Cosa c'è di nuovo?

Noi I ragazzi dello Zoo di Berlino

Dorsai

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Stavo discutendo in sezione Televisione nel topic Amazon Prime in vista dell'uscita prevista per Maggio di una miniserie rivisitata in chiave moderna di questo libro è presente anche il film del 1981 tratto da quel libro , io e Tesshou ne stavamo discutendo , ma chiaramente non era il luogo appropriato , ho cercato il topic sul libro, ma se c'è non l'ho trovato pertanto ne ho aperto una discussione io .
Per quei pochi che non sapessero di che tratta linko una breve sinossi della miniserie

E vi rimando alla pagina wiki del libro Noi I Ragazzi dello Zoo di Berlino e alle Recensioni sulla pagina Amazon all'edizione del 2014 , ma è reperibile ovviamente usata anche la Prima edizione del 1981 a un prezzo ragionevole

Esiste un seguito che ho iniziato a leggere solo ora Christiane F La mia seconda vita che narra le vicende dal 1977 dove è arrivato il primo libro al momento del secondo libro credo il 2013

Il primo libro tratta della vita di Christiane dai 6 anni ai 15 , ma la fase più corposa e sconvolgente è quella che va dai 12 ai 15 anni ovvero da quando comincia a farsi dapprima con hashish , pillole e LSD e poi dai 13 anni in poi con l'eroina prima sniffata e qualche mese dopo iniettata in vena, la fase da piccolissima è molto breve e serve a caratterizzare lei e l'ambiente familiare e sociale in cui si è trovata a crescere.

Il Libro fu sconvolgente allora come lo è ora per moltissime ragioni, ma non voglio dire tutto subito e lasciare nulla poi alla discussione

E' interessante come sia nato per caso, come indicato nella prefazione dei due giornalisti ghostwriters che la intervistarono, in parole semplici lei era una testimone in un processo per pedofilia di un uomo che pagava le ragazzine in eroina in cambio di sesso , i giornalisti volevano solo fare un'intervista di un paio d'ore con lei sia per parlare dell'ambiente della droga e della prostituzione locale, ma Christiane si rivelò essere una fonte incredibile di particolari così estesa che le due ore divennero tre mesi e le sue rivelazioni divennero un reportage settimanale su Stern (mi pare) poi raccolti per farne una storia lineare nel libro .

Quel libro all'epoca sconvolse l'intera Europa fu un instant cult , un bestseller e così il film che ne fu tratto, mia madre mi raccontava che non si parlava che di quel film , non era la droga a sconvolgere, era l'età dei protagonisti e il fatto che si drogavano per drogarsi era finita la favola hippy che la droga era un'esperienza mistica che apriva la mente verso altri mondi , apriva le porte dell'inferno e si portava via i figli da giovanissimi
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Questa è una cosa che non mi aspettavo di trovare ,per una incredibile coincidenza una delle protagoniste del libro Babette "Babsi" Doge fu intervistata in un reportage sull'area dello spaccio intorno alla fermata della metropolitana Bahnhof Zoo è sempre vista di spalle con la voce in sottofondo e viene coperto il volto dell'amica che è con lei perchè sono entrambe minorenni , nel reportage viene inoltre ripreso il casermone in Gropiusstadt dove abitava Christiane , certo questo è un estratto moderno che ha selezionato proprio quelle inquadrature , ma resta il fatto che il tutto fu ripreso all'epoca molto prima che nessuno sapesse chi fossero quelle ragazze veramente

Post unito automaticamente:

Christiane a 27 anni , 1989 come potete sentire dalla pronuncia dell'intervistatore si pronuncia come in Italiano Christiane e non "Christian" all'Inglese o Francese

Post unito automaticamente:


a 52 anni Nel 2014 all'uscita del secondo libro con sottotitoli

 
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Tesshou

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nel topic di prime avevamo discusso anche riguardo alla scelta di adattare il secondo libro direttamente dal francese. Ora ho l'edizione sottomano e posso confermare la cosa. Presenta sia una prefazione che una postfazione a cura di Sonja Vukovic, autrice di questa seconda biografia.
Inoltre il volume presenta delle fotografie di Christiane, aiutano a dare un volto alla persona che racconta il tutto. Se può interessare posso riportarle anche qua :sisi:
 

Dorsai

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In questa replica ho messo alcune informazioni utili sul film per chi fosse interessato , per quanto riguarda il libro non sono a conoscenza di tagli tutte le edizioni sono integrali , non sono certo di quella del club del libro che a volte vengono ridotte per limitare le dimensioni , ma non è censura vera e propria
 

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Interessante l'intervista.
Però se devo essere sincero, da come parla e da tutti i giri di parole che fa, secondo me con la droga non ha mai chiuso del tutto...
Il libro non l'ho mai letto.
 

Mari chan

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Mi avete ricordato di quando da ragazzina vidi il film, mi impressionò un po' (ero piccola). Il libro non l'ho letto.
 

Buddha94

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Con la vostra discussione mi avete incuriosito, in futuro recupererò libro e film :sisi:
 

Dorsai

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Interessante l'intervista.
Però se devo essere sincero, da come parla e da tutti i giri di parole che fa, secondo me con la droga non ha mai chiuso del tutto...
Il libro non l'ho mai letto.
E' così infatti la sua vita è scandita dalle disintossicazioni e dalle ricadute , ha un figlio che non ha subito danni dal suo essere tossica si è rigorosamente tenuta pulita per tutto il periodo della gravidanza e dell'allattamento , dal 2008 non parla più coi giornalisti a causa di alcune dichiarazioni di sua madre e di alcuni amici ai giornali i servizi sociali le han tolto la custodia del figlio, può vederlo periodicamente, ma non può più vivere con lui, ovviamente da allora ha rotto ogni contatto con la madre e con chi ha parlato con la stampa in quel modo.
Christiane è molto intelligente ne ha dato ampia prova nonostante la sue presenza fissa su stampa e TV per quasi 30 anni non ha mai dato dichiarazioni che potessero comprometterla veramente, altri non hanno avuto quell'intelligenza e le sono costati il figlio
 

Pole

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E' così infatti la sua vita è scandita dalle disintossicazioni e dalle ricadute , ha un figlio che non ha subito danni dal suo essere tossica si è rigorosamente tenuta pulita per tutto il periodo della gravidanza e dell'allattamento , dal 2008 non parla più coi giornalisti a causa di alcune dichiarazioni di sua madre e di alcuni amici ai giornali i servizi sociali le han tolto la custodia del figlio, può vederlo periodicamente, ma non può più vivere con lui, ovviamente da allora ha rotto ogni contatto con la madre e con chi ha parlato con la stampa in quel modo.
Christiane è molto intelligente ne ha dato ampia prova nonostante la sue presenza fissa su stampa e TV per quasi 30 anni non ha mai dato dichiarazioni che potessero comprometterla veramente, altri non hanno avuto quell'intelligenza e le sono costati il figlio

Beh, questo lo scrivi te.

Io mi sono letto un paio di articoli dei media tedeschi e non mi sembra hanno sbagliato a togliere la custodia.
La cosa piú intelligente che ha fatto forse è stata quella di non riprendersi il figlio nel 2010 e lasciarlo in una Gastfamilie.
 

Dorsai

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Beh, questo lo scrivi te.

Io mi sono letto un paio di articoli dei media tedeschi e non mi sembra hanno sbagliato a togliere la custodia.
La cosa piú intelligente che ha fatto forse è stata quella di non riprendersi il figlio nel 2010 e lasciarlo in una Gastfamilie.
Non lo dico io è nella prefazione del secondo libro e non sto dicendo che hanno fatto male fermo restando che madre e figlio sono ancora molto legati , ho detto che il fatto è accaduto in conseguenza di alcune dichiarazioni della madre e di un amico durante un'intervista , non so quali , per il resto come ho detto Christiane è intelligente sa benissimo che se anche intentasse un'azione legale per il recupero della custodia la perderebbe ammesso che abbia i soldi per affrontare un procedimento del genere, non solo ,la sua salute è in pessime condizioni ha una cirrosi dovuta a un'epatite C presa anni fa aggravata dagli abusi e c'è sempre il rischio di un'overdose sa a chi è stato affidato il figlio visto che lo va a trovare e sa anche che in questo modo il suo futuro è assicurato , qualunque cosa accada non rimarrà solo , come ho detto lei è intelligente
 

Pole

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Beh io ho letto articoli da Spiegel.de e questo che faceva un bel Zusammenfassung di tutto


11.08.2008, 00:00
SÜCHTIG: DRAMA UM DAS MÄDCHEN VOM BAHNHOF ZOO

Christiane F. - neuer Drogen-Absturz​

Lesedauer: 4 Minuten
Birgit Bürkner
Vor 30 Jahren bewegte ihr Schicksal ganz Deutschland. Jetzt nahm die Behörde ihr das Kind weg.
Berlin. Es hätte eine so schöne Geschichte werden können. Von dem Mädchen, das sich mit 13 Jahren Heroin spritze, mit 14 auf den Babystrich ging, dann aber aus eigener Kraft den Drogen entsagte, durch ein Buch berühmt und reich wurde und schließlich ein erfülltes, zufriedenes Dasein mit Kind und Hund am Stadtrand von Berlin führte.

Doch 30 Jahre nach Veröffentlichung ihrer Jugenderlebnisse ("Wir Kinder vom Bahnhof Zoo") hat das Schicksal für Christiane F. (46) ein neues, trauriges Kapitel geschrieben.
Wie die Berliner "BZ" exklusiv erfuhr, ist Christiane wieder drogenabhängig und in der Szene abgetaucht. Ein Freund behauptet, dass sie regelmäßig Heroin konsumiert. Bereits vor einigen Wochen nahm das Jugendamt Christianes Sohn Elias* (11) in Obhut. Das Landratsamt Potsdam-Mittelmark bestätigte, dass Christiane "rückfällig" geworden ist. "Ihr Sohn lebt in einer Wohngruppe", sagt eine Sprecherin. "Eine Rückkehr zur Mutter ist zurzeit ausgeschlossen."

Rückblick: Nach Veröffentlichung ihres Buches 1978 riss Christiane F. von ihrer Tante in Schleswig-Holstein aus, brach ihre Buchhändler-Lehre ab. Sie ging nach Hamburg, lebte als Punkerin mit Alexander Hacke von den "Einstürzenden Neubauten" zusammen, tourte mit der Band durch die USA, feierte mit Nina Hagen in Hollywood und unterschrieb in New York einen Plattenvertrag. Sie spielte die Hauptrolle in einem Underground-Film. Als Hacke sie verließ, betäubte sie ihren Schmerz mit Heroin.


Aber sie bekam eine neue Chance. Eine Züricher Verlegerfamilie holte sie zu sich. In dem Haus ging die Kultur-Elite Europas ein und aus: Filmregisseur Federico Fellini, Friedrich Dürrenmatt, Loriot. Sie bewunderten ihre Intelligenz, ihre Vitalität, schmiedeten Zukunftspläne für Christiane. Doch die fand alles langweilig, stahl sich immer öfter hinaus in die Züricher Drogenszene. Sie ging zurück nach Berlin, wurde wegen Verstoßes gegen das Betäubungsmittelgesetz verhaftet, landete für zehn Monate im Gefängnis.

Nach ihrer Haft reiste sie nach Griechenland und lernte den heroinsüchtigen Hippie Panagiotis kennen. Mit ihm lebte sie sechs Jahre zusammen, bis er wegen eines Überfalls in Haft kam. Zurück in Berlin, wurde sie von einem zehn Jahre jüngeren Junkie, den sie an der Methadon-Ausgabe kennengelernt hatte, schwanger.
Das Kind, endlich ein Halt, endlich eine richtige Verantwortung. Sie gab ihre Altbauwohnung im Norden Berlins auf, zog mit ihrem Sohn in eine bürgerliche Reihenhaussiedlung. Da musste sie scheitern.
Der erneute Absturz, der seit Jahren nach eigenen Aussagen drogenfrei lebenden Berlinerin, begann im Frühjahr, als sie Peter L. (37) kennenlernte - einen per Haftbefehl gesuchten Betrüger. "Wir haben uns schnell und heftig ineinander verliebt", sagt er. "Wir wollten mit ihrem Sohn in die Niederlande auswandern." Als das Jugendamt davon Wind bekam - seit 2005 betreut ein Sozialarbeiter die Familie - holte es Elias mit Polizeigewalt aus der Wohnung. Christiane F. entführte den Jungen kurze Zeit später aus dem Amt, floh mit Elias und Freund nach Amsterdam.
In der Fremde soll sich Christiane nicht mehr um Elias gekümmert haben, viel Alkohol getrunken und Drogen genommen haben. Offenbar gab es auch Streit. Horst Rieck, Co-Autor des Buches "Wir Kinder vom Bahnhof Zoo" zu "Spiegel Online", dass Christiane F. von ihrem Begleiter in Amsterdam nicht gut behandelt, unter Umständen sogar betrogen worden sein soll. Ende Juni war sie wieder mit Elias nach Berlin gekommen, hatte sich im Zug freiwillig der Bundespolizei gestellt. "Ich bin entsetzt, mit den Nerven am Ende", sagt Christianes Mutter Elisabeth T. *"Ich habe meiner Tochter 35 Jahre zur Seite gestanden. Jetzt weiß ich nicht mehr, wie ich ihr helfen soll." Elisabeth T. hat Elias bereits zweimal besuchen dürfen. "Er lebt in einem Einfamilienhaus mit sechs weiteren Kindern. Es geht ihm gut", sagt sie. Christiane F. hätte vom Jugendamt Auflagen bekommen. "Sie muss ihr Leben in den Griff bekommen. Das ist ihre einzige Chance, den Jungen wiederzusehen."
* Namen geändert

Einmal Junkie, immer Junkie.

Io trovo c'è poco da difendere perchè ha dimostrato di sapersi rovinare la vita più volte.
La dipendenza è una brutta malattia. Questa ha iniziato da bambina e adesso saranno 40 anni che va avanti tra droghe e metadone.
E da buona Junkie da le colpe agli altri come nell'intervista del '89.
Il libro come ho detto non l'ho letto ma ne avevamo parlato anni fa nella Berufsfachschule quando avevamo fatto delle ore di Sucht-/Drogenprävention.
Dovrebbero aggiungerci una bella postfazione con tutto il dopo per rendere meglio l'idea della fine che ha fatto lei
 
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Tesshou

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La custodia del figlio viene trattata nel secondo libro e come in qualsiasi situazione di questo genere non c'è un "hanno fatto bene/hanno fatto male", son situazioni troppo personali e valutarle da esterni è totalmente impossibile. Da quanto emerge dal libro la nascita del figlio ha sicuramente influito positivamente sulla vita di Christiane ma è altrettanto impossibile negare le sue ricadute e le sue frequentazioni quantomeno discutibili. La sua fama ha inoltre indirettamente influito sul figlio, spesso nel libro cita genitori che impedivano ai propri figli di giocare con Philipp perchè la madre è "la ragazzina che si buca"
Nel secondo libro inoltre afferma che durante i suoi vari spostamenti fosse sempre seguita e controllata, difficile determinare se si trattasse di semplice paranoia o se sotto sotto ci fosse altro
 

Dorsai

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Beh io ho letto articoli da Spiegel.de e questo che faceva un bel Zusammenfassung di tutto




Einmal Junkie, immer Junkie.

Io trovo c'è poco da difendere perchè ha dimostrato di sapersi rovinare la vita più volte.
La dipendenza è una brutta malattia. Questa ha iniziato da bambina e adesso saranno 40 anni che va avanti tra droghe e metadone.
E da buona Junkie da le colpe agli altri come nell'intervista del '89.
Il libro come ho detto non l'ho letto ma ne avevamo parlato anni fa nella Berufsfachschule quando avevamo fatto delle ore di Sucht-/Drogenprävention.
Dovrebbero aggiungerci una bella postfazione con tutto il dopo per rendere meglio l'idea della fine che ha fatto lei
Non mi pare che nessuno stia difendendo nessuno , ho solo detto che è intelligente , non sarebbe sopravvissuta così tanto altrimenti, la postfazione esiste : Christiane F. - Mein zweites Leben
 

Dorsai

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Come prevedibile non aver tradotto dall'originale ha mostrato subito i suoi frutti tra pagina 47 e 48 dell'edizione rilegata Christiane parla del suo incontro con Nina Hagen che al tempo viveva a Los Angeles dove è nata sua figlia che è coinciso con la promozione del disco 99 Luftballons del gruppo Berlinese Nena (omonimo della vocalist Nena nata a Hagen ma residente a Berlino )che Christiane aveva con sè durante il viaggio in USA e che fece ascoltare a molti creandone un successo, Ebbene la traduttrice non fa distinzione fra NINA Hagen e NENA e chiama entrambe "Nina" dando così a intendere che il brano in questione fosse di Nina Hagen , non so se questo errore è dovuto alla versione Francese riportato identico in quella Italiana o se è stato un fraintendimento della traduttrice Italiana , quel che è certo che è del tutto impossibile che fosse presente nell'originale Tedesco , sia Nina Hagen che Nena sono molto note in Germania nessun Tedesco le confonderebbe mai ed essendo entrambe attive a Berlino men che meno lo farebbe una Berlinese come Christiane , il brano citato ha venduto più di 20 milioni di dischi nel mondo vincendo un paio di dischi d'oro almeno .

Nina Hagen è nata a Berlino Est ed era un'esponente del Punk Tedesco mentre Nena è nata a Hagen ed era già nel post-Punk forse la cosa ha generato confusione se chi ha tradotto non conosce la musica a sufficienza
 
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