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L'Italia mette i sigilli alle sale LAN per eSport e videogiochi
In seguito a un esposto, l'Italia ha messo sotto sequestro le sale LAN ed eSport in Italia, che per ora non possono operare.

Volevo scrivere una riflessione su quanto sta accadendo in questi giorni, con un'inattesa chiusura di molte strutture organizzate per il gaming, a seguito di un esposto presentato da un imprenditore proprietario di una catena che opera nel settore dell'intrattenimento elettronico "in presenza" più tradizionale, come le sale giochi a gettoni.
Primo punto: le sale LAN in Italia esistono da almeno 20 anni. Questa era la home di DoomItalia il 5 giugno 2002: guardate la prima notizia! Questo esposto sembra non tenere in considerazione in alcun modo questo fatto, il che apre ad un duplice scenario:
(i) c'è solo una presunzione di illiceità, ma allora mi sembra eccessivo un sequestro preventivo di molte postazioni, da danneggiare ulteriormente un settore già pesantemente colpito da due anni di pandemia. Che almeno li lascino lavorare fino a quando non vi sarà un pronunciamento definitivo, o la presunzione d'innocenza vale per certi reati gravi ma non per questi illeciti amministrativi?
(ii) l'illiceità è dimostrata, ma quindi in due decenni lo Stato non ha fatto nulla per fermare un business non regolamentare, intervenendo soltanto dopo la presentazione di un esposto da parte di qualcuno che ha reclamato espressamente possedere un interesse economico concorrente? In particolare, se ci fosse stato un accordo privato tra le due parti, nulla sarebbe emerso e le cose sarebbero continuate come prima, nonostante la non regolarità? Mi sembra proprio un'opzione altamente improbabile...
Secondo punto: i due tipi di attività non mi sembrano così concorrenti. Il giocatore da sala giochi è prevalentemente casual, si fa le sue partite (in serata, in vacanza...) e bon, il videogioco non è nemmeno così centrale quanto piuttosto un mezzo per generare l'occasione per uscire (a 14 anni d'estate ci vai sperando di vincere qualcosa per regalarlo alla tua coetanea che ti piace e magari parte il limone, per intenderci

Il giocatore da sala LAN invece di solito è hardcore, gioca con ben più determinazione mettendo il videogioco al centro del tempo che vi impiega, rendendo la socialità funzionale al giocare e non viceversa.
D'altro canto, se le sale giochi sono in calo come settore penso sia facile trovare dei capri espiatori. Mi sembra un po' quando, a metà degli anni 2000, ci fu chi diede la colpa della fine dell'italodance alla pirateria musicale (che beninteso, resta un reato, ma non per questo gli si può imputare qualsiasi cosa): anche il synth pop à la Depeche Mode andò in crisi all'inizio degli anni '90, semplicemente le mode (musicali, sociali...) passano. Non credo che chiudere le sale LAN farebbe tornare ad esserci una caterva di gente pronta a spendere 2 euro (rivalutando all'inflazione) per una partita di pochi minuti come 25 anni fa. Che ne dite?