snake hunter
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La mia prima password, quella che uso ancora per il forum, è stata vista 256 volte 
Direi che è arrivata l'ora di cambiarla

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Nessun generatore, di solito utilizzo sempre lo stesso schema cambiando però i caratteri periodicamente, tipo una prima parte alfabetica, una seconda alfanumerica con inclusi caratteri speciali come punti e virgole.Ma voi come fate per le password? Usate un generatore (se sì, quale)?
Io ogni volta ho difficoltà a ricordarle. Avevo pensato di usare una parte fissa e una variabile che magari richiama il sito a cui sono iscritto, ma ovviamente come idea è fallace, in quanto capirebbero subito il meccanismo e sarei fregato ovunque.
Se qualcuno ha davvero interesse ad entrare nel tuo account può tranquillamente clonarti la sim: https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/comunicato-stampa-operazione-sim-swap.htmlTanto ormai per le cose importanti c'é la verifica in due passaggi
La complessità della tua password è l'unica cosa che può darti un minimo di protezione, il resto serve solo a darti un falso senso di sicurezza.La SIM SWAP è una avanzata tipologia di frode informatica articolata in vari passaggi. Una volta individuata la vittima si procede alla acquisizione dei suo dati e delle credenziali di home banking tramite tecniche di hacking ovvero di ingegneria sociale e, successivamente, utilizzando documenti falsificati ad hoc, si sostituisce la sim card della vittima e, attraverso lo stesso numero telefonico, si ottengono dalla banca le credenziali per operare sul conto corrente on-line.
Nel caso specifico, carpiti i dati anagrafici e il numero di telefono della vittima, nonchè i dati dei conti correnti e le relative credenziali di accesso, gli indagati, utilizzando un falso documento di identità intestato alla vittima, si recavano presso un dealer al fine di chiedere la sostituzione della SIM in uso alla persona offesa. La scheda SIM del titolare veniva allora disabilitata in quanto sostituita da quella attivata fraudolentemente. La vittima rilevava il mancato funzionamento della sua SIM ma, generalmente, non associava immediatamente l’evento ad una frode in corso.
Sostituita la SIM, gli autori del reato penetravano nel sistema informatico dell’istituto di credito presso cui la vittima aveva acceso il conto corrente, riuscendo il più delle volte a reimpostare le credenziali di accesso attraverso una telefonata all’assistenza clienti, presentandosi come il titolare del conto e rispondendo alle varie domande di sicurezza. Una volta effettuato l’accesso, gli indagati erano abilitati ad operare sul conto corrente on-line della vittima, disponendo bonifici e/o ricariche di carte prepagate in favore di altri conti correnti e/o carte prepagate nella loro disponibilità, in quanto appositamente accesi da complici e prestanome, così ostacolando l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme e l’individuazione degli effettivi beneficiari dei proventi del reato attraverso il tracciamento dei flussi finanziari generati dall’operazione dispositiva indebita.