Cosa c'è di nuovo?

PS5 Final Fantasy VII Rebirth

Final Fantasy VII Rebirth
Final Fantasy VII Rebirth is the second game of the Final Fantasy VII Remake series, officially announced to be released in winter of 2023.
Giocatori: 1
Co-op: No
Genere: Action, Adventure, Role-Playing
Data di rilascio:
Publisher: Square Enix

zaza50

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Non postate spoiler scoperti, anche per avvenimenti “”noti”” a chi ha giocato l’originale, cerchiamo di fare attenzione. Cancelleremo e sanzioneremo quando necessario. Vi chiediamo cortesemente attenzione, visto il livello di attesa del gioco.
 
Ultima modifica da un moderatore:

Krauron

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Per parlare di Rebirth non posso non citare Versus XIII

Davvero difficile buttare giù due righe su uno dei progetti che più ho atteso e desiderato prima ancora che uscisse fuori. Infatti la mia notte insonne in preda all'emozione dopo quel famoso annuncio all' E3 2015 è stata solo la punta dell'iceberg di uno stato febbrile che mi attraversava già mesi e mesi prima e che io ho figurato (e preannunciato) in questo stesso forum per pura intuizione, quando ancora non era diffusa la moda dei leaker e ce la passavamo tutti un po' meglio a sognare titoli in uscita piuttosto che freddi bilanci ed acquisizioni. Avevo già vissuto qualcosa di simile (ma quella volta con esiti disastrosi) sempre su Gamesforum per il mai nato Versus XIII, nel quale chi c'era si ricorderà che ero un po' lo zaza50 (mi permetta il paragone) della situazione, con mille congetture e ricostruzioni inventate. Nella mia testa tuttavia è ancora vivo, quasi si può toccare un progetto dark di Nomura, con un protagonista disilluso e quasi dalle tinte noir, con lo sfondo di una trama definita addirittura "shakesperiana" e una colonna sonora da urlo.

Quindi questa sorta di forte desiderio ha caratterizzato anzi forse per collegarmi a questo progetto direi "creato" una mia realtà ponendo un interrogativo che è alla base della mia analisi di Rebirth: quello che è stato nella mia testa e riversato sulla tastiera esiste o no?

Dove finisce la percezione di qualcosa di visto e osservato da numerose persone e quanto invece da un realizzazione mentale del tutto personale? Qualcosa di vissuto, travagliato, emozionato ma mai concretizzato è davvero così facilmente bollabile come "non esistito" per annullarlo?

E' questo secondo me il leit motiv della trama di Rebirth che sa anche sfondare la quarta parete ma dagli occhi di chi non ci aspettavamo...

Da qui seguiranno spoiler

Un filo conduttore dicevamo che prende e sa prendere per chi non osserva con motivazioni puramente tecniche e analitiche che seppur necessarie per chi fa il redattore non ne può cogliere tutte le sfumature più emotive. Dobbiamo considerare infatti almeno tre piani di significato per poi trarre delle personalissime conclusioni.

Primo piano di significato: Il quattordicesimo capitolo è un disastro. Punto. Un fan service forzato e forzoso, mille avvenimenti che tozzano costantemente tra loro, una regia che si perde in tanti vorrei ma non posso, un capitolo fintamente esplosivo ma col freno a mano tirato in quanto conscio di una parte 3 che dovrà dare le risposte. Ma soprattutto commette un enorme crimine: diluire se non svilire del tutto il pathos e la quasi "teatralità scenica" della morte di Aerith, con la parte dell'immersione che DEVONO (e ripeto DEVONO) assolutamente inserire nel 3. Al silenzio, al commiato, alle vibes da veglia è sostituito un concerto di eventi contraddittori che non aggiungono nulla anzi che urlano la loro inadeguatezza. Un concerto di paese dentro una Chiesa.

Secondo piano di significato: Siamo noi il vero disastro. L'essere umano è qualcosa di fondamentalmente insondabile, incomprensibile, un guazzabuglio di emozioni e sensazioni spesso senza nè capo nè coda. Un "oscuro scrutare" direbbe qualcuno. Soprattutto dopo eventi emotivamente impattanti non è più possibile avere certezza di cosa sia reale e cosa no, di cosa sia frutto di una nostra prospettiva e di cosa invece sia "realmente" così (ma anche qui cosa è reale se non la nostra percezione delle cose, spesso fallace?). Aerith è morta. Su questo non si discute. Almeno per noi. Almeno quello che la storia di FFVII ci ha insegnato. Ma lo è veramente per chi non solo così intrinsecamente legato a lei ma anche molto molto "dissociato" di suo come Cloud? Cosa accade quando ad una "marionetta" che ha un vissuto non suo, disturbata, deviata e spesso non presente qui e ora accade uno scossone così forte? Crea altre realtà. Più comode, più sicure, comfort zone per non impazzire del tutto. Una negazione che ha generato altri mondi. Cosa accade in certi momenti di mia instabile follia? Credo che segretamente Nomura stia ancora lavorando a Versus XIII, già lo vedo chino a riproporlo, è qui ed è presente! Lo stesso KH4 ha chiari segnali, vedrete che sarà il VERO Versus 13.

E se a questa situazione già di per sè profondamente instabile all'interno si creano altrettante instabilità all'esterno? Succede quel che è successo: più mondi di uno stesso pianeta non come realtà alternative come segnalato già in maniera egregia dal buon omark ma percezioni metasesnsoriali del tutto personali; in un attimo Aerith è viva, che bello siamo riusciti a salvarla! Un secondo dopo è morta. Poi ritorna e ci sorride. Poi piangiamo disperati a dirotto. Poi black out, cosa accade al suo corpo? Anzi cosa accade a noi? Che bello c'è anche Zack, combattiamo insieme! Ci ritroviamo calmi, quasi rilassati ai piedi dell'altare con lei affianco. E' andata tutto bene, in marcia verso Sephiroth! Lei è viva anzi ci accompagna pure all'areonave, ci aiuterà nel viaggio, anche se a distanza. Ma non esiste. Perché non c'era modo più sorprendente di rivivere una morta così iconica che capovolgendone i punti di vista. Non è Aerith ad essere il fulcro dell'esperienza bensì l'esperienza intorno ad Aerith vissuta dagli occhi di Cloud a farla da padrona. Chi è la vera vittima? Una ragazza che affronta il proprio tragico destino o qualcuno che ha perso le uniche certezze sul proprio IO che aveva, cioè quelle basate sui sentimenti?

Terzo piano di significato: Il flusso dei mondi e la quarta parete. C'è infine un'ultima analisi molto meno introspettiva ma che abbraccia in parte la precedente. Il pianeta e il lifestream il cui fluire si basa sugli esseri viventi e il fine ultimo di tutte le cose ("tutti ritorniamo al pianeta"). Un flusso perenne e costante ma che non abbraccia solo vita e morte ma anche desideri, speranze, scelte del destino. Quanto davvero abbiamo scelta, quanto davvero le cose possono assumere un'altra piega, quanto le mie preghiere e i miei desideri possono influenzarlo? La risposta è si, tanto. Chi è stato a contatto in maniera viscerale come Tifa o Red ha già percezione di qualcosa di non vissuto, ha già intravisto qualche frame disturbato di qualcosa che poteva essere (la salvezza di Aerith) ma non è. Dunque esistono variazioni forse anche infinite della realtà che noi abbiamo preso come fondamentale perchè basata su quella del 97 che mettono in moto persone e personaggi tenute in vita da una sorta di coscienza collettiva unica. Mondi paralleli non nel senso fantascientifico ma nel senso spirituale del termine: il me che sceglie di prendere un treno invece che il bus può dar vita ad un me che invece ha fatto la scelta opposta? Nel gioco delle parti tutte questi infiniti mondi si uniscono e toccano in punti di massima coesione e di bisogno. Dunque combattiamo con Zack e con Aerith. E in questo caso che piano di signficato scegliamo? Perchè scegliendo il secondo è possibiie immaginare il tutto come un grosso sogno partorito da Cloud come risposta a due lutti importantissimi. Ed è qui che si rompe la quarta parete: che realtà scegliamo per noi: quella canonica o quella che ci fa soffrire? Quella che abbiamo sperato o quella che ci fa arrabbiare? Non esiste il famoso "migliore dei mondi possibili" perché siamo noi che ci guardiamo allo specchio sappiamo in base alla nostra esperienza col titolo quale chiave di lettura dare e a cosa avvicinarci.

Non spenderò ulteriori parole per il gioco, almeno non nell'immediato, ma dico solo questo: un titolo che ti fa vivere le stesse emozioni di quando giocavi da ragazzino ai kolossal jrpg dei tempi d'oro merita tutto l'amore incondizionato possibile. Spenderò invece ulteriori pensieri, ma fra me e me, sulla esistenza di Noctis: siamo sicuri che quello vero sia quello presente nel XV? ;)
 

izumi1988

Master Ecchi
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Per parlare di Rebirth non posso non citare Versus XIII

Davvero difficile buttare giù due righe su uno dei progetti che più ho atteso e desiderato prima ancora che uscisse fuori. Infatti la mia notte insonne in preda all'emozione dopo quel famoso annuncio all' E3 2015 è stata solo la punta dell'iceberg di uno stato febbrile che mi attraversava già mesi e mesi prima e che io ho figurato (e preannunciato) in questo stesso forum per pura intuizione, quando ancora non era diffusa la moda dei leaker e ce la passavamo tutti un po' meglio a sognare titoli in uscita piuttosto che freddi bilanci ed acquisizioni. Avevo già vissuto qualcosa di simile (ma quella volta con esiti disastrosi) sempre su Gamesforum per il mai nato Versus XIII, nel quale chi c'era si ricorderà che ero un po' lo zaza50 (mi permetta il paragone) della situazione, con mille congetture e ricostruzioni inventate. Nella mia testa tuttavia è ancora vivo, quasi si può toccare un progetto dark di Nomura, con un protagonista disilluso e quasi dalle tinte noir, con lo sfondo di una trama definita addirittura "shakesperiana" e una colonna sonora da urlo.

Quindi questa sorta di forte desiderio ha caratterizzato anzi forse per collegarmi a questo progetto direi "creato" una mia realtà ponendo un interrogativo che è alla base della mia analisi di Rebirth: quello che è stato nella mia testa e riversato sulla tastiera esiste o no?

Dove finisce la percezione di qualcosa di visto e osservato da numerose persone e quanto invece da un realizzazione mentale del tutto personale? Qualcosa di vissuto, travagliato, emozionato ma mai concretizzato è davvero così facilmente bollabile come "non esistito" per annullarlo?

E' questo secondo me il leit motiv della trama di Rebirth che sa anche sfondare la quarta parete ma dagli occhi di chi non ci aspettavamo...

Da qui seguiranno spoiler

Un filo conduttore dicevamo che prende e sa prendere per chi non osserva con motivazioni puramente tecniche e analitiche che seppur necessarie per chi fa il redattore non ne può cogliere tutte le sfumature più emotive. Dobbiamo considerare infatti almeno tre piani di significato per poi trarre delle personalissime conclusioni.

Primo piano di significato: Il quattordicesimo capitolo è un disastro. Punto. Un fan service forzato e forzoso, mille avvenimenti che tozzano costantemente tra loro, una regia che si perde in tanti vorrei ma non posso, un capitolo fintamente esplosivo ma col freno a mano tirato in quanto conscio di una parte 3 che dovrà dare le risposte. Ma soprattutto commette un enorme crimine: diluire se non svilire del tutto il pathos e la quasi "teatralità scenica" della morte di Aerith, con la parte dell'immersione che DEVONO (e ripeto DEVONO) assolutamente inserire nel 3. Al silenzio, al commiato, alle vibes da veglia è sostituito un concerto di eventi contraddittori che non aggiungono nulla anzi che urlano la loro inadeguatezza. Un concerto di paese dentro una Chiesa.

Secondo piano di significato: Siamo noi il vero disastro. L'essere umano è qualcosa di fondamentalmente insondabile, incomprensibile, un guazzabuglio di emozioni e sensazioni spesso senza nè capo nè coda. Un "oscuro scrutare" direbbe qualcuno. Soprattutto dopo eventi emotivamente impattanti non è più possibile avere certezza di cosa sia reale e cosa no, di cosa sia frutto di una nostra prospettiva e di cosa invece sia "realmente" così (ma anche qui cosa è reale se non la nostra percezione delle cose, spesso fallace?). Aerith è morta. Su questo non si discute. Almeno per noi. Almeno quello che la storia di FFVII ci ha insegnato. Ma lo è veramente per chi non solo così intrinsecamente legato a lei ma anche molto molto "dissociato" di suo come Cloud? Cosa accade quando ad una "marionetta" che ha un vissuto non suo, disturbata, deviata e spesso non presente qui e ora accade uno scossone così forte? Crea altre realtà. Più comode, più sicure, comfort zone per non impazzire del tutto. Una negazione che ha generato altri mondi. Cosa accade in certi momenti di mia instabile follia? Credo che segretamente Nomura stia ancora lavorando a Versus XIII, già lo vedo chino a riproporlo, è qui ed è presente! Lo stesso KH4 ha chiari segnali, vedrete che sarà il VERO Versus 13.

E se a questa situazione già di per sè profondamente instabile all'interno si creano altrettante instabilità all'esterno? Succede quel che è successo: più mondi di uno stesso pianeta non come realtà alternative come segnalato già in maniera egregia dal buon omark ma percezioni metasesnsoriali del tutto personali; in un attimo Aerith è viva, che bello siamo riusciti a salvarla! Un secondo dopo è morta. Poi ritorna e ci sorride. Poi piangiamo disperati a dirotto. Poi black out, cosa accade al suo corpo? Anzi cosa accade a noi? Che bello c'è anche Zack, combattiamo insieme! Ci ritroviamo calmi, quasi rilassati ai piedi dell'altare con lei affianco. E' andata tutto bene, in marcia verso Sephiroth! Lei è viva anzi ci accompagna pure all'areonave, ci aiuterà nel viaggio, anche se a distanza. Ma non esiste. Perché non c'era modo più sorprendente di rivivere una morta così iconica che capovolgendone i punti di vista. Non è Aerith ad essere il fulcro dell'esperienza bensì l'esperienza intorno ad Aerith vissuta dagli occhi di Cloud a farla da padrona. Chi è la vera vittima? Una ragazza che affronta il proprio tragico destino o qualcuno che ha perso le uniche certezze sul proprio IO che aveva, cioè quelle basate sui sentimenti?

Terzo piano di significato: Il flusso dei mondi e la quarta parete. C'è infine un'ultima analisi molto meno introspettiva ma che abbraccia in parte la precedente. Il pianeta e il lifestream il cui fluire si basa sugli esseri viventi e il fine ultimo di tutte le cose ("tutti ritorniamo al pianeta"). Un flusso perenne e costante ma che non abbraccia solo vita e morte ma anche desideri, speranze, scelte del destino. Quanto davvero abbiamo scelta, quanto davvero le cose possono assumere un'altra piega, quanto le mie preghiere e i miei desideri possono influenzarlo? La risposta è si, tanto. Chi è stato a contatto in maniera viscerale come Tifa o Red ha già percezione di qualcosa di non vissuto, ha già intravisto qualche frame disturbato di qualcosa che poteva essere (la salvezza di Aerith) ma non è. Dunque esistono variazioni forse anche infinite della realtà che noi abbiamo preso come fondamentale perchè basata su quella del 97 che mettono in moto persone e personaggi tenute in vita da una sorta di coscienza collettiva unica. Mondi paralleli non nel senso fantascientifico ma nel senso spirituale del termine: il me che sceglie di prendere un treno invece che il bus può dar vita ad un me che invece ha fatto la scelta opposta? Nel gioco delle parti tutte questi infiniti mondi si uniscono e toccano in punti di massima coesione e di bisogno. Dunque combattiamo con Zack e con Aerith. E in questo caso che piano di signficato scegliamo? Perchè scegliendo il secondo è possibiie immaginare il tutto come un grosso sogno partorito da Cloud come risposta a due lutti importantissimi. Ed è qui che si rompe la quarta parete: che realtà scegliamo per noi: quella canonica o quella che ci fa soffrire? Quella che abbiamo sperato o quella che ci fa arrabbiare? Non esiste il famoso "migliore dei mondi possibili" perché siamo noi che ci guardiamo allo specchio sappiamo in base alla nostra esperienza col titolo quale chiave di lettura dare e a cosa avvicinarci.

Non spenderò ulteriori parole per il gioco, almeno non nell'immediato, ma dico solo questo: un titolo che ti fa vivere le stesse emozioni di quando giocavi da ragazzino ai kolossal jrpg dei tempi d'oro merita tutto l'amore incondizionato possibile. Spenderò invece ulteriori pensieri, ma fra me e me, sulla esistenza di Noctis: siamo sicuri che quello vero sia quello presente nel XV? ;)
Sembra la sceneggiatura di Evangelion
 

Munba

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Mi salvo il messaggio e lo leggo dopo, sorseggiando un brandy davanti alla fiamma di un camino.
 

Sasuke

支う影
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Per parlare di Rebirth non posso non citare Versus XIII

Davvero difficile buttare giù due righe su uno dei progetti che più ho atteso e desiderato prima ancora che uscisse fuori. Infatti la mia notte insonne in preda all'emozione dopo quel famoso annuncio all' E3 2015 è stata solo la punta dell'iceberg di uno stato febbrile che mi attraversava già mesi e mesi prima e che io ho figurato (e preannunciato) in questo stesso forum per pura intuizione, quando ancora non era diffusa la moda dei leaker e ce la passavamo tutti un po' meglio a sognare titoli in uscita piuttosto che freddi bilanci ed acquisizioni. Avevo già vissuto qualcosa di simile (ma quella volta con esiti disastrosi) sempre su Gamesforum per il mai nato Versus XIII, nel quale chi c'era si ricorderà che ero un po' lo zaza50 (mi permetta il paragone) della situazione, con mille congetture e ricostruzioni inventate. Nella mia testa tuttavia è ancora vivo, quasi si può toccare un progetto dark di Nomura, con un protagonista disilluso e quasi dalle tinte noir, con lo sfondo di una trama definita addirittura "shakesperiana" e una colonna sonora da urlo.

Quindi questa sorta di forte desiderio ha caratterizzato anzi forse per collegarmi a questo progetto direi "creato" una mia realtà ponendo un interrogativo che è alla base della mia analisi di Rebirth: quello che è stato nella mia testa e riversato sulla tastiera esiste o no?

Dove finisce la percezione di qualcosa di visto e osservato da numerose persone e quanto invece da un realizzazione mentale del tutto personale? Qualcosa di vissuto, travagliato, emozionato ma mai concretizzato è davvero così facilmente bollabile come "non esistito" per annullarlo?

E' questo secondo me il leit motiv della trama di Rebirth che sa anche sfondare la quarta parete ma dagli occhi di chi non ci aspettavamo...

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Un filo conduttore dicevamo che prende e sa prendere per chi non osserva con motivazioni puramente tecniche e analitiche che seppur necessarie per chi fa il redattore non ne può cogliere tutte le sfumature più emotive. Dobbiamo considerare infatti almeno tre piani di significato per poi trarre delle personalissime conclusioni.

Primo piano di significato: Il quattordicesimo capitolo è un disastro. Punto. Un fan service forzato e forzoso, mille avvenimenti che tozzano costantemente tra loro, una regia che si perde in tanti vorrei ma non posso, un capitolo fintamente esplosivo ma col freno a mano tirato in quanto conscio di una parte 3 che dovrà dare le risposte. Ma soprattutto commette un enorme crimine: diluire se non svilire del tutto il pathos e la quasi "teatralità scenica" della morte di Aerith, con la parte dell'immersione che DEVONO (e ripeto DEVONO) assolutamente inserire nel 3. Al silenzio, al commiato, alle vibes da veglia è sostituito un concerto di eventi contraddittori che non aggiungono nulla anzi che urlano la loro inadeguatezza. Un concerto di paese dentro una Chiesa.

Secondo piano di significato: Siamo noi il vero disastro. L'essere umano è qualcosa di fondamentalmente insondabile, incomprensibile, un guazzabuglio di emozioni e sensazioni spesso senza nè capo nè coda. Un "oscuro scrutare" direbbe qualcuno. Soprattutto dopo eventi emotivamente impattanti non è più possibile avere certezza di cosa sia reale e cosa no, di cosa sia frutto di una nostra prospettiva e di cosa invece sia "realmente" così (ma anche qui cosa è reale se non la nostra percezione delle cose, spesso fallace?). Aerith è morta. Su questo non si discute. Almeno per noi. Almeno quello che la storia di FFVII ci ha insegnato. Ma lo è veramente per chi non solo così intrinsecamente legato a lei ma anche molto molto "dissociato" di suo come Cloud? Cosa accade quando ad una "marionetta" che ha un vissuto non suo, disturbata, deviata e spesso non presente qui e ora accade uno scossone così forte? Crea altre realtà. Più comode, più sicure, comfort zone per non impazzire del tutto. Una negazione che ha generato altri mondi. Cosa accade in certi momenti di mia instabile follia? Credo che segretamente Nomura stia ancora lavorando a Versus XIII, già lo vedo chino a riproporlo, è qui ed è presente! Lo stesso KH4 ha chiari segnali, vedrete che sarà il VERO Versus 13.

E se a questa situazione già di per sè profondamente instabile all'interno si creano altrettante instabilità all'esterno? Succede quel che è successo: più mondi di uno stesso pianeta non come realtà alternative come segnalato già in maniera egregia dal buon omark ma percezioni metasesnsoriali del tutto personali; in un attimo Aerith è viva, che bello siamo riusciti a salvarla! Un secondo dopo è morta. Poi ritorna e ci sorride. Poi piangiamo disperati a dirotto. Poi black out, cosa accade al suo corpo? Anzi cosa accade a noi? Che bello c'è anche Zack, combattiamo insieme! Ci ritroviamo calmi, quasi rilassati ai piedi dell'altare con lei affianco. E' andata tutto bene, in marcia verso Sephiroth! Lei è viva anzi ci accompagna pure all'areonave, ci aiuterà nel viaggio, anche se a distanza. Ma non esiste. Perché non c'era modo più sorprendente di rivivere una morta così iconica che capovolgendone i punti di vista. Non è Aerith ad essere il fulcro dell'esperienza bensì l'esperienza intorno ad Aerith vissuta dagli occhi di Cloud a farla da padrona. Chi è la vera vittima? Una ragazza che affronta il proprio tragico destino o qualcuno che ha perso le uniche certezze sul proprio IO che aveva, cioè quelle basate sui sentimenti?

Terzo piano di significato: Il flusso dei mondi e la quarta parete. C'è infine un'ultima analisi molto meno introspettiva ma che abbraccia in parte la precedente. Il pianeta e il lifestream il cui fluire si basa sugli esseri viventi e il fine ultimo di tutte le cose ("tutti ritorniamo al pianeta"). Un flusso perenne e costante ma che non abbraccia solo vita e morte ma anche desideri, speranze, scelte del destino. Quanto davvero abbiamo scelta, quanto davvero le cose possono assumere un'altra piega, quanto le mie preghiere e i miei desideri possono influenzarlo? La risposta è si, tanto. Chi è stato a contatto in maniera viscerale come Tifa o Red ha già percezione di qualcosa di non vissuto, ha già intravisto qualche frame disturbato di qualcosa che poteva essere (la salvezza di Aerith) ma non è. Dunque esistono variazioni forse anche infinite della realtà che noi abbiamo preso come fondamentale perchè basata su quella del 97 che mettono in moto persone e personaggi tenute in vita da una sorta di coscienza collettiva unica. Mondi paralleli non nel senso fantascientifico ma nel senso spirituale del termine: il me che sceglie di prendere un treno invece che il bus può dar vita ad un me che invece ha fatto la scelta opposta? Nel gioco delle parti tutte questi infiniti mondi si uniscono e toccano in punti di massima coesione e di bisogno. Dunque combattiamo con Zack e con Aerith. E in questo caso che piano di signficato scegliamo? Perchè scegliendo il secondo è possibiie immaginare il tutto come un grosso sogno partorito da Cloud come risposta a due lutti importantissimi. Ed è qui che si rompe la quarta parete: che realtà scegliamo per noi: quella canonica o quella che ci fa soffrire? Quella che abbiamo sperato o quella che ci fa arrabbiare? Non esiste il famoso "migliore dei mondi possibili" perché siamo noi che ci guardiamo allo specchio sappiamo in base alla nostra esperienza col titolo quale chiave di lettura dare e a cosa avvicinarci.

Non spenderò ulteriori parole per il gioco, almeno non nell'immediato, ma dico solo questo: un titolo che ti fa vivere le stesse emozioni di quando giocavi da ragazzino ai kolossal jrpg dei tempi d'oro merita tutto l'amore incondizionato possibile. Spenderò invece ulteriori pensieri, ma fra me e me, sulla esistenza di Noctis: siamo sicuri che quello vero sia quello presente nel XV? ;)
Kra mi piace molto la tua disamina.
Infatti credo che molto giri attorno al "rifiuto" e "accettazione", che ha creato un po tutto sto casino.
In parte 3 dovranno dare risposte e ci faranno sicuramente emozionare con quelle scene come nel lontano '97. Ne sono sicuro.
 

pauly

Legend of forum
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Krauron ha appena dato una dimostrazione su come muovere critiche ed argomentare pregi e difetti di un'opera, a prescindere dai gusti personali. A differenza di tanti " guru " del settore
 

Siriodorione

α Canis Majoris
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Per parlare di Rebirth non posso non citare Versus XIII

Davvero difficile buttare giù due righe su uno dei progetti che più ho atteso e desiderato prima ancora che uscisse fuori. Infatti la mia notte insonne in preda all'emozione dopo quel famoso annuncio all' E3 2015 è stata solo la punta dell'iceberg di uno stato febbrile che mi attraversava già mesi e mesi prima e che io ho figurato (e preannunciato) in questo stesso forum per pura intuizione, quando ancora non era diffusa la moda dei leaker e ce la passavamo tutti un po' meglio a sognare titoli in uscita piuttosto che freddi bilanci ed acquisizioni. Avevo già vissuto qualcosa di simile (ma quella volta con esiti disastrosi) sempre su Gamesforum per il mai nato Versus XIII, nel quale chi c'era si ricorderà che ero un po' lo zaza50 (mi permetta il paragone) della situazione, con mille congetture e ricostruzioni inventate. Nella mia testa tuttavia è ancora vivo, quasi si può toccare un progetto dark di Nomura, con un protagonista disilluso e quasi dalle tinte noir, con lo sfondo di una trama definita addirittura "shakesperiana" e una colonna sonora da urlo.

Quindi questa sorta di forte desiderio ha caratterizzato anzi forse per collegarmi a questo progetto direi "creato" una mia realtà ponendo un interrogativo che è alla base della mia analisi di Rebirth: quello che è stato nella mia testa e riversato sulla tastiera esiste o no?

Dove finisce la percezione di qualcosa di visto e osservato da numerose persone e quanto invece da un realizzazione mentale del tutto personale? Qualcosa di vissuto, travagliato, emozionato ma mai concretizzato è davvero così facilmente bollabile come "non esistito" per annullarlo?

E' questo secondo me il leit motiv della trama di Rebirth che sa anche sfondare la quarta parete ma dagli occhi di chi non ci aspettavamo...

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Un filo conduttore dicevamo che prende e sa prendere per chi non osserva con motivazioni puramente tecniche e analitiche che seppur necessarie per chi fa il redattore non ne può cogliere tutte le sfumature più emotive. Dobbiamo considerare infatti almeno tre piani di significato per poi trarre delle personalissime conclusioni.

Primo piano di significato: Il quattordicesimo capitolo è un disastro. Punto. Un fan service forzato e forzoso, mille avvenimenti che tozzano costantemente tra loro, una regia che si perde in tanti vorrei ma non posso, un capitolo fintamente esplosivo ma col freno a mano tirato in quanto conscio di una parte 3 che dovrà dare le risposte. Ma soprattutto commette un enorme crimine: diluire se non svilire del tutto il pathos e la quasi "teatralità scenica" della morte di Aerith, con la parte dell'immersione che DEVONO (e ripeto DEVONO) assolutamente inserire nel 3. Al silenzio, al commiato, alle vibes da veglia è sostituito un concerto di eventi contraddittori che non aggiungono nulla anzi che urlano la loro inadeguatezza. Un concerto di paese dentro una Chiesa.

Secondo piano di significato: Siamo noi il vero disastro. L'essere umano è qualcosa di fondamentalmente insondabile, incomprensibile, un guazzabuglio di emozioni e sensazioni spesso senza nè capo nè coda. Un "oscuro scrutare" direbbe qualcuno. Soprattutto dopo eventi emotivamente impattanti non è più possibile avere certezza di cosa sia reale e cosa no, di cosa sia frutto di una nostra prospettiva e di cosa invece sia "realmente" così (ma anche qui cosa è reale se non la nostra percezione delle cose, spesso fallace?). Aerith è morta. Su questo non si discute. Almeno per noi. Almeno quello che la storia di FFVII ci ha insegnato. Ma lo è veramente per chi non solo così intrinsecamente legato a lei ma anche molto molto "dissociato" di suo come Cloud? Cosa accade quando ad una "marionetta" che ha un vissuto non suo, disturbata, deviata e spesso non presente qui e ora accade uno scossone così forte? Crea altre realtà. Più comode, più sicure, comfort zone per non impazzire del tutto. Una negazione che ha generato altri mondi. Cosa accade in certi momenti di mia instabile follia? Credo che segretamente Nomura stia ancora lavorando a Versus XIII, già lo vedo chino a riproporlo, è qui ed è presente! Lo stesso KH4 ha chiari segnali, vedrete che sarà il VERO Versus 13.

E se a questa situazione già di per sè profondamente instabile all'interno si creano altrettante instabilità all'esterno? Succede quel che è successo: più mondi di uno stesso pianeta non come realtà alternative come segnalato già in maniera egregia dal buon omark ma percezioni metasesnsoriali del tutto personali; in un attimo Aerith è viva, che bello siamo riusciti a salvarla! Un secondo dopo è morta. Poi ritorna e ci sorride. Poi piangiamo disperati a dirotto. Poi black out, cosa accade al suo corpo? Anzi cosa accade a noi? Che bello c'è anche Zack, combattiamo insieme! Ci ritroviamo calmi, quasi rilassati ai piedi dell'altare con lei affianco. E' andata tutto bene, in marcia verso Sephiroth! Lei è viva anzi ci accompagna pure all'areonave, ci aiuterà nel viaggio, anche se a distanza. Ma non esiste. Perché non c'era modo più sorprendente di rivivere una morta così iconica che capovolgendone i punti di vista. Non è Aerith ad essere il fulcro dell'esperienza bensì l'esperienza intorno ad Aerith vissuta dagli occhi di Cloud a farla da padrona. Chi è la vera vittima? Una ragazza che affronta il proprio tragico destino o qualcuno che ha perso le uniche certezze sul proprio IO che aveva, cioè quelle basate sui sentimenti?

Terzo piano di significato: Il flusso dei mondi e la quarta parete. C'è infine un'ultima analisi molto meno introspettiva ma che abbraccia in parte la precedente. Il pianeta e il lifestream il cui fluire si basa sugli esseri viventi e il fine ultimo di tutte le cose ("tutti ritorniamo al pianeta"). Un flusso perenne e costante ma che non abbraccia solo vita e morte ma anche desideri, speranze, scelte del destino. Quanto davvero abbiamo scelta, quanto davvero le cose possono assumere un'altra piega, quanto le mie preghiere e i miei desideri possono influenzarlo? La risposta è si, tanto. Chi è stato a contatto in maniera viscerale come Tifa o Red ha già percezione di qualcosa di non vissuto, ha già intravisto qualche frame disturbato di qualcosa che poteva essere (la salvezza di Aerith) ma non è. Dunque esistono variazioni forse anche infinite della realtà che noi abbiamo preso come fondamentale perchè basata su quella del 97 che mettono in moto persone e personaggi tenute in vita da una sorta di coscienza collettiva unica. Mondi paralleli non nel senso fantascientifico ma nel senso spirituale del termine: il me che sceglie di prendere un treno invece che il bus può dar vita ad un me che invece ha fatto la scelta opposta? Nel gioco delle parti tutte questi infiniti mondi si uniscono e toccano in punti di massima coesione e di bisogno. Dunque combattiamo con Zack e con Aerith. E in questo caso che piano di signficato scegliamo? Perchè scegliendo il secondo è possibiie immaginare il tutto come un grosso sogno partorito da Cloud come risposta a due lutti importantissimi. Ed è qui che si rompe la quarta parete: che realtà scegliamo per noi: quella canonica o quella che ci fa soffrire? Quella che abbiamo sperato o quella che ci fa arrabbiare? Non esiste il famoso "migliore dei mondi possibili" perché siamo noi che ci guardiamo allo specchio sappiamo in base alla nostra esperienza col titolo quale chiave di lettura dare e a cosa avvicinarci.

Non spenderò ulteriori parole per il gioco, almeno non nell'immediato, ma dico solo questo: un titolo che ti fa vivere le stesse emozioni di quando giocavi da ragazzino ai kolossal jrpg dei tempi d'oro merita tutto l'amore incondizionato possibile. Spenderò invece ulteriori pensieri, ma fra me e me, sulla esistenza di Noctis: siamo sicuri che quello vero sia quello presente nel XV? ;)
Non pensavo tu fossi così profondo :sisi: Ma soprattutto, vorrei fossero tutti così i post che dicono qualcosa. Semplicemente perchè è così che dev'essere. Ci sono cose non opinabili che rientrano nell'esperienza di ognuno, e io a te non mi sento di dir nulla. Se non: gran bel post :sisi:
 

Krauron

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Aggiungo considerazioni personali sul finale

il finale mi ha soddisfatto anche se sono in linea con quanto già detto da Markedge. Tante sovrastrutture che potevano essere snellite ma quando lavora nel suo campo di percezione lo fa dannatamente bene. Che shock avrebbe mai potuto darci rivivere qualcosa che sappiamo a menadito se non farci "entrare" letteralmente nello shock vissuto da Cloud? Giocare tra realtà e finzione è un equilibrio precario e secondo me voluto per permettere di esplodere in Parte 3. Manca ASSOLUTAMENTE la parte del "funerale", devono inserirla nel 3 altrimenti perde un po' di struttura, Tuttavia ingenui quelli che pensano che riproporre 1:1 quella scena avrebbe avuto lo stesso impatto di 30 anni fa

Diciamo che la mia soddisfazione si compierà in toto o meno a seconda di quello che accadrà nelle fasi iniziali di parte 3
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Ho smesso di essere profondo dal ban di Deidara
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per chi non può leggere nello spoiler , qual'è il verdetto?
Per ora mi sono concentrato sulla trama, per il gioco in sè credo tratterò qualcosa tra qualche giorno
 

blacksheep91

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Quindi ha avuto un "SI con riserva" da Krauron. Allora è davvero il JRPG definitivo?:woo:
 

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Gran post da parte di Krauron i miei complimenti.

Come avevo già scritto in parte 3 dovranno dare delle risposte
e assolutamente mostrarci la scena del funerale
ma a parer mio hanno le carte in regola per poterci emozionare e davvero tanto.
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Non c’erano dubbi

70 euri veramente ben spesi :uhmsisi:
 

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Aggiungo considerazioni personali sul finale

il finale mi ha soddisfatto anche se sono in linea con quanto già detto da Markedge. Tante sovrastrutture che potevano essere snellite ma quando lavora nel suo campo di percezione lo fa dannatamente bene. Che shock avrebbe mai potuto darci rivivere qualcosa che sappiamo a menadito se non farci "entrare" letteralmente nello shock vissuto da Cloud? Giocare tra realtà e finzione è un equilibrio precario e secondo me voluto per permettere di esplodere in Parte 3. Manca ASSOLUTAMENTE la parte del "funerale", devono inserirla nel 3 altrimenti perde un po' di struttura, Tuttavia ingenui quelli che pensano che riproporre 1:1 quella scena avrebbe avuto lo stesso impatto di 30 anni fa

Diciamo che la mia soddisfazione si compierà in toto o meno a seconda di quello che accadrà nelle fasi iniziali di parte 3
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Ho smesso di essere profondo dal ban di Deidara
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Per ora mi sono concentrato sulla trama, per il gioco in sè credo tratterò qualcosa tra qualche giorno
Quella famosa scena che attendiamo tutti con ansia …
non la rivivremo proprio all’inizio, ma circa a metà gioco, penso dopo Meedle. ❤️ Non vedo l’ora di piangere… a sto giro non ho versato una lacrima
.
 

Koyomi Araragi

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Per parlare di Rebirth non posso non citare Versus XIII

Davvero difficile buttare giù due righe su uno dei progetti che più ho atteso e desiderato prima ancora che uscisse fuori. Infatti la mia notte insonne in preda all'emozione dopo quel famoso annuncio all' E3 2015 è stata solo la punta dell'iceberg di uno stato febbrile che mi attraversava già mesi e mesi prima e che io ho figurato (e preannunciato) in questo stesso forum per pura intuizione, quando ancora non era diffusa la moda dei leaker e ce la passavamo tutti un po' meglio a sognare titoli in uscita piuttosto che freddi bilanci ed acquisizioni. Avevo già vissuto qualcosa di simile (ma quella volta con esiti disastrosi) sempre su Gamesforum per il mai nato Versus XIII, nel quale chi c'era si ricorderà che ero un po' lo zaza50 (mi permetta il paragone) della situazione, con mille congetture e ricostruzioni inventate. Nella mia testa tuttavia è ancora vivo, quasi si può toccare un progetto dark di Nomura, con un protagonista disilluso e quasi dalle tinte noir, con lo sfondo di una trama definita addirittura "shakesperiana" e una colonna sonora da urlo.

Quindi questa sorta di forte desiderio ha caratterizzato anzi forse per collegarmi a questo progetto direi "creato" una mia realtà ponendo un interrogativo che è alla base della mia analisi di Rebirth: quello che è stato nella mia testa e riversato sulla tastiera esiste o no?

Dove finisce la percezione di qualcosa di visto e osservato da numerose persone e quanto invece da un realizzazione mentale del tutto personale? Qualcosa di vissuto, travagliato, emozionato ma mai concretizzato è davvero così facilmente bollabile come "non esistito" per annullarlo?

E' questo secondo me il leit motiv della trama di Rebirth che sa anche sfondare la quarta parete ma dagli occhi di chi non ci aspettavamo...

Da qui seguiranno spoiler

Un filo conduttore dicevamo che prende e sa prendere per chi non osserva con motivazioni puramente tecniche e analitiche che seppur necessarie per chi fa il redattore non ne può cogliere tutte le sfumature più emotive. Dobbiamo considerare infatti almeno tre piani di significato per poi trarre delle personalissime conclusioni.

Primo piano di significato: Il quattordicesimo capitolo è un disastro. Punto. Un fan service forzato e forzoso, mille avvenimenti che tozzano costantemente tra loro, una regia che si perde in tanti vorrei ma non posso, un capitolo fintamente esplosivo ma col freno a mano tirato in quanto conscio di una parte 3 che dovrà dare le risposte. Ma soprattutto commette un enorme crimine: diluire se non svilire del tutto il pathos e la quasi "teatralità scenica" della morte di Aerith, con la parte dell'immersione che DEVONO (e ripeto DEVONO) assolutamente inserire nel 3. Al silenzio, al commiato, alle vibes da veglia è sostituito un concerto di eventi contraddittori che non aggiungono nulla anzi che urlano la loro inadeguatezza. Un concerto di paese dentro una Chiesa.

Secondo piano di significato: Siamo noi il vero disastro. L'essere umano è qualcosa di fondamentalmente insondabile, incomprensibile, un guazzabuglio di emozioni e sensazioni spesso senza nè capo nè coda. Un "oscuro scrutare" direbbe qualcuno. Soprattutto dopo eventi emotivamente impattanti non è più possibile avere certezza di cosa sia reale e cosa no, di cosa sia frutto di una nostra prospettiva e di cosa invece sia "realmente" così (ma anche qui cosa è reale se non la nostra percezione delle cose, spesso fallace?). Aerith è morta. Su questo non si discute. Almeno per noi. Almeno quello che la storia di FFVII ci ha insegnato. Ma lo è veramente per chi non solo così intrinsecamente legato a lei ma anche molto molto "dissociato" di suo come Cloud? Cosa accade quando ad una "marionetta" che ha un vissuto non suo, disturbata, deviata e spesso non presente qui e ora accade uno scossone così forte? Crea altre realtà. Più comode, più sicure, comfort zone per non impazzire del tutto. Una negazione che ha generato altri mondi. Cosa accade in certi momenti di mia instabile follia? Credo che segretamente Nomura stia ancora lavorando a Versus XIII, già lo vedo chino a riproporlo, è qui ed è presente! Lo stesso KH4 ha chiari segnali, vedrete che sarà il VERO Versus 13.

E se a questa situazione già di per sè profondamente instabile all'interno si creano altrettante instabilità all'esterno? Succede quel che è successo: più mondi di uno stesso pianeta non come realtà alternative come segnalato già in maniera egregia dal buon omark ma percezioni metasesnsoriali del tutto personali; in un attimo Aerith è viva, che bello siamo riusciti a salvarla! Un secondo dopo è morta. Poi ritorna e ci sorride. Poi piangiamo disperati a dirotto. Poi black out, cosa accade al suo corpo? Anzi cosa accade a noi? Che bello c'è anche Zack, combattiamo insieme! Ci ritroviamo calmi, quasi rilassati ai piedi dell'altare con lei affianco. E' andata tutto bene, in marcia verso Sephiroth! Lei è viva anzi ci accompagna pure all'areonave, ci aiuterà nel viaggio, anche se a distanza. Ma non esiste. Perché non c'era modo più sorprendente di rivivere una morta così iconica che capovolgendone i punti di vista. Non è Aerith ad essere il fulcro dell'esperienza bensì l'esperienza intorno ad Aerith vissuta dagli occhi di Cloud a farla da padrona. Chi è la vera vittima? Una ragazza che affronta il proprio tragico destino o qualcuno che ha perso le uniche certezze sul proprio IO che aveva, cioè quelle basate sui sentimenti?

Terzo piano di significato: Il flusso dei mondi e la quarta parete. C'è infine un'ultima analisi molto meno introspettiva ma che abbraccia in parte la precedente. Il pianeta e il lifestream il cui fluire si basa sugli esseri viventi e il fine ultimo di tutte le cose ("tutti ritorniamo al pianeta"). Un flusso perenne e costante ma che non abbraccia solo vita e morte ma anche desideri, speranze, scelte del destino. Quanto davvero abbiamo scelta, quanto davvero le cose possono assumere un'altra piega, quanto le mie preghiere e i miei desideri possono influenzarlo? La risposta è si, tanto. Chi è stato a contatto in maniera viscerale come Tifa o Red ha già percezione di qualcosa di non vissuto, ha già intravisto qualche frame disturbato di qualcosa che poteva essere (la salvezza di Aerith) ma non è. Dunque esistono variazioni forse anche infinite della realtà che noi abbiamo preso come fondamentale perchè basata su quella del 97 che mettono in moto persone e personaggi tenute in vita da una sorta di coscienza collettiva unica. Mondi paralleli non nel senso fantascientifico ma nel senso spirituale del termine: il me che sceglie di prendere un treno invece che il bus può dar vita ad un me che invece ha fatto la scelta opposta? Nel gioco delle parti tutte questi infiniti mondi si uniscono e toccano in punti di massima coesione e di bisogno. Dunque combattiamo con Zack e con Aerith. E in questo caso che piano di signficato scegliamo? Perchè scegliendo il secondo è possibiie immaginare il tutto come un grosso sogno partorito da Cloud come risposta a due lutti importantissimi. Ed è qui che si rompe la quarta parete: che realtà scegliamo per noi: quella canonica o quella che ci fa soffrire? Quella che abbiamo sperato o quella che ci fa arrabbiare? Non esiste il famoso "migliore dei mondi possibili" perché siamo noi che ci guardiamo allo specchio sappiamo in base alla nostra esperienza col titolo quale chiave di lettura dare e a cosa avvicinarci.

Non spenderò ulteriori parole per il gioco, almeno non nell'immediato, ma dico solo questo: un titolo che ti fa vivere le stesse emozioni di quando giocavi da ragazzino ai kolossal jrpg dei tempi d'oro merita tutto l'amore incondizionato possibile. Spenderò invece ulteriori pensieri, ma fra me e me, sulla esistenza di Noctis: siamo sicuri che quello vero sia quello presente nel XV? ;)
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