Giochi in Edicola Squeeze Your Library! | Estate 2025 | Punti extra a Luglio 🏃

  • Autore discussione Autore discussione oniZM
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Giochi in Edicola
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🚨 LE SFIDE MENSILI - LUGLIO 2025 🚨

Per la sfida di luglio, visto che si inizia a sentire odore di vacanze e alcuni stanno arrancando per via del caldo emesso dalle loro schede video (undervoltate!!), puntiamo alla quantità.

🏃 Maratoneta: 10 punti bonus finendo almeno 1 gioco ogni settimana del mese.
Le settimane (lun-dom) considerate sono 5, quelle che finiscono il 06/07, 13/07, 20/07, 27/07, 03/08.

Buona maratona!



I maratoneti sopravvissuti alla terza settimana sono:
  • Armatus
  • Bubu
  • Ifrit03
  • Johnny_Bosic
  • Rabum Alal
  • Radoom91
  • Reservoir Dog
  • The Hanged Man
  • The_Train
  • Y2Valian
 
Ultima modifica:
Io ero andato di build magica perchè essendo un'aspirante strega mi sembrava appropriato, poi ho scoperto che era probabilmente la build più forte del gioco :asd:
Harvest Field diventa sgravissima, ti fa tankare e fa un casino di danno. La magia dell'armatura magica è molto comoda e se sei in NG+ puoi provare anche le nuove magie che ti danno che son fortissime (Curse Form mi pare fosse quella più esagerata). Poi tutti gli equip possibili per aumentare il danno magico e diminuire l'accumulo di maledizione. Inoltre con la build magica puoi abbinare ai candelabri che fanno danni esagerati.

Poi non l'ho provata ma avevo sentito che anche le build veleno e sanguinamento sono buone
Grazie, questa me la tengo per la prossima run così almeno provo tutte le build :asd: alla fine ho optato per un build basata sulla fortuna e le armi da fuoco, usando l'anello del critico avevo il 100% di possibilità di fare il doppio del danno e devo dire che non è male come build anche se le munizioni cumulabili sono davvero troppo poche ed era un continuo tornare indietro a craftarle; alla fine comunque è servito allo scopo e ho visto l'ending D di Withering rooms:

WR.jpg

Spendo due parole per il gioco, un'ottima incarnazione di roguelike devo dire e meno punitivo di ciò che può sembrare: ad ogni boss puoi fare in modo di ripartire da poco prima dell'inizio della bossfight e ripeterla senza dover ricominciare ogni volta in caso di morte e se muori perdi sì tutto ma puoi "bloccare" quello che vuoi conservare per le run successive tramite una meccanica di gioco e puoi aumentare gli oggetti man mano proseguendo. La trama è buona devo dire, è ottimamente intrecciata tramite dialoghi e documenti da trovare, con momenti abbastanza macabri anche se ho fatto un po' di fatica a ricostruire alcuni avvenimenti (e sicuramente mi son perso qualcosa) complice anche la mancanza dell'italiano. Il gioco ha un sistema a di level up e per livellare non si devono ottenere i classici xp ma alcuni "sacrifici" (leggi: parti di corpi umani :asd:) ottenibili sconfiggendo i nemici e infilando il tutto in alcuni macchinari che ti fanno aumentare di livello e scegliendo quindi quale statistica far salire in base alla build che si vuol fare. Il combat system ritengo sia la parte più scricchiolante, davvero troppo legnoso nei movimenti e nelle esecuzioni delle azioni, per non parlare delle schivate dove ogni tanto sì e ogni tanto no il mob di turno mi colpiva ugualmente anche se avevo già rollato dietro di lui e la sua animazione di attacco era proiettata da tutt'altra parte; non so se sia una cosa voluta questa macchinosità nei movimenti visto che c'è proprio una statistica da alzare per rendere le movenze più rapide ma almeno la schivata andrebbe un po' rivista secondo me, come pure la modalità che si sblocca in ng+ per ottenere l'ultimo finale dove i danni subiti hanno una curva esagerata.
Se ho visto bene nei titoli di coda il gioco è stato sviluppato da una persona sola e ha fatto un ottimo lavoro a parer mio al di là di qualche cedimento di gameplay.

Non so se quanto sopra sia abbastanza per i punti extra ma in caso la scrivo su Steam e metto qui le 200 parole, altrimenti fa niente che fa troppo caldo per scrivere roba più elaborata :asd:

Ottimo roguelike con trama avvincente e finali multipli e buona varietà di build, consigliato anche se il combat system risulta un po' macchinoso e può essere migliorato.
 
Ultima modifica:
Grazie, questa me la tengo per la prossima run così almeno provo tutte le build :asd: alla fine ho optato per un build basata sulla fortuna e le armi da fuoco, usando l'anello del critico avevo il 100% di possibilità di fare il doppio del danno e devo dire che non è male come build anche se le munizioni cumulabili sono davvero troppo poche ed era un continuo tornare indietro a craftarle; alla fine comunque è servito allo scopo e ho visto l'ending D di Withering rooms:

Visualizza allegato 21680

Spendo due parole per il gioco, un ottima incarnazione di roguelike devo dire e meno punitivo di ciò che può sembrare: ad ogni boss puoi fare in modo di ripartire da poco prima dell'inizio della bossfight e ripeterla senza dover ricominciare ogni volta in caso di morte e se muori perdi sì tutto ma puoi "bloccare" quello che vuoi conservare per le run successive tramite una meccanica di gioco e puoi aumentare gli oggetti man mano proseguendo. La trama è buona devo dire, è ottimamente intrecciata tramite dialoghi e documenti da trovare, con momenti abbastanza macabri anche se ho fatto un po' di fatica a ricostruire alcuni avvenimenti (e sicuramente mi son perso qualcosa) complice anche la mancanza dell'italiano. Il gioco ha un sistema a di level up e per livellare non si devono ottenere i classici xp ma alcuni "sacrifici" (leggi: parti di corpi umani :asd:) ottenibili sconfiggendo i nemici e infilando il tutto in alcuni macchinari che ti fanno aumentare di livello e scegliendo quindi quale statistica far salire in base alla build che si vuol fare. Il combat system ritengo sia la parte più scricchiolante, davvero troppo legnoso nei movimenti e nelle esecuzioni delle azioni, per non parlare delle schivate dove ogni tanto sì e ogni tanto no il mob di turno mi colpiva ugualmente anche se avevo già rollato dietro di lui e la sua animazione di attacco era proiettata da tutt'altra parte; non so se sia una cosa voluta questa macchinosità nei movimenti visto che c'è proprio una statistica da alzare per rendere le movenze più rapide ma almeno la schivata andrebbe un po' rivista secondo me, come pure la modalità che si sblocca in ng+ per ottenere l'ultimo finale dove i danni subiti hanno una curva esagerata.
Se ho visto bene nei titoli di coda il gioco è stato sviluppato da una persona sola e ha fatto un ottimo lavoro a parer mio al di là di qualche cedimento di gameplay.

Non so se quanto sopra sia abbastanza per i punti extra ma in caso la scrivo su Steam e metto qui le 200 parole, altrimenti fa niente che fa troppo caldo per scrivere roba più elaborata :asd:
Lo sto giocando adesso io pensavo fosse tutto random ma con i punti fissi e i ricordi mi sa che riesci a diventare op in poco tempo.
Però gli incantesimi mi paiono belli macchinosi:unsisi:
 
Lo sto giocando adesso io pensavo fosse tutto random ma con i punti fissi e i ricordi mi sa che riesci a diventare op in poco tempo.
Però gli incantesimi mi paiono belli macchinosi:unsisi:
Il loot è random dopo ogni morte ma quello che ti interessa puoi conservarlo sbloccando le varie fontane. Non è comunque che non si crepa e per conservare gli oggetti ci si deve sbattere un po', io ho avuto qualche difficoltà soprattutto all'inizio ma il gioco non è stronzo :asd: tranne per l'ending D lì ho smadonnato parecchio :asd: per la magia non saprei, l'unica che ho provato ad utilizzare è quella che anima le varie armature
 
Concluso Final Fantasy VII Remake.

ACGY0oN.png


Bello, raccolgono un attimo le idee e poi butto giù due parole.
Il finale si è un po' sparato in testa e ci devo pensare.

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Final Fantasy VII Remake è un action jrpg che vuole rinnovare, reimmaginare, rivivere e riunire il passato al presente attraverso il futuro, una promessa titanica che va via via a scorgersi con il passare delle ore.

Il gioco è sublime per quanto concerne il feeling, troverete ogni suo iconico personaggio scalpellato a minuzia d'arte con l'amore e passione di un artigiano, ogni cinematica vive di quella qualità e la esalta.
Il combat è un ibrido action/turni, ogni personaggio ha un suo stile di combattimento con peculiarità personali, normalmente avete a disposizione attacco base, attacco secondario/personale, blocco e rotolata questi faranno parte del vostro arsenale action che viene integrato al sistema a turni tramite l'atb, 2 barre che si riempiono passivamente o facendo o subendo danni con blocco.
La rotolata evita completamente i danni ma non ha iframes, quindi è totalmente passiva.
L'ATB regola la parte tattica a "turni" e si usa per abilità(fisiche o magiche), special o evocazioni.
Il gioco è un continuo ciclo tra queste due che si armonizzano a vicenda creando un loop giocando.
Claudio è il vostro comune all around spadaccino con cui mi son trovato molto bene nella parte action del combat, ha un counter automatico quando cambiate alla stance offensiva che è un no brainer, venite comunque picchiati da ranged e magie, e sono molto rompi coglioni visto che quasi tutto staggera, ergo prendete un colpo siete in per una serie in arrivo.
Tifa è un monk con un dps da far paura, con un'abilità potete potenziare la sua combo base ed è quella che vi darà più varietà nelle combo, che poi alla fine ne fate una perchè fa danno.
Baretto long ranged, spara una raffica e poi deve ricaricare, ha un anim cancel per il ricarico della personale, ha armi pesanti da vicino, quindi anche mod carro armato se volete.
Aerith è una maga, chiara e tonda ha anche la personale per fregare AP ai nemici e la special per curare.
Il combat si arena se non switchate tra i personaggi, infatti da soli non ricaricano quasi mai la barra ATB e vi obbligano ad attaccare in mod action anche se volete stare con qualcun altro in quel momento.
Questo è estremamente problematico perchè i nemici aggrano chi controllate e vi è una grossa differenza tra gli HP di Baretto ed Aerith, ergo se l'healer doveva caricare ATB ma non l'aveva up e siete dovuti rimanere con lei ad attaccare, molto lentamente, e nel mentre avete addosso il boss, auguri.
Insomma c'è un bilanciamento delicato che si rompe più del dovuto e non per colpa di un vostro sbaglio, ma di come è progettato, ho pensato di mitigare con delle materie, ad esempio startare con ATB full, mettere haste a tutto il party, però non avevo le materia livellate, quindi la prendo in culo.
A proposito le materia sono essenzialmente gemme all'equipaggiamento che fanno una build e decidono il ruolo nel combattimento, quindi estrema rottura cambiarle ogni volta che cambiano i personaggi da guidare.
Ogni personaggio ha diverse armi con varie stat ed alla fine potete adeguarli, anche se non ottimalmente a fargli fare quasi quello che volete.

La storia è buona, amabile, piena di amore per il soggetto, con cinematiche magiche e cambi ritmo adeguati, il gioco esplora i personaggi, li fa respirare e vivere accanto a voi ma purtroppo fa solo quello per metà del gioco, sembra di essere continuamente in una secondaria e le secondarie sembrano terziarie.
Io ho apprezzato, ma c'è a chi può dar fastidio questa attesa per catalizzare i personaggi che non risolve in nulla, ma non sarebbe un 1 di 3 altrimenti.
I problemi stanno imo alla fine
gli spettri su tutto, hanno una cotale invasione nella scena che straripano e deturpano il risultato, eventi guidati senza agenzia dei personaggi finora esaltati, uno shovel che scontra il passato con il presente quasi a sovrascriverlo anziche a celebrarlo, una sottile linea che poteva essere condotta con più stile e meno pressappochismo.
Ci sono rimasto un attimo a pensare al retcon di crisis core e non credo sia saggio, più che il toccare quella scena è il modificare il significato che ne porta, il passaggio di eredità da Angeal, Zack e poi Cloud.
Per ora non vedo questo disegno tra Sephirot e Aerith del futuro con Cowboy Tifaroth, però li lascio cucinare su ciò.

Detta chiara meno destino, più personaggi.

La mappa è alquanto strana, molto soffocante, non da l'idea di una metropoli del mondo, strade che a malapena tengono una diligenza di chocobo, si va tra i distretti quasi troppo facilmente, mi chiedo quasi a cosa serva un treno.
La scala della dimensione cittadina un po' sballata, also più spazi ampi e meno corridoi con le strettoie consolare, grazie.
Luoghi iconici al bacio.

Musica, monumentale, cerimoniosa, trionfale e varia.
Poco da dire qui, comparto migliore.
Voglio fare un esempio minore, capitolo 4
La battaglia contro Roche, un boss che ho adorato per la battaglia in moto, btw ho amato andare in moto e combatterci.
Benone, state assaltando una base Shinra per diversivo, suonano sirene, combattete, fatto ciò arriva Roche, scende dalla moto e combattete, tutti si fermano, piazzano scommesse, fumano il sigaro, Roche più hyppato di un ragazzino, Cloud fa il finto preoccupato disinteressato e si combatte.
Come ho detto il combat ritaglia fasi action a fasi tattiche con tempo rallentato, quasi fermo.
In sottofondo va questa.



Sentite la sirena di sottofondo, il tamburo a contare i passi, tono basso ed intenso, che fa leggermente spazio al sollievo di Claudio mano a mano che la battaglia avanza, ecco ora a 2:17 parte un violino.
Io in quel momento avevo messo la pausa tattica, ho avuto come un brivido, questo rapido alto che spezza il combattimento brutale action è perfezione, incapsula il combat e lo traduce in musica, semplicemente esterrefatto da questa qualità.

E naturalmente si riconferma, quando bisogna fuggire dalla base, 1:05 la musica altera il fuoco, fa un grandangolo, apre i polmoni e fa respirare Midgard.



Di nuovo, il sottofondo si dirada, il centro cambia si entra nell'io del personaggio.



Da inchinarsi.


FFVIIRemake è il primo libro di una eredità che viene proiettata al futuro, una lettera d'amore principio di un epopea, sbavature ne incrinano la grandezza, ma bisogna inciampare per correre.

Faccio hard mode e dlc intanto, e vedo se aggiungere roba alla recensione.
 
Ultima modifica:
'Mo devo finire un alters gioco per settimana prossima...mannaggia


Parere?
Nei prossimi giorni.

200 caratteri:
The Alters è un mappazzone di idee e concetti già vistie nel loro insieme funzionano ottimamente.
Il prezzo budget è un surplus non da poco, così come lalimited fisica su PC.

Long script

Ci sono Death Stranding, This War of Mine , The Invicible, TheMartian, Mass Effect, Odissea nello Spazio, Factorio, Mi Sdoppio inQuattro, Persona, Butterfly Effect ad un bar e dicono: ma se facessimo un figlio?

Ecco questo è The Alters.

Tante idee diverse, tanti spunti che hanno dato origine al nuovo lavoro di 11 bit studios ed il risultato è di ottima e pregevole fattura.

Jan Dolski è l'unico sopravvissuto di una missione che avrebbe portato Ally Corp a raccogliere in un pianeta il Rapidium (minerale avente proprietà uniche) e si trova disperato e solo a cercare di salvare sè stesso e nel frattempo cercare di portare a termine la missione.

Dopo avere soddisfatto le necessità primarie di Jan (cibo,controllo radiazioni, riparazioni della base), ecco che entra inscena il Rapidum con la pecora Dolly.

Insomma se avete visto la tagline del gioco, è ben chiaro che dopo aver "costruito" Dolly, Jan dovrà iniziare a creare degli Alter Ego, aventi diverse qualità (lo scienziato è l'unico che può ricercare tecnologie, il miner mina più velocemente etc.) e si troverà di fronte a quest date sia dal team di supporto (rimasto sulla Terra) e sia dagli stessi Alters.

Il tutto è scandito da un orologio la cui presenza (almeno nel mio caso) non sarà mai opprimente, ma ti obbligherà ad ottimizzare le giornate e gestire tutte le risorse al meglio e sapere quando si può "cazzeggiare" nel sandbox: farmare risorse per migliorare la base o per avere più risorse in caso di necessità(tempeste magnetiche) o dedicarlo agli Alters ed alle loro richieste o quando bisogna andare di main quest, altrimenti c'è il game-over.

Il concetto alla base degli Alters ed al rapporto che hanno conJan 01 è "Se avessi fatto una scelta diversa cosa sarebbesuccesso?", non sono cloni, sono Jan che hanno fatto un qualcosa diverso e che ha portato alla loro persona e personalità; proprio per questo motivo il gestire in modo ottimale il rapporto con gliAlters è fondamentale: se si arrabbiano lavorano di meno, impattando sul bene comune della base.

Momento di snodo è il capitolo 2...non spoilero visto che è il momento fondamentale del gioco in cui ci sarà sicuramente da riflettere su quella determinata scelta.
E per me è il momento più debole, il carico emotivo, il carico etico si risolve in una scelta Mass Effectiana con la una esecuzione manichea.

Come si suol dire, tutto il male non viene per nuocere, poichè il terzo capitolo si risolleva alla grandissima in virtù di quella scelta finale e fa ritornare il giocatore al feeling del primo atto, facendo brillare il lato survival e di gestione delle risorse.
Ah e l'Interlude è un trip mica male.

Obbligatoria la citazione al lavoro di Alex Jordan, che dona ad ogni diverso Jan un timbro vocale ed un range di emozioni ogni volta diverso.

In conclusione, gioco consigliatissimo.


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Per gli indecisi leggere questo direttamente dalla pagina di Steamoh


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I maratoneti sopravvissuti alla terza settimana sono:
Tutti quelli della seconda :asd:

Siete imprevedibili, pensavo che sta sfida non se la sarebbe cagata nessuno e invece la state facendo tutti.
Va parafrasato, ma hai a che fare con diversi Nick Miller.

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I maratoneti sopravvissuti alla terza settimana sono:
Tutti quelli della seconda :asd:

Siete imprevedibili, pensavo che sta sfida non se la sarebbe cagata nessuno e invece la state facendo tutti.

Andrà male tutto il resto ma non questa maratona
 
I maratoneti sopravvissuti alla terza settimana sono:
Tutti quelli della seconda :asd:

Siete imprevedibili, pensavo che sta sfida non se la sarebbe cagata nessuno e invece la state facendo tutti.
They dont know me son
 
Fa caldo, mi suda tutto.

Sto giocando a Hi-Fi Rush sul Deck, ma sono troppo massacrato per sorbirmi un livello che sicuramente dura più di un'ora.

Sto caldo mi ha sbloccato un ricordo e una sua conseguente impresa effettuata non troppo tempo fa, voglio condividerlo con voi. Bozza non corretta, scritta tutta d'istinto nudo e crudo.

Essendo nato nel periodo a cavallo tra il crollo del muro di Berlino e il crollo delle torri gemelle [^1], ho vissuto il periodo delle sale giochi solamente nel momento in cui quest'ultime stavano esalando gli ultimi sprazzi di vita.

Se oggi uso il termine "sala giochi" viene subito in mente un locale buio pieno di quelle FOTTUTE macchinette videopoker mangiasoldi, anche e soprattutto se usato nel contesto di piccolo paesino dove sono cresciuto dove quest'ultime hanno falciato un'intera generazione di coetanei [^2].

Eppure il mio feticcio per i giochi Arcade è molto più radicato sia nel tempo che soprattutto nello spazio.

La prima volta che ho visto un cabinato in assoluto, un niente popodimeno che un cabinato di Metal Slug X, è stato in un piccolo bar di paese, in un'età in cui non avevo ne il tempo per chiedere da bere né gli spiccetti per pagarlo.

Ricordo di esserci stato accompagnato da mio fratello, di molti anni più grande [^3] e sicuramente ben sicuro delle dinamiche da bar di paese in cui mi stava inconsapevolmente per immergere mio malgrado.

Quel bar oggi non esiste più, tuttavia il posto lo si vede ancora da casa mia tutt'ora, e anche a distanza di più di 30 anni (un'età in cui pure i primi giorni di scuola sono ormai svaniti) ricordo ancora la forma, profondità e luminosità di quel luogo tutto nuovo. Incredibile che cosa possa rimanere impresso nella propria memoria anche se di nessunissimo peso specifico.

Non avevo ancora la responsabilità di dover dimostrare niente: ero solo un bambino "fratello di" che veniva scorrazzato in giro, essere presentato alle persone e bere gingerini. [^4] Eppure in quel contesto, ho vissuto la mia prima prova del fuoco.

"Ti piace? Ti va di provare?"

L'irresistibile approccio a quel joystick corto e preciso come il grilletto di una pistola, i tasti piatti e meccanici, il sonoro "squisitamente arcade" e quella grafica pixellosa...com'è intrigante!

E quindi ricordo indistintamente che ho guadagnato il primo gettone, gentilmente donato da qualche amico di mio fratello! Possibile pure che mi abbia dato una mano a salire sullo sgabello, altrettanto squisitamente arcade anch'esso come tutto ciò che allora ricordo mi circondasse.

Ricordo di aver emulato quei ragazzi molto più grandi di me e aver pigiato a più non posso quei fottuti tasti arcade e meccanicamente cosi sinuosi, correndo sulla destra dello schermo e sparando a tutto ciò che si muove.

Quella violenza a metà tra spietatamente grafica e fumettosamente posticcia, il mio primo EVIMASCINGAN [^5], lo sparare all'impazzata ovunque senza capirci niente e...

...il camioncino dei soldati mi ha schiaffato sotto.

"Eh ma non sapevo mi avrebbe fatto male!".

Quante volte avrei ripetuto quella frase in location simili, seppur per motivazioni completamente diverse. E' cosi che funziona la vita, quando non sai le regole del gioco, ne di Metal Slug.

Per coloro che non sanno di che parlo: Metal Slug è una serie di giochi 2D a scorrimento orizzontale contraddistinta da una grafica in pixel art ironica ma al contempo sublime (oserei dire forse la migliore in termini di qualità e cura del dettaglio), una serie di dettagli memorabilissimi (come la parodia dei nazisti, gli alieni, i prigionieri col barbone e l'immangabile EVIMASCINGAN) un sonoro curatissimo e di qualità alta e che spazia attraverso jazz, fusion e synth e un gameplay iconico: con un gettone hai 3 vite, si muore al primo colpo ricevuto e la quantità di nemici e merdoni a schermo è in praticamente ogni attimo semplicemente totale, un po come un Lunedì al rientro dalle ferie.

Questo segue la filosofia dei giochi arcade che consiste nel non poter divertire attraverso una storia o una trama curata e un mondo di gioco dipinto e da esplorare quanto piuttosto da un'azione frenetica e una difficoltà tale per cui il gameplay è anche pensato in ottica di "conoscere il linguaggio del gioco" attraverso imparare un po a memoria gli schemi, i potenziamenti e in generale come sfangarsela attraverso un gioco più corto ma che richiede massima maestria per essere portato a termine, oltre ovviamente ad essere mangiagettoni come un autolavaggio in astinenza.

Solamente con l'avvento delle console casalinghe che noi tutti conosciamo abbiamo potuto conoscere dei titoli fruibili, in termini di gameplay ma anche di approcciabilità, comodamente sul divano anziché sudati e con la fila di persone dietro in attesa di avere il proprio turno.

Metal Slug, qualsiasi dei capitoli non fa eccezione, rende immediato capire le regole del gioco, ma difficilissimo da proseguire nei quadri senza lasciare la cessione del quinto allo spacciatore di gettoni al bancone.

Forse, e non credo di sbagliarmi dicendolo, assieme a capisaldi da giocare con la pistola (virtuale) in mano come The House of the Dead o giochi più versatili come Three Wonders o i sempiterni Puzzle Bobble hanno composto la spina dorsale di innumerevoli sale giochi, e forse anche di ricordi in tutti quelli che sono chiamati ad essere gli ultimi a ricordarsi che cos'è, un cabinato arcade.

Allora, da ragazzino che viveva nell'entroterra abruzzese, finita la scuola esisteva un solo dio: la colonia estiva

Che per qualsiasi persona non appassionata di profumi [^6] e non proveniente dalla Germania significa svegliarsi comunque prestissimo, prepararsi (o più realisticamente farsi preparare) lo zainetto, infilarsi nel pulmino che per tutto l'anno ti porta a scuola mentre stavolta ti porta AL MARE, pieno di sabbia, pizzette per merenda e palette di plastica da tirarti sul cuzzetto.

Primi giochi, fidanzatine e altre amenità che non ci interessano or ora.

Ogni colonia estiva che si rispetti fa base vicino ad uno stabilimento, in modo tale da poter spendere i propri sudati soldini in gelati, patatine, popcorn e noccioline [^7]. E ovviamente lui.

Il cabinato di Metal Slug X.

Ricordo di averci speso una cifra davvero invereconda. E' li che finiva la buona sostanza della piccola paghettina (o, per usare il termine più postmoderno: i pocket money) che mia madre mi dava per spendermi in giro.

Di quell'estate non ricordo niente in particolar d'altro che una bella spensieratezza, quella tipica di un ragazzino inconsapevole di andare incontro alla morte della propria innocenza, cioè l'ingresso alle scuole medie.

La spensieratezza, e lui: quel fottuto Metal Slug X.

Ora vedete: quando dico che è un gioco difficile, non lo dico per sentito dire o per luogo comune: tutti i giochi arcade, ma specialmente Metal Slug, sono difficili. Ma non difficili come un cruciverba della settimana enigmistica, dove se ti spazientisci puoi fare i baffi a Martina Colombari sulla copertina per vendicarti o semplicemente guardare le soluzioni nella settimana dopo. Parlo proprio di una difficoltà universitaria, dove devi imparare peculiarità di ogni quadro, i vantaggi di ogni arma, se e quando prenderla [^8], le scorciatorie, i segreti e qualsiasi altro vantaggio che va a sommarsi alla memoria muscolare da Jury Chechi che serve per completare i 6 livelli che separano il primo approccio dall'essere un vero veterano del Vietnam, con le rughe e tutto quanto.

Orbene: nonostante mi si vada riconosciuta una certa abilità prepuberale, è innegabile che riuscire a completare un Metal Slug X con un budget di pochi gettoni alla veneranda età di pochi anni è davvero un'impresa sovrumana, di cui per fortuna non posso fregiarmi (pensa se il peak l'avessi raggiunto a 8 anni finendo Metal Slug nella sala giochi dello stabilimento).

E non che giocarci in cooperativa con un altro ragazzino altrettanto appassionato potesse aiutare a fare altro se non dilapidare ancora più velocemente le poche risorse disponibili per i giocatori per aiutarli a superare quadri pieni di nemici e spesso molto più e meglio armati del giocatore.

Allora qui c'è un altro esempio di brillante logica di scala da ragazzino delle elementari: servono più gettoni.

Se non ci si arriva di abilità, ci si arriva d'insistenza, no? Cristo, che grande intuizione degna delle giovani marmotte ludopatiche.

Il piano è perfetto: prendere dalla cassettina dei risparmi [^9] la bellezza di CINQUANTA-FOTTUTE-MILALIRE, convertirli in gettoni della sala giochi e far finalmente vedere alla SNK chi ce l'ha più lunga, la materia celebrale.

E quindi niente, io tengo in tasca il piano perfetto per sconfiggere non dico i primi quadri (che riesco a padroneggiare a memoria e finire senza perdere nemmeno una vita. Cosa che riesco a fare ancora oggi) quanto piuttosto il fottuto quadro finale, dove come una ex rancorosa agli ultimi colpi, ti viene buttato di contro qualsiasi cosa terrena o extra-terrena che gli sviluppatori del gioco hanno deciso di funestare addosso al povero merda che per qualche fortuito caso è riuscito ad arrivare fino alla fine.

Mentre andiamo al mare e la maestrina ci fa cantare a tutti "la macchina del capo ha un buco nella gomma" io so che nello zainetto ho il peccato impersonificato, so che al primo controllo di sicurezza avrò le manette fredde ai polsi e le mazzate da mia madre, ma come ogni bambino perseverante ciò non mi ferma.

Alla fine delle prime attività di gruppo, alla prima ora d'aria io vado allo stabilimento, e caccio il mio Bernini [^10] scintillante e lo consegno al gestore dello stabilimento, che non ricordo ma ipotizzo un paio di sopracciglia le abbia alzate.

Non ricordo esattamente i dettagli, ma adesso so dirvi chiaramente una cosa: non mettete i gestori degli stabilimenti a capo di niente che sia legato a una gestione etica delle transazioni monetarie.

Ho le mie monete, e ovviamente ho anche detto della mia impresa a metà stabilimento. No, un albero che cade nella foresta non fa rumore, se nessuno lo sente. E cosi cadono i miei gettoni, che non ricordo neppure come cazzo facessi a trasportarne cosi tanti, all'interno della feritoria del maledetto mangiasperanze.

Ricordo solamente che stava andando tutto bene, ero arrivato a metà conservando inaspettatamente la quasi totalità delle mie risorse, attorno a me un pubblico febbricitante di vedere le sorti della mia impresa.

E poi, come in ogni storia dove c'è una maestrina, arriva lei: la maestrina della colonia, colei che ha la responsabilità che io non finisca soffocato ingoiando un pallone da pallavolo.

Io l'ho sempre detto, che razionalità e videogiochi non sempre vanno a braccetto.

La mia impresa finisce in strilli, vengo brutalmente cazziato per aver dilapidato una quantità vergognosa di soldi in gettoni, vengo allontanato dal mio cabinato e la mia impresa fallisce, probabilmente protestando ma senza la vera autorità di oppormi a UN ADULTO.

In un percorso che ricordo esser stato abbastanza umiliante, vengo riaccompagnato dal gestore dello stabilimento, che subisce la mia stessa sorte cazziatoria per aver turlupinato un ragazzino (idiota, anche se non l'ha detto sono sicuro è superfluo) e mi vengono restituite le 50 mila lire.

Il Bernini è salvo, libero di essere speso successivamente chissà quando in probabilmente vestiti o mutande, a dio piacendo dei miei genitori.

Ah, ovviamente la maestrina ha fatto la spia e le ho buscate da mamma.

Educazione siberiana. La Montessori sono sicuro approverebbe. Del resto c'era lei sulle mille lire, saprà bene il valore del denaro.

L'era delle colonie è finite, l'era delle lire è finita assieme all'avvento delle home console.

Non ho mai smesso di giocare ai Metal Slug: li ho finiti tutti sia nelle conversioni home console o portatili sia diciamo in metodi paralegali [^11]. Però in genere nelle versioni home console hai sempre la croce e delizia dei crediti infiniti, che sostanzialmente è eccitante come provarci con le femmine senza la paura del rifiuto.

E' che nessuno, nemmeno una maestrina della colonia estiva, può spiegare ad un ragazzino cos'è finire Metal Slug con le proprie forze. Questa roba non la insegnano a scuola, non puoi impegnarti in contratti di tutela verso un gruppo di minori e pensare di sapere cos'è battere il livello finale con alieni e nazi che escono da tute le parti, con il disco volante nazista che si fonde con la nave aliena per il massimo della potenza distruttiva che si abbatte sui poveri personaggi dotati solamente della forza con il quale massacri ripetutamente il pulsante di sparo.

5 gettoni. Ecco tutto il budget che ho, stavolta autoimposto, senza nessun proprietario dello stabilimento a sogghignare come Zio Paperone alla vista di un povero ragazzino scemo da spolpare.

Stavolta non devo sudare in spiaggia non ho più le ragazzine o amichetti che mi incitano, e stavolta posso giocarci comodamente sul mio PC, col mio gamepad, in un ambiente familiare ma senza l'odore di salsedine e spensieratezza.

Un'impresa è tale solo quando te la senti. Eppure, dopo decine di tentativi che mettono alla prova la mia pazienza e la mia memoria muscolare (e memoria in generale: non riesco piu a tenere la concentrazione quanto serve per finire tutti i quadri senza sbavature) beh...alla fine ce la faccio.

Quando mi alzo dalla sedia, ho una strana sensazione di aver viaggiato nel tempo e aver giunto un piccolo nodo nello squarcio temporale della mia esistenza.

Mi sento come se avessi rivissuto di nuovo quella scena, con magari un ragazzo adulto e i primi peli bianchi sulla barba seduto a bere un mojito al tavolino gustandosi la scena di quel ragazzino che si piglia un bustone di gettoni con chissà quale folle idea, e con lo sguardo bonario di qualcuno che la sa lunga ma non per intelligenza, ma solo per esperienza.

Ciò che ci contraddistingue, del resto.

Fottuto Bernini: puoi fuggire ma non puoi nasconderti, alla fine "Miiii-ssion cooom-pleeeete!".

Peccato non poter riscattare in qualche modo le mazzate che mi sono pigliato.



[^1]: Nel 1997 pare sia crollata anche la borsa asiatica, tuttavia non lo ritengo degno di nota tanto da usarlo per restringere il cerchio (non me ne vogliano gli asiatici) e comunque, al contrario degli altri casi, mi pare che si siano rifatti alla grande

[^2]: Altro che borsa asiatica...

[^3]: Non dico quanti per rispettare la sua privacy. Che sarà sicuramente il primo ad abbandonare nel caso sta roba diventi popolare, e non in qualche aula di tribunale intendo

[^4]: Se sapete cos'è un "gingerino", è possibile che questa storia vi sia familiare in qualche dettaglio

[^5]: Il potenziamento H. Se sei P1, da prendere assolutamente, a discapito del povero P2 che tanto son cazzi sua e vada avanti con la pistoletta infinita

[^6]: "Sai cos'è la colonia penale? Il profumo per sto c----o"

[^7]: Volevo per forza infilarci una citazione a Pippo Franco, che con le sue hit "Che figo!" e "Vagone per Frosinone" ha contributo a farmi sentire meno solo, lui e il suo orribile naso come il mio, senza nemmeno arrivare a nominare la leggenda metropolitana secondo il quale sia stato ucciso durante un presunto tentativo di rubare delle pesche e sostituito con un sosia

[^8]: Se è una merda, come il Drop Shot, è assolutamente da lasciare a P2

[^9]: La cassettina dei risparmi è una piccola scatolina di latta chiusa da una piccola chiavettina donata a me, un discolo del cazzo, da una delle maestre dei primi anni di elementari di cui ora davvero a malapena ricordo le fattezze. Un gesto di una dolcezza talmente grande che solo a ripensarci mi destabilizza un poco. La stessa scatolina di latta che tanti anni dopo è stata forata sul fondo da mio fratello per rubarmi i soldi per giocarseli a poker a capodanno con gli amici. Dio perdona, io no.

[^10]: E' il tipo che stava sulle cinquanta mila lire, bontà all'anima loro. Per gli ineruditi, è il tipo che in quel periodo era top creator dell'onlyfans rinascimentale categoria "culi di marmo"

[^11]: Macchine Al Massimo dell'Epicità.
 
Fa caldo, mi suda tutto.

Sto giocando a Hi-Fi Rush sul Deck, ma sono troppo massacrato per sorbirmi un livello che sicuramente dura più di un'ora.

Sto caldo mi ha sbloccato un ricordo e una sua conseguente impresa effettuata non troppo tempo fa, voglio condividerlo con voi. Bozza non corretta, scritta tutta d'istinto nudo e crudo.

Essendo nato nel periodo a cavallo tra il crollo del muro di Berlino e il crollo delle torri gemelle [^1], ho vissuto il periodo delle sale giochi solamente nel momento in cui quest'ultime stavano esalando gli ultimi sprazzi di vita.

Se oggi uso il termine "sala giochi" viene subito in mente un locale buio pieno di quelle FOTTUTE macchinette videopoker mangiasoldi, anche e soprattutto se usato nel contesto di piccolo paesino dove sono cresciuto dove quest'ultime hanno falciato un'intera generazione di coetanei [^2].

Eppure il mio feticcio per i giochi Arcade è molto più radicato sia nel tempo che soprattutto nello spazio.

La prima volta che ho visto un cabinato in assoluto, un niente popodimeno che un cabinato di Metal Slug X, è stato in un piccolo bar di paese, in un'età in cui non avevo ne il tempo per chiedere da bere né gli spiccetti per pagarlo.

Ricordo di esserci stato accompagnato da mio fratello, di molti anni più grande [^3] e sicuramente ben sicuro delle dinamiche da bar di paese in cui mi stava inconsapevolmente per immergere mio malgrado.

Quel bar oggi non esiste più, tuttavia il posto lo si vede ancora da casa mia tutt'ora, e anche a distanza di più di 30 anni (un'età in cui pure i primi giorni di scuola sono ormai svaniti) ricordo ancora la forma, profondità e luminosità di quel luogo tutto nuovo. Incredibile che cosa possa rimanere impresso nella propria memoria anche se di nessunissimo peso specifico.

Non avevo ancora la responsabilità di dover dimostrare niente: ero solo un bambino "fratello di" che veniva scorrazzato in giro, essere presentato alle persone e bere gingerini. [^4] Eppure in quel contesto, ho vissuto la mia prima prova del fuoco.

"Ti piace? Ti va di provare?"

L'irresistibile approccio a quel joystick corto e preciso come il grilletto di una pistola, i tasti piatti e meccanici, il sonoro "squisitamente arcade" e quella grafica pixellosa...com'è intrigante!

E quindi ricordo indistintamente che ho guadagnato il primo gettone, gentilmente donato da qualche amico di mio fratello! Possibile pure che mi abbia dato una mano a salire sullo sgabello, altrettanto squisitamente arcade anch'esso come tutto ciò che allora ricordo mi circondasse.

Ricordo di aver emulato quei ragazzi molto più grandi di me e aver pigiato a più non posso quei fottuti tasti arcade e meccanicamente cosi sinuosi, correndo sulla destra dello schermo e sparando a tutto ciò che si muove.

Quella violenza a metà tra spietatamente grafica e fumettosamente posticcia, il mio primo EVIMASCINGAN [^5], lo sparare all'impazzata ovunque senza capirci niente e...

...il camioncino dei soldati mi ha schiaffato sotto.

"Eh ma non sapevo mi avrebbe fatto male!".

Quante volte avrei ripetuto quella frase in location simili, seppur per motivazioni completamente diverse. E' cosi che funziona la vita, quando non sai le regole del gioco, ne di Metal Slug.

Per coloro che non sanno di che parlo: Metal Slug è una serie di giochi 2D a scorrimento orizzontale contraddistinta da una grafica in pixel art ironica ma al contempo sublime (oserei dire forse la migliore in termini di qualità e cura del dettaglio), una serie di dettagli memorabilissimi (come la parodia dei nazisti, gli alieni, i prigionieri col barbone e l'immangabile EVIMASCINGAN) un sonoro curatissimo e di qualità alta e che spazia attraverso jazz, fusion e synth e un gameplay iconico: con un gettone hai 3 vite, si muore al primo colpo ricevuto e la quantità di nemici e merdoni a schermo è in praticamente ogni attimo semplicemente totale, un po come un Lunedì al rientro dalle ferie.

Questo segue la filosofia dei giochi arcade che consiste nel non poter divertire attraverso una storia o una trama curata e un mondo di gioco dipinto e da esplorare quanto piuttosto da un'azione frenetica e una difficoltà tale per cui il gameplay è anche pensato in ottica di "conoscere il linguaggio del gioco" attraverso imparare un po a memoria gli schemi, i potenziamenti e in generale come sfangarsela attraverso un gioco più corto ma che richiede massima maestria per essere portato a termine, oltre ovviamente ad essere mangiagettoni come un autolavaggio in astinenza.

Solamente con l'avvento delle console casalinghe che noi tutti conosciamo abbiamo potuto conoscere dei titoli fruibili, in termini di gameplay ma anche di approcciabilità, comodamente sul divano anziché sudati e con la fila di persone dietro in attesa di avere il proprio turno.

Metal Slug, qualsiasi dei capitoli non fa eccezione, rende immediato capire le regole del gioco, ma difficilissimo da proseguire nei quadri senza lasciare la cessione del quinto allo spacciatore di gettoni al bancone.

Forse, e non credo di sbagliarmi dicendolo, assieme a capisaldi da giocare con la pistola (virtuale) in mano come The House of the Dead o giochi più versatili come Three Wonders o i sempiterni Puzzle Bobble hanno composto la spina dorsale di innumerevoli sale giochi, e forse anche di ricordi in tutti quelli che sono chiamati ad essere gli ultimi a ricordarsi che cos'è, un cabinato arcade.

Allora, da ragazzino che viveva nell'entroterra abruzzese, finita la scuola esisteva un solo dio: la colonia estiva

Che per qualsiasi persona non appassionata di profumi [^6] e non proveniente dalla Germania significa svegliarsi comunque prestissimo, prepararsi (o più realisticamente farsi preparare) lo zainetto, infilarsi nel pulmino che per tutto l'anno ti porta a scuola mentre stavolta ti porta AL MARE, pieno di sabbia, pizzette per merenda e palette di plastica da tirarti sul cuzzetto.

Primi giochi, fidanzatine e altre amenità che non ci interessano or ora.

Ogni colonia estiva che si rispetti fa base vicino ad uno stabilimento, in modo tale da poter spendere i propri sudati soldini in gelati, patatine, popcorn e noccioline [^7]. E ovviamente lui.

Il cabinato di Metal Slug X.

Ricordo di averci speso una cifra davvero invereconda. E' li che finiva la buona sostanza della piccola paghettina (o, per usare il termine più postmoderno: i pocket money) che mia madre mi dava per spendermi in giro.

Di quell'estate non ricordo niente in particolar d'altro che una bella spensieratezza, quella tipica di un ragazzino inconsapevole di andare incontro alla morte della propria innocenza, cioè l'ingresso alle scuole medie.

La spensieratezza, e lui: quel fottuto Metal Slug X.

Ora vedete: quando dico che è un gioco difficile, non lo dico per sentito dire o per luogo comune: tutti i giochi arcade, ma specialmente Metal Slug, sono difficili. Ma non difficili come un cruciverba della settimana enigmistica, dove se ti spazientisci puoi fare i baffi a Martina Colombari sulla copertina per vendicarti o semplicemente guardare le soluzioni nella settimana dopo. Parlo proprio di una difficoltà universitaria, dove devi imparare peculiarità di ogni quadro, i vantaggi di ogni arma, se e quando prenderla [^8], le scorciatorie, i segreti e qualsiasi altro vantaggio che va a sommarsi alla memoria muscolare da Jury Chechi che serve per completare i 6 livelli che separano il primo approccio dall'essere un vero veterano del Vietnam, con le rughe e tutto quanto.

Orbene: nonostante mi si vada riconosciuta una certa abilità prepuberale, è innegabile che riuscire a completare un Metal Slug X con un budget di pochi gettoni alla veneranda età di pochi anni è davvero un'impresa sovrumana, di cui per fortuna non posso fregiarmi (pensa se il peak l'avessi raggiunto a 8 anni finendo Metal Slug nella sala giochi dello stabilimento).

E non che giocarci in cooperativa con un altro ragazzino altrettanto appassionato potesse aiutare a fare altro se non dilapidare ancora più velocemente le poche risorse disponibili per i giocatori per aiutarli a superare quadri pieni di nemici e spesso molto più e meglio armati del giocatore.

Allora qui c'è un altro esempio di brillante logica di scala da ragazzino delle elementari: servono più gettoni.

Se non ci si arriva di abilità, ci si arriva d'insistenza, no? Cristo, che grande intuizione degna delle giovani marmotte ludopatiche.

Il piano è perfetto: prendere dalla cassettina dei risparmi [^9] la bellezza di CINQUANTA-FOTTUTE-MILALIRE, convertirli in gettoni della sala giochi e far finalmente vedere alla SNK chi ce l'ha più lunga, la materia celebrale.

E quindi niente, io tengo in tasca il piano perfetto per sconfiggere non dico i primi quadri (che riesco a padroneggiare a memoria e finire senza perdere nemmeno una vita. Cosa che riesco a fare ancora oggi) quanto piuttosto il fottuto quadro finale, dove come una ex rancorosa agli ultimi colpi, ti viene buttato di contro qualsiasi cosa terrena o extra-terrena che gli sviluppatori del gioco hanno deciso di funestare addosso al povero merda che per qualche fortuito caso è riuscito ad arrivare fino alla fine.

Mentre andiamo al mare e la maestrina ci fa cantare a tutti "la macchina del capo ha un buco nella gomma" io so che nello zainetto ho il peccato impersonificato, so che al primo controllo di sicurezza avrò le manette fredde ai polsi e le mazzate da mia madre, ma come ogni bambino perseverante ciò non mi ferma.

Alla fine delle prime attività di gruppo, alla prima ora d'aria io vado allo stabilimento, e caccio il mio Bernini [^10] scintillante e lo consegno al gestore dello stabilimento, che non ricordo ma ipotizzo un paio di sopracciglia le abbia alzate.

Non ricordo esattamente i dettagli, ma adesso so dirvi chiaramente una cosa: non mettete i gestori degli stabilimenti a capo di niente che sia legato a una gestione etica delle transazioni monetarie.

Ho le mie monete, e ovviamente ho anche detto della mia impresa a metà stabilimento. No, un albero che cade nella foresta non fa rumore, se nessuno lo sente. E cosi cadono i miei gettoni, che non ricordo neppure come cazzo facessi a trasportarne cosi tanti, all'interno della feritoria del maledetto mangiasperanze.

Ricordo solamente che stava andando tutto bene, ero arrivato a metà conservando inaspettatamente la quasi totalità delle mie risorse, attorno a me un pubblico febbricitante di vedere le sorti della mia impresa.

E poi, come in ogni storia dove c'è una maestrina, arriva lei: la maestrina della colonia, colei che ha la responsabilità che io non finisca soffocato ingoiando un pallone da pallavolo.

Io l'ho sempre detto, che razionalità e videogiochi non sempre vanno a braccetto.

La mia impresa finisce in strilli, vengo brutalmente cazziato per aver dilapidato una quantità vergognosa di soldi in gettoni, vengo allontanato dal mio cabinato e la mia impresa fallisce, probabilmente protestando ma senza la vera autorità di oppormi a UN ADULTO.

In un percorso che ricordo esser stato abbastanza umiliante, vengo riaccompagnato dal gestore dello stabilimento, che subisce la mia stessa sorte cazziatoria per aver turlupinato un ragazzino (idiota, anche se non l'ha detto sono sicuro è superfluo) e mi vengono restituite le 50 mila lire.

Il Bernini è salvo, libero di essere speso successivamente chissà quando in probabilmente vestiti o mutande, a dio piacendo dei miei genitori.

Ah, ovviamente la maestrina ha fatto la spia e le ho buscate da mamma.

Educazione siberiana. La Montessori sono sicuro approverebbe. Del resto c'era lei sulle mille lire, saprà bene il valore del denaro.

L'era delle colonie è finite, l'era delle lire è finita assieme all'avvento delle home console.

Non ho mai smesso di giocare ai Metal Slug: li ho finiti tutti sia nelle conversioni home console o portatili sia diciamo in metodi paralegali [^11]. Però in genere nelle versioni home console hai sempre la croce e delizia dei crediti infiniti, che sostanzialmente è eccitante come provarci con le femmine senza la paura del rifiuto.

E' che nessuno, nemmeno una maestrina della colonia estiva, può spiegare ad un ragazzino cos'è finire Metal Slug con le proprie forze. Questa roba non la insegnano a scuola, non puoi impegnarti in contratti di tutela verso un gruppo di minori e pensare di sapere cos'è battere il livello finale con alieni e nazi che escono da tute le parti, con il disco volante nazista che si fonde con la nave aliena per il massimo della potenza distruttiva che si abbatte sui poveri personaggi dotati solamente della forza con il quale massacri ripetutamente il pulsante di sparo.

5 gettoni. Ecco tutto il budget che ho, stavolta autoimposto, senza nessun proprietario dello stabilimento a sogghignare come Zio Paperone alla vista di un povero ragazzino scemo da spolpare.

Stavolta non devo sudare in spiaggia non ho più le ragazzine o amichetti che mi incitano, e stavolta posso giocarci comodamente sul mio PC, col mio gamepad, in un ambiente familiare ma senza l'odore di salsedine e spensieratezza.

Un'impresa è tale solo quando te la senti. Eppure, dopo decine di tentativi che mettono alla prova la mia pazienza e la mia memoria muscolare (e memoria in generale: non riesco piu a tenere la concentrazione quanto serve per finire tutti i quadri senza sbavature) beh...alla fine ce la faccio.

Quando mi alzo dalla sedia, ho una strana sensazione di aver viaggiato nel tempo e aver giunto un piccolo nodo nello squarcio temporale della mia esistenza.

Mi sento come se avessi rivissuto di nuovo quella scena, con magari un ragazzo adulto e i primi peli bianchi sulla barba seduto a bere un mojito al tavolino gustandosi la scena di quel ragazzino che si piglia un bustone di gettoni con chissà quale folle idea, e con lo sguardo bonario di qualcuno che la sa lunga ma non per intelligenza, ma solo per esperienza.

Ciò che ci contraddistingue, del resto.

Fottuto Bernini: puoi fuggire ma non puoi nasconderti, alla fine "Miiii-ssion cooom-pleeeete!".

Peccato non poter riscattare in qualche modo le mazzate che mi sono pigliato.



[^1]: Nel 1997 pare sia crollata anche la borsa asiatica, tuttavia non lo ritengo degno di nota tanto da usarlo per restringere il cerchio (non me ne vogliano gli asiatici) e comunque, al contrario degli altri casi, mi pare che si siano rifatti alla grande

[^2]: Altro che borsa asiatica...

[^3]: Non dico quanti per rispettare la sua privacy. Che sarà sicuramente il primo ad abbandonare nel caso sta roba diventi popolare, e non in qualche aula di tribunale intendo

[^4]: Se sapete cos'è un "gingerino", è possibile che questa storia vi sia familiare in qualche dettaglio

[^5]: Il potenziamento H. Se sei P1, da prendere assolutamente, a discapito del povero P2 che tanto son cazzi sua e vada avanti con la pistoletta infinita

[^6]: "Sai cos'è la colonia penale? Il profumo per sto c----o"

[^7]: Volevo per forza infilarci una citazione a Pippo Franco, che con le sue hit "Che figo!" e "Vagone per Frosinone" ha contributo a farmi sentire meno solo, lui e il suo orribile naso come il mio, senza nemmeno arrivare a nominare la leggenda metropolitana secondo il quale sia stato ucciso durante un presunto tentativo di rubare delle pesche e sostituito con un sosia

[^8]: Se è una merda, come il Drop Shot, è assolutamente da lasciare a P2

[^9]: La cassettina dei risparmi è una piccola scatolina di latta chiusa da una piccola chiavettina donata a me, un discolo del cazzo, da una delle maestre dei primi anni di elementari di cui ora davvero a malapena ricordo le fattezze. Un gesto di una dolcezza talmente grande che solo a ripensarci mi destabilizza un poco. La stessa scatolina di latta che tanti anni dopo è stata forata sul fondo da mio fratello per rubarmi i soldi per giocarseli a poker a capodanno con gli amici. Dio perdona, io no.

[^10]: E' il tipo che stava sulle cinquanta mila lire, bontà all'anima loro. Per gli ineruditi, è il tipo che in quel periodo era top creator dell'onlyfans rinascimentale categoria "culi di marmo"

[^11]: Macchine Al Massimo dell'Epicità.
Seconda missione.
sopra la testa della statua di anubi - Ti accovacci e spari un colpo.
"3..2..1..0" salto accompagnato dalla risata del genio della lampada.
 
Per la maratona (e in teoria per prendere 1 punto) ho finito Andro Dunos II, niente trofei quindi lascio lo screen dei crediti:

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E' stato bello per qualche ora tornare a decenni fa quando giocai il primo in qualche sala giochi poco prima che venissero elise dall'esistenza ed è stato abbastanza divertente vedere che faccio schifo proprio come allora in questo tipo di giochi :asd:
 
finito Nehrim: At Fate's Edge, tra i miei giochi dello squeeze ed un ottimo prosieguo della maratona. 1753273358903.png
Questo achievement si ottiene dopo i titoli di coda. c'è poi una missione successiva (post ending) ma di per sè la storia si è già conclusa.
Tra oggi e domani scrivo due righe di recensione. Titolo pazzesco! Assurdo pensare sia una mod gratuita.
 
finito Nehrim: At Fate's Edge, tra i miei giochi dello squeeze ed un ottimo prosieguo della maratona. Visualizza allegato 21746
Questo achievement si ottiene dopo i titoli di coda. c'è poi una missione successiva (post ending) ma di per sè la storia si è già conclusa.
Tra oggi e domani scrivo due righe di recensione. Titolo pazzesco! Assurdo pensare sia una mod gratuita.
My Man Pittsburgh GIF by Mike Hitt
 
Finito FF16 e i DLC
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Mi ha divertito ma certe sezioni lente e lunghe (boss fight coff coff)
Per me gioco da 7,5 non più considerando la mod
 
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