Questa parte è più complessa, ma ti dico la mia. Considera che di base ogni nostra azione è volta a soddisfare un bisogno. Anche quelle più altruistiche. La suddivisione tra scelte egoistiche e altruistiche ci sta tutta perché ha dei risvolti completamente diversi, però capita a tutti di avere bisogno/voglia di sentirsi speciale per qualcuno e questo di base non è per forza egoistico in senso stretto. È un bisogno umano. È qui che, per me, entra in gioco la consapevolezza di sé. Se io ho un pensiero in testa "voglio una relazione" anziché cercare di capire se le persone attorno a me potrebbero fare per me, o perché non mi catturano così tanto nonostante lo sembrino, trovo estremamente più saggio e importante capire il perché di tutto ciò. Perché voglio una relazione? Perché proprio adesso? Cosa è cambiato rispetto ad un mese fa. Una volta che inizi a navigare nei meandri della tua mente (e ti ribadisco che leggere e guardare film/serie aiuta moltissimo a capire queste dinamiche psicologiche) e riesci a capire dove sta il nocciolo della questione puoi finalmente agire di conseguenza.Come dicevo prima, la cosa che mi ha stupito di recente è che sono riuscito a convincermi che una ragazza potesse piacermi. Ricollegandomi al messaggio scritto qui sopra in risposta a MrBlack, effettivamente pensandoci era più un pensiero/desiderio “narcisista” (non so se uso il termine giusto) perché non mi interessava tanto la persona in se. Sapevo che lei era persa di me, ma come dicevo la cosa non mi interessava. Però mi piaceva il fatto di essere apprezzato e voluto da questa persona fino a tal punto di autoconvincermi (un po’ per bisogno un po’ per convinzione) che potesse nascere qualcosa. Immagino che sia una cosa strana anche questa. Poi infatti lei mi ha confermato i miei dubbi iniziali (facendomi stare paradossalmente anche male) e ho dovuto troncare tutto. Dubito che sia partita una scintilla in ritardo, anche se riconosco che autoconvincendomi sono riuscito a desiderarla. Poi non appena lei tornava a dimostrarmi interesse però, il mio spariva.
L'autoconvincimento (o tutto ciò che la psiche fa per ingannarci) subentra nel momento in cui pecchiamo di autoconsapevolezza. Io la reputo davvero una cosa imprescindibile per una vita felice. Si può anche vivere senza, anzi, molti vivono senza (o con poca. Ecco perché gli altri dall'esterno ci capiscono sempre di più. Per esempio sulle cose molto banali che per qualche strano mistero ci sfuggono, nonostante siano così semplici) ed è per questo che molti sono depressi, molti non sono mai soddisfatti o felici. Prima l'uomo sopperiva a tutto ciò con le religioni soprattutto. Era un continuo riflettere su se stesso, pensare a se stesso e in un certo senso anche, paradossalmente, pregare dio ti fa mettere a fuoco quali sono i tuoi problemi (una volta fatto ciò il tuo cervello si ingegna per risolverli. Ecco il perché dell'autoconvincimento) e questo aiuta moltissimo. Prendi comunque con le pinze tutto ciò che ti dico, mi raccomando. Quello che ti sto dicendo è in parte ciò che ho letto, ma soprattutto ciò che penso e che ho elaborato quindi può anche essere tutto completamente sbagliato per quel che ne so.
Adesso diciamo che lo psicologo svolge un po' questa funzione di aiuto ad essere più consapevoli (ti spinge ad esserlo interrogandoti su te stesso, non cercando le risposte fuori del tipo "perché non mi piace" facendo uno studio della persona). In un certo senso è l'erede delle religioni. Non ti sto dicendo che hai bisogno di aiuto (anche se per me uno psicologo bravo è importantissimo e può aiutare molto chiunque, non esiste gente "sana" o "normale", io lo consiglio a chiunque), avere bisogno di attenzioni è, come ti dicevo, un bisogno umano. Ognuno di noi lo prova ad un livello diverso e può piacerti o meno. A quel punto puoi scegliere se lavorarci (da solo o con l'aiuto di qualcuno) o accettare che sei così. Per me tenere sotto controllo questo bisogno è davvero molto importante, appunto perché far soffrire una persona (e di conseguenza anche te stesso) per una cosa che apparentemente non controlli è davvero brutto. Non voglio fare il santo perché come dice BlackWizard è molto più facile parlare che agire come si vuole, quindi ti dico che sto momento l'ho avuto anche io con la mia ex. Mi piaceva farci sesso, mi piaceva come mi faceva sentire, ma i miei sentimenti erano svaniti da un paio di mesi ed era evidente. Una volta che ho capito questa cosa ci sono stato davvero male, mi è dispiaciuto molto e ho cercato di capire come potermi sentire speciale senza di lei. Ecco, per quanto suoni banale, prova a far sentire speciali le persone che ti stanno attorno e alcune di loro faranno la stessa cosa. Io ho un rapporto bellissimo coi miei genitori, soprattutto con mia mamma, ho delle amiche che stravedono per me (e io per loro). L'autoconsapevolezza è molto importante, anziché sentirti strano per queste cose (normalissime), cerca di capirti di più. Interrogati su te stesso, non su gli altri. E se hai dei dubbi chiedi, cerca, leggi, scrivi in un diario parlando con te stesso. Ci sono tanti modi con cui può comunicare meglio con te stesso. Io durante l'ultimo lockdown mi sono concentrato su questi aspetti della mia vita e nonostante sia rimasto tutto il tempo da solo (i miei coinquilini avevano lasciato la casa) ho lavorato molto su me stesso e mi sento bene ora
![sisi :sisi: :sisi:](/data/assets/smilies/sisi.gif)