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Controtopic in luce alle ultime notizie di queste settimane, di quest'anno e tutto sommato degli ultimi anni.
Embracer:
Epic:
Capcom sul mercato odierno :
SEGA:
Ubisoft:
Striking Distance:
Ascendant Studios:
E molti altri. Ovvio che questo succeda da sempre nel mondo videoludico, progetti cancellati, ristrutturazione o gente licenziati, ma ormai sembra più che la norma oggi, ed è certo sintomo di qualcosa. Da anni si parla del fatto che prima o poi un punto di rottura dell'industria AAA, ma anche solo AA, sia sempre più vicina ad un punto di rottura, non cosi lontano sembra, del fatto che basti mezzo gioco sbagliato, e a volte neanche serve farlo uscire, per chiudere interi studi, come vediamo sopra, che porta per forza di cose ad un meno rischio di questo mercato, con prodotti spesso più sicuro, concilianti e che non osano, per tutta la situazione di cui sopra.
Nonostante manchino pochi mesi alla fine del 2023, mi aspetto altre situazioni simili, e soprattutto l'anno prossimo, con studi come Rocksteady con Suicide Squad, che ha una death flag grande come una casa.
Embracer:
Epic:
I tizi di Fall Guys
Fortnite sarà più costoso, Epic alza il prezzo dei V-Bucks
Giusto poche ore fa, infatti, Epic Games ha dichiarato di essere in crisi dal punto di vista economico visto che spende più di quanto incassa. Una situazione che ha anche portato ad una serie di licenziamenti imponente.
Il motivo di questa crisi risiede anche nel fatto che Fortnite non incassa quanto sperato, e l'aumento di prezzo dei V-Bucks va in questa direzione
Capcom sul mercato odierno :
Sviluppo dei videogiochi insostenibile, Capcom: «i prezzi sono troppo bassi»»
«Personalmente ritengo che i prezzi dei giochi siano troppo bassi. I costi di sviluppo sono circa 100 volte più alti rispetto all'era Famicom, ma i prezzi dei software non sono aumentati di molto. C'è anche bisogno di aumentare i salari. Considerando il fatto che i salari sono in aumento nel settore nel suo complesso, penso che l’aumento dei prezzi unitari sia un’opzione salutare per le imprese.»
SEGA:
Pare però che lo sparatutto di Creative Assembly non sia stata l'unica "vittima" di questa riorganizzazione interna: SEGA ha infatti confermato nello stesso briefing di aver cancellato anche altri giochi in sviluppo internamente. Di conseguenza, non sappiamo quali fossero dato che non erano stati mai annunciati.
Ubisoft:
Striking Distance:
Ascendant Studios:
Fare gli sviluppatori di videogiochi non è una carriera sostenibile, rivela un sondaggio:
Il mondo dei videogiochi è altamente competitivo e a volte spietato, e in questo periodo storico gli sviluppatori di videogiochi non sembrano essere molto fiduciosi riguardo la loro carriera, stando ad un sondaggio.
Sebbene le vendite dei prodotti finali siano sempre stabili e, anzi, in aumento di anno in anno anche tramite store come Amazon, le carriere di chi i videogiochi li produce non sono altrettanto stabili.
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Nel corso dell'anno vi abbiamo raccontato spesso di licenziamenti di massa in realtà anche molto importanti, tra cui Electronic Arts, CD Projekt Red, BioWare, e il team di The Callisto Protocol, giusto per citare alcuni casi.
In tutto questo si aggiunge il fatto che il settore videoludico non è protetto da sindacati per gli sviluppatori, la cui fondazione viene spesso ostacolata dai publisher e dalle aziende.
Per questo motivo l'International Alliance of Theatrical Stage Employees (IATSE), l'associazione che rappresenta tra gli altri anche i lavoratori del settore VFX dei Marvel Studios, sta affrontando il tema della mancanza di sindacati nell'industria dei videogiochi.
L'obiettivo dello IATSE è quello di aiutare gli sviluppatori a fondare sindacati in piena sicurezza, e nel farlo ha iniziato un sondaggio sulla qualità del lavoro (lo trovate qui) che ha portato risultati poco incoraggianti.
Secondo i risultati, riportato da IGN US, l'industria dei videogiochi è «sospesa in una realtà parallela rispetto ad altri settori dell'intrattenimento dove la rappresentanza sindacale è più comune».
Nonostante l'industria sia "cinque volte più redditizia" di altri settori dell'intrattenimento, i sindacati sono molto meno diffusi rispetto al cinema, per esempio. Settore in cui, per altro, non mancano senz'altro i problemi visti i recenti scioperi che stanno azzoppando la macchina dello show business.
Un altro dato non troppo edificante è il modo in cui gli sviluppatori stessi precepiscono la propria carriera, in alcune parti dell'esito del sondaggio:
Inoltre, due intervistati su tre dichiarano di non credere di essere in grado di negoziare da soli soluzioni praticabili a questi problemi, proprio a causa dell'inesistenza di sindacati che proteggono la categoria.«La maggior parte dei lavoratori dei videogiochi ha riferito che la loro carriera nel settore dei videogiochi è insostenibile o non sono sicuri che sia sostenibile, e meno della metà arriva al settimo anno di lavoro nel settore. Le disparità retributive ingiuste all'interno dei singoli titoli di lavoro, la mancanza di sicurezza pensionistica, la pressione a fare straordinari non retribuiti, i bassi salari, il burnout e l'esaurimento erano diffusi e comunemente segnalati.»
Il crunch è proprio uno dei maggiori problemi che devono affrontare gli sviluppatori di videogiochi, come hanno riportato tantissimi studi di settore. Il 50% degli intervistati ha dichiarato di aver vissuto un periodo di crisi solo negli ultimi due anni, e la maggior parte dei lavoratori del settore videoludico che hanno risposto lavorano in media 40 ore settimanali, ma un quarto degli intervistati ha lavorato 41 ore o più, con la settimana lavorativa media più lunga segnalata che ammonta a 95 ore.
Inoltre il 45% dei lavoratori afferma che la loro retribuzione non tiene il passo con l’aumento del costo della vita, mentre quasi il 20% si dice incerto. Il 54,3% degli intervistati ha affermato di non essere stato in grado di negoziare un aumento su base individuale.
Una delle altre maggiori sfide che devono affrontare i lavoratori del settore dei videogiochi è la sicurezza pensionistica. Oltre il 36% degli intervistati ha affermato di non avere alcun tipo di piano pensionistico sponsorizzato dal datore di lavoro. Poiché il lavoro nei videogiochi è già pagato meno di lavori tecnologici comparabili, alcuni intervistati hanno affermato che la mancanza di piani pensionistici concreti può rendere “difficile giustificare la permanenza” nel settore.
La speranza è che la situazione possa cambiare presto anche con l'aiuto di organizzazioni come lo IATSE, visto che l'industria non si sta fermando ma, anzi, sta crescendo sempre di più.
E molti altri. Ovvio che questo succeda da sempre nel mondo videoludico, progetti cancellati, ristrutturazione o gente licenziati, ma ormai sembra più che la norma oggi, ed è certo sintomo di qualcosa. Da anni si parla del fatto che prima o poi un punto di rottura dell'industria AAA, ma anche solo AA, sia sempre più vicina ad un punto di rottura, non cosi lontano sembra, del fatto che basti mezzo gioco sbagliato, e a volte neanche serve farlo uscire, per chiudere interi studi, come vediamo sopra, che porta per forza di cose ad un meno rischio di questo mercato, con prodotti spesso più sicuro, concilianti e che non osano, per tutta la situazione di cui sopra.
Nonostante manchino pochi mesi alla fine del 2023, mi aspetto altre situazioni simili, e soprattutto l'anno prossimo, con studi come Rocksteady con Suicide Squad, che ha una death flag grande come una casa.