I partigiani non piazzavano bombe nei mercati per uccidere a casaccio la gente. L'obiettivo inoltre è quello di fare resistenza, di resistere a un Male maggiore, il nazismo. Si potrebbe dire che il Terzo Reich era un enorme gruppo terroristico, dalle dimensioni tali persino da aver avuto un esercito regolare e un governo riconosciuto.Quella definizione si adatta anche alla resistenza dei partigiani contro i Tedeschi. E ai briganti contro i Piemontesi. E ai Tedeschi-Nazisti contro gli Americani, Russi, Francesi e Inglesi.
A meno che, naturalmente, non ritieni il Terzo Reich un male che si possa definire così:
una forma di lotta politica che consiste in una successione di azioni clamorose, violente e premeditate come attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, ai danni di enti quali nazioni, governi, gruppi etnici o fedi religiose.
Visto il potere che aveva la Germania Nazista, il bisogno di attentati e sabotaggi non c'era. Ma tutto il resto sì: omicidi, stragi, sequestri ai danni di nazioni, governi, gruppi etnici (anche in questo caso gli ebrei) e fedi religiose (tra cui i Testimoni di Geova e nuovamente gli ebrei).
I partigiani in questo caso lottavano per una buona causa che non dipende solamente da finalità politiche... ma di vera sopravvivenza contro un regime orrendo finalizzato alla morte totale di etnie e nazionalità (tra cui quella polacca).
Il brigantonaggio poi è un'altra cosa, si tratta di criminalità comune con fini totalmente diversi, con metodi altresì diversi dal terrorismo.
Dal resto nè i partigiani nè i briganti avevano l'obiettivo di seminare terrore.