Rubrica "Show don't tell": è una valida risorsa per la narrazione o i Jrpg sono davvero troppo verbosi?

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Salve a tutti, vorrei proporre un una riflessione in merito alla quantità di dialoghi e spiegazioni all'interno dei videogiochi, e nello specifico nei Jrpg.

Ho avuto modo di discuterne con un amico e mi farebbe piacere sapere la vostra opinione a riguardo.

Quanto è utile alla narrazione - e di riflesso anche all'esperienza generale di un titolo - fornire al giocatore informazioni sui più disparati ambiti? Mi riferisco soprattutto alle informazioni inserite nelle linee di dialogo tra i personaggi durante le fasi di gioco obbligatorie (un evento importante o una semplice scena non propriamente fondamentale).

Ritenete che i dialoghi troppo verbosi rovinino l'esperienza, o che siano comunque fondamentali per il worldbuilding di un gioco?
È davvero utile scoprire quali pietanze un personaggio ami ritrovare a tavola, o quali siano i suoi hobby? Le motivazioni dietro la condotta di un villain (per fare un altro esempio) devono per forza essere spiegate come avviene nei gialli in cui l'assassino rivela il "cosa"e il "come" delle proprie azioni?

A voi la parola!
 
Secondo me dipende dal titolo e, in particolare, da ciò che vuole proporre. Ad esempio, in opere come i Trails il cui intento è quello di costruire un mondo di gioco realistico e ricco di particolari, la quantità di dialoghi è fondamentale perchè ti permette di ottenere le informazioni necessarie a raggiungere tale obiettivo. In questo caso parliamo anche di una serie in cui la quantità di testo scritto è accompagnata da una qualità elevata con collegamenti ed informazioni rilevanti. Ci sono, poi, saghe in cui l'abbondanza di testo contribuisce in maniera importante alla caratterizzazione dei vari personaggi: penso, ad esempio, alle scenette dei Tales of che ti permettono di conoscere meglio i protagonisti e di approfondire le loro vicende personali. Penso anche a Persona 5, tantissimo testo che va delineare degli splendidi personaggi e una storia lunga e ricca di tematiche interessanti. Se l'abbondanza di dialoghi viene gestita con attenzione, secondo me non rovina l'esperienza, anzi contribuisce a renderla ancora più unica e coinvolgente.
 
dipende da come è fatta e dalla qualità dei dialoghi , persona 5 è uno degli esempi piu palesi di come sia esageratamente inutile la parte verbosa
 
dipende da come è fatta e dalla qualità dei dialoghi , persona 5 è uno degli esempi piu palesi di come sia esageratamente inutile la parte verbosa
Effettivamente, per quanto i personaggi fossero ben caratterizzati, persona 5 mi è risultato più pesante del 4 che ho amato, complice (secondo me) una trama più accattivante. Poi in persona in genere ci sono fasi di trama talmente lunghe che ti ritrovi praticamente ad ascoltare dialoghi per più di un’ora. La pesantezza percepita secondo me dipende da quanto la trama riesce a coinvolgerti.
 
Effettivamente, per quanto i personaggi fossero ben caratterizzati, persona 5 mi è risultato più pesante del 4 che ho amato, complice (secondo me) una trama più accattivante. Poi in persona in genere ci sono fasi di trama talmente lunghe che ti ritrovi praticamente ad ascoltare dialoghi per più di un’ora. La pesantezza percepita secondo me dipende da quanto la trama riesce a coinvolgerti.
Il problema di P5 è la ridondanza non tanto la trama in sé.
Il gioco usa 100 linee di dialogo per ripetere la stessa cosa che ha già detto nelle prime 10, tratta il giocatore come un bambino di 6 anni.
Adesso non dico di fare dark souls ma dovevano veramente sforbiciare almeno un 50% di roba.

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Secondo me dipende dal titolo e, in particolare, da ciò che vuole proporre. Ad esempio, in opere come i Trails il cui intento è quello di costruire un mondo di gioco realistico e ricco di particolari, la quantità di dialoghi è fondamentale perchè ti permette di ottenere le informazioni necessarie a raggiungere tale obiettivo. In questo caso parliamo anche di una serie in cui la quantità di testo scritto è accompagnata da una qualità elevata con collegamenti ed informazioni rilevanti. Ci sono, poi, saghe in cui l'abbondanza di testo contribuisce in maniera importante alla caratterizzazione dei vari personaggi: penso, ad esempio, alle scenette dei Tales of che ti permettono di conoscere meglio i protagonisti e di approfondire le loro vicende personali. Penso anche a Persona 5, tantissimo testo che va delineare degli splendidi personaggi e una storia lunga e ricca di tematiche interessanti. Se l'abbondanza di dialoghi viene gestita con attenzione, secondo me non rovina l'esperienza, anzi contribuisce a renderla ancora più unica e coinvolgente.
Io proprio con questa serie mi sono fermato al primo Trails of cold steel. Pur amando i Jrps, ho trovato la trama molto lenta. So comunque che è una serie con un cast gargantuesco e con un’infinità di sottotrame.

Per quanto riguarda i tales, anche li, i primi skit li ascolto sempre volentieri, poi dopo un pò inizio a ignorarli perché mi provocano quasi un senso di disgusto. È una cosa molto strana che mi capita, ma su di me l’abbondanza di informazioni su ogni personaggio me li rende quasi noiosi, come se poi non avessero più nulla da dire...
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Il problema di P5 è la ridondanza non tanto la trama in sé.
Il gioco usa 100 linee di dialogo per ripetere la stessa cosa che ha già detto nelle prime 10, tratta il giocatore come un bambino di 6 anni.
Adesso non dico di fare dark souls ma dovevano veramente sforbiciare almeno un 50% di roba.

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Ecco, hai colto nel segno. Mi capita molto spesso in tanti Jrpg ultimamente di sentirmi trattato come uno scemo. Magari è l’età che avanza. Però trovo che molti dialoghi finiscano con lo spiegare l’ovvio.
 
Personalmente anch'io penso che dipenda molto dalla qualità della scrittura. I giochi giapponesi in generale sono tutti parecchio verbosi :sisi: però quando sono scritti bene e in ogni dialogo danno nuove informazioni o approfondiscono lore e personaggi è un piacere per me leggerli. Un esempio positivissimo come dice Vincent è proprio la serie Trails, tantissimi dialoghi ma praticamente tutti interessanti :)
Purtroppo invece devo dire di non essere riuscita a godermi Persona 5 come avrei voluto proprio per via della sua eccessiva verbosità a lentezza :dsax: ricordo sessioni dove non succedeva praticamente nulla...
 
Per me l'eccessiva verbosità non è un problema. In un JRPG mi aspetto tanto testo da leggere. A me i dialoghi di Persona 5 non mi hanno mai stancato e mi sorprende che alcuni di voi li trovino ridondanti o eccessivi. Invece, ho rivalutato negativamente quelli di Persona 4: troppo banali e a tratti "cringe".
 
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