Indie Game: The Movie (2012), di James Swirsky e Lisanne Pajot
Finalmente riesco a vederlo! Un po' mi faccio schifo, ho aspettato i saldi autunnali di steam per prenderlo e ho aspettato anche per vederlo, ma l'ho fatto e sono felice.
Indie Game: The Movie inizia come progetto molto ambizioso, un documentario su quell'universo in continua espansione dell'industria videoludica che sono i giochi indipendenti, e dopo 300 ore di girato e ben due campagne kickstarter ecco che il progetto è finalmente concluso. Il documentario è stato girato nell'arco di due anni, e infatti nonostante sia uscito quest'anno assistiamo alle ultime fasi dello sviluppo di Super Meat Boy, il lavoro ai tempi ancora lontano dall'essere concluso di Fez e la presenza di Braid, probabilmente il videogioco indie più famoso e acclamato, sia dalla critica che dagli appassionati.
I protagonisti di questo documentario quindi sono Jonathan Blow (Braid), Edmund McMillen e Tommy Refenes (Super Meat Boy) e Phil Fish (Fez), dei nomi di una certa importanza.
Parto subito dicendo ciò che non ho apprezzato: per quanto l'intento fosse ottimo il risultato forse tradisce un po' le aspettative. Mi spiego, sarebbe scorretto dire che il documentario riguarda tutta la scena indipendente, e non nascondo che effettivamente era quello che mi aspettavo. Questi 4 sviluppatori infatti monopolizzano totalmente l'attenzione, vuoi per la loro importanza e per le loro personalità sicuramente particolari, ma così facendo il panorama indipendente non viene esplorato granchè. Non un grande problema, una volta accettato questo fatto si riesce ampiamente ad apprezzare la pellicola, però bisogna farlo notare. Altro minuscolo appunto, la parte legata strettamente allo sviluppo passa totalmente in secondo piano. Non mi aspettavo molto di più sinceramente, però mi sarebbe piaciuto vedere approfondito maggiormente questo aspetto.
Che dire sul documentario e questo particolari ragazzi, è tutto meraviglioso. Le loro idee, le loro personalità schizzate e tranquillamente agli antipodi ma con al centro di tutto il videogioco. È bello vedere come mettano anima e corpo in qualcosa in cui credono veramente, perché alla fine di questo si tratta: un processo creativo che porta delle persone a esprimere se stesse. Il videogioco è solo un mezzo, e quando questo è indipendente la passione riesce veramente a venire fuori.
Non posso che consigliarlo a tutti gli appassionati di videogiochi della sezione, ma non solo. Certo, se siete in questo forum sicuramente siete o siete stati appassionati di videogiochi, ma se per caso non riuscite più a giocare con la stessa voglia e la stessa leggerezza di un tempo fatevi un piacere, prima vedete questo documentario e poi giocate uno di questi tre giochi. Sea questo punto la passione non vi ritorna ho una brutta notizia per voi: il bambino che è in voi è morto.
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