Gli unici anni veramente "felici" sono stati quelli dell'infanzia, diciamo fino ai 10 anni quando ho finito le elementari. A quei tempi era tutto più semplice, spensierato ed idilliaco, ed anche di carattere, seppur comunque timido, ero tendenzialmente più gioioso.
L'adolescenza è stata un disastro, sicuramente i miei anni peggiori. Odiavo il liceo, ho dovuto per certi aspetti cambiare vita in modo traumatico e di carattere sono diventato molto più cupo e scostante. Senza contare ovviamente i vari problemi tipici di un adolescente con gli ormoni in tempesta... Insomma, un periodo che certamente non mi mancherà, anzi, non ho mai capito voi altri che dite siano stati periodi spensierati.

Vi invidio.
Il periodo dell'università è già stato un passo avanti. Non dico che si possa definire come "piacevole", ero molto preso dagli studi, dalle frustrazioni e dalle responsabilità, però è stato anche il primo momento in cui mi sentivo padrone di me stesso e di quello che facevo, e ha saputo darmi varie soddisfazioni.
Infine, la vita da adulto lavoratore, che ho tanto desiderato raggiungere da quando ero adolescente...non è tutto rose e fiori come mi immaginavo.

Ma nemmeno orribile. In particolare ora nel periodo post-covid sono riuscito (più o meno) ad avere delle nuove prospettive e a raggiungere alcuni obiettivi che seguivo da tempo, ma è ancora tutto Work in Progress. Da 29enne (quasi 30enne fra poco meno di due mesi) mi posso definire "medio", non felicissimo, ma decisamente più motivato e libero di prima; per certi versi ottimista, ma allo stesso tempo anche molto apprensivo e diffidente. Speriamo bene.