Anzitutto, assolutamente magnifico, raramente ho provato una così forte carica emotiva verso un gioco: i suoi paesaggi, le musiche, anche il solo salire su una duna, arrancando piano, per poi trovarsi una volta in cima davanti a un panorama mozzafiato... Piccole cose, ma che bastano per far provare qualcosa.
Per me Journey coglie in pieno la metafora della vita: iniziamo la nostra esistenza, come il "protagonista", così, senza sapere il perché ci troviamo lì, e spaesati compiamo i primi passi nel mondo/deserto. I Glifi sono le esperienze che assimiliamo, e che formano parte integrante della nostra cultura e modo di essere, e che ci permettono di continuare il nostro viaggio.
L'inizio lo ricollego all'infanzia, i colori accesi e delicati, e il non capire ancora lo scopo del proprio destino me lo fanno ricollegare a quei momenti spensierati; man mano che si prosegue col viaggio, si acquisiscono esperienze, e compaiono le prime avversità/serpenti, che per me rappresentano la vita adulta, ovvero quel periodo in cui l'uomo deve assumersi le sue responsabilità e affrontare i problemi che gli si pongono, senza più sperare nel mondo idilliaco dell'infanzia.
La risalita sul monte, l'ambiente gelido e freddo, per me rappresenta la vecchiaia: piegato dal freddo/tempo, il viaggiatore arranca, senza più la forza di un tempo. Il momento in cui muore lo ricollego alla morte dell'individuo, che una volta spirito oltrepassa i cieli e raggiunge la cima del monte agognato/***, senza più i vincoli del corpo (la sciarpa lunghissima e il fatto che quella parte sia tutta in volo o quasi): questo per me è stato Journey. :cry:
Non saprei davvero che voto dargli, perché ha dato davvero tanto, e non me la sento di metterlo dietro un voto quando potrebbe meritarne un altro, o un altro ancora: semplicemente, un capolavoro. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/1.gif