Mi dispiace moltissimo per Arkane
Austin. Prey è stato, a mio avviso, un titolo eccezionale, tra l’altro non molto ben analizzato da buona parte della critica.
E dietro Redfall ci sono nomi niente male, per cui rimane tutto un gran peccato.
Fin dall’annuncio di Redfall c’era qualcosina che non mi convinceva, vuoi per un marcatissimo cambio di genere che andava dalle parti di un Borderlands-like, proponendo così un’esperienza davvero troppo differente rispetto alle precedenti produzioni o vuoi per la chiara volontà di abbracciare un immaginario molto più
pop e un filino
too generic. Ma su Arkane, sì, anche per la filiale Austin, non ho mai avuto molti dubbi quindi un po’, alla possibilità che tutto sarebbe andato nel verso giusto, ci ho sperato lo stesso.
Secondo me qui c’è da fare anche una riflessione profonda e lucida sulla proposta di Microsoft, che tutto sommato, fino a qui, come produzioni Xbox Game Studios, non aveva fatto proprio male, seppur mancasse (e manchi tutt’ora, chiaramente) il colpo grosso.
Dal lancio di Serie X ad oggi abbiamo avuto, in ordine rigorosamente sparso:
- Gears Tactics* (OC: 83)
- Age of Empires 4** (OC: 83)
- Forza Horizon 5 (OC: 92)
- Halo Infinite (OC: 87)
- Age of Empires 2* (OC: 85)
- As Dusk Falls (OC: 78)
- Microsoft Flight Simulator (OC: 92)
- Pentiment (OC: 86)
- Grounded (OC: 83)
- Hi-Fi Rush (OC: 89)
- Minecraft Legends (OC: 71)
- Ghostwire Tokyo*** (OC: 77)
- Deathloop*** (OC: 88)
- Psychonauts 2**** (OC: 89)
- Redfall (OC: 66)
Media Totale OC: 83,26 circa.
* Già disponibile su PC in precedenza.
** Esclusiva PC; TBA 2023 XSX.
*** Già disponibili su PS5 in precedenza.
**** Multipiattaforma (PS4/XO + Versione XSX).
Da qui si può fare qualche considerazione sparsa:
- Presupposto: non voglio iniziare una guerra sterile con frasi del tipo “Eh, Halo però se lo prendi come capitolo [*proseguire con bla bla bla*] oppure “As Dusk Falls stilisitcamente è il mio incubo peggiore [*proseguire con bla bla bla*]. Per inciso, sì, As Dusk Falls, è, al livello estetico, davvero il mio incubo peggiore. Prendo più il tutto come base per fare una valutazione più generale.
- E’ chiaro che i titoli Xbox Game Studios sopracitati necessitano di valutazioni e analisi ulteriori, o perché molti hanno iniziato lo sviluppo prima che Microsoft avesse un concreto controllo produttivo e creativo, o perché sono eventuali prodotti di nicchia con un “peso specifico” differente, o perché sono usciti anche altrove, e così via.
- Di Next-Gen Only c’è veramente poco, pochissimo.
- Tutto sommato direi che qualità complessiva c’è e ci sono team, più affidabili di altri, che possono chiaramente tirare fuori ottimi (e più) prodotti, anche in futuro.
- Quantitativamente ci siamo un po’ meno, specie se si considera che ci sono interi anni da dover coprire con eventuali 1st esclusivi.
- Ci sono lacune più o meno gravi lato AAA/AAA+ con un focus su eventuali esperienze, adatte alla massa,Single Player. C’è poco di cui discutere al riguardo.
- Trovo disgustosa la narrazione del “Questo è un trionfo di Team X, Microsoft non ci ha messo mano” che però diventa anche “Questo è un fallimento di Microsoft, dovevano fare di più e controllare meglio”. Così vale un po’ tutto e mi sembra evidente che le cose messe giù in questo modo sono molto superficiali. Facciamo che la verità sta nel mezzo e che molte cose purtroppo possiamo solo supporle ma non averne la certezza.
Partiamo da questi presupposti e andiamo sull’ultima fatica Arkane: Redfall è indubbiamente un’idea non troppo originale, non messa in piedi al meglio – e con evidenti problemi di Game Design – e al tempo stesso comunicata un gran male da Xbox & Beteshda. Chi mi conosce sa quanto odi parlare di giochi che non ho giocato, mi sento quasi disonesto, in più con gran parte della critica mi trovo spesso in disaccordo: motivo per cui colgo l’occasione per buttare lì un discorso generale più ampio. Di Refall in modo specifico magari ne palerò quando ci giocherò.
Assodato tutto questo c’è infatti da aprire un dialogo che lega a doppio filo due temi molto importanti, per cui finirò per stare sui coglioni a qualcuno qui dentro (e pazienza). “Controllo Qualità” e “Xbox Game Pass”.
Il servizio è stato lanciato, se non vado errato, attorno al giugno 2017 mentre le produzioni 1st hanno cominciato ad apparire sul Game Pass fin dal D1 con Sea of Thieves, quindi a marzo dell’anno successivo.
Per me non è casuale che si possa vedere una piccola costante da lì in avanti: più i giochi sono, o dovrebbero, essere grandi, dunque legati a budget di un certo tipo, più esce fuori qualche magagna di troppo sul versante tecnico, sui contenuti o sullo status del gioco nel momento in cui viene rilasciato.
- Sea of Thieves. Problemi contenutistici evidenti, mancanze sotto diversi punti di vista, sensazione di gioco incompleto.
- Gears 5. Campagna Single Player mostrata, in modo non casuale, a malapena verso la fine della campagna di marketing e comunicazione in modo sbrigativo. Un atto in meno rispetto al solito, problemi qui e lì di ottimizzazione, mancanze, intere stanze senza nemici, modalità multigiocatore nuova (Fuga) con una sola mappa disponibile inizialmente.
- Crackdown 3. Stendiamo un velo pietoso.
- Halo Infinite. Macchèvelodicoafà.
Poi volendo, possiamo riprendere il discorso del
“Ma loro ci credono in quello che fanno o no?” e tirare fuori dal cilindro ReCore e Bleeding Edge. E sia chiaro, intanto nessuno mette in dubbio ci sia stato anche del buono in tante cose (Battletoads, State of Decay 2, Playground con Forza Horizon, Ori ad es.) e sia chiaro inoltre che il sottoscritto è tutto fuorché un “odiatore” dei giochi o delle saghe a cui ho fatto riferimento sopra: Sea of Thieves è diventato nel tempo un’esperienza multigiocatore che difficilmente dimenticherò mai per le tante serate passate a giocare con gli amici, sono un grandissimo fan di vecchia data di Gears of War (ed è per questo che il quinto capitolo mi ha deluso così tanto), per Halo non ci perdo manco del tempo. Così come trovo che ReCore sia stato fin troppo
maltrattato ingiustamente.
Però è chiaro che bisogna anche guardare alle cose con lucidità e che ci sia un nesso tra il Game Pass e alcune di queste problematiche a me pare evidente. Per Microsoft ormai non si tratta più di pubblicizzare un singolo gioco e venderlo come prodotto a sé, ma di venderlo come
parte di un servizio, e un servizio come lo tieni in piedi? Banalmente, sganciando contenuti, in modo regolare così da coprire l’intero anno. E’ lampante che Microsoft punti ad arrivare a proporre titoli proprietari così da occupare i vari slot dell’anno per far sì che il servizio possa essere appetibile. E se non sei pronto? Beh, esci lo stesso
“perché sì”. Il punto fondamentale che però sfugge loro è che i giochi ad alto budget necessitano di tempo per uscire fuori degnamente. Quello degli AAA/AAA+ è un mondo nefasto, perché i costi sono diventati fuori controllo, perché per ripagare gli anni di sviluppo e rientrare nel budget bisogna piazzare un numero di copie semplicemente incredibile, e soprattutto,
perché c’è bisogno di TEMPO. Ogni volta che parlo con amici, anche abbastanza navigati in questo ambito, mi sembra che il concetto del “tempo di sviluppo” non sia molto chiaro: buttare fuori un AAA in poco tempo, saltando
step importanti, non è fattibile, perché stai sicuro che se dietro non c’è stato un progetto ad ampio respiro con delle concrete fasi di pre-produzione, post-produzione, polishing, QA etc. te ne accorgi, non c’è nulla da fare. E in un’industria di questo tipo, semplicemente, il Game Pass non è sostenibile. Non con questi numeri, non allo stato attuale dei lavori e non con il portfolio attuale di Xbox. Su questo punto non mi smuovo: si parla di un servizio pieno di pregi ma che ha difetti e ha, soprattutto, un impatto negativo su tanti altri fronti. C’è un cortocircuito evidente tra ciò che il Game Pass impone e ciò che i team possono fare e rilasciare.
Questo va al di là di questo caso specifico, e se mi dite che non centra nulla, può anche andarmi bene ma nel caso, ditemi dove cazzaccio sta Microsoft in tutto questo processo. Dove stanno Booty e Spencer. In pieno stile pot-Kinect: parole, parole e parole. Svegliamoci eh, ti pago per cagare fuori qualcosa di buono e controllo se lo fai o meno in modo adeguato: lo sapete che stiamo parlando di soldi, molti soldi, moltissimi soldi? Sì?
"Lasciamo liberi i nostri studi" cit.
Sì, una fantastica storiella ma facciamo anche le persone serie adesso.
Detto questo, Redfall è un rovinoso passo falso, per tanti motivi.
Non so sia un piccolo incidente di percorso
Sicuramente spero possa divenire occasione di grande riflessione.
Una cosa però è certa: quest’anno si devono cominciare a valutare i fatti, non le parole.
Ecco, non abbiamo cominciato proprio alla grande.