Non è facile rispondere al quesito, perché molto più che nelle altre generazioni avverto la linea di continuità tra la settima e l'ottava; in un certo senso, quest'ultima mi sembra un po' una versione ipertrofica della precedente.
Se la mettessi su un piano meramente pratico, e oggi accendessi la mia ps3 di fianco alla mia ps4, con le rispettive librerie di giochi, e dovessi scegliere a quale delle due giocare, non avrei dubbi e sceglierei la ps4. Ma la mia risposta sarebbe influenzata dal fatto che sulla 4 posso giocare diversi giochi della scorsa generazione in versione remaster, migliorati e ottimizzati (di solito

)
D'altra parte, su che base è legittimo fare un confronto? Sull'originalità, varietà e l'innovatività della softeca? Sulle tecnologie in relazione ai tempi? Sull'accessibilità e sul prezzo dei giochi? Sulla qualità dei servizi? Sono tutti parametri oggettivi, ma non tutti hanno lo stesso peso per chiunque.
Per ricollegarmi al mio esempio limite, molti non includerebbero i remaster/remake nel parlare dell'offerta ludica di questa generazione, anche perché hanno funzionato da tappabuchi per le principali home console nei loro primi anni di vita, perché non sono giochi "inventati" in questa gen, e perché spesso si è trattato di operazioni fatte con il minimo sindacale. Eppure, non sarebbe possibile pensare che l'onda dei remaster sia la stessa che ha portato gli sviluppatori ad arrivare sino ai remake? E che si tratti quindi della stessa onda che si è riverberata in un RE2 Remake? Non so se sia possibile "isolare" le componenti e le tendenze della generazione in un'istantanea "sincronica", senza tenere conto di come ci si è arrivati.
Di fatto, non riesco a isolare questa caratteristica anche perché come dicevo l'ottava generazione mi è sembrata la versione ampliata e rassettata della precedente, rispetto alla quale si è definita per omologazione o per contrasto. Quindi diciamo che nel mio cervello quando le confronto penso "simile alla scorsa, ma meglio".
E anche se ho fatto un discorso molto sony-centrico, per Nintendo non è molto dissimile (con l'unica eccezione della trasformazione delle console portatili).
Tuttavia, ho detto anche che questa generazione mi sembra la versione ipertrofica della precedente: è così che si sono anche fissate e istituzionalizzate le pratiche commerciali che sono riuscite a sopravvivere all'ondata di "indignazione" che ha seguito la loro invenzione. Quello che però tendenzialmente mi piace rispetto alla scorsa generazione è che sento più spesso di avere una scelta, e del potere decisionale (spesso però, non sempre; un'eccezione negativa in questo senso è la deriva a pagamento dell'online).
Diciamo anche che questa gen ha avuto un compito più facile della precedente, che è stata invece incaricata di una "rottura" con il passato che si è rivelata traumatica sotto più di un aspetto, originando spauracchi senza tempo e tormentoni che durano ancora oggi riguardo l'evoluzione del medium, mentre questa ha funzionato da raccordo e ha potuto lavorare specularmente sugli errori di quella che l'ha preceduta.
Fatte tutte queste considerazioni, se dovessi emettere un verdetto riguardo ciò che ai miei occhi è più cambiato qui alla fine dell'ottava rispetto all'inizio della settima, direi la grandezza, la varietà e l'importanza del mercato del gaming, nel bene e nel male. L'ampliamento del bacino d'utenza c'è ed è visibile, se da una parte ha portato cose buone (produzioni più sontuose, eterogeneità dell'offerta, maggiore accessibilità dei videogiochi anche a livello economico) dall'altra ha portato cose negative (appiattimento dell'offerta, semplificazione dei titoli, invasività delle pratiche di monetizzazione), ma il bilancio resta per me complessivamente più positivo che negativo.
Per tutte queste cose, almeno pensandoci così di getto, credo di aver preferito leggermente l'ottava gen, benché non possa negare diversi meriti della precedente (per esempio quello di aver prodotto i Souls, sostanzialmente una delle mie cose preferite nei vg degli ultimi 10 anni). Il discorso però resta aperto.