Io invece vado controcorrente, ho visto il film alcuni giorni fa e non ho pensato di cercare il topic adatto. Che dire, per me è stata una grossa delusione considerando le buone aspettative che potevo avere da un film scritto (soprattutto) e diretto da Garland del quale ho apprezzato alla sceneggiatura vari film (28 giorni dopo e Sunshine) ma anche il suo Ex Machina.
Partiamo da un presupposto, il film ha una sceneggiatura che parte da un'idea iniziale interessante per poi sfociare in una sequela di scene più o meno da videoclip con poche sequenze davvero azzeccate. Ma la cosa peggiore è la scrittura dei personaggi, davvero senza senso, privi di anima e nemmeno particolarmente arricchiti dalle interpretazioni attoriali, salvo qualche scintilla di Kirsten Dunst. Evito di entrare nei particolari della trama, per chi vorrà vederlo, ma posso solo dire che se l'intento era quello di mostrare la disumanità, il cinismo e quant'altro dell'umanità in guerra beh... siamo agli antipodi. Non sono riuscito, pur sforzandomi, a trovare il senso del film nel voler seguire le vicende di un gruppo di fotoreporter di guerra con uno stile quasi da taglio documentaristico, cercando di soffermarsi soprattutto sugli stati d'animo delle due protagoniste ma facendo più volte voli pindarici assurdi.
Metto sotto spoiler per evitare qualsiasi fraintendimento:
Un esempio è il personaggio di Cailee Spaeny che inizialmente, mossa dall'innocenza di chi non ha mai vissuto sulla propria pelle certe tragedie, reagisce a certe visioni giustamente con il panico, la disperazione e i dubbi morali. Peccato che poi poco tempo dopo, nella seconda parte del film, la troviamo quasi in uno stato di ebbrezza adrenalinica mentre si muove, quasi come folle, attraverso teatri di guerra con assoluta nonchalance o, per meglio dire, incoscienza e superficialità. Un'evoluzione repentina spinta forse dalla volontà di voler imprimere su pellicola lo scatto più atroce possibile? Pellicola, giustappunto, perchè la giovane protagonista utilizza una macchina a rullino, quasi a rimarcare, anche qui, il distacco dalla realtà (scatti a ripetizione e mai una scena in cui sostituisce il rullino). Insomma una hipster che tenta di fare la fotoreporter, mah.
Ma poi, in generale, è l'incipit del film che fa acqua da tutte le parti:
l'idea è quella di fotografare e intervistare il Presidente degli Stati Uniti che si trova ormai alle strette e sta per capitolare. Per intenderci è come se qualcuno fosse partito con i navy seals per fotografare e intervistare Osama Bin Laden, no comment.
Salvo solo un aspetto della parte finale, e nello specifico:
l'operazione militare a Washington, ben fatta e ben girata
ma che è solo un contorno al presunto senso e messaggio del film.
Sinceramente meglio vedere altro in questo periodo, tipo Challengers di Guadagnino, lì di sicuro si trovano una sceneggiatura e dei personaggi convincenti.