Alert Guerra in Ucraina | Leggere primo post prima di intervenire

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Invito tutti voi a darvi una calmata, vi ricordo che è sempre un Topic Alert per il quale è importante seguire le regole che ora vi ricordo:


NO Flame/NO Member War
NO Spam/NO Continui tweet spammati
NO Trolling
NO Video in cui ci sono violenze su persone
NO Off Topic
NO Post fuori le righe
NO Contestazione pubblica alla moderazione (se volete un chiarimento su un intervento contattate me e gli altri mod in privato)
NO copiare e incollare contenuti di carattere "paywall" (ad esempio articoli che richiedono la sottoscrizione di un abbonamento per poter essere consultati)


In questo thread possono essere postati e discussi, oltre a tutti i fatti di cronaca relativi al conflitto in atto, quelli "collaterali" di carattere politico che hanno luogo al di fuori del nostro Paese. Per fare un esempio: discussione politica italiana sul caro energia come conseguenza delle sazioni alla Russia NO, matrice politica dell'attentato a Dugina SI.


Questo è l'ultimo avvertimento che vi scriviamo, da ora in poi interverremo direttamente alle trasgressioni delle regole.

Chi sarà ammonito si aspetti di poter essere bannato o addirittura oscurato dal topic, se continuerà a non rispettare le regole.
 
Ultima modifica:
Oppure abbondantemente oltre due miliardi, che per un paese con le pezze al culo come l'Italia non è poca roba.
Che non vuol dire molto, è la stessa propaganda Conte-Salviniana praticamente, soprattutto nel momento in cui paesi con meno risorse dell’Italia fanno in proporzione di più.
Ma basta vedere anche l’UK, che anche quest’anno sono riusciti a dare supporto per qualche miliardo di sterline nonostante gli stia per esplodere in faccia una voragine tra i 20 e i 40 miliardi di sterline per il prossimo anno, se c’è la volontà politica si riesce ad aiutare di più, magari non arrivi sul 2% come baltici e nordici, ma almeno con gli aiuti europei cerchi di avvicinarti all’1, sarebbe un messaggio molto più forte.

Pilaz, ce li metti tu?
Facendo parte della collettività, anche.
 
Che non vuol dire molto, è la stessa propaganda Conte-Salviniana praticamente, soprattutto nel momento in cui paesi con meno risorse dell’Italia fanno in proporzione di più.
Ma basta vedere anche l’UK, che anche quest’anno sono riusciti a dare supporto per qualche miliardo di sterline nonostante gli stia per esplodere in faccia una voragine tra i 20 e i 40 miliardi di sterline per il prossimo anno, se c’è la volontà politica si riesce ad aiutare di più, magari non arrivi sul 2% come baltici e nordici, ma almeno con gli aiuti europei cerchi di avvicinarti all’1, sarebbe un messaggio molto più forte.


Facendo parte della collettività, anche.
nello specifico, cosa fai nella collettività?
 
Quindi non ti interessa dire o ascoltare nulla su quei rischi per l'Ucraina. Ah. Cioè mi hai lasciato un po' così:

Cant Speak Nathan Fillion GIF


Nemmeno quello... ah.
Beh, a me interessa discutere su (o quantomeno provare a capire) che rischi corrono sia i palestinesi sia gli ucraini relativamente al loro diritto di avere una terra dove vivere e come. A te invece interessa ciò solo per i palestinesi (come si evince dai vari contributi su quel conflitto).
Invece a me non interessa discutere della tua ossessione di voler a tutti i costi equiparare l'attuale situazione in Ucraina con l'attuale situazione in Palestina.
Per quale motivo non dovrebbe essere giusto manifestare per l'Ucraina? Che cazzo di domanda è?!
Ti ho già detto e ripetuto che non me ne frega una fava di indagare in che percentuale una determinata narrazione incide sulla scelta della gente a scendere in piazza per manifestare.
Il rischio che l'Ucraina possa scomparire è uguale, a mio parere, al rischio che la Russia possa attaccare militarmente la Francia o la Spagna o l'Italia.
Il terreno culturale dove si fa scomparire l'"altro" viene preparato da entrambe le parti e questo accade anche in altri contesti compreso quello israelo-palestinese (a Kiev via San Pietroburgo è diventata via Londra :asd: e non è l'unica, in tutta la toponomastica stanno eliminando ogni riferimento alla Russia).

Che posso dire? Diciamo che questa premessa mi offrirà una nuova chiave interpretativa per gli eventuali futuri tuoi post sull'Ucraina (se non anche per quelli passati). Comunque ok.
Fai quello che ritieni di dover fare fratello, non ci sono problemi ;)
 
Per quale motivo non dovrebbe essere giusto manifestare per l'Ucraina? Che cazzo di domanda è?!
Non è la domanda che ho fatto, io ho chiesto: secondo te si dovrebbe scendere in piazza anche per l'Ucraina come si è fatto per i palestinesi? Quel "come" significa mettendo in campo quei due punti in comune tra causa ucraina e palestinese, che sono:
  • Putin deve cessare l'invasione e il massacro (ed eventualmente ritirarsi);
  • Gli ucraini hanno il diritto di avere una terra (nazione, Paese, Stato) in cui vivere.
Chiara la domanda adesso?
Ti ho già detto e ripetuto che non me ne frega una fava di indagare in che percentuale una determinata narrazione incide sulla scelta della gente a scendere in piazza per manifestare.
Beh, arrivati a questo punto sono abbastanza sicuro che non sia né casuale né involontario, quindi ti dico: è inutile che continui a fingere che la domanda sul peso che la narrazione della "provocazione" della NATO ha non riguardi solo ed esclusivamente la tua scelta (bensì riguardi quella di altra gente) circa se e come dissentire su ciò che sta facendo la Russia in Ucraina (e non parlo di scendere in piazza ma più in generale di posizione di pensiero che puoi esprimere ovunque, forum compreso). Ma se non vuoi rispondere basta dirmi che non vuoi farlo invece di cercare di stravolgere ogni volta questo punto della domanda spostandone il focus da te alla "gente". :asd:
Il rischio che l'Ucraina possa scomparire è uguale, a mio parere, al rischio che la Russia possa attaccare militarmente la Francia o la Spagna o l'Italia.
Cioè quanto? Secondo te sia il rischio che la Russia possa attaccare militarmente la Francia o la Spagna o l'Italia sia il rischio che l'Ucraina possa scomparire sono inesistenti, 0%, ho capito bene?
Il terreno culturale dove si fa scomparire l'"altro" viene preparato da entrambe le parti e questo accade anche in altri contesti compreso quello israelo-palestinese (a Kiev via San Pietroburgo è diventata via Londra :asd: e non è l'unica, in tutta la toponomastica stanno eliminando ogni riferimento alla Russia).
E “Via della Collettivizzazione” è stata ribattezzata in onore di James Mace, storico americano ed esperto di Ucraina che ha portato l'Holodomor, la carestia provocata in Ucraina dall'URSS tra il 1932 e il 1933, all’attenzione mondiale. Molti tra i nuovi nomi di strade riportano alla memoria la storia, la cultura e le scienze ucraine.

Davvero, ma che è questa parte di post, uno scherzo di cattivissimo gusto? C'è la Russia (peraltro uno degli eserciti più grandi al mondo, potenza nucleare, ideologia panslavista e politica revanscista in chiave imperiale o al limite neocoloniale) che da più di tre anni sta invadendo l'Ucraina (ex territorio sovietico sotto il dominio del governo centrale di Mosca) su larga scala, ufficialmente annettendone illegalmente intere regioni, mentre ne nega l'esistenza come Stato e ne cancella ogni riferimento nei propri libri scolastici, e tu mi vai a prendere l'elemento della reazione ucraina all'invasione russa consistente nel rimuovere la toponomastica associata all'Unione Sovietica e alla Russia in questo maldestro tentativo di stabilire un'equivalenza fra le due situazioni trattate, per giunta non facendo presente innanzitutto l'ovvio, cioè che, al contrario di ciò che avviene nel Paese invasore ed occupante, per l'Ucraina l'esistenza della Russia come Stato non è in discussione? Ma va' va'. :asd: La domanda era seria e pensavo fosse degna di una risposta altrettanto seria.


The report, based on more than 2,300 interviews with victims and witnesses, details the measures taken by the Russian Federation to impose Russian language, citizenship, laws, court system, and education curricula on the occupied areas, while at the same time suppressing expressions of Ukrainian culture and identity, and dismantling Ukraine’s governance and administrative systems in these regions.


Russian occupying forces in Ukraine and federal authorities, including Russia’s education minister and other senior officials, have taken measures to suppress the Ukrainian language and curriculum and impose the Russian curriculum and Russian as the language of instruction in schools. These measures violate the laws of armed conflict, which prohibit an occupying power from making unnecessary changes to laws in the occupied territory, such as Ukraine’s 2017 Law on Education.

Ukrainian children under occupation are indoctrinated with the Kremlin’s anti-Ukrainian propaganda. They also receive military training as part of the school curriculum. The Russian school curriculum, which includes history textbooks that seek to justify Russia’s invasion and portrays Ukraine under its current government as a “neo-Nazi state,” and which strictly limits instruction in the Ukrainian language, also violates Ukrainian children’s right to an education that develops respect for the child’s “own cultural identity, language and values,” as well as the “national values” of the child’s country of origin.[1] Russia’s imposition of Russian education in the Russian language in occupied Ukrainian territory violates international human rights standards including the prohibition against propaganda for war, the child’s right to education in their mother-tongue , and parents’ right of choice regarding their children’s education. As the UN human rights office reported, the Russian authorities require secondary schools in occupied Ukrainian territory to report the names of students ages 18 and older, whom the Russian authorities deem eligible to be drafted into the Russian armed forces.

Any criticism of the invasion in schools is subject to retaliation by occupying authorities. Russian proxies in occupied Melitopol punished a student who spoke Ukrainian in school by driving him dozens of kilometers with a bag over his head to a remote area and abandoning him to walk back home alone. Occupying authorities threatened parents with fines, loss of custody of their children, and detention if they did not enroll their children in “Russian” schools or if their children studied the Ukrainian curriculum remotely. Some parents reportedly hid their children as a result.


Since Russia’s full-scale invasion of Ukraine on February 24, 2022, Russian and Russian-affiliated officials have forcibly transferred Ukrainian civilians, including those fleeing hostilities, to areas of Ukraine occupied by Russia or to the Russian Federation, a serious violation of the laws of war amounting to a war crime and a potential crime against humanity. Many of those forcibly transferred were fleeing the besieged port city of Mariupol.

Russian and Russian-affiliated authorities also subjected thousands of these Ukrainian citizens to a process referred to by Russia as “filtration,” a form of compulsory security screening, in which they typically collected civilians’ biometric data, including fingerprints and front and side facial images; conducted body searches, and searched personal belongings and phones; and questioned them about their political views. Ukrainian civilians were effectively interned as they waited to undergo this process, with many reporting that they were housed in overcrowded and squalid conditions, for periods as short as several hours for up to almost a month.

Forced transfers and the filtration process constitute and involve separate and distinct abuses against civilians, although many Ukrainian civilians experienced both.

This report documents the forcible transfer of Ukrainian civilians from Mariupol and the Kharkiv region to Russia and Russian-occupied areas of Ukraine. Unlike combatants who, once captured, are held as prisoners of war (POWs) and may be moved to enemy territory, the forcible transfer of civilians is prohibited under international humanitarian law, or the laws of war, and can be prosecuted as a war crime and a crime against humanity. The report describes various kinds of pressure the Russian military and other Russian and Russian-affiliated officials used to make Ukrainian civilians fleeing hostilities go to Russia or the so-called “Donetsk People’s Republic” (DNR), an area of the Donetsk region controlled by Russian-affiliated armed groups and currently occupied by Russia (DNR is used in this report as a reference to this area, not as recognition of any claims to sovereignty). The report also describes the many challenges Ukrainian civilians faced and the abuses they suffered as they attempted to flee Mariupol for Ukrainian-controlled territory and avoid going to Russia, or as they tried to leave Russia for a third country.

Etc.
 
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