè non è che se io (che avrà fatto 4 d1 in sta gen :asd: ) parlo di questa cosa mi sto dando da solo del parassita, un po' di capacità di astrazione, su.

Ma ci sono un miliardo di altri esempi possibili per chiarire ancora meglio il concetto...pensiamo per esempio ai picchiaduro e al supporto a stagioni...il supporto e la longevità del titolo si misurano INEVITABILMENTE sulla base della risposta dell'utenza, e in base a quando e quanto un giocatore fruisce del titolo si può decidere quanto andrà avanti. Sia chi compra la goty dopo 7 anni che chi compra il titolo al d1 supportano il titolo, ma è evidente che la seconda tipologia di giocatore ha un'importanza superiore agli occhi di chi lo vende, perché ne influenza ATTIVAMENTE lo sviluppo.

Così come decidere di NON comprare qualcosa ha un effetto.

Si parla di banale responsabilità, la colpevolizzazione possiamo toglierla dalle balle che non c'entra niente.
 

max161

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Ma io mi chiedo, ma com'è possibile che qui dentro non si possa parlare del funzionamento di un meccanismo in termini astratti ed assoluti senza che qualcuno si butti in mezzo a casaccio deviando completamente il discorso?
E ancora mi chiedo, com'è possibile parlare sempre in termini così semplici di problematiche così complesse?
Non è un caso che uno degli uomini più saggi del mondo sia diventato famoso per aver ammesso di non sapere una mazza.

Vi faccio una domanda, secondo voi quando dovrebbe arrivare il momento in cui chi ha lanciato sul mercato un gioco tira le somme in merito al suo investimento, e magari lo fa pure sapere a chi a sua volta ci ha investito? Datemi una finestra temporale precisa.
E una volta risposto a questo, quando dovrebbe arrivare il momento in cui, decretato se sia un successo o un insuccesso, pianifica la distribuzione dei propri prodotti nel corso degli anni ed eventuali progetti futuri?
Quale dovrebbero essere la percentuale e la velocità con le quali si deprezza un gioco, e in base a cosa?

A questo livello non servono nemmeno conoscenze di economia, è pura logica. Ci sono ragioni EVIDENTI per le quali chi spende più soldi, o meglio, chi fa incassare più soldi e più VELOCEMENTE su un titolo vale di più come consumatore agli occhi di chi lo ha prodotto, non c'è nemmeno da starci a discutere.
Il punto di questo discorso però chiaramente è riflettere sulle dinamiche e sul funzionamento del sistema, riflettere sul potere, sulle potenzialità e soprattutto sulle RESPONSABILITA' del consumatore, non sapere che cosa fate coi vostri risparmi e darvi la targhetta di merito.

Che cosa c'entra la colpevolizzazione individuale e cosa avete comprato negli ultimi anni/settimane lo sapete solo voi...cioè, se lo contestualizzate ci fa pure piacere se ci portare esperienze personali, ma saranno pure affari vostri, nessuno aveva messo in piedi il processo di Norimberga dei risparmiatori, avete fatto tutto da soli.

Utilizzare però il vittimismo per deviare un argomento generale sul piano personale è però operazione non utile ai fini della discussione. Cioè non è che se io (che avrà fatto 4 d1 in sta gen :asd: ) parlo di questa cosa mi sto dando da solo del parassita, un po' di capacità di astrazione, su.

Ma ci sono un miliardo di altri esempi possibili per chiarire ancora meglio il concetto...pensiamo per esempio ai picchiaduro e al supporto a stagioni...il supporto e la longevità del titolo si misurano INEVITABILMENTE sulla base della risposta dell'utenza, e in base a quando e quanto un giocatore fruisce del titolo si può decidere quanto andrà avanti. Sia chi compra la goty dopo 7 anni che chi compra il titolo al d1 supportano il titolo, ma è evidente che la seconda tipologia di giocatore ha un'importanza superiore agli occhi di chi lo vende, perché ne influenza ATTIVAMENTE lo sviluppo.

Così come decidere di NON comprare qualcosa ha un effetto.

Si parla di banale responsabilità, la colpevolizzazione possiamo toglierla dalle balle che non c'entra niente.

La mia idea l’ho esposta precedentemente: prezzo di listino più “realistico”, ad esempio 49 euro (soprattutto se digitale). 12 mesi di prezzo blindato - salvo offerte locali dei rivenditori che non puoi (anche se non è del tutto vero) contrastare. Poi lo metti occasionalmente al 30% di sconto nelle offerte di Natale, Primavera, Summer festival.... chiamale come vuoi, durante il secondo anno (13/24 mesi).
Poi Plus, Gold, offerta “giochi a meno di 10 euro ecc...
 

K_for_Vendetta

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Ma io mi chiedo, ma com'è possibile che qui dentro non si possa parlare del funzionamento di un meccanismo in termini astratti ed assoluti senza che qualcuno si butti in mezzo a casaccio deviando completamente il discorso?
E ancora mi chiedo, com'è possibile parlare sempre in termini così semplici di problematiche così complesse?
Non è un caso che uno degli uomini più saggi del mondo sia diventato famoso per aver ammesso di non sapere una mazza.

Vi faccio una domanda, secondo voi quando dovrebbe arrivare il momento in cui chi ha lanciato sul mercato un gioco tira le somme in merito al suo investimento, e magari lo fa pure sapere a chi a sua volta ci ha investito? Datemi una finestra temporale precisa.
E una volta risposto a questo, quando dovrebbe arrivare il momento in cui, decretato se sia un successo o un insuccesso, pianifica la distribuzione dei propri prodotti nel corso degli anni ed eventuali progetti futuri?
Quale dovrebbero essere la percentuale e la velocità con le quali si deprezza un gioco, e in base a cosa?

A questo livello non servono nemmeno conoscenze di economia, è pura logica. Ci sono ragioni EVIDENTI per le quali chi spende più soldi, o meglio, chi fa incassare più soldi e più VELOCEMENTE su un titolo vale di più come consumatore agli occhi di chi lo ha prodotto, non c'è nemmeno da starci a discutere.
Il punto di questo discorso però chiaramente è riflettere sulle dinamiche e sul funzionamento del sistema, riflettere sul potere, sulle potenzialità e soprattutto sulle RESPONSABILITA' del consumatore, non sapere che cosa fate coi vostri risparmi e darvi la targhetta di merito.

Che cosa c'entra la colpevolizzazione individuale e cosa avete comprato negli ultimi anni/settimane lo sapete solo voi...cioè, se lo contestualizzate ci fa pure piacere se ci portare esperienze personali, ma saranno pure affari vostri, nessuno aveva messo in piedi il processo di Norimberga dei risparmiatori, avete fatto tutto da soli.

Utilizzare però il vittimismo per deviare un argomento generale sul piano personale è però operazione non utile ai fini della discussione. Cioè non è che se io (che avrà fatto 4 d1 in sta gen :asd: ) parlo di questa cosa mi sto dando da solo del parassita, un po' di capacità di astrazione, su.

Ma ci sono un miliardo di altri esempi possibili per chiarire ancora meglio il concetto...pensiamo per esempio ai picchiaduro e al supporto a stagioni...il supporto e la longevità del titolo si misurano INEVITABILMENTE sulla base della risposta dell'utenza, e in base a quando e quanto un giocatore fruisce del titolo si può decidere quanto andrà avanti. Sia chi compra la goty dopo 7 anni che chi compra il titolo al d1 supportano il titolo, ma è evidente che la seconda tipologia di giocatore ha un'importanza superiore agli occhi di chi lo vende, perché ne influenza ATTIVAMENTE lo sviluppo.

Così come decidere di NON comprare qualcosa ha un effetto.

Si parla di banale responsabilità, la colpevolizzazione possiamo toglierla dalle balle che non c'entra niente.
Mah. Dare un annetto di tempo ai prodotti per vedere come performano non mi sembrerebbe sbagliato
 

Sparda

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La mia idea l’ho esposta precedentemente: prezzo di listino più “realistico”, ad esempio 49 euro (soprattutto se digitale). 12 mesi di prezzo blindato - salvo offerte locali dei rivenditori che non puoi (anche se non è del tutto vero) contrastare. Poi lo metti occasionalmente al 30% di sconto nelle offerte di Natale, Primavera, Summer festival.... chiamale come vuoi, durante il secondo anno (13/24 mesi).
Poi Plus, Gold, offerta “giochi a meno di 10 euro ecc...
Mah. Dare un annetto di tempo ai prodotti per vedere come performano non mi sembrerebbe sbagliato
Ok, così è già diverso, abbiamo dato una circoscrizione temporale di un annetto. Però come vedete già salta all'occhio un punto: a prescindere da quanto lo dilatiamo, il riscontro iniziale sembra essere l'elemento da cui non riusciamo a svincolarci per fare le nostre valutazioni...
 

Tesshou

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Ok, così è già diverso, abbiamo dato una circoscrizione temporale di un annetto. Però come vedete già salta all'occhio un punto: a prescindere da quanto lo dilatiamo, il riscontro iniziale sembra essere l'elemento da cui non riusciamo a svincolarci per fare le nostre valutazioni...
Però concorderai che tra 12 mesi e poche settimane ci passa una bella differenza :asd: se aggiungiamo poi un prezzo più adeguato in base al prodotto ( che non vuol dire prezzo più basso = meno valore dello stesso) sono abbastanza convinto che determinati prodotti avrebbero una vita ben diversa
 
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Ok, così è già diverso, abbiamo dato una circoscrizione temporale di un annetto. Però come vedete già salta all'occhio un punto: a prescindere da quanto lo dilatiamo, il riscontro iniziale sembra essere l'elemento da cui non riusciamo a svincolarci per fare le nostre valutazioni...
Io non mi lamento che tlou 2 lo trovo dopo un anno a 30 euro, l'ho giocato molto prima, pago il prezzo maggiore per aver usufruito due biglietto in anticipo e sono contento, non mi va bene che lo porti a 30 euro dopo 5 mesi.
Così non mi lamenterei assolutamente di andare di d1 :sisi:
 

K_for_Vendetta

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Ok, così è già diverso, abbiamo dato una circoscrizione temporale di un annetto. Però come vedete già salta all'occhio un punto: a prescindere da quanto lo dilatiamo, il riscontro iniziale sembra essere l'elemento da cui non riusciamo a svincolarci per fare le nostre valutazioni...
Beh però tra 3 e 52 settimane c'è una bella differenza. Se per te il primo anno è "riscontro iniziale" il d1 e le prime 2-3 settimane cosa sono?
 

Jack 95

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Io non mi lamento che tlou 2 lo trovo dopo un anno a 30 euro, l'ho giocato molto prima, pago il prezzo maggiore per aver usufruito due biglietto in anticipo e sono contento, non mi va bene che lo porti a 30 euro dopo 5 mesi.
Così non mi lamenterei assolutamente di andare di d1 :sisi:
Se sei andato al D1 vuol dire che ne valeva la pena per il gioco è che non potevi aspettare, al contrario se dopo 5 mesi, che non sono 2, ti girano le balle che il gioco venga meno vuol dire che dovevi aspettare, insomma una delle due, non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Post unito automaticamente:

Beh però tra 3 e 52 settimane c'è una bella differenza. Se per te il primo anno è "riscontro iniziale" il d1 e le prime 2-3 settimane cosa sono?
Il fatto è che in un mondo ideale funzionerebbe così, quindi il primo anno è tutti contenti, ma non siamo nel mondo ideale e non ragionano così gli sviluppatori, almeno tutti, quindi che facciamo?
 

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Non ha nemmeno senso colpevizzare l'utenza sul portafogli, visto che non tutti hanno le stesse tasche e si sta parlando del superfluo del superfluo.
Ma chi sta colpevolizzando chi? :rickds:

Capacità di comprensione del testo pari a boh, zero? Per l'ennesima volta, ripeto, nessuno ha dato la colpa a chi cerca di risparmiare o chi non compra subito il nuovo tripla A di turno. Si sta solo facendo notare che volente o nolente, sono le vendite a dettare legge in questa industria (ma direi anche in tutto il mondo), è chiaro che Tizio che compra al D1 avrà un peso più rilevante rispetto a chi lo compra a 5 euro usato l'anno dopo, sul successo di un titolo.
 
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