letto (praticamente divorato, breve e continuamente stimolante) roma senza papa di guido morselli. si pone molto, moltissimo l'accento sul carattere profetico del romanzo, di come molti dei cambiamenti sociali e politici esposti da morselli in questo, per lui, futuro (per noi passato prossimo, il romanzo è ambientato alla fine degli anni '90) siano effettivamente in atto. il che è sicuramente vero, ma credo valga maggiormente la pena porre l'accento non tanto su come morselli ci abbia azzeccato guardando 30 anni nel futuro, ma piuttosto con quale acutezza sia riuscito a leggere il proprio presente. e il tutto fatto con una nota ironica, più che polemica, che è impossibile non notare.
assistiamo così a una chiesa scossa da profondi mutamenti, sempre più rivolta e aperta verso realtà religiose e culturali diverse, in cui il dibattito teologico assume connotati quasi grotteschi (il "dialogo" tra computer nelle battute finali è proprio apertamente divertente).
senza arrivare a una vera e propria condanna, morselli con distacco e lucidità mette in evidenza molti limiti della chiesa e delle personalità che vi fanno parte, ma credo sia un discorso facilmente applicabile a qualsiasi potere istituzionale.