Un filo conduttore dicevamo che prende e sa prendere per chi non osserva con motivazioni puramente tecniche e analitiche che seppur necessarie per chi fa il redattore non ne può cogliere tutte le sfumature più emotive. Dobbiamo considerare infatti almeno tre piani di significato per poi trarre delle personalissime conclusioni.
Primo piano di significato: Il quattordicesimo capitolo è un disastro. Punto. Un fan service forzato e forzoso, mille avvenimenti che tozzano costantemente tra loro, una regia che si perde in tanti vorrei ma non posso, un capitolo fintamente esplosivo ma col freno a mano tirato in quanto conscio di una parte 3 che dovrà dare le risposte. Ma soprattutto commette un enorme crimine: diluire se non svilire del tutto il pathos e la quasi "teatralità scenica" della morte di Aerith, con la parte dell'immersione che DEVONO (e ripeto DEVONO) assolutamente inserire nel 3. Al silenzio, al commiato, alle vibes da veglia è sostituito un concerto di eventi contraddittori che non aggiungono nulla anzi che urlano la loro inadeguatezza. Un concerto di paese dentro una Chiesa.
Secondo piano di significato: Siamo noi il vero disastro. L'essere umano è qualcosa di fondamentalmente insondabile, incomprensibile, un guazzabuglio di emozioni e sensazioni spesso senza nè capo nè coda. Un "oscuro scrutare" direbbe qualcuno. Soprattutto dopo eventi emotivamente impattanti non è più possibile avere certezza di cosa sia reale e cosa no, di cosa sia frutto di una nostra prospettiva e di cosa invece sia "realmente" così (ma anche qui cosa è reale se non la nostra percezione delle cose, spesso fallace?). Aerith è morta. Su questo non si discute. Almeno per noi. Almeno quello che la storia di FFVII ci ha insegnato. Ma lo è veramente per chi non solo così intrinsecamente legato a lei ma anche molto molto "dissociato" di suo come Cloud? Cosa accade quando ad una "marionetta" che ha un vissuto non suo, disturbata, deviata e spesso non presente qui e ora accade uno scossone così forte? Crea altre realtà. Più comode, più sicure, comfort zone per non impazzire del tutto. Una negazione che ha generato altri mondi. Cosa accade in certi momenti di mia instabile follia? Credo che segretamente Nomura stia ancora lavorando a Versus XIII, già lo vedo chino a riproporlo, è qui ed è presente! Lo stesso KH4 ha chiari segnali, vedrete che sarà il VERO Versus 13.
E se a questa situazione già di per sè profondamente instabile all'interno si creano altrettante instabilità all'esterno? Succede quel che è successo: più mondi di uno stesso pianeta non come realtà alternative come segnalato già in maniera egregia dal buon
omark ma percezioni metasesnsoriali del tutto personali; in un attimo Aerith è viva, che bello siamo riusciti a salvarla! Un secondo dopo è morta. Poi ritorna e ci sorride. Poi piangiamo disperati a dirotto. Poi black out, cosa accade al suo corpo? Anzi cosa accade a noi? Che bello c'è anche Zack, combattiamo insieme! Ci ritroviamo calmi, quasi rilassati ai piedi dell'altare con lei affianco. E' andata tutto bene, in marcia verso Sephiroth! Lei è viva anzi ci accompagna pure all'areonave, ci aiuterà nel viaggio, anche se a distanza. Ma non esiste. Perché non c'era modo più sorprendente di rivivere una morta così iconica che capovolgendone i punti di vista. Non è Aerith ad essere il fulcro dell'esperienza bensì l'esperienza intorno ad Aerith vissuta dagli occhi di Cloud a farla da padrona. Chi è la vera vittima? Una ragazza che affronta il proprio tragico destino o qualcuno che ha perso le uniche certezze sul proprio IO che aveva, cioè quelle basate sui sentimenti?
Terzo piano di significato: Il flusso dei mondi e la quarta parete. C'è infine un'ultima analisi molto meno introspettiva ma che abbraccia in parte la precedente. Il pianeta e il lifestream il cui fluire si basa sugli esseri viventi e il fine ultimo di tutte le cose ("tutti ritorniamo al pianeta"). Un flusso perenne e costante ma che non abbraccia solo vita e morte ma anche desideri, speranze, scelte del destino. Quanto davvero abbiamo scelta, quanto davvero le cose possono assumere un'altra piega, quanto le mie preghiere e i miei desideri possono influenzarlo? La risposta è si, tanto. Chi è stato a contatto in maniera viscerale come Tifa o Red ha già percezione di qualcosa di non vissuto, ha già intravisto qualche frame disturbato di qualcosa che poteva essere (la salvezza di Aerith) ma non è. Dunque esistono variazioni forse anche infinite della realtà che noi abbiamo preso come fondamentale perchè basata su quella del 97 che mettono in moto persone e personaggi tenute in vita da una sorta di coscienza collettiva unica. Mondi paralleli non nel senso fantascientifico ma nel senso spirituale del termine: il me che sceglie di prendere un treno invece che il bus può dar vita ad un me che invece ha fatto la scelta opposta? Nel gioco delle parti tutte questi infiniti mondi si uniscono e toccano in punti di massima coesione e di bisogno. Dunque combattiamo con Zack e con Aerith. E in questo caso che piano di signficato scegliamo? Perchè scegliendo il secondo è possibiie immaginare il tutto come un grosso sogno partorito da Cloud come risposta a due lutti importantissimi. Ed è qui che si rompe la quarta parete: che realtà scegliamo per noi: quella canonica o quella che ci fa soffrire? Quella che abbiamo sperato o quella che ci fa arrabbiare? Non esiste il famoso "migliore dei mondi possibili" perché siamo noi che ci guardiamo allo specchio sappiamo in base alla nostra esperienza col titolo quale chiave di lettura dare e a cosa avvicinarci.